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Autore: Giorgia_mais    31/08/2014    0 recensioni
Lei e lui, due corpi diversi in una sola anima. Si piacciono ma i troppi litigi tra i due li fanno dividere. Alla fine di tutto, lei scopre cose che mai si sarebbe aspettata, lo amava ma la delusione era troppo forte per far oltrepassare tutto.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dicono che non sono molto brava a scrivere, beh lo ammetto è vero, faccio sempre confusione con i discorsi e poi quando arrivo al punto non so più che altro dire. 
Mi dicono però che sono molto brava a far capire il dolore e la tristezza, quindi perché non fare un libro su questo, su come mi sento ogni giorno, come se fosse una specie di diario?. Forse non è il massimo,non ho voglia di deprimervi tutti su ciò che mi accade ogni giorno.
Sapete sono ancora indecisa su ciò che vorrei scrivere qui dentro, però ricordo tempo fa, una signora mi disse "il miglior modo per farti conoscere dagli altri è essendo te stessa, perché non scrivi un libro ora!" Io incredula a quelle parole, dissi "non sono all'altezza ".
Io sono una ragazza e come tutte le altre ragazze, mi piace truccarmi, uscire e ballare e non leggere.
Tempo fa non sapevo nemmeno cosa fosse un libro, leggevo pagine come se capissi tutto  
ma in realtà mi girava altro per la testa, un mese fa decisi di comprare un libro 'una ragione  per restare' lo lessi, sono quasi alla fine. Ho versato lacrime leggendolo e ancora adesso le verso, sapete, la storia di questa ragazzina assomiglia alla mia.  Non so perché, non so come, non so nulla, ma ora il mio unico desiderio è scrivere, vorrei imparare, vorrei capire cos'è il mondo della lettura e della scrittura.
Ora ho deciso, vi parlerò del mio passato, precisamente di un anno fa circa.
 ora esiste la frase 'mi sento con un ragazzo' ecco, la uso anch'io, tempo fa,precisamente 11 mesi fa, mi scrisse un ragazzo, io risposi subito perché pensavo che fosse un bel ragazzo,  mi faceva continui complimenti, mi trattava come una dea e quindi un giorno decisi di dirgli "ehi ti va di venire al parco con me?" Lui mi disse "si certo", posso dire che in vita mia non ho mai aspettato nessuno così tanto, passavano le ore come minuti e poi arrivarono le 7 e io tornai a casa. Rimasi delusa quel giorno è solo che lui non era molto bravo con gli autobus, si era perso,povero.
Passavano i giorni e io e lui continuavamo a scriverci, ci piacevamo, ce lo dicemmo, ma nulla di che, sapete, come tutte quelle relazioni dove due persone si piacciono ma non succede nulla perché nessuno dei due si fa avanti. 
Un giorno mi stancai, gli chiesi di uscire, sapete ero timida 11 mesi fa e avevo paura di non piacergli. Si ricordò dove abitavo e finalmente quel giorno non si perse. Ricordo benissimo quel giorno, lui scese dall'autobus ed era con un suo amico, ma io riuscivo a vedere solo lui,appena mi vide sorrise, uno di quei sorrisi che ti fanno innamorare all'istante. Andammo al parco, ci sedemmo su una panchina e io come al solito diventai rossa, rosso fuoco, mi piaceva da morire e si vedeva però in lui non leggevo assolutamente nulla, gli occhi non parlavano e la bocca nemmeno, mandava solo messaggi e non sapevo nemmeno con chi. Ad un certo punto mi allontanai e dopo due minuti mi arrivo' un messaggio "amore torna qui" io risposi e poi tornai da lui, rossa e innamorata di lui. Si fecero le 7, tornai a casa e subito dopo gli scrissi " ma allora ti piaccio si o no? Se non ti piaccio allora ciao" mi disse di si, non potevo crederci, era tutto ciò che bastava in quell'attimo, per rendermi felice, però, mi disse anche che dovevamo aspettare, beh non ci conoscevamo da molto ed era solo la prima volta che uscivamo. Lo capivo. Uscimmo altre volte ma non riuscimmo mai a metterci assieme, quindi un giorno pensai di scrivergli "non ho più voglia di aspettare, mi piaci, ci mettiamo assieme si o no" me lo chiese, ovviamente risposi con un si sicurissimo, mi disse che non aveva dubbi e io feci una risatina. Sapete, era così bello sorridere per lui, era così bello sorridere per qualcosa di reale, era così bello lui. Tutto sembrava apparire un sogno, quel sogno dove tu sei la protagonista e tutto gira attorno a te, mi sentivo la più importante in quel sogno, mi sentivo unica. Ancora oggi non riesco a credere a quel giorno, ero così innamorata di lui che nemmeno il ragazzo più Figo del mondo sarebbe riuscito a farmi levare gli occhi di dosso da lui, ricordo ogni minimo particolare di lui, ricordo tutto.
Noi proseguimmo la nostra relazione, piena di "ti amo" e di "non ti lascerò mai" arrivammo al primo mese assieme, con i nostri litigi, le nostre chiacchierate, le nostre gelosie. 
Non se ne accorgeva, ma io si, cambiava ogni giorno, cambiava carattere, la sua voglia di vivere diminuiva sempre di più e la mia moriva con lui, eravamo invincibili assieme, eravamo due corpi che condividevano la stessa anima.
Passai con lui anche il nostro secondo mese, era tutto tranquillo, tranne per il fatto che io il 22 dicembre dovevo partire per la Spagna, dato che mio papà abita lì volevo andare a trovarlo. Piangeva sempre perché non voleva che partissi, io piangevo con lui, eravamo inseparabili così dolci e così uniti come nessun altro. 
Arrivo' anche il 22, il giorno prima fu tutto un pianto e un "non lasciarmi ti prego".
Passai il natale più brutto di tutti, mi mancava da morire e piangevamo sempre tutti e due, li non avevo internet, lo sentivo raramente ma ogni giorno, ci dicevamo sempre "ti amo" e io sapevo che quel ti amo era vero, non c'era nulla di più sincero di un ti amo detto piangendo.
Tornai, lo vidi, lo guardai negli occhi come la prima volta. Non era più lui, aveva lo sguardo di chi diceva "sono morto e questo è solo colpa tua" piansi, non volevo vederlo faceva così male e mi sono sentita a pezzi. Lo ammise anche lui, era cambiato,era diverso e tutto questo era solo colpa mia. Avevamo iniziato a litigare molto spesso, se non più di una volta in un giorno, non andavamo più d'accordo e parlare con lui era diventato difficile e ogni giorno andava peggiorando. Ho la pelle d'oca e le lacrime agli occhi a parlare di questo, ho odiato profondamente il suo comportamento, non è più cambiato, abbiamo proseguito ogni mese litigando sempre di più, ogni giorno era un litigio, lui si divertiva e io ero lì a piangere per lui.
Siamo arrivati al quarto mese al quinto e al sesto. Il sesto è stato il mese più difficile per me, il mese più brutto. Chiedevo aiuto alle persone a cui tenevo di più, ma nessuno era li pronto ad aiutarmi, lui si era divertito quel mese con me, gli piaceva farmi ingelosire, un giorno mi disse "ti ho mentito, questo mese ti ho messa alla prova, ti ho fatta star male a posta perché volevo vedere se restavi" un semplice "ti piaccio veramente" non bastava cazzo? No, ha preferito farmi star male e io non sapevo come sfogarmi, vedevo tutti con delle amiche e io li sola a scrivere la mia storia e a disposizione non avevo un foglio ed una penna, ma una forbice e qualcos'altro in più. L' unico modo per sfogarmi era scrivere tutto sulle braccia, ero debole, era solo una mia impressione perché la debolezza non esiste, quindi ero forte ma mi stavano rendendo debole, più debole che mai, nessuno capiva, nessuno sapeva cosa stavo passando, nessuno credeva che quel sentimento fosse così tanto forte da potermi far arrivare ad una cosa di questo tipo. Ero pazza, lo ammetto, pazza di lui come se fosse un droga, quella droga che ti prende e ti porta via,quella droga di cui non riesci a farne a meno. Avevo il sangue che mi colava sulle braccia e le lacrime che mi colavano sul viso, non riuscivo a smettere, mi provocava così tanto dolore, così tanto che non sapevo più dove aggrapparmi. I miei occhi diventavano sempre più azzurri grazie alle lacrime, voi non potete immaginare la quantità di lacrime che è uscita dal mio viso, erano così brutte e facevano esaltare la mia debolezza, ripetevo "no, non sono debole, ce la farò, supererò tutto e farò tornare tutto come una volta" era impossibile, lo sapevo, ma mi limitavo a pensarlo, forse un giorno me ne sarei convinta. Lui contava su di me per tutto, diceva che era colpa mia se era cambiato e diceva che io avrei dovuto farlo tornare come prima e che ero io quella che avrebbe dovuto cambiare e non lui.
Tutto pesava sulle mie spalle e io non avevo più mezzi ed energie per andare avanti, sfogavo tutto su me stessa, sfogavo tutto sulle mie braccia e il nervosismo restava dentro, la mia più grande voglia era di spaccare i muri con un pugno, in quel momento ce l'avrei fatta, nessuno mi avrebbe fermata, bastava un pugno e tutto sarebbe scomparso, ma no mi impedirono anche questo, mi impedirono di sfogare il nervosismo e la rabbia che mi assaliva e per colpa di questo non mangiavo, ho rischiato la morte parecchie volte, ho rischiato tutto per lui e le cose che ricevevo in cambio erano solo litigi, stronzate e ti amo falsi, "perdonami" falsi, era tutto falso in quel periodo e io avevo gli occhi troppo accecati da lui anche se stava andando tutto male, non mi accorgevo di nulla, continuavo ad amarlo per tutto, continuavo a metterlo come cosa più importante del mondo, per me lo era, ero io per lui che non ero più niente, nemmeno la stella che mi riteneva una volta, ero scomparsa.
Passarono i mesi, arrivo giugno, lui partì esattamente il 17, per la Toscana, io rimasi sola a casa a studiare per gli esami che mi aspettavano il 23, la situazione era frustante, io e lui litigavamo comunque, anche se eravamo distanti.
Mi aveva invitata con lui in Toscana sapete? Quando me lo chiese piansi, poi poco dopo venni a sapere che non ero la prima a cui lo aveva chiesto, non ci detti molto peso, ormai da lui mi sarei aspettata qualunque cosa. 
In quel mese avevo messo giù la forbice e avevo iniziato a studiare, a quanto pare stavo bene quando non lo sentivo, avevo sempre la musica alle orecchie, ogni canzone che ascoltavo era riferita a lui e a noi, piangevo anche con la musica, lui non l'ho mai dimenticato, lo pensavo sempre in ogni minuto della mia giornata per me è sempre stata la cosa più importante e la cosa a cui non avrei mai rinunciato, però, le cose che provavo io ormai non erano più ricambiate, non capivo perché, avevo il terrore che gli piacesse un'altra, lui smentiva ogni volta che glielo chiedevo, gli credevo io mi fidavo di lui.
Stavo dicendo, vedete mi perdo sempre, comunque, mi invito' in Toscana con lui,solo che io avevo gli esami quindi non potetti andare, gli dissi "sai che non posso", lo dissi piangendo, lui penso' bene di asciugarmi le lacrime, sapeva che amavo quando mi asciugava le lacrime, perché capitava sempre che io piangevo davanti a lui per le nostre litigate, ma non sempre era lì pronto ad asciugarmele, a volte mi evitava oppure non mi rivolgeva nemmeno la parola. Io non sapevo che cosa avevo fatto di male a lui, ma a quanto pare avevo fatto qualcosa a lui che è arrivata a tal punto da farmi odiare, beh forse lo amavo troppo, forse gli avevo dedicato troppo tempo e a lui non piaceva, volevo solo dargli ciò che io non ricevevo, mi scuso per questo, non volevo farmi odiare.
Un giorno, mentre lui era ancora in Toscana, mi disse "ho una bella e una brutta notizia" "dimmi quella brutta" dissi preoccupata per ciò che mi sarei dovuta aspettare "mia nonna sta male" disse lui, ero dispiaciuta, avevo visto sua nonna una sola volta e lei mi disse che ero bellissima, non riuscì nemmeno a chiedergli quale fosse la bella notizia, non credevo fosse poi così bella, stavo ancora male per ciò che mi disse in precedenza, sembrava il giorno in cui annunciarono la morte di mio nonno...
Dopo un po' mi disse "ora torniamo a Mestre, sta sera ci troviamo alle 7.30 non discutere ciao." Gli dissi che ero d'accordo.
Prima delle 7 litigammo, lui mi disse che ci saremo visti un altro giorno perché non aveva più voglia di vedermi e mi disse che avrebbe preferito rimanere in Toscana invece di vedermi. Piansi un'altra volta, come se tutte le altre volte non fossero bastate.
Alla fine chiarimmo, aspettai le 7.00 presi l'autobus e andai, lo aspettai da tutte le parti ma non lo trovai, mi sedetti su una panchina e ad un certo punto mi arrivo dietro e mi bacio, penso che non avevo mai sorriso così tanto in una giornata, quel giorno ero stata proprio bene con lui, ridemmo e scherzammo fino a sera e nessuno poteva fermarci, stavamo così bene assieme in quel momento che non avrei voluto separarmi da lui nemmeno un secondo, ma purtroppo arrivarono le 8.30 e io dovetti tornare a casa.
Il giorno dopo fu la stessa storia, litigi continui e pianti distruttivi da parte mia.
Arrivammo al settimo e all'ottavo mese, quando gli chiedevo di uscire lui mi diceva sempre di si e poi inventava la scusa che doveva trovarsi con qualcun altro, lo capivo sempre meno e ogni giorno mi faceva sempre più male, ero arrivata a tal punto di non sopportare più, avevo sofferto troppo, non era più possibile continuare, ormai si era capito, era tutto finito.
Poco dopo che io partii per la Grecia, decisi di lasciarlo, non mi pensava, non gli mancavo ormai ero solo un pensiero dimenticato da tanto, a me però continuava a mancare, come manca il cibo ai poveri.
Lui penso bene di fare l'indifferente quando dissi che ci saremo lasciati, non gli importava, me lo dimostrò nel peggior modo possibile al mondo, ma mi fece capire che di me non gli era mai importato nulla.
Il giorno dopo "ma tu lo sai vero che ti aveva tradita con più di una ragazza quando è andato in discoteca?" Mi dissero, piansi, "no non lo sapevo" risposi. Era vero, era tutto vero mi aveva tradita, con quale coraggio mi guardava ancora negli occhi. Ora capisco perché non ero più abbastanza per lui, aveva altre per la testa.
Lui diceva '' se amo non tradisco''  e perché non mi hai detto subito che non mi amavi? Perché hai preferito mentirmi per 9 mesi? Perché hai voluto che io ti amassi così tanto se desideravi altre ragazze? Volevi illudere qualcuna, bene, ci sei riuscito, il problema è che io ci ho creduto fino in fondo, io mi sono fatta illudere fino all'ultimo, io ti ho creduto quando tutti mi dicevano che tu mi stavi tradendo, io credevo a te, che smentivi sempre tutto.
Era la mia unica ragione di vita, l'unica cosa che mi teneva ancora in vita era lui, nonostante tutte le cadute c'era la sua voce che mi faceva rivivere. Lo amavo, da morire e penso che più profonda delusione della sua, non esisteva.
Come ci si poteva immaginare che lui mi potesse tradire? Credevo mi amasse, ma dovevo immaginare che stava tramando qualcosa, in fondo non mi faceva mai guardare il suo telefono o i suoi messaggi, dietro tutto questo c'era qualcosa, tramava qualcosa e io non potevo sapere. 
Ero così innocua e così innamorata che non ascoltavo le voci di chi mi diceva di allonanarmi da lui perché mi provocava solo del male, ero così legata a lui che solo il pensiero di allontanarmici mi faceva male e più male sentivo, più aumentava la voglia di stargli accanto.
L'amore che provavo per lui era così forte che ora soffro ancora, e lui non lo sa, vorrei dirglielo, ma non gli interesserebbe. Ora lui è innamorato di un'altra, non sapete quanto soffro e quindi anch'io fingo di essere innamorata di un ragazzo è l'unico modo che ho per fargli credere che di lui non mi interessi più nulla, cosa del tutto falsa.
Ora abbiamo iniziato a scriverci un'altra volta, forse andiamo più d'accordo ora che quando stavamo assieme. Lui ogni volta che mi scrive, mi chiede sempre chi mi piace, non capisco, è ancora interessato a me o ha ancora voglia di prendermi in giro, continuamente, non capisco eh, non capisco molte cose ma lui è proprio incomprensibile alle volte.

Ho i nostri ricordi che mi vagano per la testa notte e giorno, profilo di ask intasato dalle domande anonime su di lui e il suo profilo intasato da risposte riferenti a lei. Odio i social, sono la cosa che mi hanno rovinata di più, ma ormai sono come una dipendenza, giorno dopo giorno visito il suo profilo ask, per vedere cos'ha scritto di nuovo, il suo profilo Facebook per vedere che stati condivide. Tutte cose per lei, e io così mi sto uccidendo, uccidendo sola, come ho sempre fatto e come sempre farò. 

   
 
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