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Autore: LaMicheCoria    29/08/2014    2 recensioni
«Quando uno svitato nerboruto dotato di mantello ti piomba giù dal cielo, è il momento adatto per rivedere le tue priorità.»

[ CROSSOVER: Avengers/Man Of Steel/Batman] [ Hint!Steve/Tony - Hint!Natasha/Bucky ]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cause Nobody Wants To Be The Last One There :.'
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono.
Sono di proprietà di Marvel e DC,
la storia è scritta senza scopo di lucro.
Dovevo solo distrarmi dall’argomento “Tesi”

 

 

 

Ambientata dopo
“Man Of Steel – L’Uomo D’Acciaio”

 

 

 

Questione Di Priorità

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Steve è a disagio.
Si guarda intorno e gli occhi sono abbagliati di lustrini e pendenti; le uniche zone d’ombra sono i tubini delle signore e le giacche in seta italiana dei camerieri. È una di quelle serate con cui Tony Stark va a nozze e cui lui chiederebbe immediatamente il divorzio.
Filari di lumini bianchi, accecanti pendono dagli allampanati supporti posti agli angoli della terrazza squadrata; bagliori e palpiti sbocciano sulle piastrelle di linoleum, che come specchi quadrangolari riflettono sorrisi, flute di champagne, tintinnii cinguettanti di pochette, lo scricchiolare screpolato di una sigaretta appena accesa.
Al Capitano sono state presentati tre quarti degli invitati alla festa e ne ha già dimenticati la metà. Inutile dire che i restanti sono Stark, Natasha e Pepper.
Il Capitano la vede davvero, davvero grigia.
Ereditiere giulive gli si sono avvicinate e se ne sono andate con cipiglio sfrontato ad ogni richiesta-proposta-mano sul seno rifiutata. Vecchierelle arzille hanno espresso apprezzamenti riguardanti la sua prestanza fisica talmente particolari che Steve ha seriamente rischiato il colpo apoplettico. Rampolli di buona famiglia hanno cercato di intrattenere con lui una dissertazione molto culturale circa la tenuta di strada delle Mustang, cui lui ha risposto raccontando di quando nel quartiere era venuto a stare un tizio che allevava Mustang, ma aveva dovuto vendere i cavalli per saldare i debiti.
I giovincelli lo hanno fissato stralunati per un po’ e poi sono arretrati di un passo.
Al che, il buon Capitano ha accostato noncurante Vedova Nera –La quale, tra l’altro, aveva ascoltato tutta la conversazione e aveva nascosto il baluginio di un sorriso dietro un Manhattan- chiedendole sottovoce il significato recondito del termine “Mustang” al giorno d’oggi.
Natasha ha svelato il meccanico arcano gli ha detto che se farà il bravo gliene regalerà una Natale.
Lui l’ha guardata di traverso e ha deciso che osservare ostinatamente il panorama sarebbe stato un ottimo modo per trascorrere il tempo tra una figura imbarazzante e l’altra.
Metropolis è silenziosa, sotto di loro, un’oasi di pace rarefatta. Non sembra neanche essere la città in ricovero forzato di cui tutti parlano, da almeno quattro mesi a quella parte. Pur tuttavia, Steve sa che basterebbe scendere nell’atrio del palazzo per vedere le reali condizioni in cui versano le sue strade.
Se non fosse stato per le donazioni di alcuni grandi magnati americani a sostegno della ricostruzione, la situazione potrebbe essere peggiore.
Ed è proprio per omaggiare la filantropia di questo e di quello che sono lì a sorseggiare champagne e, per quel che riguarda Steve, fingere che le attenzioni rivolte a Tony da un’aspirante stella dello spettacolo non lo stiano infastidendo.
Non mi sta infastidendo, si ripete mentre stringe tra i denti le labbra del bicchiere, Non mi sta infastidendo perché non sto assolutamente intrattenendo una relazione con Stark. E soprattutto nessuno sa che non sta assolutamente intrattenendo una relazione con Stark.
«Stai tranquillo, Capitano. Quando si tratta di relazioni stabili Stark è più fedele di un cane da riporto.»
Tranne Natasha, ovviamente.
Natasha sa ogni cosa e ancora non ha capito se ha scoperto tutto da sé oppure se ha strappato la confessione a Tony, in virtù della soggezione che lei riesce a mettergli addosso. Cosa che lascia Steve oltremodo basito, considerando che Vedova Nera con lui è sempre deliziosa –Ogni volta che lo dice, a Stark prende una sincope e Barton si ribalta da dove si è appollaiato in attesa della chiamata del Direttore Coulson.
Natasha gli sorride, inclina la testa e i capelli rossi scivolano piano sulla spalla, rivelando la piega bianca della gola. Le sta facendo da accompagnatore, giusto per mantenere le apparenze, e Steve è consapevole di come questa cosa sarà l’arma di ricatto perfetta per una durata media di almeno cinque anni.
Deliziosa, appunto.
Deve ammettere, però, che la complicità nata con la questione Soldato d’Inverno lo ha aiutato a superare più di un momento di crisi dopo la scomparsa di Bucky. Inoltre, Natasha sta nascondendo l’amico dai radar dello S.H.I.E.L.D., lo protegge, gli è accanto, e Steve non le sarà mai abbastanza riconoscente.
«Chi è quello con cui Tony sta parlando?»
Vedova Nera socchiude un poco gli occhi, accenna a piegare il polso verso destra mentre si succhia le labbra, con un battito violento del rossetto.
«Bruce Wayne» risponde quindi, girandosi verso il Capitano. Il breve strascico del vestito amaranto le si avvolge docile alle caviglie, la fantasia ad arabeschi freme all’altezza del seno, lungo il ventre e ai fianchi1 «Lo scapolo d’oro di Gotham» si porta il drink alla bocca, ne sorseggia non più di una stilla «Miliardario, Playboy, Filantropo.»
«Non anche “Genio”?» la canzona il Capitano, portando ora tutta la propria attenzione sul magnate.
Natasha scrolla le spalle.
«Tutt’al più scaltro»
«Lo conosci?»
«L’ho dovuto tenere d’occhio per conto di Fury, qualche anno fa» un sorriso divertito le affiora alle labbra «Non credo si ricordi me. Ero bionda, all’epoca2

 

«Stammi a sentire, Brucie.»
Wayne lo ammonisce con un’occhiata, l’angolo destro delle labbra che si contrae in una smorfia indispettita. Nessuno può chiamarlo Brucie, tantomeno Stark. Nonché a Stark interessi, a dire il vero, quindi ammicca, sorride e si serve di un altro drink.
Drink rigorosamente analcolico, perché sente già lo sguardo di Capitan Proibizionismo trapassarlo da parte a parte. E Vedova Nera, lo nota ora, è al suo fianco.
Quei due sono un po’ troppo affiatati per la povera psiche del magnate. Gli effetti collaterali della loro amicizia sono una prospettiva così inquietante che Tony si sente già coperto di sudori freddi.
Per svicolare da quei pensieri poco simpatici, Stark da una pacca sul braccio di Wayne e gli cinge le spalle.
«Quando uno svitato nerboruto dotato di mantello ti piomba giù dal cielo, è il momento adatto per rivedere le tue priorità.»
L’altro non si prende nemmeno l’obbligo di rispondergli: le sopracciglia corrugate e l’aura di scontrosa indifferenza che emana sono abbastanza chiari.
«Stark. Mai, per nessun motivo al mondo, mi vedrai mettere insieme uno squadrone di esaltati e chiamarli…Lega Della Giustizia o che so io.»
«Peccato.» commenta Tony, facendo spallucce «Il nome non è male.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

(1) http://niamhkelly.files.wordpress.com/2012/01/scarlett-johansson-purple-lace-gown.jpg

(2) Quando dico che sono una persona decisamente poco sana un motivo c’è. Avete presente “Batman - The Dark Knight”? Avete presente Natascha Patrenko? Ecco. Suppongo qui che Wayne sia tornato a rivestire i panni del Crociato Incappucciato.

   
 
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