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Autore: Shikigami    29/08/2014    6 recensioni
Cosa succederebbe se l’Akatsuki lavorasse in ospedale? Due chirurghi fuori di testa, uno che sventra e uno che ricuce. Il solito primario che se la fa con l’infermierina sexy. L’altro infermiere che sbava dietro al medico di ortopedia, il quale ha una vera passione per immobilizzare le persone con i gessi e poi farle muovere con i fili di chakra. Un “bravo ragazzo” all’accettazione, un tecnico di radiologia che ha avuto qualche problema cutaneo in seguito alle radiazioni, un pediatra che con i più piccoli non ci sa proprio fare perché non lo odiano abbastanza, un ginecologo maniaco e altri dottori a caso… Dalla vostra infermiera yaoista, un demenziale resoconto dei cattivoni in accappatoio a nuvolette rosse alle prese con il pronto soccorso!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Akatsuki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo Uno
 
ATTENZIONE:
L’autrice NON APPROVA comportamenti poco professionali come quelli sotto descritti, e non vuole affatto prendersi gioco di chi sta soffrendo, né men che meno esaltare la malasanità, la quale è un problema che NON FA RIDERE, affatto. Con questo racconto voglio solo sdrammatizzare la serietà dell’ambiente ospedaliero facendo emergere ed esagerando le piccole problematiche di tutti i giorni, problematiche che in quanto tirocinante infermiera mi ritrovo ad affrontare quotidianamente. Non accetto lamentele a tal proposito, se siete particolarmente attenti al tema della malasanità e pensate che questo racconto vi possa offendere in qualche modo, allora NON LEGGETE. Se siete disposti a dare a questa fiction il peso che merita in quanto opera di fantasia e non riferita a situazioni concrete, allora leggete pure e spero vi piaccia :3
In ogni caso, ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone esistite o esistenti è da considerarsi puramente casuale. I casi clinici presentati non sono ispirati a fatti reali, ma si tratta di situazioni fittizie e che in ogni caso NON rispecchiano il modo in cui normalmente verrebbero trattate.

 
“Presto, un medico! Correte!”
Il dottor Pain, primario del reparto, e l’infermiera Konan accorsero mentre i paramedici scaricavano in Pronto Soccorso un uomo in pieno infarto.
“Mi servono un altro medico e un altro infermiere, subito! Tutti in sala emergenza!” tuonò il primario “Tobi, cosa c’è di libero?” chiese, rivolto allo scemo dietro il bancone dell’accettazione, che alzò lo sguardo.
“Emergenza 1! No, forse la 1 era occupata… sì, mi pare che ci fosse un tizio tutto rotto in attesa di qualcuno da ortopedia. Quindi allora… forse… la 2? Boh…”
“Sei un IDIOTA!” gli strillò dietro Konan mentre guidava la barella verso la sala emergenza numero 2 che, per puro caso e per fortuna di Tobi, era in effetti quella libera.
“Ok, ragazzi, tutti ai vostri posti. Konan, attaccalo al monitor. Ommioddio, sta fibrillando(1)! Qualcuno con il defibrillatore, presto!”
“Defibrillatore in arrivo!” l’infermiere Deidara entrò portandoselo dietro, seguito dal cardiologo, a cui si rivolse bruscamente “Vattene, tu, che questa è arte! Lascia fare a me” disse, con un sorriso inquietante, brandendo le piastre cariche e dirigendosi con aria minacciosa verso il paziente.
“DEIDARA! NO!” gridò Pain, minaccioso “Tu sei solo un infermiere, e l’infermiere non può! Ora fa’ il bravo e dammi qui le piastre… dalla parte giusta” aggiunse in fretta, vedendo che il sorriso di Deidara si era ampliato. Il biondo infermiere sbuffò e gli allungò le piastre. Il dottore le posò sul torace del paziente e gridò:
“LIBERA!”
Il paziente sussultò, ma la scossa aveva ristabilito il normale ritmo cardiaco. Tutti sospirarono di sollievo.
“Perfetto, allora… voglio un ECG(2) subito e uno fra mezz’ora. Konan, pensaci tu. E mentre te lo stampa vai in accettazione e registra questo tizio, su Tobi non si può fare affidamento. Trovagli un posto letto e teniamolo in osservazione fino a stasera, se non muore prima poi lo scarichiamo a cardiologia e non è più un problema nostro”
“D’accordo”
“Tu, Deidara, reperisci un accesso venoso periferico”
“…???”
“Mettigli un agocannula(3), cazzo!”
“Ah! Ok, perfetto!”
“E cerca di prendere la vena al primo colpo, d’accordo? C’è un limite anche al sadismo”
“Uff…”
“Senza contare” disse Pain malizioso “Che se finisci presto forse potresti andare a dare una mano con il politraumatizzato di là… ho sentito che serviva un consulto da ortopedia…”
Deidara si illuminò “Hai detto ortopedia? Chi c’è di turno oggi?” chiese speranzoso
“C’è lui, Deidara” gridò Konan, dal corridoio
“Vado subito!”
“L’AGOCANNULA, DEIDARA!!” gli urlò dietro il primario
“Che palleee… dopo, ok?” fece il biondo, precipitandosi in sala emergenza 1.
“Che pazienza con questi infermieri…” sbuffò Pain, aspettando il ritorno di Konan. Quando lei tornò, la osservò con immensa soddisfazione mentre si chinava a mettere al paziente, ancora privo di sensi, l’agocannula dimenticato da Deidara.
“Dottor Pain?”
“Sì?”
“Che mi sta guardando il culo, per caso?”
“Certo che no!” tossicchiò lui
“Vuole che attacchi una flebo di fisiologica(4)?”
“…”
“…Dottore?”
“Ma sì, dai, che non fa mai male”
Konan lo guardò storto “Ma lei ha almeno una vaga idea di cosa sta facendo, vero?”
“Certo che sì! Ti ricordo che ho studiato medicina per dieci anni, mentre tu giocavi a fare l’infermiera con la tua misera laurea triennale!”
“Ma se non gliene frega niente del paziente, perché cavolo ha scelto di diventare medico?”
“Per i soldi…”
“Mi sembra di sentire quell’idiota del chirurgo…” sospirò Konan
“…e per rimorchiare le infermiere carine come te!” fece lui, malizioso
“Aww, dottor Pain… pensa sul serio che io sia un’infermiera carina?” fece Konan, cambiando di colpo il tono di voce.
“Altroché! Sei la mia infermierina preferita <3”
“Oh, dottore…”
“Vieni qui, infermiera Konan…”
E fu così che l’infermiera Konan saltò molto poco professionalmente addosso al dottor Pain. Finirono a limonare sul muro, del tutto dimentichi del povero paziente. Fu solo quando il monitor iniziò a suonare che i due si staccarono.
“Presto, il defibrillatore!”
“Ancora?? E che palle…” disse Deidara, rientrando in stanza con un altro defibrillatore
“Ce l’abbiamo già! E nessuno ti ha chiesto di venir qui, tornatene di là con il tuo ortopedico!”
“Se proprio insistete” disse, alzando le spalle.
“LIBERA!” disse Pain, premendo le piastre sul torace del paziente.
“Oh, cazzo, non risponde alle scosse! Qui bisogna aprire e usare le piastre interne! Chiamate il cardiochirurgo!”
“Subito!” disse Konan.
Pochi istanti dopo scese il chirurgo Hidan.
“A qualcuno serve un chirurgo?”
“Sì, dottore. Intervento a cuore aperto, si prepari. Venga, che le metto i guanti e il camice sterili…”
“Non ho bisogno di quella robaccia, io lavoro a mani nude! Passatemi il bisturi!”
“Ehm… ok” fece l’infermiera, aprendo la confezione “Eccolo”
“Stai scherzando, donna?? Cos’è ‘sta merdina?? Io voglio il MIO bisturi! Ehi, tu, infermiere Barbie!”
“Sì?” rispose Deidara.
“Fila in chirurgia e portami giù il bisturi. Muoviti, frocetto, che tanto Sasori ti può aspettare”
“Ma dottore, non c’è tempo!” disse Konan “Deve aprirlo subito, o questo muore! Non possiamo aspettare il suo bisturi!”
“Tranquilla, arriva subito! E Jashin-sama non farà morire questo qui finché non gli sarà stato sacrificato a dovere!”
“Sacrif-…” disse debolmente l’infermiera.
“Ecco il bisturi!” disse Deidara allegro, entrando con un’enorme falce a tre lame.
“Oh, finalmente! Bene, allora…” il chirurgo brandì la falce e fece per calarla sul poveretto
“FERMO!” tuonò l’altro chirurgo, Kakuzu, entrato in quel momento
“Ti rendi conto che se lo apri così ci metterò delle ere geologiche a ricucirlo, testa di cazzo??”
“E ti lamenti pure, coglione?? Devo ricordartelo io, che ti pagano a ore?”
“Oh” disse semplicemente l’altro “Allora va bene”
“Ecco, mi pareva! Quindi…” alzò di nuovo la falce
“FERMO!” tuonò l’infermiera Konan, esasperata “Siete tutti dei deficienti, levatevi dalle palle che qui ci penso io!”
“Ma tu sei un’infermiera!” disse Pain
“E voi dovreste essere dei dottori! Santo cielo… ok, passatemi il bisturi. Non quello, dottor Hidan… quell’altro”
L’infermiera Konan si mise all’opera. Aprì il torace del paziente, che fortunatamente non era ancora morto, anche se fibrillava ormai da mezz’ora, e lo defibrillò con le piastre interne. Il cuore riprese a battere normalmente.
“Bene. Ora io ricucio…” disse Kakuzu
“Non se ne parla nemmeno! Ci penso io, tanto passo tutti i santi giorni in cui non lavoro a rammendare la vostra biancheria…”
E l’impavida infermiera ricucì con maestria il paziente. Che in seguito, per la sua incolumità, venne trasferito nel reparto di cardiologia. Di un altro ospedale.
Lo staff del pronto soccorso guardò soddisfatto l’ambulanza che se ne andava a sirene spiegate.
“Beh... che dire. Un altro successo per il nostro reparto!” disse Pain, orgoglioso
“Merito dell’alta preparazione del nostro personale medico!” sottolineò ironica Konan “l’unica cosa che si può dire per quel poveretto è che ha avuto la fortuna di sopravvivere nonostante le cure…”
“Oh!” fece Deidara, riemergendo piuttosto scarmigliato dalla sala emergenza 1 (in cui per la cronaca il paziente era ancora nello stesso stato di prima, poiché Sasori, il medico di ortopedia, era occupato in altre attività) “Aspettate! Io a quello dovevo ancora mettere un agocannula!”
“E ADESSO TE NE RICORDI, CRETINO??”
“Che volete, ero impegnato con un altro paziente! La continuità delle cure va garantita a tutti!”
“Non mi dire che…” iniziò Pain
“…Deidara ha veramente una vaga idea di cosa stia facendo?” completò Konan
“Su, mio caro paziente” cinguettò Deidara, rivolto a Sasori “Ora tocca a te a farmi l’iniezione…” lo afferrò per un braccio e se lo trascinò via.
“E io che per un attimo mi ero illuso…” sospirò Pain
“Hai passato tutto il giorno a giocare all’infermiera e il paziente con Sasori?? MA TU COS’HAI IN TESTA, LE PIGNE??” gridò Konan fuori di sé “E IL PAZIENTE?”
“Quale paziente?” risposero il biondo e il rosso in coro
“Il politraum-… oh, lasciate stare, ci penso io” sospirò lei
Ah, cosa sarebbe l’ospedale senza infermiere?
 
Note dell’autrice:
Ebbene sì, questa fic conferma che la mia instabilità mentale è ormai giunta a livelli preoccupanti. È solo che, studiando infermieristica, mi è capitato di chiedermi che casini combinerebbero i ragazzi dell’Akatsuki se dovessero lavorare in un ospedale :) come vedete, essendo io dalla parte delle infermiere, ho provveduto a rimarcare che senza di loro gli ospedali andrebbero a putt**e. Sono le infermiere a tenere in piedi la baracca, ricordatevelo! ;) …tralasciando l’infermieristica alternativa di Deidara, e il rapporto poco professionale fra l’infermiera Konan e il dottor Pain… in ogni caso sono sempre dell’Akatsuki, no? Qualche casino devono pur farlo, anche se sono miei “colleghi” XD
Qualche piccola spiegazione per i non addetti ai lavori:
(1) La fibrillazione ventricolare è una situazione in cui il cuore, invece di battere normalmente, si trova tipo a “vibrare” senza riuscire a contrarsi in maniera efficace per pompare il sangue. È una condizione che porta alla morte in brevissimo tempo, ma si può far riprendere la normale attività cardiaca dando al cuore una scossa elettrica con il defibrillatore, il che riesce a indurre nuovamente una contrazione coordinata ed efficiente del muscolo.
(2) L’ECG, o elettrocardiogramma, non è altro che un tracciato che registra l’attività elettrica del cuore e permette di individuare eventuali anomalie.
(3) Un agocannula, o CVP (catetere venoso periferico), è un dispositivo che viene inserito in vena per garantire un accesso stabile che possa essere usato anche in modo discontinuo. È una specie di piccolo tubicino che sta nella vena, e nella parte che spunta all’esterno – attaccata alla pelle con un cerotto -  ha due alette laterali e due aperture a cui poi viene attaccata la flebo.
(4) La fisiologica, o soluzione salina, è un liquido che, essendo isotonico rispetto al sangue (in pratica, avendo delle caratteristiche chimiche simili a quelle del sangue), può essere iniettato in vena senza alcun pericolo. Viene generalmente usata per reidratare i pazienti o per diluire dei farmaci che poi andranno somministrati in vena tramite flebo.
Spero tanto vi sia piaciuta, vorrei fare una piccola raccolta di storie ambientate in questo demenziale pronto soccorso… incrocio le dita e mi auguro di riuscire a combinare qualcosa di carino! Un bacione, e grazie mille se siete arrivati a leggere fin qui! Se voleste anche lasciarmi una recensione piccola piccola mi fareste davvero felice! ^^
  
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