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Autore: Lumos and Nox    29/08/2014    8 recensioni
FloraxOgron| one-shot senza pretese| angst, dark, drammatico
È possibile rinascere dopo aver passato anni nel sangue e nel ricordo dei morti?
(Otherverse, tematiche delicate)
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Flora, Ogron
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Rinascita

Trattieni il respiro quando scendi dall'astronave, per poi espirare nuovamente quando il tuo sguardo scivola sulla vallata.
I fili d'erba ti solleticano giocosamente i piedi, mentre foglie e pollini ti avvolgono in un turbine che profuma di pura natura.
Come fata dei fiori dovresti esserne felice, lo sai.
Ma accanto alla tua tranquillità fiorisce lo strano impulso di scoppiate in lacrime, una fitta che parte dalla testa e arriva fino allo stomaco.
Un grido allegro della bambina ti costringe a voltarti e la osservi sorridendo, mentre corre fuori dall'astronave per giocare tra i massi della valle.
La osservi, non potendo fare a meno di invidiare la sua spensieratezza. Una parte di te rabbrividisce capendo su cosa sta giocando, su quei massi- che sai benissimo non essere veramente pietre- così importanti, significativi.
«Cosa provi ad essere di nuovo qui?» ti chiede con un soffio nell'orecchio il tuo- nuovo- (come lo potresti chiamare?) capo, di cui sei la compagna.
Non lo guardi, anche se senti le sue ciocche rosse punzecchiarti la guancia. Il tuo sguardo è fisso sulla bambina che ride felice.
«È come camminare su delle ossa» mormori, cercando di non far tremare la voce.
Lui non dice nulla, ma sai che ti sta ordinando silenziosamente di continuare.
«Ogni passo produce lo scricchiolio di un ricordo».
Lo senti sospirare. «Hai sempre avuto un animo da poeta» dice, facendo scivolare le le dita dalla tua spalla al tuo polso. Non serve che ti tiri per spronarti a seguirlo; ormai hai imparato a capire i suoi gesti, il suo non detto.
Gli cammini accanto, mano nella mano, mentre guardate insieme i raggi del sole che stanno iniziando a sfumare nel rosso del tramonto, colorando le roccie.
Con le risate della bambina che vi ballano intorno, sembrereste quasi una coppia normale, una famiglia normale.
Ma ogni volta, a quel pensiero, segue la cruda realtà.
Più che mai in quel momento, quando il tuo sguardo si posa di nuovo, come attratto da una calamita, su quelle rocce.
Su quei massi che vi circondano, su quelli che in realtà un tempo formavano dei muri, formavano la Rocca di Alfea.
Alfea, la scuola di Alfea, la tua scuola, che semplicemente non ce l'ha fatta, non ha resistito alla furia di Ogron e degli Stregoni. Che è caduta, in rovina, che ora non è altro che un cumulo di massi tra l'erba.
Il cuore ti si stringe così tanto mentre cammini, che temi di sentirlo esplodere.
Le risate delle tue amiche riecheggiano lontane in quelle della bambina, di tua figlia.
E la Rocca di Alfea non fa altro che evidenziare la tua vera natura.
Un prezzo.
Anzi, il prezzo.
Sei ciò che ha impedito agli Stregoni di continuare il massacro, il contratto che ha fermato la distruzione della Dimensione Magica.
Ricordi ancora ciò che il consiglio ti aveva riferito, la richiesta parola per parola di Ogron.
Il tuo si un po' incerto, il tuo passo avanti.
Avevi capito che non si poteva continuare in quel modo.
Avevi visto troppa guerra. Il sangue che imbrattava così spesso i tuoi vestiti che a volte il loro colore naturale si perdeva nel rosso.
Avevi visto troppe persone morire e ne avevi perse altrettante.
Musa, fuggita con Darcy. Bloom, che dopo aver pianto il dolore della perdita, aveva deciso di far piangere la sua agli altri. Tecna, un tuttuno con il proprio laboratorio, mangiata viva dalla morte nel cuore e dall'ansia di una soluzione. Stella, che aveva semplicemente smesso di brillare, tenendo il suo bambino- frutto di uno stupro- stretto tra le braccia. Roxy, senza le ali, senza più voglia di vita.
Non volevi perdere altre persone. Ogni volta era come rivedere ancora, ancora e ancora Helia.
Helia, il volto di Helia, la voce di Helia, la risata di Helia, i dipinti di Helia, gli occhi di Helia.
Il volto sfigurato di Helia, il sangue di Helia sui tuoi vestiti, gli occhi chiusi di Helia, Helia che non si svegliava, non si svegliava.
Helia ti aveva fatto dire quel si, quel passo avanti che anche Aisha, pur cieca, diceva di aver visto.
Ogron ti voleva, voleva te.
E tu avevi detto di si, avevi accettato.
La tua libertà per la pace.
Hai imparato ad apprezzare Ogron, quasi a capirlo, anche se a volte, come in questo stesso momento, il dolore ti squarta, ti lacera, quando rivedi nel prato gli occhi di Helia, che ti accusano, ti incolpano. Ti guardano con disprezzo.
Non eri con lui, non sei con lui, e magari lui ti sta aspettando dall'altra parte.
Ma non puoi andare, perché ormai il prezzo è la tua vera natura.
Puttana della pace.
Sei schiava della pace e di uno Stregone che- pur odiandoti per anche solo pensarlo- forse, ormai, ami.
Stringi la mano di Ogron, distogliendo lo sguardo dal prato, dal verde.
Ti sporgi verso di lui per regalargli un bacio, uno di quelli veri e sinceri, come ciò che lui prova per te.
E quando guardi ancora quei massi, non puoi fare a meno di sorridere mentre tua- vostra- figlia vi raggiunge.
Le rovine di Alfea ti assomigliano, pensi prendendo in braccio la bambina.
Possono sembrare distrutte, consumate dal dolore, ma in loro- vostra figlia ne è la dimostrazione- c'è ancora possibilità di vita.
Dopotutto, hai chiamato tua figlia Phoenix.
E dopotutto, tutto nasce dalla natura.


N.d.A (welcome, friends!)
Rieccomi con l'ultimissima fanfiction che vi avevo promesso!
Che dire... è molto angst, vero?
L'idea originale prevedeva una Flora in versione Fata Rinnegata, che aveva abbandonato le Winx per Ogron, che quindi l'aveva premiata sposandola. Ma non mi ispirava, non mi sembrava tipico di Flora. E così scrivendo, si è sviluppata questa roba.
Devo confessare che è un po' ispirata alla favola de La Bella e la Bestia.
In questa versione malata dell'universo Winx, gli Stregoni del Cerchio Nero sono interessati a prendere possesso della Dimensione Magica, a qualunque costo. Ogron però sviluppa una vera fissazione per Flora e inizialmente la richiede solo per piacere carnale e per assaporare il potere di possedere una fata, di avere l'ultima Winx in grado di combattere. Poi però tra i due nasce il Vero Amore. O almeno, un suo principio: Ogron sta iniziando ad amare sul serio Flora, la considera come "la sua parte buona", mentre la fata per adesso nei suoi confronti nutre soltanto profondo rispetto.
Ammetto che come fanfiction potrebbe sembrare (o almeno, a me lo sembra) un poco maschilista, con Flora così sottomessa alla volontà del suo "re". È stata una donna forte, rinunciando ad una vita libera per un'esistenza quasi eterna a fianco di Ogron. Ma ci tengo a precisare come ho sottolineato particolarmente la SUA decisione per il nome della bambina. È Flora che decide.
Inoltre, come forse alcuni avranno notato, la fatina è ormai intrigata da una sorte di Sindrome di Stoccolma. Si è in parte, come dire, arresa ad amare il suo carceriere.
E niente, non ho altro da aggiungere.
La bambina, se ve lo state chiedendo, si chiama Phoenix (Fenice) in quanto rappresenta il ciclo della rinascita continua tra vita e morte.
Ringrazio chiunque leggerà/recensirà :)
Baci
Nox
  
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