Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: _black_rose_    30/08/2014    7 recensioni
Magnus e Alec. Alec e Magnus.
-dal testo-
[...]Infine ritornò a guardare Magnus.
Era in piedi nella penombra, tuttavia Alec non aveva problemi a vederlo.
E lo Stregone lo stava guardando a sua volta, meravigliato. I loro sguardi si incatenarono. I suoi occhi erano ancora più luminosi e belli di come li ricordava. Ne distingueva ogni pagliuzza oro e verde attorno alle pupille da gatto dilatate.
La pelle del viso poi era priva di imperfezioni o di segni del tempo, di quel colore ambrato che amava tanto.
Rimase fermo, il vento che gli scompigliava i capelli ma che non gli procurava nemmeno un brivido di freddo. Non sapeva quanto tempo fosse rimasto così. Potevano essere passati secondi, minuti, decine di minuti.
Poi mosse qualche passo verso Magnus. Quando lo raggiunse, gli gettò le braccia al collo, e scoppiò a piangere.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La prima cosa che lo stregone vide quando socchiuse le palpebre fu un ammasso non meglio identificato di colore nero. Chiuse e riaprì gli occhi per un paio di volte di seguito e si rese conto che quelli erano i capelli di Alec, sdraiato di fianco a lui sul divanetto rosa shocking.
Con una mano si coprì la bocca nel tentativo di reprimere un sonoro sbadiglio, mentre con l'altra cercava di svegliare il cacciatore, scuotendolo non troppo delicatamente per una spalla. Dopo diversi lamenti e mugugni, finalmente il Nephilim si girò verso di lui, puntando gli occhi blu in quelli verde-dorato del Figlio di Lilith.
"Mi sono addormentato." constatò (piuttosto inutilmente) Magnus.
"Già, me n'ero accorto!" rise Alec.
"E abbiamo perso tempo prezioso per tu-sai-cosa." sbuffò sonoramente.
"Eri stanco morto, cosa avrei dovuto fare? Svegliarti? Non se ne parlava, avevi già perso abbastanza energie per tutta la magia che avevi utilizzato." ribatté il più giovane. "E ho anche una brutta notizia." continuò. Magnus inarcò un sopracciglio, in attesa che continuasse. "Mia madre vuole che questa sera io torni a dormire all'istituto." concluse arrossendo leggermente.
"Non è giusto. Uff. Sembra che Lilith ci stia mettendo i bastoni tra le ruote. Anzi, gli artigli." si lagnò lo stregone. Sì, lagnarsi era proprio il termine adatto, pensò il Nephilim.
"Bè.."
"Bè cosa, Alexander?"
"Ecco, potremmo..."
"Sì?" lo incalzò l'altro con uno sguardo furbo e di aspettativa.
"Riprendere da dove eravamo rimasti prima che tu ti addormentassi." finì tutto d'un fiato, mentre le sue guance si imporporavano sempre di più ad ogni parola pronunciata.
Lo stregone gli lanciò un sorriso sghembo, alzando lo sguardo verso l'orologio nero a parete a forma di gatto stilizzato appeso al muro di fronte a lui.
Strabuzzò gli occhi quando lesse l'ora e scattò in piedi immediatamente, senza curarsi di Alec affianco a lui, che cadde a terra con un tonfo e un gemito di dolore.
Quindi lo stregone gli rivolse un'occhiata preoccupata, in cui Alec lesse anche delle scuse per i suoi modi bruschi e repentini. Prese la mano che gli porgeva e si tirò su, schioccando un bacio sulle labbra di Magnus.
"Sono le dieci meno un quarto. Conoscendoti ti ci vorrà un secolo intero per scegliere cosa mettere e i tuoi invitati saranno qui tra quindici minuti. Forse è il caso che tu ti dia da fare." disse il Nephilim, spingendolo verso la camera da letto affinché si preparasse.
"E tu vieni con me. Non ti permetterò di presentarti vestito in quel modo alla mia festa."
Alec sospirò, seguendolo suo malgrado.
"Sembri mia sorella. Dite sempre le stesse cose, praticamente."
"È perché siamo anime affini che sanno ciò che è giusto e ciò che non lo è." lo liquidò.
"Anime affini? Sei serio? Anime affini che sanno ciò che è giusto?" soffocò una risata.
"E ciò che non lo è, ricorda!" ribadì sventolando davanti al viso del Nephilim l'indice della mano destra con fare saccente, e nello stesso tempo con l'altra si appoggiava alla maniglia della porta. Alec alzò gli occhi al cielo, esasperato, chiedendosi cosa avesse fatto di male in vita sua per dover sopportare tali scemenze.
Lo stregone aprì la porta della stanza e si fiondò davanti all'enorme cabina armadio.
"Ti rendi conto che non ho nulla da mettere?" piagnucolò, aprendolo.
'Nulla? Ma se il tuo guardaroba potrebbe far concorrenza a un'intera catena di centri commerciali!' Si ritrovò a pensare Alec.
"Anche io ti amo." rispose invece.
"Fiorellino, non distrarmi con quell'aria sexy da finto disinteressato." rispose Magnus, voltandosi e baciandogli le labbra con una delicatezza e leggerezza studiate.
"Come vuoi. Io rimarrò seduto qui senza dire più nulla." E si accomodò sul letto.

Trovato ciò che cercava, lo stregone richiuse la cabina armadio, posò l'ammasso di indumenti che aveva tra le braccia sulla poltrona vicino a lui e, con una lentezza provocante cominciò a togliersi i vestiti che indossava.
Con la coda dell'occhio vide Alec, seduto sul bordo del letto, strabuzzare leggermente gli occhi e deglutire. Fece finta di niente e sfilò i pantaloni, rivelando i boxer con i disegni di paperelle gialle.
A quella vista, Alec non poté trattenersi e rise, scuotendo la testa.
Magnus si beò di quel suono, quella risata era magnifica, era la risata del suo Alexander. L'Alexander che amava con tutto se stesso.
Poi prese, con la stessa flemma, a rivestirsi. Prima la canotta a costine verde fluo e dopo i jeans skinny indaco. E gli stivali di cuoio neri.
Si diresse verso la specchiera, dove vi era un'infinità di cosmetici e prese una boccetta di eyeliner blu chiaro.
L'aprì e con il pennellino cominciò a truccarsi.

Alla fine si voltò, esultando.
"Taa-daa! Come sto?"
Alec lo ammirò e, sebbene lui non si sarebbe mai fatto vedere vestito così, non poté non meravigliarsi del risultato.
"Sei bellissimo. Anche se staresti bene perfino con addosso una tovaglia." sorrise.
"Le tovaglie hanno il loro fascino, sappilo!" ammiccò di rimando il più grande, facendo scoppiare a ridere nuovamente Alec.
Gli si avvicinò e chinò il suo viso a quello dell'altro. Le loro labbra si incontrarono nell'ennesimo bacio delicato, poi Magnus si staccò con la scusa che anche il Nephilim doveva mettersi qualcosa di decente. Seguì un'altro sbuffo da parte del cacciatore, ma lo stregone non si fece scrupoli: schioccò le dita e gli procurò un paio di jeans neri e una camicia del medesimo colore, nuovi di zecca, presi da uno dei migliori negozi di New York.

Si diressero in quello che in precedenza era il salotto, e Magnus fece partire la musica proprio pochi secondi prima che suonassero al campanello. Andò ad aprire di persona la porta del loft agli invitati. Gesto notevole da parte sua, pensò Alec, visto che la maggior parte delle volte faceva tutto schioccando semplicemente le dita.
Il primo gruppo di invitati contava circa una trentina di Nascosti,  tra vampiri, fate e stregoni, che si erano già dispersi sulla pista da ballo.
Qualche minuto dopo si aggiunse alla massa di corpi che ballavano anche una decina di Figli della Luna, che cercava di tenersi il più distante possibile dai vampiri.
Magnus distolse l'attenzione dai presenti, concentrandosi su Alec, che premette contro il muro dell'ampio corridoio e cominciò a baciare.
Suonò ancora il campanello, e questa volta lo stregone non si disturbò ad andare ad aprire, visto che la porta si era già aperta grazie a un suo schiocco delle dita.
Si girò solo per vedere chi fosse, e i suoi occhi incontrarono le figure di Isabelle e degli altri della compagnia.
Vide la cacciatrice avanzare con fare baldanzoso e si staccò dal corpo del ragazzo, andandole incontro, con Alec pochi passi più indietro a lui.
Con tono alquanto teatrale e pomposo, Isabelle, camminando verso loro due a lunghe falcate e sculettando, con una mano su un fianco e l'altra piegata a mezz'aria con le unghie smaltate in fuori, proruppe in un: "Bene, bene, bene. Figli di Nephilim. Non credevo di avervi invitati, ma vi farò restare, ma solo perché c'è chi è molto sexy stasera."
"Grazie." rispose Magnus stando al gioco.
"Cosa? Io intendevo lui," spostò il finto sguardo malizioso su Alec e ammiccò "quello con gli occhi azzurri."
Poi, non riuscendo più a trattenersi, scoppiò a ridere, seguita a ruota da Magnus.
"Che fai sorella, prendi in giro?" sorrise sghembo Alec, che era comunque divertito dall'interpretazione di Isabelle della frase che gli aveva fatto notare per la prima volta il Sommo Stregone di Brooklyn, mesi prima.
"No, caro il mio fratellone, dò espressione alle mie capacità teatrali e mimiche! È diverso." puntualizzò la mora.

Orami la casa dello stregone sembrava diventata un locale pubblico, tanti erano i Nascosti che vi entravano e uscivano in continuazione. Alec si aggirava per la sala, alla ricerca -vana- del suo ragazzo, che doveva essere da qualche parte occupato a tener d'occhio gli invitati o ad ancheggiare e muoversi piuttosto senza ritegno sulla pista da ballo.
Guardò nuovamente a destra, dove poco prima gli era parso di scorgere la chioma glitterata di Magnus, che aveva poi subito perso di vista, risucchiata dal vortice di corpi che si stipavano vicino alla consolle da cui usciva musica a tutto volume. Finalmente riuscì a vederlo del tutto. Si stava dirigendo verso il punto della sala dove vi erano Izzy, Clary e i loro rispettivi ragazzi che ballavano.

Magnus si guardò attorno ancora una volta nella speranza di intravedere il suo cacciatore. Quando però si rese conto che era come cercare un ago in un pagliaio, decise di avvicinarsi agli altri tre Nephilim e al Diurno, magari c'era la possibilità che loro avessero visto Alec.
Non appena fu di fronte a loro, socchiuse le labbra per formulare quella domanda che gli ronzava in testa, ma la mora lo precedette e con un cenno del capo gli indicò una figura che ora stava di fianco a lui. Girò il capo e i suoi occhi felini ne incontrarono un paio blu come il mare, incastonati nella pelle marmorea e candida, che ora era illuminata a sprazzi dai colori che si alternavano delle luci stroboscopiche. Gli sorrise e gli cinse i fianchi con un braccio, portandolo vicino a sé.
"Alexander Lightwood, vuoi ballare con me?"
Il cacciatore lo guardò di rimando. "I-io, veramente, non sono capace di ballare." rispose cercando di sovrastare il suono della musica.
Lo stregone gli rivolse uno sguardo di sufficienza e ironia. "Vorresti farmi credere che tu, cacciatore di demoni, in parte angelo, agilissimo di tuo e pieno di rune di qualsiasi tipo, credi di non saper ballare? Ma fammi un favore, Fiorellino!"
Rispose, prendendolo per un braccio e trascinandolo sulla pista da ballo.
Magnus si fece largo tra i corpi dei Nascosti fino a quando non giunse con Alec al cento della sala.
Nell'aria risuonava una canzone  molto ritmata, ma poco adeguata per due piccioncini che volevano ballare assieme.
Con uno schiocco delle dita il Figlio di Lilith la rimpiazzò con una più lenta e dolce, incurante  della protesta generale dei Nascosti. Prese le mani di Alec e se le portò sui fianchi, poi pose le sue sulle spalle dell'altro.
Cominciò a muoversi a ritmo della musica, facendo sì che il cacciatore seguisse e imitasse i suoi passi. Quando Alec acquistò più sicurezza, lo stregone dovette ammettere che era davvero bravo. Bè, non che ne avesse dubitato, ma esserne solo convinto e vederlo con i propri occhi erano due cose diverse.
Era da poco iniziata la seconda canzone che Alec si sporse verso il viso dello stregone e cominciò a baciargli le labbra.
Sembrava non volersi proprio staccare, e il bacio si stava facendo sempre più bollente, tanto che un ragazzo alto dai lunghi e mossi capelli blu tra i quali vi erano intrecciate foglie e fiori vari, la pelle azzurra e gli occhi viola, -doveva essere una fata, pensò Alec- sbuffò e commentò con quello che suonava come un "prendetevi una stanza".
Quindi si trascinarono a vicenda verso la camera da letto di Magnus, il quale, una volta entrati, chiuse a chiave la porta per evitare spiacevoli incursioni altrui.
Spinse Alec sul letto e con un gesto fluido gli si mise sopra a cavalcioni, riprendendo a baciarlo con foga. Poi scese con le labbra sul suo collo e cominciò a sfilare con lentezza studiata i bottoni della camicia scura dalle loro asole.
Il cacciatore sentiva le dita dell'altro che gli sfioravano il petto quando scostavano il tessuto liscio e nero ed era completamente inebriato da quella sensazione.
Scorse con il palmo della mano la schiena del Figlio di Lilith fasciata dalla canotta verde fluo e, quando fu arrivato all'orlo, la sollevò e gliela sfilò per poter accarezzare la pelle ambrata.
In seguito volarono da qualche parte le scarpe e i pantaloni. E infine anche l'unico indumento che restava ad entrambi.

Era bello avere Magnus. Magnus. Il ragazzo che gli aveva radicalmente cambiato la vita, il ragazzo che amava ogni giorno di più, il ragazzo che ora aveva pelle contro pelle, senza alcuno spazio che li dividesse, il ragazzo che con dolcezza e passione lo stava facendo suo.
E in sottofondo ai loro respiri pesanti e appagati c'era la musica che proveniva dalla sala, dove gli invitati, ignari del loro amore, si divertivano a ballare.

Angolo della Nondeltuttopazza:
Ci ho messo un'eternità a finire questo capitolo. Ero partita in quarta e ero tutta fiera, poi per svariati motivi, alcuni più belli e altri molto meno, ho rallentato. Il finale non è venuto come lo volevo, doveva essere più lungo e dettagliato, più preciso, ma non riesco a scrivere decentemente parti dolci, e prima che io riesca a tornare attiva e scrivente come una volta ci vorrà qualche giorno. Intanto è DepressionTime. ,-_-,
Però ci tenevo a pubblicarlo, tesori.
Mi duole assai dirlo, ma credo che alla fine manchino MINIMO tre capitoli. PERÒ potrà darsi che, in caso di improvvisa ispirazione, mi metta a scrivere degli extra.
Ringrazio di cuore chi recensisce e mi fa sorridere sempre: Stella13, _F I R E_, Chesy, Arya Herondale, siete tutti fantastici, sì, anche voi lettori silenziosi ;)
Se volete lasciate una recensionella, magari mi tira su di morale.
Keep calm and ship Malec (and try to be less depressed) (?) *Forse non dovrebbe fare sfoggio delle sue... Coff coff... Conoscenze anglosassoni*
Adios
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: _black_rose_