La tranquillità di Baker Street irritava a dir poco Sherlock Holmes il quale, armato di pistola, si lamentava della vitalità e spensieratezza della gente. John l'osservava e in un certo senso comprendeva la sua noia, insomma, viveva con quell'uomo da anni ormai e si può dire che insieme  ne aveva passate di tutti i colori, e adesso nulla, completamente niente pensare che la cosa più interessante era stata l'arrivo di un uomo sulla quarantina insieme a sua figlia al condominio. 

-Come ti sono sembrati? 

John affacciato alla finestra osserva la quiete di Londra, si volta verso l'amico, seduto sulla sua solita poltrona, cercando di capire se lo ascolta o meno, John in questi giorni vede Sherlock piuttosto nervoso vorrebbe distrarlo ma l'unica idea che gli viene in mente per attirare la sua attenzione consiste in un omicidio, scaccia subito il pensiero rivolgendosi di nuovo all'amico. 

-Sherlock? 

-Non credo che si tratterranno a lungo, hanno portato una sola borsa con loro. Ma in questo momento ho altro a cui pensare. 

Sherlock punta lo sguardo in un punto non particolare della stanza portandosi le dita al viso sotto l'occhio preoccupato di John.Il silenzio, che finalmente si era creato dopo lo sfogo di Sherlock, viene interrotto da passi che provenienti dall'esterno, pochi minuti dopo ecco infatti la signora Hudson fare la sua apparizione all'ingresso dell'appartamento. 

-Buongiorno ragazzi, come va Sherlock caro, hai qualche nuovo caso da risolvere? 

La domanda più inappropriata in quel momento, la signora Hudson sembra rendersene conto qualche minuto dopo, quando guardando Sherlock nota uno sguardo omicida rivolto al suo  amico-teschio. 

-Oh Sherlock caro che ne diresti di una bella tazza di the? 

-Grazie signora Hudson 

John taglia corto accennando un saluto, la signora Hudson ricambia con un sorriso per poi precipitarsi di sotto a fare il the. 

Il silenzio ritorna ad essere di casa finchè uno strano rumore che sembra provenire dalla cucina fa sobbalzare due che, precipitandosi nell'altra stanza osservano l materializzazione di una cabina blu della polizia degli anni sessanta. 

-Sherlock non mi piace questo esperimento! 

John ormai sul punto di urlare cerca sostegno nelle parole dell'amico, a bisogno di una spiegazione logica, e se qualcuno può darla quel qualcuno è sicuramente Sherlock Holmes. 

-Questo non è un esperimento e- 

Continua Sherlock puntando un dito verso la cabina, con un sorriso stampato in faccia. 

-Non ho la minima idea di cosa sia! 

John per poco non gli urla in faccia quando la cabina ormai completamente materializzata non apre le sue porte mostrando un uomo sulla trentina con un papillon rosso fiammante, intento ad osservare la sua cucina finchè non attira la sua attenzione una voce proveniente dalla strana cabina blu. 

-Dottore è tutto apposto lì? Il tardis sembra ridotto piuttosto male qui dento. 

-Si, non preoccuparti siamo sulla terra ventunesimo secolo immagino? 

-Si 

Risponde svelto Sherlock mantenendo sempre un tono neutrale. John stanco di non stare capendo nulla cerca spiegazioni. 

-Scusi, ci ha appena distrutto il tavolo della cucina con la sua cabina blu apparsa dal nulla potremmo almeno sapere chi è lei? 

Il ragazzo come risvegliatosi adesso da quella situazione ritorna a puntare lo sguardo sui due. 

-Oh scusate io non... ma lei è Sherlock Holmes? 

-Certamente è lei? 

-Rory, Amy!! svelti c'è Sherlock Holmes! è lei immagino sia Watson? 

-Si io... mah lei com- 

Prima che John potesse finire quella che poteva sembrare una frase, due ragazzi escono fuori da quella specie di cabina. 

-Wow com'è possibile dottore? 

Una ragazza dai capelli rossi ancora più stupefatta di John si dirige a passi corti verso Sherlock. 

-Questo devo ancora capirlo Amy, intanto... 

indica con veloce gesto della mano Sherlock. 

-Oh dimenticavo io sono il dottore  

-Sei un dottore? 

Si accerta John, cercando di apprendere da quella conversazione qualcosa di normale. 

-No no no sono IL DOTTORE, è il mio nome 

-Dottore lei è nella nostra cucina. 

-Si giusto emh potrebbe essere strano dai vostri punti di vista mah- 

-Dottore il segnale è più forte  

Rory con un strano aggeggio in mano attira l'attenzione del dottore, il quale si precipita accanto a  lui. 

-Fa ding? 

-No , non fa ding sicuro che non sia rotto? 

Si intromette Amy. 

-Si può sapere cosa diavolo sta succedendo! 

John ormai sull'orlo dell'isteria, dopo aver superato la fase oddio-c'è-una-cabina-nella-cucina, si precipita di fronte al dottore il quale prendendo il cacciavite sonico inizia a scannerizzarlo. 

-Che sta facendo?  

Si avvicina Sherlock preoccupato per il suo amico 

-Siete degli zygon? 

Domanda più a se stesso che a loro e con un movimento veloce porta il cacciavite davanti a gli occhi. 

-No evidentemente no. 

-Zy-cosa? Senta non so chi lei sia e cosa voglia quindi ha cinque minuti per spiegare cosa sta succedendo altrimenti chiamo la polizia. 

John sfoga tutta la paura e la rabbia repressa sotto gli occhi dell'amico che non può che esserne sorpreso, pochi minuti dopo Sherlock ritorna ad osservare il dottore intento a rovistare nei cassetti della cucina. 

-Non avete nu Oh dio c'è una testa nel frigo! 

Il dottore chiude in fretta lo sportello per poi guardare scioccato Sherlock, il quale ne sembra del tutto indifferente. 

-è morto. 

-O di questo me ne ero accorto, comunque. 

Staccando le spalle dal frigo si sposta verso una mensola prendendo tutto ciò che in essa è contenuto: marmellata, mele, pane e del latte. 

-Io e i miei amici, Rory e Amy, salutate ragazzi- 

-hey, come va? 

-Emh ciao. 

-Siamo venuti perché... si beh... ragazzi come glielo spiego senza sembrare pazzo. 

Il dottore si volta verso gli amici che guardandosi negli occhi pensano alla bizzarra situazione che li circondava, e senza perdere altro tempo Amy risponde. 

-Beh dottore si è smaterializzato nella loro cucina, ha scannerizzato il dottor Watson, ha chiesto loro se sono degli zygon  non mi sembra modo più comune di intraprendere una conversazione normale , continua così 

Le fa cenno con la testa Amy, il dottore le sorride grato. 

-Grazie. Allora Sherlock  sto cercando un paio di Zygon, alieni di colore rosso con delle ventose, li hai visti per caso? 

-Alieni?! 

Si intromette John. 

-Elementare Watson 

Esulta il dottore. 

-E adesso e meglio iniziare a cercare, Rory, Amy voi restate con Sherlock, possono essere pericolosi. 

-Neanche per sogno io vengo con te. 

-Amy da solo non so se riuscirò a proteggerti. 

-Hey ! è io cosa sono? 

Rory offeso inizia a gesticolare e a lamentarsi quando Sherlock si intromette nella conversazione. 

-Vengo con lei dottore. 

-Non credo sia il caso. 

-Oh non mi farà cambiare idea. 

-Sherlock! 

Lo riprende un ormai sbalordito Watson. 

-Ha un papillon John hai mai visto un assassino in papillon? 

-Hei i papillon sono cool comunque andiamo tutti insieme allora. 

E agitando il cacciavite si dirige verso Rory, che smettendo di parlare da solo, restituisce lo strano marchingegno al dottore il quale si dirige verso la porta dell'appartamento seguito da Rory e Amy finchè Sherlock non lo blocca. 

-Aspetti, io vengo con lei ma voglio avere un minimo di informazioni sulla persona che mi porta verso un presunto pericolo. 

Il dottore senza perdere altro tempo inizia a raccontargli del suo pianeta di tutto ciò che ci circonda l'universo e via dicendo. 

-Quindi lei sarebbe un alieno? 

-Precisamente 

-E ha una maschera che nasconde il suo vero aspetto? 

-Si cioè no questa è la mia vera faccia sono bellissimo. 

Afferma il dottore reggendosi il mento. 

-Ne è sicuro? 

-Perch'è cos'ha la mia faccia. 

Sherlock si dirige verso l'uscita alzando gli occhi al cielo seguito da John, Amy e Rory  

-Geronimoo. 

Urla un'ultima volta il dottore correndo verso gli amici ormai lontani. 

 

 

Angolo autore: 

Ciao a tutti, rieccomi con una piccola serie di Sherlock e il dottore insieme, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, grazie per aver letto e alla prossima ^-^