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Autore: giny    30/08/2014    1 recensioni
Un assassino si aggira per le strade di Londra. Ma chi è in realtà? E cosa sono quelle monete sugli occhi delle vittime che lascia come segno distintivo?
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno gente :) Intanto mi scuso se ho aggiornato adesso, ma ho avuto gli esami e non ho potuto scrivere. Poi, prima di lasciarvi al capitolo, volevo fare una ''premessa'', diciamo. Nelle recensioni che alcune di voi hanno lasciato, ho notato una certa ''avversità'' nei confronti delle vicende di Cassie e Julian. Adesso, ovviamente non pretendo che a tutti debba piacere tutto, ognuno ha le proprie preferenze e questo è giusto. Voglio solo precisare che la storia è un pacchetto e questo pacchetto comprende il tema centrale, ovvero l'omicidio di alina e una storia parallela, quella tra Cassie e Julian. Qualsiasi storia poliziesca o romanzo giallo tratta le vicende personali dei protagonisti, qualsiasi, anche per alleggerire la storia che altrimenti sarebbe troppo pesante e monotona. Quindi, se vi da fastidio che io abbia affiancato le vicende personali di Cassie al caso di omicidio, potete anche leggere altro :) voglio ringraziare chi segue la storia e chi recensisce, buona lettura e alla prossima!!!!! ^_^







Una volta fermato l'aereo, la voce della hostess, che poco prima aveva avvisato i passeggeri dell'arrivo, invitò gli stessi a scendere dal mezzo per raggiungere la navetta che li avrebbe poi condotti in aeroporto.
Cassie non riusciva ancora a crederci; durante il viaggio, non aveva fatto altro che pensare al caso e al punto in cui erano arrivati. Sperava che a San Pietroburgo la situazione subisse una svolta importante abbastanza per risolvere il caso.
Quando arrivarono in aeroporto, iniziarono a seguire i cartelli, leggendo le indicazioni in inglese, che portavano all'uscita.
Subito non si era resa conto di quanto l'edificio fosse grande, ma se ne accorse quando finalmente, dopo cinque minuti, trovarono l'uscita.
Cassie vide Julian armeggiare col cellulare.
-Che fai?-
-Ho fatto una breve ricerca su internet. Pare che passi un autobus ogni venti minuti, diretto all'albergo. Dovrebbe essercene uno ancora qui, se siamo fortunati-
L'albergo era il Pushka Inn, un piccolo albergo a mezz'ora circa dall'aeroporto. Carl aveva prenotato due camere separate, sotto insistenza di Cassie, che aveva posto quella come condizione per il viaggio e lui aveva ceduto.
-Aspetta qui un attimo, vado a prendere i biglietti per l'autobus- disse Julian e si diresse alla biglietteria.
Quando tornò, si incamminarono verso il mezzo e salirono.
Fuori dai finestrini la città scorreva veloce, ma non tanto da impedirgli di godere della magnifica vista. Affiancarono le più belle chiese che avesse mai visto, ogni edificio urlava maestosità, opulenza, e a Cassie dispiacque di avere a disposizione così poco tempo in quella città così magica, che dava quasi l'impressione di trovarsi sotto la cupola in vetro di una palla di neve.
Cassie e Julian erano così intenti a osservare la città. che quasi non si accorsero del controllore, che urlando in russo, inveiva contro di loro. Julian parve ridestarsi e consegnò immediatamente i biglietti, che vennero timbrati dal controllore e poi restituiti.






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Quando arrivarono davanti all'albergo, la sera stava già iniziando a calare; all'esterno dell'albergo, le luci erano già accese e ciò conferiva all'entrata principale, che ricordava molto un tempio greco, molta atmosfera e maestosità.
Cassie si dovette ricredere quando entrò. Se l'esterno poteva risultare magnifico, l'interno lo era ancora di più.
Notò una grande cura dei dettagli; la reception, sui toni del bianco e del dorato, mostrava nel complesso un'eleganza classica e uno stile moderno semplice e lineare.
I poliziotti si avvicinarono al banco della reception.
-*Добрый вечер- disse un'elegante ragazza, sorridendo.
Cassie e Julian si guardarono un po' imbarazzati, fu la ragazza a parlare.
-Buonasera, lei parla inglese?- disse Cassie.
-Certo!- rispose l'altra, con uno spiccato accento russo.
-Abbiamo prenotato due camere, una a nome Smith e l'altra Warcraft-
-Certo, sono le stanze tredici e quattordici. Ecco le chiavi-
-Grazie mille-
-Di nulla. Potete sempre chiamarmi se avete bisogno di qualcosa-
I due salirono al piano superiore e raggiunsero ognuno la propria camera.
-A dopo- disse Julian.
-A dopo-
Quando entrò, Cassie rimase sbalordita dalla stanza, che sarebbe potuta sembrare anche un piccolo appartamento, se ci fosse stato un piccolo angolo cottura. Lo stile rifletteva quello dell'ingresso, semplice ma ricercato.
I toni delle tende e delle lenzuola variavano dal bronzo all'oro. Non riuscì ad immaginare come fosse la suite.
Poco distante dal letto, due eleganti poltrone facevano da cornice ad un piccolo tavolino, sul quale erano stati sistemati una bottiglia di champagne, una piccola candela accesa e un piatto di frutta fresca, talmente bella da sembrare finta.
Cassie fu sollevata che tutta quella meraviglia fosse a carico del Dipartimento e non del suo poco fornito conto in banca.
Decise di andare a fare una doccia prima che arrivasse il momento della cena.
Anche il bagno era molto semplice, anche se meno opulento rispetto alla camera.





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Cassie aveva quasi finito di prepararsi, quando il telefono della camera squillò e la receptionist di prima la avvisò che dovevano scendere per la cena.
Mentre usciva dalla camera, incontrò Julian.
-Queste stanze sono magnifiche!- disse sbalordito e Cassie rise.
-Già. Il mio portafogli ringrazia- disse, suscitando la risata del partner.
Quando arrivarono nella sala, i poliziotti scelsero un tavolo per due.
Qualche minuto dopo, un elegante cameriere porto due menu. Cassie vagò a lungo con lo sguardo fra le scritte in cirillico, quando finalmente trovò l'inglese.
Scorse vari piatti, tutti molto particolari, ma uno in particolare la colpì: i varieniki, ravioli di formaggio in salsa alle erbe. Decise di prenderli, Julian invece optò per la piervyi, una zuppa a base di pesce, cavolo e barbabietola.
I due gustarono a pieno la cena, chiacchierando e confrontando i loro gustosi piatti.
Quando pensavano di aver finito, il cameriere portò ad ognuno un piattino e un piccolo bicchiere con un liquido trasparente dentro.
-Queste sono pirozki, frittelle ripiene alla marmellata, accompagnate da un bicchierino di vodka. Li offre la casa- disse il cameriere in perfetto inglese.
-Grazie mille!- dissero i due e conclusero la loro cena.




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Quando salirono, ognuno si diresse verso la propria camera.
-Buonanotte- disse Cassie e si affrettò ad entrare prima che il collega potesse aggiungere altro.
-Buonanotte- disse Julian sotto voce, quasi a sè stesso. 




*''Buonasera'', in russo :)
   
 
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