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Autore: Blaineinlove    29/08/2014    2 recensioni
Dalla storia : Quella mattina del 9 aprile 1912 un unico pensiero occupava la mente di Kurt : non importa come avrebbe fatto, l'unica cosa di cui era certo e che lui sarebbe salito su quella nave. Il Titanic l'avrebbe condotto verso tutti i suoi sogni.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tutte le migliori storie , iniziano con il "C'era una volta"..ma questa no.

Kurt Hummel era un cameriere, aveva solo diciotto anni e lavorava da quando ne aveva quattordici. I suoi genitori l'avevano letteralmente "venduto" ai Beauchamp, una piccola famiglia borghese di origine francese trapiantata a Londra.

Svegliarsi, occuparsi di dirigere la cucina, rifare i letti era la sua vita quotidiana , eppure Kurt Hummel era un sognatore e nonostante Lady Beauchamp lo facesse sentire a casa, non vedeva l'ora di scappare di li.

Sognava l' America.

Ogni volta che la sua amica Rachel, emigrata per fare la cantante oltreoceano, gli descriveva minuziosamente i parchi e le vie di New York il suo cuore sobbalzava un pò e la sua mente andava a finire in posti meravigliosi pieni di luce e colori. Perchè è cosi che lui immaginava quella città : colorata, custode di sogni e libera.

Avrebbe voluto far custodire a NY anche il suo di sogno

Kurt Hummel voleva diventare uno stilista. Avere una casa di moda tutta sua e una linea di abiti creata di suo pugno.
Di certo la manualità non gli mancava , era abile con le asole, bravissimo a cucire e aveva anche un discreto talento nel disegnare.
Per questo suo dono doveva ringraziare sua mamma Elisabeth.

Kurt era il suo preferito e vederlo andare via di casa cosi piccolo per permettere alla famiglia di andare avanti, le aveva provocato un vuoto dentro che l'aveva portata alla disperazione e infine alla morte.

Ma Elisabeth non era morta, riviveva ogni giorno nella fiamma viva che era suo figlio, nei suoi occhi e nella sua voglia di fare.
E' anche per quello che voleva scappare di li, per riscattare la sua mamma.

Quella mattina del 9 aprile 1912 un unico pensiero occupava la mente di Kurt : non importa come avrebbe fatto, l'unica cosa di cui era certo e che lui sarebbe salito su quella nave. Il Titanic l'avrebbe condotto verso tutti i suoi sogni.



Suo padre gli diceva sempre " Non essere saccente Kurt, abbassa la testa, rispetta gli ordini" . Ma quella vita era finita cosi entrando in salotto per servire il thè delle cinque annunciò le sue dimissioni a Lady Beauchamp.

Lady Beauchamp quasi si strozzò con il biscotto - "Le dimissioni? Ma come? Non stai più bene con noi? Hai bisogno di un aumento? Kurt farei di tutto per trattenerti , sei indispensabile per me"

"No mia signora, nulla di tutto questo mi fermerà da intraprendere la mia nuova avventura. Gli anni al vostro  servizio sono stati per me fonte di sostentamento e insegnamento , ma ora il mio futuro e altrove."

"Allora se è questo quello che vuoi, ti auguro il meglio" - la tozza signora si alzò e lo abbraccio - " So i tuoi sogni Kurt. Non permettere a nessuno di toglierti la speranza, si felice. E magari un giorno potrò dire alla gente lo vedete quello li? Io ho avuto il piacere di conoscerlo"

Quando quella sera stessa Kurt, radunava le sue ultime cose scorse una busta sul suo letto.

In una grafia elegante c'era scritto il suo nome. All'interno trovo un ingente somma di denaro ed un bigliettino
"Prendila come una buona uscita. Lady Beauchamp."

E forse non era il massimo ma sul volto di Kurt si apri un sorriso, qualcosa stava andando per il verso giusto.




La mattina del 10 aprile la gente sulla banchina di Southampton era davvero tanta. Sembravano piccole formichine, che lavoravano costantemente alla ricerca della perfezione.
Quando Kurt vide la nave non poté fare a meno di restare a bocca aperta; il Titanic era davvero una nave maestosa. Tutta blu, con un bordino rosso e quattro fumaioli che lo facevano sembrare ancora più imponente.

Si vociferava che a bordo ci fosse persino una palestra, un bagno turco e un campo da squash. Lo chiamavano "l'inaffondabile" e tutta la grande borghesia britannica era li per il suo viaggio inaugurale.

Ora restava solo un'altra cosa da fare, cercare un modo per salirci.

Arruolarsi come marinaio  era impossibile, quindi l'ultima ancora di salvezza sarebbe stato qualche nobile a corto di entourage .

E come manna dal cielo apparve la signora Brow.
Alta, di grossa corporatura, sembrava un omone; aveva il volto segnato dall'età e di sicuro non era più una ragazzina. Con i ricci acconciati e un ampio abito color senape tutto balze e pizzo.

"Ehi stellina, cosa ci fai qui con la bocca aperta? Sembra che tu abbia visto un fantasma" - disse fissando Kurt.

"Mi scusi Lady, devo esserle sembrato un maleducato. Non intendevo intralciarle la strada" - rispose, non sapendo cosa dire e spostandosi dalla scala che dava l'accesso alla prima classe.

"Ah , voi giovanotti di oggi. E dimmi un po' anche tu salpi per il nuovo mondo?"

"Si madame ma devo prima trovare un modo. Sa, a quanto pare la terza classe è tutta al completo!"

Lady Brow sorrise fissando la nave- "Tutti accorrono per vederla è bellissima" - spostando gli occhi su Kurt continuò - " E allora , cos'è che sai fare? Dammi le tue referenze, mostrami le tue qualità e io troverò un posto per te qui dentro."

"Oh!"- Kurt era sconvolto- "Ma madame, non deve. Davvero, io troverò un modo."

"Prima di tutto , quale è il tuo nome?"

"Kurt" - disse con voce sommessa - "Kurt Hummel"

"Allora Kurt, lo vuoi questo aiutino? So cosa vuol dire sperare costantemente in qualcosa. Qui non stai parlando con una nata e cresciuta nello sfarzo. Quello che ho - disse mostrando la gonna- è frutto del mio sudore e del mio sforzo. Ero una contadinella, ed ora sono un'imprenditrice che vive a New York. Fidati Kurt il mondo lì è bellissimo. Mi piacerebbe aiutarti, nei tuoi occhi rivedo i miei. Quindi , te lo ripeto ancora una volta, in cosa sei bravo Hummel?"

"Sono stato al cospetto della famiglia Beauchamp, ero un cameriere, potrei scrivere e chiedere di mandare qualche referenza."

Lady Brow lo fissò portandosi la mano al mento, non aveva i modi di una grande signora, ma a Kurt stava già simpaticissima - "Mmmm sai fare solo quello?"
"Ho fatto questo lavoro per quattro anni mia signora. Sono davvero bravo e se serve sono anche un ottimo sarto"

"Perfetto! Allora Kurt Hummel raduna le tue cose"- poi mostrando il passaporto al marinaio vicino l'entrata disse - " Il mio cameriere viaggia con me. Sono Lady Brow, la mia cabina è sul primo ponte e gradirei una piccola stanza per i membri della mia società in seconda classe."

Quando finalmente salirono e si trovarono sul ponte, Kurt si prese un attimo per metabolizzare il tutto.
Era sul Titanic. Era verso il suo sogno.
Respirò a fondo , sentendo l'aria piena di salsedine nei suoi polmoni. Un sorriso automaticamente si aprì sul suo volto.
I sogni si avveravano e mancava pochissimo per il suo.... o forse no!










 
Salve a tutti : qui è Ros che parla.
Vi scivo due righe per le delucidazioni. Prima di tutto questa è un Klaine . Secondo si è ambientata sul Titanic ma non prenderò spunto dal film quindi non tutti i capitoli saranno ambientati sulla nave... prima o poi arriveremo a NY.
Ho preso spunto da un libro che sto leggendo ed ho davvero tante idee ( sperando che rimangano fisse nella mia mente)
Il titolo è preso da un pezzo di una canzone dei Maroon 5 "Stop pretending ( bè smettila di fingere perchè diciamocelo essere omosessuali nei primi del '900 non deve essere stata na passeggiata ) cause we're going down... e certo.. la nave affonda!
Comunque spero di aver solleticato la vostra attenzione.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Per domande e delucidazioni vi lascio il mio ask -- >
http://ask.fm/LaRosMcGustin
 
  
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