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Autore: MadLucy    30/08/2014    2 recensioni
{Peter Pan/Maimie Mannering | non sai chi è Maimie Mannering? Googlala immediatamente | book!verse | un pizzico d'angst | missing moment? | bonding | Peter!centric | perchè Wendy non era la prima}
Era una bambina dai lunghi boccoli neri come l'ebano, fra cui s'impigliavano le foglie, a piedi scalzi, con un cappottino rosso e gli occhi che ridevano in silenzio. Navigava sulle acque di un lago, accucciata in un nido di tordo, tondo, compatto ed assolutamente agibile, una barca di tutto rispetto.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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MaimiePeter
Il fantasma dei giardini di Kensington.








Ogni tanto la sognava, anche se la sua capacità di concentrazione non era tale da permettergli di proteggerla dall'oblio di un'alba vacua e beata, i cui primi, tiepidi raggi la dissolvevano in un chiarore depurato. Era una bambina dai lunghi boccoli neri come l'ebano, fra cui s'impigliavano le foglie, a piedi scalzi, con un cappottino rosso e gli occhi che ridevano in silenzio. Navigava sulle acque di un lago, accucciata in un nido di tordo, tondo, compatto ed assolutamente agibile, una barca di tutto rispetto. A volte gli spiegava con molta precisione come maneggiare un cerchio -era perfino severa a proposito, altre gli chiedeva se per caso avesse freddo. Spesso restava solamente a guardarlo. Non erano sogni tristi -in fondo, Peter non piangeva mai- ma, quando cantava il suo chicchirichì mattutino, sul palato gli restava il sapore della sconfitta, come quella volta che aveva rubato una stella marina alle sirene e poche ore dopo, schiudendo il pugno, aveva trovato soltanto acqua salata. E Peter non conosceva sofferenza più atroce della sconfitta, perciò cercò d'impegnarsi e trattenere quella sagoma informe che si scioglieva e plasmava capricciosamente, senza svelarsi mai -e che l'abitante onorario di Neverland soprannominò prontamente il fantasma.
Fu di notte la prima volta che gli parve che il fantasma fosse molto vicino, così vicino da poterlo toccare, pigliare per il piede come faceva con l'ombra, imprigionare nel berretto come faceva con Tink. Fu quando il viso di Wendy Darling apparve nitido dietro il vetro di una finestra, l'ossatura fine e il profilo aggraziato e la setosa matassa di capelli arricciati: il fantasma insistette disperatamente, dolorosamente, spasmodicamente, tendendosi fino al punto che Peter temette di sentirlo spezzarsi, hai freddo, Peter? -però non lo fece, si limitò ad allentarsi e contrarsi ed inabissarsi di nuovo, nel suo cantuccio di inaccessibilità, fuori dalla portata di chiunque, lontano, lontano.
La questione lo faceva così infastidire, che un giorno cercò di spiegare il proprio stato d'animo a Wendy.
«È come avere qualcosa nascosta nella testa, e non riuscire a tirarla fuori» brontolò. La ragazzina si fece partecipe delle sue tribolazioni e gli prese la mano, in un modo che Tinkerbell, che vigilava da sotto una foglia di banano, non gradì affatto.
«Vuol dire che non te la ricordi?» E poi aggiunse, con una sorta di femminea petulanza: «Sai cosa significa ricordare, vero?»
«Certo che lo so. Semplicemente non mi va di farlo» ribattè lui, con molta dignità. Ovviamente, non poteva immaginare che il suo fantasma era una bambina, anzi, una graziosa creatura umana, altrimenti sarebbe stato di ottimo umore.
Bisogna però precisare questo, che era proprio il fantasma ad inseguire Peter, non Peter ad inseguire il fantasma. Non sarebbe stato in grado di rintracciare le sue origini: Neverland non conosceva il passato, perchè era la proiezione del cuore di Peter, e nel cuore di Peter c'era spazio soltanto per ciò che stava facendo e ciò che avrebbe voluto fare. Oh, Maimie avrebbe pianto tanto nell'apprendere che il ragazzo che le aveva fatto una proposta di matrimonio s'era scordato di lei, però Peter aveva pianto molto di più nell'attendere vanamente il suo ritorno, grattando le unghie sulle sbarre dei cancelli dei giardini di Kensington, anche se era convinto di non piangere affatto. E qui arriviamo alla seconda volta.
Fu nuovamente di notte, quando accompagnò Wendy, John e Michael dalla loro famiglia, e sorvolando i tetti gli cadde l'occhio su una macchia verde. Aguzzando lo sguardo, si accorse che era una spaziosa distesa di prati, alberi e sentieri sterrati. L'evocazione del fantasma si manifestò con una prepotenza inusitata, che gli scavava nelle vene -hai freddo, Peter? e all'improvviso credette di conoscere quella parola, credette addirittura di avere un po' freddo, lì, nel profondo delle ossa, ma l'istante passò e subito dopo non lo sapeva più. Il fantasma era così desideroso di manifestarsi che Peter quasi percepiva il suo respiro sul volto: ma era passato, e il passato non rimane mai troppo a lungo. Gli sfiorò una guancia e lo lasciò andare, dileguandosi nella limpidezza dell'aria.
Capitava che la soluzione comparisse ad un palmo dal naso di Peter, senza che lui se ne rendesse minimamente conto. Un mattino si svegliò con delle parole in bocca, e si affrettò a pronunciarle, come se sputasse semi di ciliegia.
«Maimie Mannering» pronunciò, con tonda, assorta curiosità. «Maimie Mannering» ripetè. Era perplesso, come chiunque trovi risposta ad una domanda che non conosce. «Tinkerbell, cos'è una Maimie Mannering?»
La fata strizzò gli occhi, sospettosa. Non ne ho la più pallida idea. Ma sono sicura che è qualcosa di poco carino. Era in buona fede, perchè non era ancora amica di Peter quando lui aveva incontrato Maimie, però era dell'opinione che qualsiasi cosa facesse rima con Wendy Darling fosse, all'infuori da qualsiasi ragionevole dubbio, poco carino.
La verità è che, in fin dei conti, Peter non avrebbe mai ricordato Maimie: per permetterle di andare via, aveva dovuto tapparsi gli occhi. Comunque, a dimostrazione del fatto che il loro incontro non era frutto di fantasia, vi era ancora a Londra qualche vecchietto ultracentenario pronto a giurare di aver conosciuto, quando erano piccoli, una ragazzina che si aggirava per i giardini di Kensington ripetendo che Peter Pan giocava proprio come giocano i veri bambini.




































Note dell'Autrice: Io continuo a credere che prima o poi Maimie irrompa nel film Disney a cavallo di una capra scacciando Wendy con un get out the way, b***c! Insomma, dài, le ha rubato il marito e pure il leggendario qui pro quo dei ditali. Sì, nel caso in cui non lo sapeste, l'ha detto Maimie per prima. B) Eh, e Peter le ha dato proprio molti ditali, letteralmente dal libro. Furbetto sto Peter, però. Ditali di qua, ditali di là, e intanto... Tornando ad un tono semiserio, appena ho letto Peter Pan nei giardini di Kensington sono rimasta indignata dall'ombra di anonimato in cui Maimie è imprigionata. Anche la sua avventura con Peter era carina, anche se magari non avventurosa come quella di Peter e Wendy... prima che, sì, se ne tornasse a casa anche lei. :( Ma io sono l'unica idiota che rimarrebbe? XD Questa cronaca di ragazzine sedotte -e che lo abbandonano- inizia a diventare frustrante.
A parte tutte le baggianate che ho sparato in queste note, grazie per aver letto... ciò. Spero che qualche lettore conoscesse già Maimie, ma spero ancora di più di aver fatto pubblicità per chi non avesse letto PPngdK (??). Grazie ancora, chi volesse recensire è come sempre il benvenuto, ^^
Lucy
  
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