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Autore: Crystal25396    30/08/2014    1 recensioni
Una storia di due capitoli che racconta la vita di Remus Lupin e di come abbia scoperto non solo l'amicizia, ma anche e soprattutto l'amore.
Dal 1° capitolo:
"Remus Lupin credeva che non avrebbe mai saputo cosa fosse l’amore, quel sentimento che si dice faccia battere forte il cuore, che ti renda la persona più felice del mondo e che ti scalda dentro.
Fin da piccolo aveva sempre pensato che non avrebbe mai scoperto cosa significasse amare ed essere amati. Dopotutto, chi mai si sarebbe potuto innamorare di un Lupo Mannaro?"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 1

O almeno fino ad ora



 
Remus Lupin credeva che non avrebbe mai saputo cosa fosse l’amore, quel sentimento che si dice faccia battere forte il cuore, che ti renda la persona più felice del mondo e che ti scalda dentro.
Fin da piccolo aveva sempre pensato che non avrebbe mai scoperto cosa significasse amare ed essere amati. Dopotutto, chi mai si sarebbe potuto innamorare di un Lupo Mannaro?
Si, Remus era un licantropo. Era stato morso alla tenera età di sei anni e da allora la sua vita non era più stata la stessa. Quando nelle notti di luna piena si trasformava, perdeva qualsiasi caratteristica umana. Avrebbe ucciso anche sua madre, se solo lei gli si fosse avvicinato. In quei momenti non aveva più nulla di umano: non ragionava e non provava sentimenti, seguiva solo l’istinto. Aveva solo un pensiero: uccidere. Era pericoloso. Era un mostro.
La prima persona che fu gentile con lui nonostante tutto, fu Albus Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Remus non credeva che sarebbe stato ammesso, ma venne accettato e accolto a braccia aperte da tutti gli insegnanti. Per lui venne piantato un albero, il Platano Picchiatore, che nelle notti di luna piena gli serviva da rifugio, poiché era l’ingresso di un passaggio segreto che conduceva ad una casa abbandonata, la Stamberga Strillante, dove lui sarebbe potuto stare senza far del male a nessuno.
Durante il suo primo giorno di scuola, Remus fu incoraggiato da Silente a farsi degli amici. Diceva che gli avrebbe fatto bene averne qualcuno. Ma come poteva essere: come poteva lui, un Lupo Mannaro, farsi degli amici?
Quelle furono le cosiddette ultime parole famose.
A Hogwarts venne smistato in Grifondoro e lì fece amicizia con i suoi tre compagni di stanza. I quattro diventarono talmente uniti che decisero di formare un gruppo. Era incredibile come i Malandrini, come si facevano chiamare, fossero così amici e allo stesso tempo così diversi.
Il primo, James Potter, proveniva da una famiglia di purosangue. Era un ragazzo esuberante, appassionati di Quidditch tanto da essere un membro della squadra del Grifondoro, sempre pieno di energie e con la battuta pronta. Stare in sua compagnia era divertente e piacevole, ma anche un po’ pericoloso. James, infatti, sembrava non conoscesse il significato della parola “regole”. Se ne infischiava altamente, specialmente se in ballo c’era qualche scherzo da fare ai Serpeverde o a Gazza.
Il suo braccio destro era Sirius Black, il secondo membro del gruppo. Lui e James erano come fratelli e ne combinavano davvero una dietro l’altra, trascinando nei loro progetti anche un titubante Remus. Come il suo migliore amico, Sirius apparteneva ad una famiglia di purosangue, ma il loro modo di pensare era completamente differente da quello dei Potter: i Black erano tutti sicari e sostenitori di Lord Voldemort, il mago oscuro più potente di tutti i tempi. Sirius però era diverso dal resto della sua famiglia. Lui non creava le sue amicizie in base agli affari, al profitto personale o alla purezza di sangue. A lui bastava che quella persona gli fosse simpatica, che si stesse bene in sua compagnia, per frequentarla, nient’altro. Si, Sirius era davvero un grande amico. Uno di quelli veri, sinceri, di cui potersi fidare ciecamente.
L’ultimo membro del quartetto era Peter Minus, un ragazzino basso e piuttosto ottuso. Non era una persona molto particolare: non era un burlone come Sirius, non aveva talento nei duelli come James e i suoi voti non erano minimamente paragonabili a quelli di Remus. Stava tutto il tempo dietro a James e Sirius, che erano i suoi idoli. Molto probabilmente loro non lo avrebbero nemmeno considerato se non fosse stato Remus ad insistere. Alla fine, però, si rivelò un ragazzo simpatico, che sapeva adattarsi alle situazioni e divenne anche lui un membro fondamentale del gruppo.
Dal canto suo, Remus si trovava davvero bene in compagnia dei suoi tre amici. Era la prima volta che qualcuno lo trattava come una persona normale e lo accettava nonostante fosse un Lupo Mannaro.
Si. James, Sirius e Peter sapevano cos’era Remus. Lo avevano scoperto al secondo anno e, con sommo stupore del giovane licantropo, i tre avevano deciso di aiutarlo per rendere meno dolorosa la trasformazione: divennero Animagus. E tutto solo per lui, per potergli stare accanto e fargli compagnia durante quelle notti di luna piena senza ogni volta rischiare di essere sbranati. Ci vollero tre anni per imparare a trasfigurarsi, ma alla fine ci riuscirono. James divenne un cervo e per questo gli venne assegnato il soprannome di Ramoso; Sirius fu in grado di trasformarsi in un grosso cane nero e gli venne affibbiato il nome di Felpato; Peter scelse un animale più piccolo, un topo, e divenne Codaliscia, mentre a Remus toccò il nome di Lunastorta. Da allora le notti di luna piena non furono più dei giorni da temere, ma da attendere con ansia, perché erano diventate occasioni perfette per le loro scorribande.
Poi arrivò lei.
Lily Evans era una ragazza del loro stesso anno, Grifondoro. James era innamorato pazzo di lei fin dal primo giorno di scuola, ma la giovane strega continuava a rifiutarlo senza giri di parole. Non che gli importasse ferirlo… A dirla tutta, Lily non riusciva proprio a sopportare James. L’unico dei Malandrini con cui parlava era proprio Remus e divennero molto amici specialmente dal momento in cui entrambi vennero eletti Prefetti.
Lily fu la prima ragazza per cui Remus sentì di provare qualcosa.
Lei era l’unica con cui sentiva di poter essere se stesso. In sua compagnia stava bene e sapeva di potersi fidare ciecamente. Quando scoprì quello che i Malandrini chiamavano il suo “piccolo problema peloso”, lei non si spaventò e continuò a trattarlo come sempre, esattamente come avevano fatto i Malandrini prima di lei: Remus era sempre Remus, con o senza “problema peloso”.
Era davvero una ragazza dolce e gentile. E poi era bella. Maledettamente bella, con quei lunghi capelli rossi e quei profondi occhi verde smeraldo.
Ma non disse mai niente e cercò sempre di soffocare e nascondere quei sentimenti, specialmente a James. In fondo, non era nemmeno totalmente sicuro che quello che provava fosse amore, perché non sapeva distinguerlo dall’amicizia. Era bravo a comprendere ciò che provavano gli altri, ma quando si trattava di se stesso era una frana totale.
Per questo motivo decise di etichettare quello che provava per Lily come una “cotta passeggera”.
Decise poi di dimenticarla definitivamente quando si accorse che lei, anche se non voleva ammetterlo, era innamorata di James.
Dei sentimenti di Remus rimase solo un bel ricordo.
Da allora credette che non avrebbe più provato quelle sensazioni. Credeva che non si sarebbe più innamorato e che se anche fosse successo, nessuna ragazza l’avrebbe mai trattato come fece Lily quando scoprì cos’era.
Ma si sbagliava. E di grosso, anche.
Quando l’Ordine della Fenice fu riformato, fra i nuovi membri c’era una giovane donna.
Lei era Ninfadora Tonks, una metamorfomago figlia della cugina di Sirius, Andromeda, diseredata perché colpevole di aver infangato il nome della nobile famiglia Black avendo sposato un Babbano.
Tonks, nonostante la giovane età, era già un Auror eccellente, braccio destro di Alastor Moody. Era stato proprio lui a portarla al quartier generale per farla unire ufficialmente all’Ordine.
Quel giorno era stato proprio Remus ad aprire la porta, ritrovandosi improvvisamente addosso una ragazza dai bizzarri capelli rosa che era probabilmente inciampata sullo scalino all’ingresso. Remus aveva sorriso leggermente a l’aveva aiutata a rimettersi in piedi. Lei lo aveva guardato e sorridendo divertita aveva detto:
«Grazie mille. Sai, sono abbastanza sbadata, cado almeno sette-otto volte al giorno. Ma ormai ci ho fatto l’abitudine. A proposito, sono Ninfadora Tonks, ma per favore, chiamami solo Tonks.»
«Remus Lupin. Benvenuta all’Ordine della Fenice.»
Dopo le presentazioni l’aveva accompagnata nel salotto, dove li attendevano il resto del gruppo. Fra loro vi era anche Sirius. Siccome per tutti quelli esterni all’Ordine lui era un evaso, ci volle un po’ di tempo per calmare la furia omicida di Tonks e spiegarle che in realtà lui era innocente. Solo allora era arrossita imbarazzata e si era scusata con Sirius, felice di aver ritrovato l’unico parente a cui era davvero affezionata.
Finita la riunione, il salotto si era svuotato completamente. Erano rimasti solo Remus, Tonks e Sirius, che si erano messi a parlare davanti a una tazza di the. Grazie a quella prima chiacchierata, Remus aveva constatato di essere abbastanza incuriosito da quella strega. Era piuttosto bizzarra e dava l’impressione di essere non solo buona di cuore, ma anche coraggiosa e determinata. Era piacevole stare lì a parlare con lei e Sirius.
Poi, però, lei aveva fatto una domanda che Remus preferiva non vedersi porre.
«Allora Remus, di cosa ti occupi, tu? Mi è parso di capire che ognuno ha un compito preciso all’interno dell’Ordine.»
«Si, infatti…»
Era chiaramente a disagio. All’interno dell’Ordine tutti sapevano che era un Lupo Mannaro, ma doverlo dire a qualcuno lo metteva sempre in difficoltà. Aveva paura delle conseguenze. E se si fosse spaventata? Se avesse smesso di parlare con lui così amichevolmente? Remus sentì improvvisamente un groppo alla gola. L’idea di non parlare più con lei lo faceva sentire stranamente male.
«Tranquillo Lunastorta.» gli disse Felpato cercando di tranquillizzarlo «Ti ricordo che Dora è una mia parente e non si sconvolgerà per via del tuo piccolo problema peloso.»
«Piccolo problema peloso?» domandò lei incuriosita.
«E’ il nome che Sirius e due dei nostri compagni di scuola utilizzavano per indicare ciò che sono.»
«Perché, cosa saresti?»
Remus si fece coraggio facendo un profondo respiro
«Sono un Lupo Mannaro. All’interno dell’Ordine, oltre ai normali appostamenti, sono un infiltrato nel gruppo dei licantropi sotto il comando di Fenrir Greyback.»
«Sei un Lupo Mannaro?» chiese conferma lei stupita e ad un segno affermativo da parte dei due amici, esclamò:
«Wow, non pensavo ne avrei mai incontrato uno. E dimmi, come sono gli altri licantropi?»
A quelle parole Sirius scoppiò a ridere, mentre Remus la fissò con occhi increduli. Lui le diceva che era un licantropo e lei si preoccupava di sapere come erano i suoi simili? Sul serio, quella ragazza era davvero bizzarra.
Da allora, Remus si ritrovò a parlare spesso con lei, specialmente durante gli appostamenti. Pian piano la curiosità verso la strega si trasformò in stima, poi in attrazione e infine in amore. Remus si era innamorato. Ma questa volta non era come con Lily. Il sentimento era molto più forte e profondo. Ma non poteva comunque dirle ciò che sentiva. Lui era pur sempre un licantropo e poteva diventare un pericoloso assassino. E poi era troppo vecchio per lei. Non gli rimase che bearsi della sua presenza e sperare ogni volta che venissero accoppiati per un qualche appostamento notturno. Remus attendeva quei momenti con ansia perché era l’unica occasione in cui potevano rimanere soli, visto che il quartier generale era sempre pieno di gente.
Sembrava andare tutto bene, fino a due settimane fa. Quella notte Remus e Tonks erano ad un appostamento. Come al solito stavano chiacchierando del più e del meno, quando alla giovane maga sfuggì un commento poco appropriato.
«Certo che è ancora carino, vero? Anche dopo Azkaban…»
Remus sentì improvvisamente crescere la rabbia dentro di se e senza riuscire a controllarsi disse con tono seccato:
«Lui conquista sempre le donne.»
Non ce l’aveva fatta, non era riuscito a trattenersi. Possibile che quel bell’imbusto di Felpato fosse riuscito ad incantare anche lei, sua cugina?
Remus era a dir poco furioso, ma mai come Tonks, che a quelle parole scattò in piedi furibonda.
«Sapresti benissimo di chi mi sono innamorata, se non fossi troppo impegnato a sentirti dispiaciuto per te stesso per notarlo!»
Come prima era successo al malandrino, la giovane Auror non era riuscita a trattenersi e aveva sputato tutto fuori.
Cose ne conseguì? Lì per lì la prima cosa che Remus sentì fu una gioia immensa. Certo, non l’aveva detto apertamente, ma anche un bambino l’avrebbe capito: lei lo amava. E da molto tempo, a quanto pareva. Per la prima volta il licantropo sentì di poter toccare il cielo con un dito, non aveva mai provato tanta felicità. Ma presto la gioia fu sopraffatta dalla paura. No, non poteva dirle ciò che provava. Non doveva dimenticarlo: lui era pericoloso. Poter coronare il loro amore poteva portare solo dolore. E se si fossero sposati? Remus avrebbe rischiato di uccidere sua moglie tutti i mesi. E come avrebbe potuto darle una vita felice? Essendo quello che era, nessuno gli avrebbe mai dato un lavoro ben pagato con cui poter mantenere la famiglia. E se poi lei avesse avuto un bambino? Avrebbe rischiato di dare alla luce un Lupo Mannaro già bello che sviluppato. No, era troppo pericoloso.
Fece uno sforzo sovrumano, ma decise che era meglio far finta di niente, come se non avesse capito a chi la giovane si stesse riferendo.
Da quel giorno, Remus aveva fatto di tutto per evitarla e c’era anche riuscito. O almeno fino ad ora.




***
Angolo dell'autrice
Salve a tutti... Allora, questa è la prima storia che pubblico in questa sezione, spero di aver fatto una buona impressione iniziale ^_^
Allora, inizialmente l'intenzione era di scrivere una oneshot, ma poi mi sono resa conto che veniva esageratamente lunga, così ho deciso di dividerla in due capitoli.
Diciamo che l'idea di raccontare la vita sentimentale di Remus mi è venuta all'improvviso e ho deciso di pubblicarla subito, anche se questa settimana ho saltato il capitolo della mia storia nella sezione "Doremi".
Innanzi tutto fatemi spiegare una cosa e cioè perché ho scritto che Remus si è preso una cotta per Lily. Il fatto è che non ci credo che prima di Tonks lui non si fosse mai innamorato e ho sempre pensato che lui tenesse particolarmente a Lily. Certo, non innamorato cotto come James, ma secondo me un po' di attrazione verso di lei c'è stata e così ho scritto.
Altra cosa che tengo a dire: le tre battute fra Remus e Tonks durante l'appostamento non le ho inventate io, ma sono quelle che dicono realmente i due durante un appostamento (è scritto su Pottermore).
Detto questo, spero di non aver fatto macello con i verbi, è la mia paura più grande >_<
Fatemi sapere che ne pensate.
Al prossimo capitolo!

-Crystal-
   
 
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