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Autore: dragonqueens    31/08/2014    1 recensioni
Celeste è una dolce ragazza di 16 anni costretta continuamente a cambiare casa insieme alla zia e al fratello maggiore per problemi. Finalmente hanno trovato la casa perfetta ed è da un anno che ci abitano. Purtroppo un giorno la nostra Celeste vede qualcosa che non doveva e non voleva vedere e scappa piangendo dalla zia, l’unica persona che le è sempre stata vicina. Sua zia le da la possibilità di fare uno scambio e si ritrova in un’altra vita dove pensa di aver sempre vissuto e dove ha tutti i suoi amici. Con i ricordi di quella vita si uniranno anche quelli della precedente di cui non ricorda nulla. Ma solo la vicinanza con Lui le fa ricordare i fatti successi prima dello scambio.
Riuscirà Celeste a ricordare la sua vita passata e in quale mondo deciderà di vivere? Ma soprattutto riuscirà a trovare l’amore della sua vita o è tutto un sogno?
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una mattina ti svegli e non si è più bambini, ma ragazzi che puzzano di ormoni e pensano al sesso e pensieri suicidi. Si è tristi e depressi ma si finge di stare bene perché la gente non ci capirebbe. Ci tingiamo i capelli, ma i capelli “nuovi” ci fanno ancora più schifo e ci pentiamo. Iniziamo con gli insulti su ask che hanno più peso  dei complimenti di un amico. Siamo negli anni in cui se fumiamo siamo fighi e se non lo si fa siamo sfigati. Gli anni dei pregiudizi e delle bestemmi troppo facili. Quegl’anni dai mille cuori su whatsapp e se ti incontri per strada nemmeno ci salutiamo. Gli anni dei poemi sui messaggi che ci fanno sentire importanti. Gli anni di chi legge troppo e chi troppo poco. Gli anni della gente di chi farebbe di tutto , DI TUTTO, per un mi piace in più. Gli anni di facebook, twitter, instangram, ask. Delle risate per foto senza senso. Degli sguardi di intesa, quelli di amore, quelli di disprezzo e quelli che non riavremo più indietro. Siamo negli anni delle troppe emozioni, delle incazzature facili, dei “ora l’ammazzo” ma nel segreto è il nostro più profondo amore. Gli anni dell’anoressia, bulimia, autolesionismo e sesso facile. Siamo negli anni in cui un messaggio ti può cambiare la giornata. Questi anni fanno veramente schifo, ma sono i migliori della nostra vita.
E io? Io guardo le mie amiche che per il giorno del loro sedicesimo compleanno si erano fatte organizzare delle feste pazzesche. Avevano preteso ( e ottenuto ) l’affitto di locali esclusivi, vestiti da migliaia di euro, DJ internazionali, open bar e la visita di Lady Gaga. Cose che, sinceramente, a me fanno schifo (tranne Lady Gaga.. lei ci può stare)!
Io non voglio niente di tutto questo per i miei 16 anni. Voglio solo stare in pace con le mie 4-5 amiche. Spaparanzate sul divano a giocare a Obbligo o Verità. Spettegolare sui ragazzi. Mangiare pop-corn a non finire. Poi un bel karaoke, dove vince la più stonata. E infine la torta. Gnam gnam. Una buonissima torta che ogni anno mi prepara la zia. Che bontà!
Ma quest’anno si sono messi tutti contro di me. La zia e tutti i miei amici vogliono che io faccia una di quelle super feste. Uffaaaaaaaaa. Non voglio che Rosalya mi faccia mettere un completino ultra sexi. Non voglio che tutti si ubriachino fino a vomitare. Non voglio urlare per parlare a una mia amica. Non voglio nemmeno che tutti gli occhi siano puntati su di me durante il taglio della torta. Non al mio compleanno! Ma la maggioranza vince e quindi… 31 ottobre ore 20.00 festa in maschera per il compleanno di Princesse Celeste. Vi aspettiamo numerosi<3
Che bello. Yeeee. Detto ironicamente.
 
Ma torniamo in classe, durante l’ora di storia.
“Princesse” la voce del prof risuonò come una fucilata e si fece breccia fra i banchi, fino a colpirmi in pieno.
Percepivo il sospiro di sollievo dei miei compagni di classe che si rilassavano sulla sedia, mentre io mi irrigidii ancora di più.
Cominciai a balbettare mozziconi di frasi, per dare l’impressione di sapere qualcosa, che era la peggior tattica in assoluto: oltre che ignorante sembravo autistica.
Il peggio è che avevo studiato per ore, eppure mi sentivo la testa vuota. Anzi, piena ma di Castiel. In questa settimana non ho fatto che pensare a lui e quando cercavo di studiare le notizie scivolavano come acqua nel lavandino, senza possibilità di essere trattenute.
“qualcuno non lo saaaaa” sentii bisbigliare dal mio vicino che occupava i miei pensieri.
Non lo sapevo e non me ne importava niente.
Avevo voglia di alzarmi, rovesciare il banco, e correre via in un mondo fatto di dolci e caramelle dove vivono gli unicorni che vomitano arcobaleni.
Ma invece di starmene zitta e accettare diligentemente la pubblica umiliazione, mi voltai verso la voce e dissi :”Ma perché non te ne vai affanculo? Credi di essere migliore di me perché sai di che anno sono le crociate?”.
Cinque minuti dopo mi ritrovai seduta davanti alla preside che telefonava mia zia minacciando di sospendermi.
 
Più tardi, in bagno, Rosa, preoccupata, mi chiedeva spiegazioni della mia improvvisa uscita di testa.
“Mi spieghi che ti è preso? Sembravi la bambina indemoniata di The ring!”
“niente, mi aveva stufato” risposi.
“Celeste, ma ti rendi conto che ti potevano sospendere?”
“Rosa, dai, sembri mia zia, non ti ci mettere anche tu”.
Mi prese le mani. “Tu hai qualcosa che non mi vuoi dire e se non lo dici a me a chi lo dici, a Angel?”
Angel era il mio cane.
“Celeste, sei strana, ce l’hai con me? Ho fatto qualcosa di male?”.
Diventò improvvisamente triste.
E io risposi come una fidanzatina con la coda di paglia:”Ma no non sei tu, sono io… è un periodo così.. mi sento stanca!”
“sarai mica innamorata?” mi chiese a bruciapelo e gli occhi le si illuminarono.
Diventai bordeaux.
“ma che dici? Stai scherzando? E di chi? Cioè si… sono innamorata di Lys! Hehe, come sempre, no?” risposi senza guadarla in faccia.
“Guardami negli occhi” disse sollevandomi il mento con le dita.
“non sei divertente” risposi troppo aggressiva per essere credibile.
“Celeste, ti conosco troppo bene. Dimmi chi è. Non me ne frega se non è Lysandro. Io ti ho detto sempre tutto di Leigh”.
Ero spalle al muro.
Sbuffai sconsolata.
“Coraggio”
“Ecco…. io…. vedi…. cioè… non so…  è complicato..”
Aggrottò la fronte. “dimmi chi è e basta”
“è.. è..” inghiottii la saliva e con un filo di voce dissi:”Castiel”.
Si illuminò. “ODDIO, NON CI CREDO! MA E’ FANTASTICO!”
“no che non è fantastico e ti stai dimenticando di Lysandro”
“ma chi se ne frega! Quindi dobbiamo solo studiare un piano per riuscirci!” ok, la mia amica era un caso perso.
“e come pensi di fare?” le chiesi titubante.
“aspetta e vedrai.. hihi..”Iniziò a fare una di quelle risate sataniche da ultra cattiva. È ufficiale: Rosa mi fa paura!
 
Finita la scuola mi stavo preparando per andare a casa quando qualcuno mi toccò la spalla. Mi girai. Era Lysandro. Rimasi un po’ delusa. Sinceramente speravo fosse qualcun altro. E quel qualcun altro era una persona specifica. E tutti avranno capito chi è.. più ovvio di così.
“Hey Lys, che ci fai qui?” gli chiesi un po’ amareggiata.
“hey, che hai? Sei strana.. in questi giorni sei sempre tra le nuvole. Ti ricordo che sono io quello che vive tra le nuvole di solito.”
“nono, non ho niente. Ma come mai sei venuto qui?”
“ti volevo chiedere se vuoi andare a pranzare col tuo ragazzo?”
“ok, aspetta che mando un messaggio alla zia”.
Mandai un messaggio alla zia, ricevendo come risposta “non fate cose oscene”. Ma si può sapere che cosa gli passava per la testa?
Mi incamminai al fianco di Lys e dopo dieci minuti arrivammo ad un fastfood. Mangiammo in silenzio. Lui perso nei suoi pensieri e io nei miei. Indovinate a cosa stavo pensando? Applausi!! Abbiamo un vincitore! È già, stavo pensando a Castiel. Stavo pensando ai suoi occhi grigi come il cielo in tempesta, ai suoi capelli rosso rubino e alla sua pelle chiara e morbida che ho potuto toccare.
Credo di essermi imbambolata a guardare fuori dalla finestra perché Lysandre aveva incominciato a sventolarmi la mano davanti la faccia. Mi riscossi e lo guardai. Lui mi fece un sorriso dolce e mi disse che era ora di andare.
Pagammo e uscimmo. Prima di ritornare a casa ci fermammo al parco ed iniziammo a chiacchierare seduti sull’erba sotto una grande quercia.
“oggi ero più persa nei pensieri di te..haha..”gli dissi.
“mi dispiace, ma nessuno mi potrà mai battere” disse orgoglioso.
“hai ragione”
“cele, c’è qualcosa che non va?” mi chiese preoccupato.
“nono, va tutto alla grande” lo rassicurai. Anche se gli stavo mentendo, non volevo che si preoccupasse per me. Sinceramente, non volevo che nessuno si preoccupasse per me.
“sicura? Guarda che a me puoi dire tutto”
“va tutto alla grande. Non preoccuparti”
“cele, promettimi che se avrai qualche problema in futuro me lo dirai” mi disse appoggiando le sue mani sulle mie guance e accarezzandole con i pollici.
“te lo prometto”gli risposi guardandolo dritto negli occhi e sigillando la promessa con un bacio. Un bacio dolce ma pieno d’amore che diventava sempre più passionale, fino a quando non ci dovemmo staccare per prendere fiato. Durante il bacio continuavo a guardarlo negli occhi. Era nostra abitudine non chiuderli perché amavamo guardarci da cosi vicino. Adoravo quegli occhi. A molte persone i suoi occhi colpivano soltanto perché erano diversi dal normale. Ma guardandolo da vicino si può notare dell’altro: possiedono un pizzico di malizia, malvagità … come se avesse un’ombra nel suo passato che non può essere cancellata. Si, mi sono sempre piaciuti quelli dalla parte dell’ombra … non sapevo il perché, ma un giorno lo scoprii…
Finito il bacio decidemmo che era giunta l’ora di tornare a casa.
Dopo qualche passo mi rigirai in direzione della quercia. Non sapevo dire il perché, ma quel giorno mi sentivo osservata e non potevo nemmeno sapere che un paio di occhi mi stava guardando dall’albero secolare.
 
   
 
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