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Autore: Akami92    22/09/2008    11 recensioni
«Doveva succedere. C’erano molti indizi. Io, poi, l’ho sempre saputo. Come sapevo anche di essere un genio.» Chouji portò di nuovo il bicchiere di tè alla bocca e bevve.
«Io l’ho scoperto più tardi, ma era
ovvio, dopotutto.» Asuma si unì alla sapienza di Chouji con una perla di saggezza.
[Ricorderanno che il Bianco tenne testa al Nero... con litri e litri di tè. © Mosche Bianche]
[22-23 Settembre 2008 --> White Midnight]
Come è già stato ribadito: Chouji sa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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How to bow to the evidence

 

~ Come arrendersi all’evidenza

 

«Io sono convinto che i questo caso ci siano circostanze attenuanti.» sbottò Asuma-sensei, deglutendo un boccone di carne.

«Sensei, lei non ha capito: l’ha portato a fare shopping!» ribatté Chouji, con tono sepolcrale, guardandosi intorno come per controllare che nessun orecchio indiscreto stesse ad origliare.

Asuma lo guardò sottecchi, sottraendogli da sotto il naso un altro pezzo di carne.

«… sì, sensei. Sappiamo entrambi che ci sono le sue cosiddette “circostanze attenuanti”, ma deve capire che a volte queste non bastano per subire una simile tortura!» continuò, fermo nelle sue ragioni.

L’uomo sembrò pensarci qualche minuto, mentre beveva con avidità un bicchiere di tè, per poi annuire accomodante. Doveva ammettere che dopotutto Chouji aveva ragione.

Improvvisamente entrarono nel locale Sakura, Naruto e Sai, conversando allegramente. Localizzarono subito Chouji e Asuma e li raggiunsero, salutandoli con un cenno di mano.

«Salve a tutti!» strepitò Naruto, facendosi spazio a sgomitate vicino a Chouji e servendosi della carne senza tanti complimenti.

«Naruto!» gridò Sakura, sedendosi anch’ella e schiacciando Chouji contro il vetro della finestra che dava sulla strada. Un mugolio strozzato uscì dalla sua bocca.

«Sei sempre il solito ingordo, razza di baka!» riprese la rosa, tirando un pugno sulla testa del biondo, che stava trangugiando un boccone di carne dopo l’altro, per la gioia delle tasche di Asuma-sensei.

Sai, mantenendo un atteggiamento calmo e posato, si sedette accanto ad Asuma e cominciò tranquillamente a conversare con lui.

«Di chi stavate parlando?» chiese, ostentando un sorriso quasi completamente sincero. Le sue emozioni stavano maturando in quei giorni.

«Di chi? Ma di quei due, naturalmente.» rispose Asuma, estraendo una sigaretta dal pacchetto ed accendendola.

«Asuma-sensei! È vietato fumare!» si destò subito Naruto, deglutendo a fatica un pezzo di carne troppo grande.

«Su, su, siate gentili e fateci finire il discorso.» si rivolse a Chouji. «Dici quindi che a questo punto è palese, vero?»

«Ma è naturale.» il ragazzo appoggiò sul tavolo i bastoncini, che tintinnarono sonoramente. «Insomma… lo shopping è il segno.» asserì il giovane, digerendo piuttosto rumorosamente.

«… stai dicendo che sono andati a fare shopping? Insieme?!» Sakura smise di malmenare Naruto e si concentrò su argomenti di cultura generale, esibendo tutto il suo stupore.

«Esattamente.» annuirono Asuma e Chouji contemporaneamente, bevendo il tè con solennità.

Sakura si lasciò andare in un gridolino eccitato, gettando le braccia intorno al collo di Naruto, che non poteva che essere felice di una tale manifestazione di affetto.

«Doveva succedere. C’erano molti indizi. Io, poi, l’ho sempre saputo. Come sapevo anche di essere un genio.» Chouji portò di nuovo il bicchiere di tè alla bocca e bevve.

«Io l’ho scoperto più tardi, ma era ovvio, dopotutto.» Asuma si unì alla sapienza di Chouji con una perla di saggezza.

«Cosa era ovvio?» domandò Sai che, in quanto ultimo arrivato nel gruppo, era all’oscuro di molti dettagli della relazione di quei due.

Naruto posò il piattino sul tavolo e rivolse un’occhiata stranita a Sai. «Non lo sai?!» esclamò, come se ignorare una tale evidenza fosse una cosa inconcepibile. «Insomma, lo sa mezza Konoha e tu, nonostante abbia elogiato lei, non te ne sei accorto? Sei proprio tocco, Sai.» aggiunse, strappando il tè dalle mani di Chouji e servendosene tranquillamente.

«Ah, ma state parlando di I-» il moro non riuscì a terminare la frase: Asuma gli aveva tappato la bocca con la mano nauseabonda di nicotina.

«Quei due.» sottolineò il sensei, correggendolo.

«… di “quei due”?»

«Certo, Sai.» sorrise Sakura. «Sono così carini insieme, non trovate? Una coppia perfetta.» continuò, alzandosi da tavola, imitata poi da tutti gli altri.

I ragazzi risero sommessamente, mentre Asuma-sensei andava a pagare il pranzo che non aveva consumato.

Uscirono dal locale l’uno affianco all’altro, continuando a discutere sullo stesso, intrigante, argomento.

Veniva, intanto, Kiba Inuzuka accompagnato dal fedele cane Akamaru per una sana passeggiata digestiva. Visti gli amici chiacchierare così concitatamente, decise di unirsi a loro.

«Salve, gente! Di cosa state parlando?» chiese, tutto un sorriso, affiancando Chouji.

«Di loro.» ribatterono all’unisono i ragazzi ed il sensei, sottovoce.

«Ah! Intendete quei due?» si aggiunse una voce, mentre una figura sbucava da dietro una staccionata elegante.

Kurenai-sensei, improvvisatasi giardiniere, stava bagnando i cespugli del suo piccolo cortile davanti alla casa.

«Kurenai-chan!» la salutò Asuma, sorridendo e facendole l’occhiolino. «Sì, parlavamo proprio di quelli lì.» annuì, leggermente imbarazzato dalla presenza di Kurenai e lui stesso, insieme, davanti ai ragazzi.

«Io trovo siano l’emblema della giovinezza!»

«Lee, sempre esagerato.»

«Su, Neji. Non scalderebbero anche il tuo cuore freddo e distaccato?»

Tre ragazzi corsero verso di loro, chi con più esaltazione, chi con meno, interessati al discorso.

«Vedo che ci siamo tutti, eh?» ridacchiò Sakura, avvicinandosi a Tenten.

«Già. Quelli lì sono un discorso decisamente ricco di argomenti, vero Neji?» concordò la ragazza dai capelli color cioccolato, facendo l’occhiolino a Neji, che in risposta voltò lo sguardo, arrossendo impercettibilmente.

Il gruppo scoppiò in una grassa risata tanto da non accorgersi che due figure si stavano muovendo verso di loro. Una, quella in testa, trotterellava allegramente, facendo dondolare una borsetta; la seconda, invece, arrancava sotto il peso di pacchi e pacchetti che doveva trasportare.

La prima, una ragazza, saltellò davanti a Sakura e Tenten, che ancora ridevano, e le salutò con un cenno della mano.

«Ciao a tutti!» si aprì in un meraviglioso sorriso. «Siamo tornati! Shikamaru ed io abbiamo fatto spese!»

«Vuoi dire che tu hai fatto spese!» la corresse il ragazzo, raggiungendola ed appoggiando i pacchi in terra. «Io ho solo sfacchinato.»

«Oh, non lamentarti, bradipo!» Ino gli fece un buffetto sulla guancia. I presenti si scambiarono eloquenti occhiate.

«Comunque… di chi stavate parlando?» si inserì la Yamanaka, curiosa.

«Stavamo parlando di v-» Sai venne bloccato da una decina di mani sulla propria bocca, che lo fecero cadere in terra, nascosto poi dai ragazzi.

«Noi? Nessuno.» gridarono all’unisono, sorridendo nervosamente.

 

 

 

A/N

 

Buon compleanno a Shikamaru, e domani ad Ino! **

Questa fic è dedicata al loro compleanno, una cosetta leggera per farmi perdonare dalla fic dell’anno scorso! XD Non so se ricordate! XDDD

 

Dedicata alle mie Mosche Bianche preferiteH! ** E in particolar modo alla piccola Kiu, che, se il mio calendario non dice caSSate, domani compie gli anni! ** Che bello! Auguroni! **

Ora vado a leggermi tutte le ShikaIno per il loro compleanno.

 

Hasta la vista! (si scriverà così? Bah, viva l’inglese! XDDD)

 

Akami/AtegeV

   
 
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