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Autore: Asu chan    30/08/2014    3 recensioni
Qualcuno crede all'incontro del destino, ma Shikamaru crede solo alle (s)fortunate casualità. Ma se un giorno una tempesta sconvolgesse improvvisamente la sua vita riuscirebbe a ricredersi sulle sue convizioni?
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Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kurenai Yuhi, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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I negozi di dolciumi non erano certo il luogo favorito di Shikamaru Nara. L’attività era fin troppo affollata per i suoi gusti, piena di bambini confusionari che trascinavano le madri davanti a ogni tipo di prelibatezza. Il problema non era che non gli piacessero quelle piccole creature che zampettavano cercando di arraffare quante più leccornie possibili, anzi, sentiva un certo istinto di protezione nei loro confronti: semplicemente non amava essere circondato da troppe persone. La cosa che preferiva in assoluto era starsene sul suo divano, con pochi intimi o nessuno, a guardare un po’ di tv. E quando Ino, una sua amica d’infanzia, irrompeva nel suo appartamento urlando quanto avesse bisogno di uscire da quella tana e vedere qualcuno (per non parlare delle insistenze sul fatto che avesse una disperata necessità di una donna nella sua vita che si occupasse di lui e della sua casa «disastrata»), la assecondava, si alzava e si recava da Kurenai e suo figlio. Si sentiva perfettamente a suo agio là e gli piaceva stare in compagnia della famigliola quanto rimanersene in ozio nella sua dimora. La giovane madre era una sua lontana parente che si era trasferita a Tokyo dopo la morte del marito, avvenuta tre anni prima. Quando si era presentata allora a casa sua, chiedendogli aiuto perché accudisse la sua creatura mentre cercava lavoro, era rimasto di sasso, ma presto aveva imparato ad apprezzare entrambi. Kurenai era una donna molto semplice e tranquilla, alla ricerca della rinnovata quotidianità persa per il disfacimento della famiglia che conosceva, mentre il bimbo era sempre allegro e quieto. La situazione perfetta per Shikamaru. Quando non stava lavorando o rilassandosi, dunque, faceva da baby-sitter al piccolo e, se era presente, chiacchierava con la madre, che essendo più matura di lui gli dispensava anche ottimi consigli riguardo al lavoro quanto alla vita nel momento in cui le sottoponeva un qualsiasi problema. Se quindi si trovava in quel negozio, quel giorno di metà settembre, era proprio per la piccola peste. Gli piaceva viziarlo ogni tanto e sapeva quanto adorasse le caramelle gommose. Ignorando la folla d’infanti che fissavano con occhi brillanti i dolci colorati, si passò tra le mani innumerevoli sacchetti di quei morbidi orsetti, vermi e vari altri animali cercando di selezionare quelli dall’aspetto più appetitoso. Alla fine optò per i primi. Sgusciando fra i presenti raggiunse la commessa, pagò e uscì dall’attività con tre pacchi di quegli esserini variopinti. Iniziò a camminare lentamente con la busta contenente questi ultimi aperta sotto il naso, in un ennesimo, attento esame dei suoi acquisti.
Al piccolo piaceranno sicuramente molto, concluse fra sé dopo lunghi istanti di contemplazione. E magari anche Choji apprezzerà se gliene regalo un po’, aggiunse pensando all’altro suo vecchio amico.
Fu in quel momento, mentre sollevava il viso dai prodotti comprati, che impattò contro un’altra persona violentemente finendo col sedere a terra. Diversi passanti si fermarono attorno ai due malcapitati, chi guardandoli divertiti, chi avvicinandosi con apprensione.
« Ma che diav- » cominciò Shikamaru dopo qualche attimo di smarrimento. Lanciando un’occhiata attorno si accorse che i sacchetti di caramelle, orrendo spettacolo, erano sparsi un po’ ovunque sul marciapiede, insieme a diversi effetti personali indubbiamente femminili. Voltandosi di scatto verso il motivo della caduta, il giovane Nara constatò che si trattava effettivamente di una ragazza. Doveva essere una donna sulla trentina, con foltissimi capelli color sabbia e grandi occhi verdi che lo squadravano con rabbia. Saltava subito all’attenzione che i suoi tratti erano misti, quindi doveva avere un genitore non giapponese. Indossava un soprabito marrone scuro con una cintura in vita che le arrivava fino a metà coscia, collant color carne e ballerine nere. La sua capiente borsa beige era riversa accanto a lei e aveva perso il suo contenuto tutto intorno. A prima vista la giudicò attraente, ma appena la causa dell’incidente aprì bocca, il moro cambiò immediatamente idea.
« Perché non guardi dove cammini? » abbaiò infatti, inginocchiandosi per raccogliere le sue proprietà pur senza farsi mancare qualche occhiataccia fugace verso l’altro.
Shikamaru rimase a bocca aperta. Come minimo si sarebbe aspettato, per prima cosa, l’uso del Lei, poi delle scuse e dell’aiuto per recuperare le caramelle, e infine un inchino e un saluto cortese prima di sparire, com’era giusto che fosse.
« Dove guardo io? Mi pare proprio che la colpa sia sua, che camminava troppo velocemente senza guardarsi attorno! » la corresse basito. Alcuni dei passanti che si erano fermati l’avevano imitato, mentre altri erano più che altro perplessi.
« Evidentemente sono di fretta » ringhiò la donna mentre stipava rapidamente i suoi effetti all’interno della borsa. « Se non hai impegni sono affari tuoi. Avresti dovuto scansarti. »
Il giovane diventava sempre più sorpreso a ogni parola. Mai aveva incontrato una persona più sfacciata, maleducata e irritante di lei, nonostante fosse sempre stato consapevole del fatto che le femmine fossero creature pericolose, imprevedibili e anche piuttosto fastidiose. Una signora dall’aspetto gentile si chinò finalmente a raccogliere i prodotti che gli erano caduti di mano e glieli porse con un sorriso.
« Grazie » mormorò il ragazzo ancora incredulo, ricevendo un cortese « si figuri » in risposta. Così avrebbe dovuto essere!
La furia bionda era riuscita a recuperare tutti i suoi oggetti personali e si stava alzando. Vedendo il totale disinteresse – anzi, menefreghismo, si corresse il poverino tra sé – che si ostinava a mostrare, Shikamaru scattò in piedi spinto da un moto di irritazione e di orgoglio.
« Mi piacerebbero almeno delle scuse! »
Gli occhi verdi dell’interlocutrice lo fissarono gelidi e altezzosi.
« Potrei dire la stessa cosa » replicò semplicemente. « Addio, piagnucolone » aggiunse prima di scansarsi e proseguire a passo di marcia, facendo aprire davanti a sé la piccola folla di curiosi sorpresi e divertiti che si era accalcata attorno a loro. Incapace di muoversi, Shikamaru rimase immobile a fissare la testa dell’arpia finché essa, e con lei i passanti che avevano assistito allo scambio di battute, non fu scomparsa tra la folla dei marciapiedi di Tokyo.
Non si ferma davanti a niente, si disse tra sé e sé. Mai incontrata una così egoista.
Continuò a rimuginare sullo strano incontro lungo tutto il suo percorso a piedi, in treno e di nuovo a piedi fino alla palazzina che ospitava l’appartamento di Kurenai. Suonò il campanello e la giovane madre gli aprì la porta con un sorriso gentile accogliendolo nella dimora.
« Che piacere vederti, Shikamaru » lo salutò. Il ragazzo avanzò meccanicamente fino al divano in centro al salotto a cui si accedeva entrando e vi affondò pensieroso. La padrona di casa si sedette accanto a lui senza dire niente per qualche istante, poi lo riscosse.
« Mi sembri turbato. È successo qualcosa? »
Il moro sussultò e guardò la vedova, che ricambiò lo sguardo con sincera preoccupazione. I suoi ricci scuri le ricadevano morbidi attorno al viso candido.
« Sì, ehm… Prima ho un regalo per il piccoletto » affermò porgendo alla donna due dei tre pacchetti di caramelle. Gli sorrise nuovamente e se li posò in grembo.
« Ti ringrazio. Ora sta dormendo, ma appena si sveglierà verrà di sicuro a ringraziarti di persona. Sai quanto va pazzo per queste! »
« Le ho prese apposta » sogghignò il più giovane dei due pensando all’espressione estatica del bambino.
« Non esagerare con questi vizi, altrimenti finirà per mangiarne troppe e i suoi denti si riempiranno di carie » lo ammonì bonariamente Kurenai.
« Non ti preoccupare » la rassicurò l’altro.
« Comunque non è di questo che stavamo parlando, mi sembra » riprese lei delicata. Parlava e agiva con una determinazione dolce che costringeva gli altri ad assecondarla. Era straordinaria. « Hai detto che è successo qualcosa. È il lavoro? »
« No, per fortuna » rispose. « è stato mentre venivo qui dopo aver comprato gli orsetti gommosi… » e le raccontò l’accaduto. « Non ho mai incontrato una più menefreghista e arrogante di quella ragazza! » concluse sconcertato.
L’interlocutrice lo fissò per diversi istanti prima di ridacchiare coprendosi la bocca con una mano sorprendendo Shikamaru.
« Che c’è? »
« Niente, è che… Non ti ho mai visto così » spiegò. « Sei sempre così apatico, così controllato… E invece questa ragazza è riuscita a smuoverti in questo modo con poche parole! Ha un che di strabiliante! »
« è tutto fuorché strabiliante » replicò il giovane Nara, cupo. « è stata un’esperienza tremenda. »
« Sarà anche così, ma come dicevo ti ha smosso completamente! Quante altre esperienze tremende della tua vita ti hanno turbato in questa misura? »
Pur riflettendoci, il moro non ne trovò nessuna.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A.A.A. (per chi non lo sa: Angolo dell’Autrice Asu 8D)
Cha-chaan~! Stavolta torno con un’altra long! °-° State tranquilli, people che appartengono anche al fandom di Fairy Tail, non è che sono autolesionista e mi sono buttata in questa cosa decidendo di lasciare incompleta HnN (un po’ sì.), ma mi è capitata così 8D Ebbene sì, l’iniziativa di questa volta (il cui manifesto troverete cliccando sul bannerino in cima al capitolo!) ideata dalle menti malefiche (cioè le capeh, maledette) del forum nnnnero consiste nel mescolare dei prompt come un gelato, e a me è capitata la long *il fondo sfacciato, eh?!*. Non solo: ogni capitolo di questa mini long sarà sviluppato attorno a un prompt assegnatomi, appunto, casualmente, a seconda dei gusti prescelti! I miei sono lampone, fiordilatte e mela verde (vediamo se indovinate quali sono i prompt prima che ve li sveli alla fine 8D)! Non aggiungo altro per questo capitolo, ma vi invito a prepararvi per il secondo per seguirmi in questo salto nel buio questa nuova avventura! Bene, vi lascio! A presto! <3
   
 
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