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Autore: Anima di Cristallo    29/08/2014    1 recensioni
Gli avevo detto tutta la verità,abbassai lo sguardo. Con la sua mano mi alzo il viso.
- ci sono io adesso, non devi aver più paura,fidati di me- come posso fidarmi di qualcuno,dopo che ormai avevo troppe mancanze e troppe pugnalate?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cavolo,mi è rimasta solo una sigaretta. Prendo la mia ultima Chesterfield,mi alzo e butto il pacchetto nel cestino,mentre accendo la sigaretta sento delle ragazze parlare: - Megan ti dico che è lei,fa parte del gruppo del palazzaccio o come cavolo li chiamano- con la coda dell'occhio notai che a parlare era una biondina che mi fissava. - se è lei la invidio, ma hai visto quanto sono strabelli i suoi amici?- rispose miss treccine. Mi scappo un sorriso. Non gli diedi importanza ormai ero abituata a questi commenti,ormai io e i miei amici eravamo: i ragazzi del palazzaccio, quelli da non frequentare, i ragazzi della notte e tanti altri soprannomi, tutti ci giudicavano male,eppure avrebbero fatto di tutto per stare con noi. Scaccia questo pensiero,presi il cellulare. Chiara era in ritardo e sapeva che odiavo aspettare. E poi dopo un secondo eccola,finalmente. - scusa scusa scusaaaa- urlo,scoppia a ridere. - Cicas ti ammazzerei,lo sai?- mi stacco dal muretto per andare gli incontro. - cazzo- un tizio in felpa e tuta mi urto fa cando i cadere il cellulare - vuoi stare attento per Dio?- gli urlai in faccia. - ehi scusa ragazza non ti aggirare,può succedere- ma tu guarda questo! - se vedi dove vai vedi che non succede...coglione- e mi allontanati. - che è successo amica?- mi chiese Chiara. - niente quel coglione nei è venuto addosso- risposi acida. - coglione o no...ammazzarlo che figo- mi disse, spalancai gli occhi. - tu i ragazzi belli non li hai mai visti amica- mentre andavamo a prenderci un caffè,qualcuno mi fermo per il braccio. - hai ragione sono stato un cretino stasera vieni al beach?ti offro qualcosa- era il ragazzo di prima,lo guardai con un espressione che diceva " ma vai a cagare" ma mi limitai a dirgli - fidati che se vengo non sarà per farmi offrire qualcosa da te- gli diedi le spalle e me ne andai. Il pomeriggio era volato insieme a Chiara e ora non mi rimaneva che prepararmi per uscire. Davanti l'armadio sempre la stessa storia,tanti vestiti ma zero idee. Nel mio gruppo di ragazzi "perduti" eravamo solo quattro ragazze e dieci ragazzi, e io di solito, anzi quasi sempre rimanevo sempre la più "maschiaccio", quella sempre con i jeans o le tute,che gioca a pallone, poco femminile. E stasera volevo essere diversa. Mentre apri l' armadio cadde la foto di mio fratello. La raccolsi subito,gli diedi un bacio e la misi sul comodino. Mio fratello mi manca parecchio. Mi ha lasciato un anno fa, il mio punto di riferimento,il mio cuore,il mio tutto mi aveva lasciato sola. Mi scese una lacrima. Se non fosse stato per i miei amici,non so che fine avrei fatto. Un anno che la dolce Alisya era diventata fredda e senza un briciolo di sensibilità. Ormai la nuova me aveva paura, paura di attaccarsi a una persona,paura di sentirsi di nuovo abbandonata. Mi girai di nuovo verso la foto,come se lui mi sentisse. - ce la devo fare vero?- in quella foto eravamo abbracciati,felici e senza pensieri. - mi hai lasciato qui, immezzo alla merda, e cazzo mi manchi troppo- cominciai a piangere a singhiozzi, ecco un altra crisi. Seduta per terra con le gambe piegate e i ginocchi addosso al petto. No,no per favore calmati. Non so di preciso quanto durano queste crisi, ma ciò che faceva più male era la stretta al cuore e il senso di vuoto. Ero sola,e nella mia mente affioravano ricordi. Ricordi di una nottata che mi cambiò la vita. Mi alzai di botto. Una sigaretta,avevo bisogno di fumare. Ma un urlo mi usci spontaneo. Non riesco più a essere forte,sto crollando. Di nuovo. Suonarono alla porta,non riuscivo ad alzarmi. Un' altro suono. Ad un certo punto sento la porta aprirsi,segno positivo era Mirko. - Cazzo Ali!- si inginocchiò davanti ai miei occhi,sapeva che odiavo farmi vedere cosi,fragile. - è successo di nuovo vero?- Mirko era il mio migliore amico,sapeva tutto di me. Io gli feci cenno di si con la testa. - facciamo cosi,ora io vado dilla, tu ti fai una bella doccia fredda,ti metto un pezzo di Tupac e ti fai bella e ci andiamo a diverti con il resto della banda,e non inventare scuse pesa culo- mi alzo con la forza e mi spinse nel bagno. - e sappi che se entro mezz'ora non sei pronta..be signorina saranno problemi seri- urlo da fuori. Mi guardai alla specchio ero un disastro,occhi gonfi e bianca cadaverica. Dai Alisya non fare la ragazzina. - wow- era la unica parola che disse Mirko. Mi sentivo a disagio, non era da me uscire cosi,anzi proprio l'opposto. Jeans strettissimi (ancora ero meravigliata del fatto che riuscivo ancora a respirare) un top rosso,giacchetto di jeans e tacchi altissimi rossi. Avevo poco tempo a disposizione grazie al mio amichetto,quindi avevo lasciato i capelli uso "leone della savana",trucco leggero e il mio immancabile rossetto rosso. - stronzo non guardarmi cosi che già sto in difficoltà - scoppio a ridere. - dai andiamo- . Già dal parcheggio si sentiva la musica mischiate alle voci delle persone. Un po esitante segui Mirko. Il mio gruppo era tutto li,la gente quando passavamo si allargava. Nessuno sapeva veramente chi eravamo,solo noi, e di certo i nostri errori non parlavano bene di noi. Dopo i saluti mi avvicinai al bancone della discoteca. Una bella vodka imperiale mi sembrava l'ideale. Eravamo tutti sparsi,chi cercava di rimorchiare e chi di fare il fighetto. Alla fine della grande terrazza c era un muretto, il posto ideale per guardarmi incontro. Estraggo l'ennesima sigaretta della giornata. Mi piaceva che il rossetto la "sporcasse". - come ho fatto a non accorgermi di aver urtato una ragazza cosi carina?- era il ragazzo di oggi pomeriggio. - boh chissà- risposi acida senza degnarlo di uno sguardo. - riniziamo tutto...piacere David- mi disse. Lo guardo,non avevo parole. Era bellissimo. I suoi semplici occhi castani erano profondi,e le sue labbra...cazzo riprenditi. - Alisya - l'unica cosa che riuscii a dire. - Bel nome,ti si addice - arrossi, e lui continuò. - scusami davvero per oggi..sono stato davvero stupido- mi rassegnai. - non fa niente- non riuscivo davvero a guardarlo. Nel frattempo si sente un boato, Luca e Mirko stavano per litigare, film già visto . - non sono i tuoi amici quelli?- mi chiese david. - si sono loro... tanto per cambiare sai - ridemmo. - non sembri come loro, cioè Li conosco di nominata ma non mi sembri adatta ecco - disse lui, sincero, guardandomi negli occhi. - a volte le persone non sembrano quello che sono sai?- un botto, una sedia vola, un urlo. - cazzo ci risiamo- lui mi guardo e mi seguì dai miei amici. Luca stava sopra a un tizio e Mirko cercava di staccarlo. E poi rissa di gruppo, chiara si avvicina e una tizia gli da una spinta. No questo no, mi avvicino gli tocco la spalla lei si gira e sbem pugno dritto sul naso,un suono rende tutto più divertente: le sirene della polizia. - dividiamoci- grido Luca. Mi sento prendere per i fianchi. - finta principessa vieni co me - era David. Mi porto vicino a una moto mi diede il casco, sali. - reggiti forte- - aspetta - mi guardo intorno i miei amici non c'erano più - vai- urlo.
   
 
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