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Autore: Mercuria_    31/08/2014    0 recensioni
Poteva ancora udire le grida: di terrore, di sofferenza, che scemavano nella quasi totalità dei casi in gemiti di agonia sempre più flebili.
E lui, così debole, così terrorizzato.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giovanni Rammsteiner
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non che girovagare per gli squallidi bassifondi di quell'ancor più squallida città alle tre del mattino costituisse una prospettiva eccessivamente allettante; ma, del resto, Giovanni Rammsteiner non possedeva troppe alternative.
Per cui, eccolo svoltare dalla stradicciola secondaria che andava misurando a passi lenti, pigri, in un vicolo il cui ingresso, a causa del buio pesto che ammantava ogni cosa, si sarebbe rivelato pressoché invisibile a chi non fosse stato pratico del luogo.
Una semplice operazione di ricognizione, aveva asserito sua "madre", lo sguardo indecifrabile che in quegli ultimi giorni non aveva cessato un istante di modellarle i lineamenti in un'espressione distante, distratta.
Che si trattasse effettivamente di ricognizione o meno, il ragazzo non aveva avuto altra scelta se non quella di adempiere all'incarico assegnatogli; cosa di cui poteva persino dirsi vagamente grato.
Le memorie del suo passato, intervallate da incolmabili buchi - no, voragini - si riproponevano senza sosta, tormentandolo di giorno e ripresentandoglisi nel sonno sotto forma di incubi da cui era impossibile fuggire e che, al risveglio, erano ancora indelebilmente impressi contro le sue retine.
Se non altro, quei tediosi oneri costituivano un metodo – non pienamente efficace, ma pur sempre discreto - per distogliere la mente da quei pensieri, da quegli stralci di ricordi grondanti vermiglio.
Da Lily, da Heine, dal se stesso di anni prima. Dalla continua, disperata lotta per la sopravvivenza in quei locali immacolati, impassibili.
Poteva ancora udire le grida: di terrore, di sofferenza, che scemavano nella quasi totalità dei casi in gemiti di agonia sempre più flebili.
E lui, così debole, così terrorizzato.
Come fosse stato in grado di salvarsi da quell'inferno restava tuttora un mistero, ai suoi occhi. Semplice vigliaccheria, si diceva. E Heine.
In altre parole, mera fortuna.

Un'occhiata vacua alle pareti luride del vicolo asfittico, poi, appurata la totale assenza di qualunque cosa avesse potuto turbare la piatta uniformità del luogo, ripeté il percorso inverso per tornare alla strada di poco prima.
E da essa a quei tunnel asfittici dalle pareti immacolate che parevano volerlo inglobare al loro interno.

Per sempre.
   
 
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