INCUBI
Mi ritrovo in un parco. Non so come io sia arrivato qui ma la cosa poco mi importa.Il cielo è azzurro e una fresca brezza primaverile scuote le chiome degli alberi. Sono seduto su una panchina e osservo ciò che mi sta intorno: c’è un grande spiazzo contornato da panchine uguali alla mia, al centro zampilla una grande fontana e tutto intorno è circondato di prati, sentieri e alberi rigogliosi.
D’un tratto mi rendo conto di non essere solo. Il posto è pieno si splendidi e giovani fanciulle che chiacchierano, passeggiano, ridono. Però c’è qualcosa di strano: non riesco a visualizzare bene i loro volti, è come se fossero sfocati. Non faccio in tempo ad elaborare questo pensiero che sento l’urlo di frustrazione di una ragazza. Mi volto e la vedo: indossa un vestito verde scuro, ha la pelle chiara, i capelli biondi e forme perfette. Sta rincorrendo la sua sciarpa che una forte folata di vento le ha portato via, sciarpa che arriva ai miei piedi. Prima che possa farlo lei mi alzo e raccolgo il pezzo di stoffa da terra per poterlo pulire con cura dalla polvere prima di restituirglielo. Pian piano che si avvicina a me però succede qualcosa. Il suo corpo inizia a cambiare. Le gambe e le braccia diventano più muscolose e pelose, la postura si fa più gobba, la camminata più incerta sulle scarpe col tacco. E ora riesco a vedere il suo volto. No, no…
-NOOOOO!!!!- mi sveglio di soprassalto drizzando la schiena. Le lamentele dei miei nakama non si fanno attendere.
- Taci stupido cuoco!- sbraita il marimo lanciandomi un cuscino che mi colpisce in pieno volto.
- La marina, la marina, ci attacca la marina!- urla Usopp terrorizzato quasi cadendo dal letto.
- Stai lacerando le mie povere orecchie! Anche se io, le orecchie, non le ho! Yohohoho- dice Brook riaddormentandosi immediatamente come se nulla fosse successo.
- Un dottore, qualcuno chiami un dottore!- esclama Chopper più addormentato che sveglio.
Ancora sudato e tremante mi ridistendo sul letto. Maledetta isola di Kamabakka, era da tempo che non facevo certi sogni! Ho proprio bisogno di una sigaretta ora. Speriamo che la prossima notte sia meno terrificante... L-la prossima notte?! No, non posso rischiare di rivivere ancora certi incubi.
Come una furia scendo dal letto ed esco dalla cabina.
- Dove vai ora così di corsa?- mi chiede Usopp ancora mezzo intontito.
- A fare il caffè- è la mia secca risposta prima di chiudermi la porta alle spalle.
Non dormirò mai più, mai!