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Autore: Alex Saiyajin    29/08/2014    0 recensioni
Un semplice trasferimento a Doncaster fu la sua più grande rovina ma anche la sua più grande fortuna.
Zoe Gomez, vent'anni, orfana del padre, una madre che con la sua scelta le cambierà il destino.
E una nuova vita da affrontare con un fratellastro.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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«Come sarebbe a dire che hai conosciuto un uomo?!»
Ancora una volta, io e mia madre stavamo discutendo, ma diversamente, si stava parlando di fatti più urgenti, un uomo avrebbe sicuramente rimpiazzato mio padre morto cinque anni fa, e solo il pensiero faceva nutrire la mia rabbianei suoi confronti.
«Calma, Zoe, e fammi parlare per piacere! Sietidi e stai calma, non ti ho ancora detto nulla.»
«Hai anche il coraggio di dirlo? Di solito nei film quando la madre dice ‘ho conosciuto un uomo’ si è trovata un altro con cui rimpiazzare il marito morto, corregimi se sbaglio.»
«Forse sarà anche così ma...»
«Togli il forse, perché ho già capito cosa sta succedendo e la situazione non mi piace affatto.»
In seguito al mio urlo, subito dopo calò un silenzio che durò per circa un quarto d'ora, l'atsmera si fece più calma, probabilmente mia madre stava iniziando a capire il suo sbaglio, ma la mia idea era sempre la stessa di quindici minuti prima, da un lato ero... non so spiegarlo, felice, contenta? Dall'altro invece ero arrabbiata, delusa, fermamente triste.
«Stammi a sentire, da una parte sono felice per te, dico sul serio, ma dall'altra sto malissimo, infondo lo farebbe chiunque, è morto papà e tu hai deciso di voltare pagina, lo so bene, ma sei troppo veloce, rallenta, ti prego.» le dissi, mantenendo la calma, volevo farla stare a suo agio senza mettermi ad urlare «Forse non puoi capirmi, ma dentro io sto malissimo, perdere il proprio padre a 15 anni, nel peggiore dei modo per giunta, non capita ogni giorno.»
Il silenzio regnò di nuovo, non ebbi risposta, sobbalzai subito dopo cinque minuti, era scoppiata in un pianto liberatorio.
Rimasi ferma a guardarla, fin da piccola odiavo vedere mia madre piangere, era sempre stata una pugnalata al cuore, non riuscivo a spiegarmelo.
Probabilmente avrei dovuto lasciarla fare, la vita è sua, ma se me la ero presa cn lei era per difendere mio padre, l'ha praticamente... rimpiazzato.
Tacetti, e andai in camera mia.
―Justin.― pensai ―Devo chiamare Justin.―
Justin era il mio migliore amico, il mio braccio destro, possiamo definirlo un'ancora di salvezza nei momenti in cui sto... così, avrei dovuto ringraziarlo per quel che faceva ogni volta per me, era un ragazzo generoso, e a lui non importava se qualcuno non ricambiava il favore, l'importante era che la gente si soddisfi, lo invidio da morire.
Ha diverse proprietà, soldi e genitori, un ‘bad boy’, chiamiamolo così, anche se di cattivo in lui c'era ben poco o nulla.



Gli squilli del cellulare si fecero più frequenti, uno due, tre, arrivarono circa ad una decina, subito dopo il tipo decise, finalmente, ti rispondermi.
«Hey Zò, non sai cosa è successo!»
Mentre Justin parlava di fatti che riguardavano la pura noia, sul mio viso comparve una smorfia e lo bloccai prima che potesse parlare solo lui in quella telefonata.
«Calma tizio, devo parlarti di fatti urgenti.»
«Sarebbe a dire?»
La musica che c'era di sottofondo sparì improvvisamente dopo la mia affermazione, si era degnato di ascoltarmi, cosa che non faceva sempre quando si doveva parlare di qualcosa che riguede estrema urgenza.
«Riguarda mia madre, e in un certo senso anche me...»
«Parla Zoe, non farmi stare sulle spine.»
Presi un respiro, cercai di non piangere, scoppiare in lacrime era il pericolo più pericoloso che ci fosse mai veramente stato in quel singolo istante.
«Mia madre ha conosciuto un uomo con cui si è messa assieme.» iniziai a parlare «I-io non so il suo nome nè da che città viene, e credimi, preferisco non saperlo, fatto sta che mia madre sta rimpiazzando mio padre è la cosa non mi piace, lo so che la vita è sua e dovrei accettarlo, ma...»
Come non detto, scoppiai a piangere, in quel momento non desideravo altro che un abbraccio da Justin, ma non era un abbraccio come tutti, lui ti abbracciava, rassicurava e consolava allo stesso tempo, ma ora Justin non era accanto a me per solidariedarmi.
«Tranquilla Zoe, p-pensa se magari ti dovessi trovare bene con quell'uomo in casa? E se magari avesse un figlio, o meglio ancora una figlia che magari è simile a te, fareste subito amicizia, io ti conosco alla perfezione, lo so, ritrovarsi qualcuno in casa cinque anni dopo la morte di un genitore è strano, ma lo supererai, tranquilla.»
«Non credo di riuscire a superarlo.»
Staccai il cellulare non appena la porta si aprì, in una frazione di secondo ebbi il tempo di asciugari le lacrime, la porta era praticamente spalancata e la figura che prima vedevo ofuscata, era mia madre.
«So come ti senti.» affermò.
«Allora l'hai capito, finalmente.»
Si sedette vicino a me, ma continuavo a tenere lo sguardo abbassato per non far notare le lacrime che erano rimaste sul viso, fui impassibile.
«Chi è lui? Dove abita? Come l'hai conosciuto?»
«Si chiama Mark e l'ho conosciuto mentre facevo la segretaria.»
«Hai saltato una domanda.»
Fece finta di non capire, perciò le spiegai meglio cosa volevo dire.
«Da dove viene questo tizio?»
Alzò le spalle con lo sguardo fisso in giù, non capivo, volevo si spiegasse meglio.
«Abita a Doncaster con il figlio, si è separato con la moglie ed è rimasto lui, da solo, con il figlio maggiore.»
«Quindi ti sei messa con lui solamente per il fatto che doveva crescersi un figlio già adulto da solo? Complimenti mamma.»
«No, mi sono messo con lui per il semplice fatto che mi ci trovo bene e.. lo amo Zoe, tu dovresti capirmi.»
Rimasi in silenzio, ma ripensai alla frase di mia madre.
«Abita a Doncaster.»
Doncaster, Doncaster, Doncaster.
Una città a più di duemila chilometri da noi, un uomo che probabilmente avrebbe potuto sostituire mio padre, una madre incomprensibile e una figlia in ansia per le sorti della generazione Gomez.
In quel momento, l'unico mio pensiero era chiedermi dove sarebbe andata a finire la mia vita.


Salve a tutti, questa è la prima storia che scrivo, so che fa schifo, spero che non arrivi a certi limiti çç
Lasciate una recensione, mi farebbe molto piacere!

saiyajinautor
 
   
 
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