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Autore: MargaretMadison    30/08/2014    2 recensioni
Emily ama la voce di Calum e quando dorme le piace sentirlo cantare perché dice che fa da sottofondo ai suoi sogni e lui obbedisce sperando di essere sempre il protagonista dei suoi pensieri.
Ashton è follemente innamorato di Helena. Tutto in lei è perfetto, a partire dal nome stesso: "Helena", come la canzone dei My chemical romance, una delle band che preferisce in assoluto.
Michael si scusò diecimila volte per poi alzare gli occhi e trovarne due di un colore indefinito tra il verde e il marrone celati alcune ciocche biondicce coperte da un cappello di lana nero con la scritta “Geek” in grande.
Luke non ha mai capito le donne ma a dirla tutta Luke non hai mai capito nulla della vita. Resta sempre zitto e in disparte senza mai prendere una posizione, per questo quando Jessy aveva trovato dei messaggi di un’altra ragazza sul suo telefono lui era rimasto muto senza spiegarle che quella era la cugina che sarebbe venuta a trovarlo da Canberra.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALL I WANT IS WAKING UP NEXT TO YOU











 
Quando Calum esce dalla cucina con in mano una tazza fumante di camomilla e trova la sua dolce metà sonnecchiare in posizione fetale sul divano. Sa che Emily si sveglierà quella notte, più precisamente tra le due e le tre. Lui si accorgerà che si è alzata dal letto perché non sentirà più il suo calore e il suo dolce profumo alla lavanda allora si alzerà a sua volta dal letto per andare a trovarla in cucina mentre sorseggia la camomilla magari accompagnando il tutto con qualche biscotto al cioccolato.
Perché Emily dorme male se non beve una camomilla prima di stendersi o se prima di chiudere gli occhi non è sicura di aver spento il gas e di aver messo il telefono in carica.
Calum appoggia la tazza sul tavolino difronte al divano e si mette ad osservare la sua ragazza dormire. Si siede affianco e conta le lentiggini sul suo viso anche se oramai le conosce a memoria, come il resto delle cose riguardanti lei.
Vede che corruga la fronte e si domanda che cosa sta sognando la sua rossa.
Calum ama guardarla dormire, ma ama di più quando si risveglia perché punta gli occhi castani nei suoi leggermente a mandorla e gli sorrise borbottando un assonnatissimo "buongiorno amore" e si stiracchia emettendo un versetto tenero che lo fa impazzire.
Emily mugugna qualcosa di incomprensibile quando il suo ragazzo la prende in braccio per portarla nella loro camera dove la fa stendere sul loro letto da una piazza e mezza. Aveva insistito così tanto per avere un letto da una piazza e mezza che Calum alla fine dovette cedere a tutte le faccine da cucciolo e i bacini sul collo che gli riservò per ottenere quello che voleva.
"Così staremo più vicini" disse mordendogli il collo facendolo sospirare sommessamente.
Calum si stende al suo fianco e le sistema i capelli sparsi su entrambi i cuscini iniziando a canticchiare una canzone di Ed Sheeran, l'artista preferito di Emily. Emily ama la voce di Calum e quando dorme le piace sentirlo cantare perché dice che fa da sottofondo ai suoi sogni e lui obbedisce sperando di essere sempre il protagonista dei suoi pensieri
Come da copione Emily si risveglia nel cuore della notte ma non va a prepararsi la camomilla, sveglia il suo ragazzo abbastanza allarmata.
«Ho fatto un incubo - spiega avvolta nel piumone bianco - ho sognato che ti trovavo sul nostro letto a fare l'amore con un’altra. Ho paura che si possa avverare»
Calum scuote la testa ridendo appena «Come potrei tradirti, Ems? Ti ricordi la fatica che ho fatto per averti?» nella sua testa passano tutti i momento assieme dove lui ci provava spudoratamente con lei ma puntualmente veniva rifiutato. Dovette usare l'idolo della rossa per poter avere un appuntamento che si potesse definire tale. Così mentre Ed intonava le note di Give me love al concerto di Sidney, Calum riuscì a strapparle un bacio e il numero di telefono.
Emily si stringe a lui chiedendo di essere abbracciata.
Calum la stringe al suo petto e le bacia la testa «Non voglio più sentire stupidate del genere Ems, mi mancherebbe troppo tutto quello che stiamo vivendo, mi mancherebbe svegliarmi nel mezzo della notte e non trovarti in cucina a bere camomilla e mangiarti i miei Oreo»
A Ems sfugge una risata leggera e chiude gli occhi «Ti amo, Cal»
«Anche io Ems, ora riposati e fai sogni belli»














Ashton è follemente innamorato di Helena. Tutto in lei è perfetto, a partire dal nome stesso: "Helena", come la canzone dei My chemical romance, una delle band che preferisce in assoluto. E impazzisce quando si fa chiamare "Hell", inferno, un nome così in contrasto col volto angelico perfettamente ovale, gli occhi azzurri e le labbra carnose.
«Come stanno le mie piccole oggi?» chiede appoggiando la giacca all’attaccapanni vicino alla porta d’ingresso del loro piccolo appartamento nel cuore di Camden Town a Londra.
Un sorriso luminosissimo spunta sul suo viso non appena vede la sua compagna venirgli incontro con addosso una sua maglietta lunga e una mano a coprirle il pancione.
«Ash, te l’ho detto un centinaio di volte, non siamo ancora sicuri che sia una femmina» lo saluta con un rapido bacio sulle labbra screpolate per il freddo.
«Ma mi piace l’idea di avere una piccola “mini-me” da proteggere dai ragazzi brutti e cattivi che vogliono rubarle la sua innocenza» poi si abbassa verso il pancione «niente fidanzati fino a quarant’anni, intesi piccola?»
Helena ride intenerita nel vedere la scena «Mio padre diceva lo stesso e invece eccomi qui mamma a ventidue anni»
«Ma io sono uno stupendo e bravissimo fidanzato, innamorato perso della sua fidanzata che non ha fatto altro che soddisfare i suoi bisogni primari da donna – poi parla ancora con la pancia – bisogni che tu soddisferai quando sarai in menopausa»
La castana scuote la testa divertita «Sei un caso disperato Irwin, lasciatelo dire»
«Però mi ami»
«Si, mi sono sempre piaciuti i casi disperati» scherza lei per poi scapare verso il soggiorno, piccolo ma accogliente.
«Ma come ti permetti? Ora ti faccio vedere» con uno scatto Ashton le è subito dietro e la prende in braccio come si fa con le spose e le risate di Helena rompono la quiete nella stanza.
«Mettimi giù Ash, subito»
«Non ci penso, dobbiamo presentare la casa alla piccola» dice lui categorico caricandosela meglio addosso
«Ma se deve ancora nascere!»
Ashton alza gli occhi al cielo fingendo di non aver sentito niente e si dirige in cucina «Questa è la cucina, dove la mamma mangia in continuazione» mette piede nella stanza munita di angolo cottura e un piccolo tavolino per quattro persone. È il classico stile inglese che piace tanto a lui addobbata con piastrelle blu e bianche.
Poi Ashton lascia la cucina per dirigersi nuovamente in salotto «Qui invece è dove coccolo mamma mentre guardiamo dei film assieme e tra poco guarderemo tutti e tre i cartoni animati che vorrai facendo perdere le partite del Chelsea a papà ma a me non importerà perché tu verrai prima di tutto e di tutti»
Il salotto invece era stato arredato con cura da Helena che aveva scelto no stile piuttosto moderno riempiendo le pareti di quadri delle più grandi città europee tra cui Mosca, Milano, Parigi, Firenze e così via.
«Passiamo al bagno» dice spostandosi nuovamente verso la stanza più piccola della casa. Il bagno è ricoperto da piastrelle rosse e aveva solo il water, un lavandino con sopra un mobile con lo specchio e una doccia «qui è dove ti faremo il bagnetto ed è il posto dove io e la mamma ci siamo divertiti in passato» ammicca alla castana che urla il suo nome incredula.
«Non scenderei troppo nei dettagli almeno davanti al bambino»
«E per finire la camera da letto e lì si che ci siamo divertiti davvero io e la mamma, anche di più rispetto al bagno» scherza nuovamente ricevendo uno schiaffo dietro la nuca che lo fa ridere.
La stanza da letto è la più grande della casa munita di un ampio letto a due piazze, tre armadi e un grande specchio. Avevano deciso d non arredarla troppo per avere più possibilità di movimento ma presto avrebbero aggiungo anche una culla per il nuovo arrivato.
«Qui è dove dormirai fino a quando io e mamma non troveremo una casa più grande così avrai una bella cameretta tutta per te» fa scendere Helena appoggiandola delicatamente sul letto «ed è qua che ogni giorno mi sveglio dieci minuti prima del sono della sveglia per osservare la tua mamma mentre riposa e a volte la sento sussurrare il mio nome. Penso che vederla così piccola e vulnerabile sia una delle cose più belle che ci sia e amo svegliarmi vicino a lei, non vedo proprio l’ora di avere un’altra principessa da svegliare»
Helena lo guarda intenerita con una mano sul cuore e gli occhi da innamorata, nonostante gli anni assieme prova tutte le stesse emozioni che provava quando erano al liceo.
«Ash?» lo richiama
«Sì piccola?»
«Scommetto un bacio che è un maschio»
 





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




Michael osserva Margaret dormire vicino a lui a pancia in giù col lenzuolo che le copre malamente la schiena e non può fare a meno di sorridere domandandosi se anche lei sentisse il battito così accelerato del suo cuore. Quella sera avevano fatto l’amore assieme per la prima volta e Michael riesce ancora a sentire uno strano calore nello stomaco quando ripensa a pochi attimi fa quando la rese sua. Le aveva baciato ogni centimetro di pelle cercando di infonderle il piacere più profondo che avesse mai provato in vita sua. Passa la mano sul collo e pensa che delle sua pelle nivea è rimasto ben poco e sorride immaginando le chiazze rosse che domani mattina potrà vedere.
Margaret è stata come una ventata d’aria fresca, era arrivata quando tutto andava a rotoli e l’aveva salvato da sé stesso e dalla sua tristezza di vita. Si erano incontrati – o, per meglio dire, scontrati – fuori da Starbucks rovesciandosi reciprocamente i loro frullati sulle magliette. Michael si scusò diecimila volte per poi alzare gli occhi e trovarne due di un colore indefinito tra il verde e il marrone celati alcune ciocche biondicce coperte da un cappello di lana nero con la scritta “Geek” in grande. Lei sorrise – e Michael subito si sentì le gambe molli nel vedere tutta quella bellezza – proponendogli di prendere un altro frullato assieme.
Un movimento lo fa risvegliare e incontra Margaret che lo guarda teneramente.
«Non dormi, amore?» chiede la bionda avvicinandosi al suo ragazzo dai capelli verde scuro.
Il lenzuolo le scivola mostrando la parte superiore del suo corpo e lei si ricopre subito imbarazzata
«Non coprirti» le ferma il posto facendo ricadere giù il lenzuolo «sei bellissima e poi voglio rivedere i segni del mio passaggio» accennò ai succhiotti sul collo e sul seno.
Margaret obbedisce facendosi osservare dal ragazzo. La sua pelle brucia sotto lo sguardo attento e piano d’amore del fidanzato e ripensando agli eventi di quella sera un brivido le percorre la schiena.
«Hai freddo?» chiede
Scuote la testa «Stavo solo ripensando a quello che era successo poco fa, ti ricordi?»
Michael fa finta di pensarci su «No, mi dispiace, posso avere una seconda dimostrazione?»
Margaret ride mostrando la sua fossetta destra «Non mi hai risposto però, perché non dormi?»
«Ho paura che se mi addormento poi mi risveglio e scopro che è tutto un sogno e poi… quando dormi sei bella da mozzare il fiato»
«Dormi pure, io sarò ancora al tuo fianco domani mattina e ti chiederò le coccole quindi è meglio che tu sia prosato»
 Un sorriso si fa spazio sul viso di Mike, sa benissimo che la bionda non si sveglia bene se prima non viene coccolata come si deve ed è uno degli aspetti che ama di più dello svegliarsi vicino a lei.
«Sei un angelo, Mar»
La bionda si posiziona meglio difronte a lui accarezzando attentamente le braccia del fidanzato sentendo sotto i polpastrelli la pelle ruvida delle cicatrici. Quando aveva scoperto quello che Michael si infliggeva gli aveva subito tirato su le maniche del maglione e gli aveva baciato tutti i tagli e le cicatrici promettendogli di rendergli la vita migliore. Lì Michael non ci vide più si fiondò a capofitto sulle labbra della ragazza baciandola come se non ci fosse un domani.
Margaret sorride e lascia un bacio sulle labbra rosee di Mike che sorride a sua volta.
«Buonanotte Michael» sussurra appoggiandosi contro il suo petto e nel giro di pochi minuti si riaddormenta ascoltando i battiti regolari del cuore del ragazzo.
Michael si addormenta poco dopo cercando di imprimere nella sua mente le immagini di Margaret mentre dorme felice.





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Luke non ha mai capito le donne ma a dirla tutta Luke non hai mai capito nulla della vita. Resta sempre zitto e in disparte senza mai prendere una posizione, per questo quando Jessy aveva trovato dei messaggi di un’altra ragazza sul suo telefono lui era rimasto muto senza spiegarle che quella era la cugina che sarebbe venuta a trovarlo da Canberra.
«Chi cazzo è Stacey?» sbottò Jessy puntando i suoi occhi azzurri in quelli altrettanto chiari di lui «hai deciso di punto in bianco di lasciarmi e andare a troie?»
Luke, appena uscito dalla doccia con addosso solo un asciugamano a coprirgli le parti intime, prova ad aprire la bocca ma le parole gli muoio in gola.
«E per l’amor del cielo, Luke. Dì qualcosa ogni tanto! Hai ventun anni, per una cazzo di volta prendi una cazzo di posizione, non startene lì impalato, cazzo
Luke ritentò a parlare ma ancora una volta non disse niente ma soprattutto non fece niente quando la castana uscì dal loro piccolo appartamento sbattendo la porta.
Adesso Luke è seduto sul bordo del loro letto con la testa tra le mani e lo sguardo basso. Dà un’occhiata veloce all’orologio sul comodino che segna le undici di sera, l’ora di American horror story, il loro programma preferito. Accende la TV sul canale sette chiedendosi se anche Jessy lo sta guardando. Probabilmente sarà a casa dei genitori o di qualche amica che le staranno ricordando di quanto sia idiota il suo ragazzo a non saper gestire una discussione, anche la più semplice.
Dopo un po’ di indecisione prende il telefono e digita quel numero che ormai conosce a memoria ma a rispondergli c’è solo la segreteria telefonica.
«Hey, sono io, Luke. So che ora sei arrabbiata con me, lo capisco. Sappi che non ti sto tradendo, non lo farei mai perché sono davvero innamorato di te e l’idea di stare con un’altra mi schifa, davvero. Quella lì è Stacey, mia cugina, quella che sta divorziano dal marito e presto lascerà Canberra per Sidney. Lo so, avrei dovuto dirtelo però lo sai che non sono bravo con le parole, non sono bravo manco coi gesti se no ti avrei fermato. Però sono bravo ad osservare e questo lo sai, a furia di stare in disparte impari a conoscere la gente e ti sorprenderesti se ti raccontassi tutte le tue sfaccettature. Ad esempio quando ti arrabbi ripeti sempre “cazzo” o “minchia” e metti le tue mani sui fianchi mentre mi incenerisci con lo sguardo, tipo prima, oppure quando non capisci qualcosa giri la testa di lato e corrughi la fronte facendo un’espressione adorabile tanto è vero che ti bacio sempre poi e…» un rumore meccanico gli fa intuire che la chiamata è stata interrotta allora richiama lo stesso numero.
«Sono ancora io, e ti stavo dicendo che ogni tua singola sfumatura è diventata parte di me, potrei davvero andare avanti all’infinito a raccontarti questo ma sono cose che sai già perché sia io che altri te le abbiamo già fatto notare tante volte quindi ora ti dico delle cose che non sai e sono sicuro che nessuno ti ha mai detto. Quando dormi, o Gesù, quando dormi sei adorabile, sembri molto più bambina di quello che sembri di già dal vivo per la tua statura. Tieni le mani serrati in due piccoli pugni e schiudi le labbra facendo un rumore trano, non russi però… non lo so, penso che respiri dalla bocca perché hai il setto nasale deviato e a volte parli anche, sussurri il mio nome e quando ti accarezzo o ti parlo dicendoti quanto sei bella e quanto ti amo tu ti muovi e sorridi come se mi sentissi e ti stringi a me abbracciandomi. Allora io ti bacio i capelli e inizio a giocarci, per questo quando ti svegli la mattina ti lamenti perché hai i capelli arruffati, sono io» alzò lo sguardo sul televisore, la pubblicità era finita e stava iniziando di nuovo il telefilm «ora sono da solo sul letto e sto guardando il nostro programma. Ti lamenti sempre che finisce troppo tardi e non riesci a vedere il finale perché crolli su di me addormentata quindi il giorno dopo devi rivedere il pezzo che ti sei persa in streaming sul computer. Prima di chiudere voglio dirti che ti amo, anche se lo dimostro da schifo e quando domani tornerai troverai sul tavolo della cucina il tuo portatile così vedrai subito la parte mancante di Tate e Violet e… beh non sai quanto farà schifo stasera senza i tuoi capelli con cui giovare e il tuo respiro che mi culla dolcemente. Domani ti riempio di coccole, piccola. Perdonami se ti faccio soffrire sempre»
 
 
 
 
 
 
 
 
Heylà, eccomi qui con una seconda OS (questa devo dire è molto diabetica) sui nostri carissimi asutralian boys (?)
L’ho scritta ieri sera sul tardo con gli stuzzicadenti che mi tenevano aperti gli occhi per il sonno e mi sono detta “perché tenerla nella mia cartella quando posso pubblicarla e ricevere pomodori addosso?” quindi eccovi svelato il perché è sul sito.
Boh, l’idea di svegliarmi affianco a loro, specialmente vicino a Michael (per chi non lo sapesse sono innamorata persa di lui dal momento che siano stra-simili) e volevo fare una cosa che facesse diventare tutti diabetici perché ieri ero mezza depressa perché le vacanze stanno per finire e ho scoperto di non aver manco svuotato la cartella da inizio giugno, sono un caso perso ma ok.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se recensite domani vi sveglierete in un letto di rose circondate dai boys (?)
Va beh, meglio che vada a chiudere le valige, bacissimi
Megghy

 

  
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