Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: ReneesmeCullen    31/08/2014    1 recensioni
L'unione di Jace e Alec, durante un attacco all'Istituto. L'unione fra parabatai.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eravamo stati attaccati da un demone proprio davanti al nostro Istituto. Io ero riuscito a evitare il demone superiore di un soffio. Si presentava come un umano ma alto più di due metri, e al posto di un paio normalissimi di braccia, presentava due protuberanze. Erano lunghe due metri sicuro e in fondo aveva due aculei, pieni di spine velenose. Stavo con la spada angelica in mano, per la prima volta un po’ impaurito, avendo braccia cosi lunghe. Alec purtroppo, non era stato più fortunato di me. Il demone gli aveva piantato i due aculei nella pancia, altezza inguine. Una zona rischiosa per qualsiasi essere vivente. Era crollato come una pera cotta ai piedi dei demoni. Dovevo assolutamente eliminarlo prima di correre da lui. Prima di tutto dovevo trovare il punto debole per eliminarlo. Per uccidere un demone bisogna colpirlo altezza cuore. Ma essendo che molti di loro non hanno un cuore, bisogna colpirli al cervello. Senza di quello, sono morti. L’arco di Alec si trova a un metro da me. Non potevo fare scatti, se no attaccherà anche a me. Decisi, di lanciare la spada da un lato, così il demone crederà che sia andato a sinistra, invece che verso l’arco. Inoltre di loro, sono ciechi, e si muovono usando l’olfatto. In una mossa veloce, lancio la mia unica spada, e mi fiondo sull’arco. Tiro immediatamente la freccia. Colpisco al centro esatto del cervello. Si sente un urlo animalesco del demone, che diventa polvere nel giro di due secondi. Senza pensarci due volte corro da Alec. Lo tiro su di me. Inizia a presentare un colorito bianco cadaverico. Lo scuoto leggermente.
- Alec?. Mi senti?. Ci vuole un grande sforzo, ma dopo alcuni attimi lo vidi sbattere gli occhi.
 -Ehi!”. Mi viene da sorridere. Alec è l’unica persona che conosco che quando viene ferito o si fa male, riesci a dirti Ehi!. Ma finisco immediatamente di sorridere, Alec ha richiuso gli occhi. Gli apro la giacca e gli sollevo la maglietta nera. Non avrei mai voluto fare. La zona colpita si presenta rossa e nera nei punti in cui il demone gli ha lasciato delle spine. Gli sfilo la giacca, e noto che è stato colpito nella spalla. Ma si presenta in modo migliore rispetto al fianco. Gli strappo la maglietta e gli tolgo le spine. Uso lo stilo per tracciargli alcune rune di guarigione. Dopo alcune rune, mi accorgo che non sta guarendo come speravo. Stavo per tracciare una nuova runa, quando Alec mi ferma il braccio.
-Come stai?.
-Smettila. Sto morendo.
-Non ti azzardare a dire una cosa del genere. Starai bene.
Si vede che si sforza di parlare, ma mi mette la mano, del braccio sano su una guancia.
-Ascoltami Jace! Da quanto tempo … ci conosciamo?
-Dieci anni.
-Quando … ci siamo conosciuti …
-Ehi!Non mi parlare come mi stessi lasciando.
-Stai zitto! Fammi parlare per favore.
Lo vedo agitarsi, e perde il fiato, come colpito da un attacco d’asma. Di istinto, gli premo il fianco, da quale sta perdendo un sacco di sangue. Vedo che riprende coscienza leggermente.
-Quando ci siamo conosciuti, ti ho trovato la persona più esemplare avessi mai visto. Poi siamo diventati parabatai e l’ho trovata la cosa più bella del mondo.
Si deve interrompere un’altra volta, per uno attacco. Gli osservo le vene alla luce della strega luce e vedo che sta scorrendo il veleno del demone. Se raggiungo il cuore, Alec si trasformerà in un demone. Cerco di sollevarlo, ma vedo che si lamenta con un urlo.
-Scusami, non volevo farti male.
Mi fissa con i suoi occhi azzurri come il mare, ma non mi vede più veramente.
-Alec devi resistere, per favore. Ti devo portare in infermeria e poi chiamiamo Magnus ok? Mi senti?
Mi prende la mano, tremando se la porta al fianco, io di istinto premo più forte. Gli aumenta il respiro.
-Magnus… mi ha…
Un altro attacco di tosse lo colpisce. Il suo colorito diventa sempre più bianco. Mi alzo velocemente, e lo carico sulla spalla e corro su per gli scalini dell’Istituto. Dentro trovo Church, che mi gattona fino all’entrata dell’infermeria. Quel gatto ci odia, ma diventa più sensibile nei momenti più tragici. Gli darò di più da mangiare. Adagio Alec che respira sempre meno, su il primo letto dell’infermeria. Gli tolgo gli ultimi vestiti che ha indosso, e cerco bende, antidoti e il mio stilo. Tiro fuori dalla giacca il cellulare che mi ha regalato Clary per il mio compleanno. Non sapevo nemmeno cosa fosse prima di lei. Ma in questa situazione penso che sia una fortuna che me lo abbia regalato. Chiamo Magnus. So che si sono lasciati lui e Alec ma non è l’ora di pensarci. Deve salvarlo.
-Pronto?
-Magnus sono Jace.
-Non ho più a che fare con voi cacciatori.
-Alec sta morendo.
Con Magnus bisogna essere diretti, se no non ti ascolterà mai in pieno.
-Vengo subito.
Butto il cellulare sul tavolo e torno da Alec. A vederlo mi si stringe il cuore. Ma dove sono tutti quando servono?  Clary è con sua madre per il matrimonio. Isabelle avrà incastrato Simon per l’ennesima giornata di shopping.
-Mi dispiace tantissimo. Sei il mio migliore amico, fratello e parte di me. Non mi puoi lasciare hai capito Alexander Lightwood?
Senti dei passi dietro di me e so che è Magnus. Mi faccio da parte e gli lascio il tempo che li serve per incassare la visione che si ritrova davanti.
-Cosa è successo?
Come faccio a dirgli che eravamo usciti per andare da lui?
-Un demone superiore ci ha attaccato.
Vedo che mi guarda con la coda dell’occhio. Magnus è al mondo da troppi anni. Non puoi mentire con lui.
-Dimmelo Jace.
-Eravamo appena usciti dall’Istituto. Mi sono accorto subito che c’era qualcosa che non andava. Non ho fatto in tempo ad avvertire Alec, che il demone ci ha attaccato. Stavamo  venendo da te. Voleva chiederti scusa per tutto, per quello che ha fatto con Camille, Magnus.
Vedo che sta cercando di stare in piedi, ma si siede sul letto di Alec.
-Ti prego Magnus salvalo. Sta…
Lo fisso, non riesco a dire quella parola. Io e Isabelle abbiamo già perso Max, non possiamo perdere anche lui. Devo avvertire Isabelle. Non posso non dirglielo.
-Devo avvertire sua sorella. Nostra… sorella. Tu…
Smetto immediatamente di parlare. Alec è scosso da conati di vomito, credo. Il veleno lo sta uccidendo dall’interno. Magnus allunga le mani su di lui. Lampi color blu escono dalle sue mani. Lentamente vedo il corpo di Alec calmarsi, e un po’ di colorito gli ritorna sul viso.
-Devo chiamare…
Una fitta allucinante mi colpisce il petto. Mi ha lasciato completamente fiato.
-Cosa ti succede?
Guardo Magnus, ma in realtà lo vedo sfuocato. Cerco di tirarmi su, ma vedo il pavimento sempre più vicino a me. Un dolore così intenso non l’avevo mai provato. Non so cosa mi sta succedendo. Cerco di parlare, ma le parole non vogliono proprio uscire. Magnus mi strappa quello che rimane della mia camice. Sangue mi sta colando dal petto. Sbarro gli occhi. Il sangue sta colando dalla… mia runa da parabatai. So cosa significa. Fisso Magnus. Non riesco a respirare. Gli stringo la mano. Lo spingo via. Deve andare da Alec. Distolgo lo sguardo. Mi lascia li e corre da Alec. Ne ho dette tante, contro Magnus e il mio parabatai. Ma a vederli ora. Uno nel braccio della morte, e l’altro che nonostante la delusione, l’odio per il suo vero amore è corso per salvarlo. Devono stare assieme e vivere felici e contenti. Magnus è stanco. Ma usa tutta la sua energia per salvare Alec. Il dolore mi sta lasciando il petto. Torno a respirare normalmente. Cerco di tirarmi su, e andare verso il letto.
-Ho fatto tutto il possibile. Ora usa le tue rune. Io ora… non posso.
Le parole di Magnus mi arrivano ancora come fossi sott’acqua ma mi sforzo a tirare fuori il mio stilo. Alec ha più colorito ora. Il petto si solleva normalmente ora. Ma il sangue continua a uscire dalla ferita che ha sul fianco. La ferita sulla spalla, ora mai è guarita. Ma per sicurezza gli traccio un iratze anche lì. Guardando il fianco è ancora messo male. Gli traccio la runa della guarigione. Il sangue diventa scuro e intenso. La runa sta faccendo il suo effetto. Il veleno sta uscendo dalla ferita. Allungo la mano e prendo una benda dal comodino e gli pulisco la ferita. Alec fa una smorfia. Cerco di fare il più piano possibile. Una volta pulita la ferita, gli fascio il fianco.
-Dagli questo ogni due ore. Dovrebbe guarire più in fretta. Se le… se le rune non fanno effetto.
- Dove stai andando?
-Vado a casa. Non serve più il mio aiuto.
Vedo che Magnus sta soffrendo. Lo blocco. Non deve andarsene. Deve stare con Alec. Hanno bisogno di stare assieme ora.
-Tu non vai proprio da nessuna parte. Tu ora… ti siedi qui e ti riposi. Alec ha appena rischiato di morire. Avete bisogno di stare assieme adesso. Quindi io ora vado a farmi una doccia e a dormire. Quando torno vedi di esserci. Se no ti verrò a cercare Magnus Bane.
Magnus mi guarda come se fossi impazzito. Io guardo un ultima volta Alec, per assicurarmi che stia bene, poi mi dirigo verso la porta.
-Jace?
Non mi volto.
-Grazie di tutto.
Gli faccio un cenno con la mano ed esco dalla porta. Non faccio in tempo a uscire che mi faccio scivolare per terra. Oggi ho messo in rischio la mia vita e quella del mio migliore amico. Ma ora sta bene. Io sto… di merda. Non voglio mettere in rischio la vita di nessuno. Quella di Alec in particolare. Devo chiamare Clary. Ho bisogno di lei ora. La mia unica ragione di vita. Church mi segue. Oggi è  stranamente gentile con me. Non ho nemmeno la forza di farmi una doccia. Mando un messaggio a Clary. Mi levo la giacca. Mi stendo sul letto. Church si mette vicino a me. Oggi è strano veramente. Chi sa perché. Non faccio in tempo a pensarci che mi addormento immediatamente. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: ReneesmeCullen