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Autore: Bloody_Amy    30/08/2014    2 recensioni
Siamo sicuri che le risate portino sempre a qualcosa di buono? E' quello che succede ai protagonisti di questa avventura.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mugiwara | Coppie: Franky/Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NUOVO INIZIO
Quando arrivarono sulla spiaggia videro la sommità della Sunny spuntare appena pochi metri dalla sabbia. Si fermarono un attimo per riprendere fiato. Robin si tolse gli occhiali, le davano fastidio. Si divertì ad osservare i suoi compagni: Usopp, Rufy e Chopper che giocavano a rincorrersi, Sanji che faceva delle avance a Nami, e Brook che intonava una canzone in compagnia di Zoro.
“E’ tutto finito.”, le disse Franky togliendosi gli occhiali. Ora le sorrideva.
L’archeologa ricambiò il sorriso.
“Pensavate di esservi liberati di me? Siete solo degli illusi.”. Mr. Fyftyeyes uscì dalla boscaglia seguito da non più di cinque scagnozzi. L’uomo aveva il volto sfigurato, e si reggeva in piedi grazie ad una specie di follia che gli attraversava il corpo. I vestiti strappati e sporchi rendevano il pirata ancora più malridotto.“Avanti, Brownhand. Attacali.”,ordinò.
Un uomo al suo fianco cominciò a generare dalle sue mani un tornado che cresceva rapidamente di dimensioni.
“Eh, no. Questo non te lo permetterò. Pioggia di fulmini!”, disse Nami con grinta. Dal suo bastone celeste uscì un ammasso di fulmini che colpirono il creatore di tornado, folgorandolo.
“Maledetta!”, gridò il nemico. Ad un certo punto Robin notò che i suoi occhi stavano mutando. Non erano più rossi, ma bensì di un miscuglio indefinito di colori in movimento. Tutt’a un tratto, l’archeologa, sentì il corpo e la mente più leggeri. L’aria intorno a lei si era fatta di un fresco ristoratore, e la luce che l’avvolgeva era di un bianco angelico e la faceva sentire in pace con se stessa. “Vieni verso di me. Ti farò stare bene.”. Ora la voce dell’uomo non era più rauca e spietata; era soave, calma, gentile, accogliente, calda. Robin cominciò ad avanzare verso la voce. Ogni cellula del suo corpo voleva unirsi a quella voce, la sua mente non poteva resistergli, era come una droga che creava una forte dipendenza. Ignorò completamente le grida dei suoi compagni.
“Adesso mi hai stufato. Bazuka Gumguam… in azione!”, gridò Rufy alle spalle della mora. Colpì l’uomo in pieno volto, con una potenza tale da rompergli la mascella.
Robin si risvegliò come da un sogno felice. Poi svenne.
Si risvegliò la sera seguente nel suo letto. La spalla destra era ancora dolorante. Dalla finestra entrava poca luce. Era sola nella camera silenziosa. Scese dal letto e guardò fuori dalla finestra: il cielo era limpido e semibuio poiché la luce della luna piena era molto forte. Il ponte era deserto. Si girò e vide la camicia di Franky ripiegata sulla sedia.  Si avvicinò e l’afferrò. Profumava di fiori e Cola. Decise di riconsegnargliela. Si tolse il pigiama e al loro posto indossò una camicetta nera e una gonna verde smeraldo. Prese la camicia, uscì dalla stanza, scese le scale e si fermò davanti alla porta del laboratorio di Franky. Faceva un po’ freddo. Sentiva che Franky era lì. Bussò. Dopo alcuni passi vide il cyborg aprirgli la porta e rispondere gentile “Robin. Che ci fai qui a quest’ora?”.
“Sono venuta a riportarti la tua camicia.”, disse la mora porgendogliela.
L’uomo la prese, e invitò la compagna ad entrare. La donna dai capelli corvini entrò e Franky chiuse la porta dietro di lei. Per fare più luce Franky accese una candela. Robin si guardò un po’ in giro. Sulla destra della stanza erano posizionati, uno a fianco all’altro, un tavolo da lavoro e una libreria piana di bulloni, strumenti, progetti, manuali, ecc… Dalla parte opposta erano presenti un letto ad una piazza e mezza palesemente inutilizzato da alcuni giorni, fiancheggiato da un piccolo comodino sul quale ardeva la candela con la piccola ma potente fiammella danzante.
“Volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me.”, disse Robin rivolgendosi al compagno. Notò che aveva mantenuto il ciuffo, ne era piacevolmente sorpresa.
“Di niente. Sai che farei di tutto per t…utti voi.”, disse Franky, la compagna a meno di mezzo metro di distanza.
“Allora… buona notte.”, disse l’archeologa.
Non potè resistere. Franky annullò la distanza che c’era tra i due e strinse la donna tra le sue possenti braccia. Poi le mormorò “So che per te è difficile lasciarti andare alle emozioni, ma io so quello che hai provato a Enies Lobby, e so che è quello che stavi per rivivere pochi giorni fa. Non permetterò che ti accada nulla di male.”.
La sua presa era protettiva ma dolce. Robin sentì qualcosa uscire dal profondo di se. Come se un sentimento che era stato incatenato a lungo, ora avesse trovato la forza di spezzare le catene e di far sentire il suo grido incontrollato. Non voleva più tenersi tutto dentro. Mise le braccia intorno al collo del cyborg, infilò una mano tra i suoi morbidi capelli e gli diede un bacio appassionato, duraturo. Si staccarono per un breve periodo, ma non poterono fare resistenza alla loro attrazione reciproca. E in quella notte, mentre si toglievano a vicenda i vestiti, scivolarono nel loro turbine di passione, consapevoli che quell’atto avrebbe segnato un nuovo inizio.





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Ciao a tutti. Ebbene sì, questo era l’ultimo capitolo della storia. Spero che vi sia piaciuto. Grazie a tutti per aver letto pazientemente e un ringraziamento speciale a Seductress_of_Death per aver recensito tutti i capitoli (so che recensirai anche questo). Un saluto a tutti e alla prossima storia (speriamo).
  
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