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Autore: cleariver7    29/08/2014    1 recensioni
Sono passati 8 mesi da quando il giovane genio Irlandese Artemis Fowl è resuscitato spedendo definitivamente Opal all'inferno.
Tutto era tornato normale, aveva riacquisito i suoi ricordi sul popolo e il suo QI era rimasto invariato.
Ormai le cose stavano riprendendo il loro flusso quotidiano finché un giorno, durante una delle tante visite che Spinella faceva ad Artemis, accade qualcosa di inaspettato.
Una macchina azionata, la consapevolezza di vivere in un corpo diverso per un mese e il ritorno di qualcuno ormai quasi domenticato.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Artemis Fowl, Domovoi Leale, Orion Fowl, Polledro, Spinella Tappo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Artemis si trovava al buio, nel suo laboratorio, solo la luce fioca dei computer rischiarava l'ambiente, stava lavorando ad un progetto che avrebbe rivoluzionato la psicologia.
Stava tentando di mettere appunto le ultime modifiche.
Aveva progettato una macchina che permetteva di vedere i sogni altrui.

Era mezzanotte e mezza quando la sua finestra si aprì in un botto, stava piovendo e l'acqua entro nella stanza bagnando il pavimento,
si sentì una voce: “Buon giorno Spinella” “Arty potevi anche farmi entrare prima dato che sapevi che mi trovavo qui.”
Spinella tolse lo scudo che la rendeva invisibile, Artemis alzò gli occhi dal computer, sorrise scusandosi, “non sospettava nemmeno che tu ci fossi la fuori” Spinella incrociò le braccia al petto; “e allora come sapevi che ero io?” “Chi altro potrebbe aprire la mia finestra nel mezzo della notte?.”

“Chi ti dice che non fossi un sicario che avrebbe tentato di ucciderti, oppure uno scoiattolo assassino che Opal aveva progettato per ucciderti???” rispose l'elfa sghignazzando immaginando uno scoiattolo demoniaco che rincorreva Artemis per tutto il manor. Hihihii. “Si certo Spinella, sono pienamente d'accordo, come se Opal fosse talmente disperata da tentare il colpo dello scoiattolo posseduto”.

Il silenzio tornò ad appropriarsi della stanza finché non si senti uno squillo provenire dall'elmetto di Spinella seguito subito dopo da un frastuono assordante che Artemis catalogò come una delle canzoni più popolari dei Kinks “you really got me “. Infine Polledro fece la sua comparsa
“Ehi Spinella hai sentito che roba? Quei fangosi ci sanno fare!” riferitosi alla canzone rock che stava spaccando i timpani del povero genio.

“Senti che ritmo!” continuò mentre dimenava il suo posteriore a destra e a sinistra seguito subito dalla coda che fluttuava a mezz'aria per una frazione di secondo per poi scattare dal lato opposto; tutto questo sotto lo sguardo scioccato di Artemis che ancora non era stato notato dal quadrupede.

Intanto Spinella era già piegata in due dalle risate pregando la parte più razionale di se di fermarsi prima che il dolore che aveva alle costole diventasse ancora lancinante di come non lo era già.

Artemis che ancora non riusciva a chiudere la bocca per lo stupore decise di mettere fine a quella visione che non l'averebbe fatto dormire per tutta la notte dicendo “carino l'ologramma dove posso ammirare il tuo splendido posteriore muoversi con il senso del ritmo Polledro”.
La musica cessò e il quadrupede si girò di scatto colpito dalla frecciatina del fangosetto che neanche aveva notato, “e lui? Spinella che ci fai in Irlanda a quest'ora! Credevo dovessi tornare alla centrale, non amoreggiare con … con... lui!.” “Em.... ero passata solo per salutare! Polledro che ti viene in mente?”.

“Mi viene in mente quello che mi fai credere, dato che è la terza volta che ti ritrovo a casa del fangoso qui presente in pieno orario di lavoro!”
Spinella ormai con le mani legate mise il broncio e sbuffando rumorosamente chiuse il contatto con Polledro e accese le sue colibrì 3000, iniziò a librarsi sempre più veloce nella stanza, ma nella foga di andarsene per evitare le domande del suo amico urtò la macchina che Artemis stava costruendo schiacciando il pulsante accensione.

Quello che successe dopo fu la catastrofe più grande dell'intero universo!

Dopo che una luce accecante aveva investito tutta la stanza Artemis si ritrovò per terra e cercando di rialzarsi tutto gli sembro più piccolo, poi quando vide due volte il corpo di se stesso che lo stava fissando stava per dare di matto! Insomma che diamine stava succedendo si era clonato due volte di fila per caso? “Artemis che diavoleria è questa!” La voce di Spinella lo riscosse dai suoi pensieri.

Si girò in tutte le direzioni cercando di capire da dove provenisse il richiamo dell'amica ma invano.

Quando capì che la voce era uscita da uno dei due se stesso manca poco gli piglia un infarto vedendo che lui non è lui ma Spinella, In breve si erano scambiati di corpo! E l'altro però chi era???

Con la voce del capitano tappo l'irlandese rispose “Io credo che abbiamo combinato un casino, la mia macchina non era completa e azionandola ci siamo scambiati di corpo, quindi io sono te e tu sei me, anche se il nostro carattere e il nostro modo di ragionare non è stato intaccato dallo scambio, l'unica cosa che non capisco è quella disse indicando un se stesso che ancora stava fissando un punto del pavimento.

“Oddio non ci credo sono una persona, sono qualcuno??? Sono libero!!!”
"D'ARVIT! Per tutti gli elfi di Cantuccio la sfiga doveva proprio perseguitare me? Che ho fatto di male!? Orion che ci fai qui?”

Silenzio.

“Orion?” domandò confuso Artemis
“Ok Artemis, genio con il QI più alto di tutta l'Europa cosa vuol dire questo?”disse il capitano tappo indicando Orion.
“Credo che durante la trasformazione la macchina che avevo progettato ha scambiato me con te ma ha rilevato un'altra presenza nella mia mente, quella di Orion. Dato che la sua personalità si era molto rinforzata con il complesso di Atlantide ancora oggi non era del tutto sparita, e la macchina deve avermi clonato mettendoci la personalità di Orion dandogli un corpo tutto suo per così dire”.

“Credo che non hai detto tutto quello che dovevi dire mio caro Arty” continuò Spinella con tonò arrabbiato.
"Cosa vorresti insinuare?” “Vorrei insinuare che con i vostri aggeggi da fangosi è impossibile creare un clone perfetto, così nel bel mezzo del nulla, questo vuol dire che ancora una volta hai rubato dei cip e degli attrezzi magici del popolo; e ancora una volta mi hai mentito!
Piccolo ladruncolo che non sei altro! Avevi promesso di non raccontarmi più delle balle”.

Il gelo calò nella stanza

Spinella decisa ad affrontare più tardi la questione pose un' altra domanda tanto per sciogliere la tensione che si era creta a causa di quel cretino.
“Allora come lo risolviamo il problema? Dato che sei il genio con il QI che eguaglia quello di Polledro se non di più dovresti sapere cosa fare!”
L' elfa già si immaginava le valanghe di opzioniche Artemis gli avrebbe proposto con tutte le conseguenze, e questo di la, ma poi dobbiamo tenere in conto di quello ecc... ecc...

invece la risposta che ricevette la spiazzò di brutto, dato che il signorino disse:

“non possiamo fare assolutamente niente”. A quel punto l'amica esplose, “Niente? Niente? Sei impazzito? Inverti il processore della tua macchina per farci scambiare di nuovo il corpo! Che ne so..... azionala semplicemente ma non puoi dire che non ce niente da fare!!”
“ E invece posso! Dato che le ali delle tue amate colibrì che hanno una potenza stratosferica hanno triturato metà dei cavi e dei cip della mia adorata macchina! Quindi l'unica cosa che possiamo fare è aspettare che l'effetto della trasformazione svanisca!”

Spinella ormai consapevole che non si poteva tornare indietro nel tempo chiese la durata di questo momentaneo scambio do corpo.
(Mentre tutti ignoravano bellamente Orion che ascoltava la conversazione di quei due ghignando tra se e se).

“Quando tempo?” ripeté Artemis, che per dare una risposta decente al quesito che la sua amica gli aveva detto stava tartassando il suo cervello di equazioni inverosimili per poi rispondere semplicemente:“ 1 mese”.

A quel punto il mondo per Spinella era crollato, sapendo già che doveva fingere di essere Artemis per un intero mese e sopportare Orion urlò in preda alla disperazione:

“COSA???? IO NON POSSO ESSERE TE!”

  
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