Film > X-men (film)
Ricorda la storia  |      
Autore: Thiare    01/09/2014    1 recensioni
[Post x men: Days of Future Past] [Bobby/Rogue]
Rogue non è mai stata una ragazza superstiziosa - né di fede - ma quando guarda Bobby crede che il suo Dio glie l'abbia mandata proprio buona se è riuscita a trovare qualcuno che le stia accanto senza essere ingordo del suo corpo. Mentre stira un sorriso puro, il ragazzo pensa che per lui va bene così - sentirla, respirarla, guardarla, amarla, è una condizione soddisfacente per chi si sazia con quel poco che può avere.
Dopo il ritorno di Logan dal passato, il presente non è più lo stesso: non è mai esistita una lotta tra mutanti e umani, non è mai esistita una cura per il gene mutante e Rogue non è mai ritornata normale.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bobby Drake/Uomo Ghiaccio, Charles Xavier/Professor X, Dottor Henry 'Hank' McCoy/Bestia, Marie D'Ancanto/Rogue
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



The solution to love
 






 "Qual è il primo contatto fisico che si può avere tra due ragazzi?"
"Il bacio?"
"No, non è il bacio. E’ lo sguardo."
- cit.




Helen ha diciassette anni e l'aspetto di chi ne ha passate tante nella vita, è nella scuola da sei semestri eppure non ha ancora imparato ad adattarsi.

Helen ha diciassette anni e un corpo che ne dimostra novanta, eppure si emoziona come farebbe una bambina - o una vecchia. Ormai ha imparato che è la vita a sorprenderti e tu non puoi fare niente per impedirglielo; la prima sorpresa è stata infatti scoprirsi una mutante.

Fa slittare la sedia a rotelle ancora di qualche metro e si ferma in mezzo al corridoio brulicante di studenti, guardando la scenetta che si sta svolgendo poco più in là. La ragazza stira le labbra sottili e violacee in un sorriso e assottiglia gli occhi rosa facendo accavallare le numerose rughe che le solcano il viso - i medici pensavano si trattasse di una strana forma di albinismo, la sua, ma lei non ci ha mai creduto; l'unico dottore a cui tutt'ora crede è un certo Professor Xavier.

Helen si rilassa abbandonandosi sulla sedia a rotelle gustandosi la scena a pochi metri da lei.

Bobby è il petalo paziente e delicato di un mazzo di rose rosse. Sono passati anni dal suo primo giorno di scuola e questo lo dimostra la barba scrupolosamente folta che lo invecchia di almeno cinque, un pelo bianco per ogni preoccupazione. L'uomo è in mezzo al corridoio di legno laccato e sorride di rimando alla donna le cui manine infagottate stringe tra le proprie. Rogue non è mai stata una ragazza superstiziosa - né di fede - ma quando guarda Bobby crede che il suo Dio glie l'abbia mandata proprio buona se è riuscita a trovare qualcuno che le stia accanto senza essere ingordo del suo corpo. Mentre stira un sorriso puro, il ragazzo pensa che per lui va bene così - sentirla, respirarla, guardarla, amarla, è una condizione soddisfacente per chi si sazia con quel poco che può avere.

Helen socchiude gli occhi e respira forte: in tre anni che è una studentessa ha imparato l'arte dello scoraggiamento - perché io non posso avere una vita normale? -, ma ha imparato anche a conoscere i lati belli della vita. Guardando la coppia, Helen sa di stare fissando il vero amore: un uomo non sacrificherebbe mai così tanto della propria vera indole se ciò che guadagnerebbe nel farlo non fosse più importante della propria superficialità. Bobby sa di aver perso il diritto di toccare la sua ragazza ma sa anche che il solo sentire il suo respiro vicino al proprio è come averla dentro di sé.

Non possono toccarsi ma entrambi abbracciano un presente mai esistito e lo fanno con un sorriso poco arrendevole, perché chi si batte per i propri sogni, solo egli, potrà dimostrarsi degno di vivere la propria vita.

Bobby si sporge verso quella linea di confine che Rogue ha imposto per tanti anni, allunga il collo e socchiude le labbra ma non fa in tempo ad agganciarle a quelle della fidanzata, che questa scansa il viso di lato allontanandosi.

"Sapere che stai bene vale molto di più di un bacio." sussurra e poi si dirige verso la mensa.

L'uomo sospira abbattuto e la segue strofinandosi il volto a testa bassa.

Helen all'altra estremità del corridoio chiude gli occhi tristemente scuotendo la testa.
"Se dunque gli amanti veraci furon sempre avventurati, vuol dire allora che tale è il decreto del destino. Eh sì, Shakespear ha proprio ragione."




 
***



La mensa della scuola è come il sabato del villaggio: grande, caotica e spensierata.

Logan, nonché il professor Howlett, è seduto al suo posto bello apparecchiato intento ad assaggiare la prima colazione, quando Rogue entra in mensa a passo svelto seguita a ruota da Bobby.

Logan è l'unico - oltre al Professor X si intende - ad essere a conoscenza della soluzione al 'problema' della coppia di otto anni prima. Jimmy era un bambino tutto occhi e purezza quando il suo DNA era stato duplicato e iniettato nel corpo dei mutanti scontenti, ma in quel nuovo presente non è mai esistito.

Rogue arriva a passo svelto alla sommità del mutante e incrocia le braccia sotto al petto. Logan neanche alza gli occhi quando le risponde un "Ehi, che cosa c'è che non va, bambolina?" abbastanza seccato. A quanto pare Kirsten, la bambina con la voce ad ultrasuoni della porta accanto, non è riuscita a dormire neanche quella notte.

"Sono stufa di questa situazione." si lagna la donna.

"Non potrei dire che questo discorso mi meraviglia neanche se lo volessi, non sembra diverso dalla lamentela di ieri." Logan estrae le lame di adamantio dalle nocche infilzando una fetta di bacon e mangiandola a bocca aperta, mentre cerchi di fumo si allargano per aria dal sigaro che ha lasciato nel portacenere.

Il mutante socchiude gli occhi e inspira a fondo - nel passato che lui ha vissuto, Rogue non era più diversa, era umana, solamente umana. Lui ricorda di essere stato male per giorni dopo la sua scomparsa per mano degli uomini. Rogue era stata vista come la donna che cercò di nascondere i suoi amici mutanti, e al governo neanche questo stava più bene; Bobby riuscì a scappare grazie a lei, ma l'ultimo ricordo che ebbe della sua ragazza fu il suo bel viso contratto in una smorfia di dolore, il ghigno del soldato che la stringeva per le spalle e, nel corridoio della scuola, il suo urlo che squarciò l'aria. Bobby spalancò gli occhi ghiaccio: a pochi metri da lui, Rogue ai piedi del soldato giaceva priva di vita. Logan fece appena in tempo a tirarlo via verso i sotterranei, che il soldato alzò gli occhi verso di lui e gli puntò contro un'arma.

Logan scuote la testa violentemente liberandosi di quell'immagine, nella sua mente i brutti ricordi sembrano accavallarsi come fotografie in un album e lui è stufo di dover soffrire sempre.

Rogue emette un sonoro sbuffo non appena il fidanzato la raggiunge affannato.

"Va bene così.." le sorride lui, e il viso della ragazza slitta immediatamente verso il suo. "Non è un problema, a me piaci così come sei." Bobby mente sapendo di mentire ma sa che Rogue non se ne accorgerebbe mai e l'ultima cosa che vuole è farla stare male.

Dà una pacca sulla schiena del professor Howlett e allunga l'altra mano a sfilare il tovagliolo di stoffa dalla tavola apparecchiata. Rogue lo guarda affascinata mentre prende in prestito il pezzo di stoffa e lo piega in due poggiandolo poi sulle labbra della fidanzata. Quello che stanno vivendo è un bacio strano, particolare, ma la normalità, in fondo, non è nel loro gene.

Rogue sorride a quello strano, dolce gesto e stringe immediatamente la mano del fidanzato. "Non potremo continuare a lungo così, lo sai questo vero?" sussurra lei preoccupata.

"So solo che stare con te ne vale la pena."

E Logan li vede sparire mano nella mano tra la fiumana di alunni. E' solo un attimo, ma sul bel volto bianco della ragazza intravede una nota di rammarico.



 


***




Helen ha i capelli bianco latte di sua nonna e i lineamenti della madre, e non può fare altro che assecondare quella voce nella sua testa, quella che le dice "sotto un corpo non tuo, sei ancora una persona." Dovrebbe avere i capelli biondi e gli occhi azzurri dei suoi nonni e il fisico di una ballerina, dovrebbe essere circondata di amici ma l'unica cosa che riesce a fare è interrogarsi sul senso della sua vita. Più e più volte il Professor Xavier ha udito i suoi lamenti e si è intrufolato senza permesso nella sua mente, quello che ha visto, causando l'indignazione della studentessa, è stato il timore di non essere speciale, il dubbio di non avere in fondo un vero dono, come ogni x-men. In effetti Helen non ha ancora trovato la sua capacità di mutante, tutto è ancora in dubbio, ma accadrà presto, Jean l'ha visto.

La ragazza si è fermata improvvisamente in mezzo al corridoio che porta alla sua stanza, stringe le mani attorno alle ruote della sedia e sente il respiro mozzarsi in gola. Annaspa furiosamente gettando la testa all'indietro e stringe gli occhi rosa; - E' difficile - pensa - fingersi qualcuno che non si è. -

L'aria non passa in gola e Helen sente i polmoni comprimersi fino a scoppiare, sa che se non respira morirà ma il dolore è troppo forte e, nonostante qualche studente preoccupato si sia fermato ad assisterla, lei non riesce ancora ad aprire gli occhi.

- Ma chi sono io? -

Il Professor Xavier è informato immediatamente del suo malore, è per questo che cerca di mettersi in contatto con lei. "Devi stare calma, Ann.. andrà tutto bene, ma ora devi rilassarti se vuoi ritornare a respirare." la sua voce è ferma e decisa, è l'appiglio a cui si aggrappa la ragazza per fare un respiro profondo e riaprire gli occhi. Davanti a lei un corteo di studenti che la guarda preoccupato mentre comincia a respirare affannosamente per prendere aria sufficiente.

"Andiamo dal Professore.." Peter prende in mano la situazione afferrando i manici della sedia a rotelle e spingendola verso il corridoio opposto a questo, le posa un bacio tra i capelli e la porta via da sguardi indiscreti.

Tra le decine di studenti, Bobby sospira amareggiato, Rogue si è rintanata in camera ed è sicuro che per oggi sia meglio lasciarla stare, in fondo, è pur sempre una donna che vuole la sua privacy.

E non si scherza con le donne.




 
***



Dustin ha sei anni e la capacità di rendersi invisibile. E' da due semestri che è nella scuola ed ha già imparato che il coprifuoco è alle nove e trenta e che se ti introduci segretamente in camera di una ragazza rischi di avere a che fare o con il suo fidanzato o con il suo potere di mutante, e in entrambi i casi non è piacevole.

Gli è capitato solo una decina di volte di cacciarsi nei guai, sempre con ragazze diverse, ma questa volta è davvero molto strano.
Rogue sta dormendo affondata nei cuscini del suo letto quando Dustin si introduce nella sua stanza emettendo risolini divertiti. I suo capelli corvini appaiono nuovamente alla luce del sole non appena ritorna visibile e, ridacchiando, si guarda intorno in cerca di segreti imbarazzanti.

Ha appena afferrato un album di fotografie dalla copertina di stoffa fiorita quando dal letto poco distante giungono del lamenti; Rogue mugola qualcosa nel sonno, si gira e si rigira, stringe forte le mani guantate mentre nel suo sogno si materializzano tutte le persone che ama a cui ha fatto del male involontariamente. Dustin sussulta a quel lamento, Rogue piange e lui è bloccato senza sapere che fare.

Al piano di sopra, Bobby sta percorrendo a passo svelto il corridoio per raggiungere gli amici in mensa, quando una voce gli riecheggia nella mente.
"Vai da Rogue... da Rogue.. ha bisogno di te.. vai da Rogue.."

Il mutante si blocca immediatamente e percorre i suoi passi a ritroso verso la stanza della fidanzata visibilmente inquietato.
Dustin si rende invisibile appena sente dei rumori provenire dall'esterno e lascia cadere l'album di fotografie con un tonfo.
La porta si spalanca immediatamente e Bobby resta un secondo in più fermo sull'uscio per capire la situazione prima di piombarsi al cospetto della ragazza. Si siede sul letto accanto a lei e la osserva dimenarsi in preda ad un brutto sogno, è sudata e singhiozzante, le lacrime e il sudore si mescolano in una miscela macabra danzando sul suo viso. Bobby è immobile davanti a quel corpo, indeciso sul da farsi, mentre la ragazza geme e strizza gli occhi.

Rogue vede Cody, il suo ex-ragazzo, in coma nel letto dell'ospedale, Mary, la sua insegnante del liceo, in terapia intensiva, Lily, il suo cane, nel piccolo cimitero davanti a casa, e un sacco di altre persone rimaste vittima del suo potere. Rogue non lo può più accettare.

Bobby emette un sospiro rassegnato e prende a scuotere la fidanzata per le spalle, chiama il suo nome ma Rogue non si sveglia; allora le si stende accanto, passandole un braccio intorno alle spalle coperte e getta indietro la testa sui cuscini.

Rogue è fragile, è delicata, è il profumo pulito della timida primavera e Bobby lo sa perché è per questo che la ama. Le poggia un bacio tra i capelli e prende ad accarezzarle il volto per tranquillizzarla, incurante dei rischi che corre, incurante del fatto che Rogue sarebbe contraria, e le sussurra parole dolci nell'orecchio per calmarla.

Con il dorso della mano continua a toccarle delicatamente le guance rosee e Dustin sussulta spaventato non appena vede le vene risaltare sul volto stanco del ragazzo. Bobby sa di stare rischiando grosso in quel modo, sente la forza scivolargli via dal corpo e con l'ultimo briciolo che gli rimane dà uno scossone alla fidanzata, che spalanca gli occhi e prende aria ad ampie boccate. Si mette seduta sul letto e quando volta lo sguardo, il corpo del fidanzato giace svenuto al suo fianco, pallido e scarnito.

Rogue si porta una mano alla bocca e geme silenziosa mentre sente la porta aprirsi e chiudersi di botto: Dustin è scappato.
Si gira verso il fidanzato e prende ad accarezzargli il volto supplicandolo di tornare. "Mi dispiace Bobby, mi dispiace tanto.. perdonami.. non volevo, non voglio farti del male!" singhiozza mentre, sicuramente avvisati dal Professore, Tempesta e Scott irrompono nella stanza.

Rogue si ritrova ad occhi spalancati a stringere il corpo privo di sensi del ragazzo prima che gli venga strappato dalle mani da Scott e portato di peso in infermeria. La ragazza rimane là, stesa sul letto sconvolta e in lacrime, dolcemente abbracciata a Tempesta.
"Non farò più soffrire nessuno in questo modo... non se lo meritano." sussurra prima di lasciare Ororo nella stanza e dirigersi ad ampie gambate verso l'ufficio del Professore.




 
***



Quando Rogue arriva correndo davanti alla porta dell'ufficio del Professore, Helen sta appena uscendo accompagnata da Peter. La porta si spalanca e la mutante viene trascinata dal compagno sulla sedia a rotelle verso la sua stanza; lei tiene gli occhi bassi, Rogue se ne accorge quando cerca di guardarla e si volta dall'altro lato.

L'insicurezza uccide diceva suo nonno.

Guardandosi brevemente alle spalle, verso la coppia che scompare dietro il muro del corridoio, Rogue entra nell'ufficio del Professore che la accoglie con un ampio sorriso.
E' un po' spaesata, ma sa che cosa vuole.

"Cos'è successo a quella signora?" gli chiede lei e il Professore non muove un muscolo dietro la scrivania di legno lucido.

Charles abbassa brevemente gli occhi e il suo sorriso sembra vagamente spegnersi. "Ha a malapena diciassette anni." rivela, e Rogue trattiene il fiato.


"Accomodati pure cara."
"Perché ha usato il mio vero nome?"
"Uhm?"
"Perché mi ha chiamata Ann?"
"E' inutile mascherare la propria vera natura, non lo devi più fare."




"La sua specialità è troppo timida per uscire, ancora direi."

 
"Che mi è successo, Professore?"
"Sta arrivando.."
"Che cosa?"
"L'ora del tuo cambiamento."



La ragazza sospira volgendo lo sguardo oltre la finestra che dà sul giardino della scuola; sembra triste pensa il Professore, che sicuramente in quindici anni ha imparato a leggere ogni sua espressione.
"Che cosa c'è che ti turba, cara?" Charles avanza cauto in quel discorso.

Rogue sposta nuovamente l'attenzione sull'uomo seduto dietro la scrivania di legno e unisce le mani in grembo. "Non faccia finta di non saperlo, Professore."

Charles abbassa gli occhi per un attimo, invitandola a prendere posto sulla sedia davanti al banco.

"E' da quindici anni, Professore, quindici anni che non ho il diritto di toccare nessuno." sbotta Rogue strofinandosi gli occhi. "Che cosa ho mai fatto di sbagliato nella mia vita per meritarmi questo?" la voce ora le esce in un sussurro e i suoi occhi implorano Charles di aiutarla.

"Le battaglie ti rinforzano, servono per metterti alla prova. La tua guerra sta solo cercando di dimostrarti che puoi farcela."

"Ma questo non ha senso! Non ho mai voluto combattere una guerra, non ho mai voluto sapere se ero abbastanza forte per farcela; non ne ho bisogno!" accortasi di aver alzato la voce più del dovuto, Rogue si passa una mano sulle labbra e si siede finalmente davanti alla scrivania.

Charles sospira. "Ci sarebbe un modo." Rogue alza immediatamente gli occhi. "Ma non è permanente."




 
***



Helen sente che il fegato le sta per scoppiare e il cuore che accelera la sua corsa, è nella sua stanza adesso, Dustin non osa entrare. Stringe forte le lenzuola del letto e rilassa le gambe; vorrebbe piangere, lo vorrebbe davvero, ma teme di non sapere più come si fa. Vorrebbe anche alzare la cornetta e chiamare i suoi, e magari dire un "Ehi, ciao mamma, ciao papà, morirò a momenti. No, tranquilli, qui il cibo è buonissimo e sono tutti gentili." ma non sente i suoi genitori da quando con la mano l'hanno salutata mentre il cancelletto della scuola si richiudeva dopo il suo passaggio. A chi potrà mai importare la mia scomparsa?

Helen geme a denti stretti, sente uno strano pizzicorio sulla pelle, solo allora apre gli occhi e si accorge che le sue braccia si stanno pian piano esfoliando, spellando, splendenti di luce sotto lo strato di pelle.

Ora è spaventata, grida ma non esce nessun suono, dubita che qualcuno la troverà presto.



 


***



"Ne è sicuro, Professore?"

Hank McCoy è una persona di cui ci si può fidare sempre, è per questo motivo che è il primo da cui il Professore va non appena liquidata Rogue.

"No, Hank, ma la situazione le sta sfuggendo di mano e lei ha bisogno di una soluzione."

Hank sospira a quell'affermazione osservando la fiala che stringe tra le mani. "Spero solo che funzioni ancora, dopo tutti questi anni."




 
***




Quando Bobby si sveglia chiede subito di lei, il suo stomaco si sta contorcendo dalla fame e sta sudando da quando ha aperto gli occhi, ma non appena l'ha fatto, ha chiesto di lei. La dottoressa Grey sorride, perché semmai l'Amore vero esista veramente, di sicuro loro ci sono andati molto vicini.

"Rogue è di sopra, è stata qui fino a qualche minuto fa." Bobby annuisce e fa per alzarsi ma viene bloccato dalla mano di Jean sulla sua spalla. "Devi riposare e rimetterti in forze." Il ragazzo sbuffa e si distende di nuovo.

In TV viene trasmessa una tele novela argentina scadente e Jean sparisce troppo presto per cambiare canale, così Bobby si passe una mano sugli occhi e implora che qualcuno arrivi presto. Come desiderato, la testa riccioluta di John fa capolino da dietro la porta.




 

***




Helen riacquisisce un po' di forze e si costringe ad uscire dalla sua stanza. Nel corridoio tutti la guardando strizzare gli occhi e diventare di un colore splendente; sotto lo strato di pelle che ormai è volato via, il corpo di Helen brilla di luce propria: le sue braccia, le sue gambe, i lineamenti del suo viso, i suoi capelli ora biondi come un tempo mai esistito, ogni cosa è adesso interamente di un giallo splendente e luminoso.

Ann si alza in volo nel corridoio della scuola e ogni studente la guarda: ora non è più la Helen snobbata da tutti che viaggia su una sedia a rotelle, no, ora è energia pura e felice. Solo adesso lei lo capisce: il suo vecchio corpo, quello era solo un involucro, un bozzolo in cui crescere e maturare e imparare a fregarsene di ciò che pensa la gente e camminare sempre dritto davanti a sé.

Una costellazione di puntini di luce ora delinea la magra sagoma di una ragazza. Ann, i cui occhi ora sono stelle, è pura energia luminosa che brilla di vita.
Max è un ragazzo un po' goffo e impacciato ma quando la guarda per la prima volta se ne innamora; questo Ann lo sa, perché è capitato anche a lei.


E' questo quello che lei sognava... il vero Amore.




 
***




La puntura che il Professor McCoy le ha fatto nel braccio non ha fatto così male, Hank ha dovuto indossare dei guanti protettivi mentre Charles li osservava da qualche metro di distanza nell'infermeria. Rogue ha ascoltato per bene le spiegazioni dei due, il racconto della creazione del medicinale e dei possibili effetti collaterali. Il medicinale in questione non è altro che quello una volta assunto dal giovane Charles Xavier, quello che poteva causare la morte di milioni di mutanti e umani se il Professore avesse continuato a farselo iniettare.

Hank sa che ne sono rimaste solo poche dosi, ma ha promesso di prepararne altre finché la situazione non si risolverà definitivamente. Dopo che la siringa è stata estratta dal braccio di Rogue, Hank e Charles hanno trattenuto il fiato. La ragazza si porta una mano sulla bocca e chiude gli occhi non appena sente il Professor McCoy dire:"Toccami." E sembra quasi che voglia tirarsi indietro, perché se non funzionasse allora Hank passerebbe guai seri, ma al contrario la mano tremolante di Rogue non fa altro che accarezzare il braccio peloso dell'uomo e lui uscirà dalla stanza meglio di come stava prima. Rogue tira un sospiro di sollievo e ascolta le ultime raccomandazioni dei due uomini.




 
***



Bobby ha avuto finalmente il permesso di uscire dall'infermeria in cui è stato costretto per tre ore buone e raggiunge a grandi passi la stanza di Rogue. La ragazza non è in camera e infatti quando Bobby la vede corrergli incontro se ne sorprende.

"Ascoltami" inizia lui. "Non mi importa se la mia relazione con te si riduce solo ad uno sguardo, questo mi basta." E Rogue ride perché sa che lui sta mentendo e per questo lo ama ancora di più. Gli posa un dito nudo sulle labbra per farlo smettere di parlare e, se all'inizio Bobby è stato spaventato non poco da quel tocco, non appena realizza cosa realmente è successo non chiede altro. Glielo spiegherà lei più tardi.

Le stringe i fianchi e la bacia appassionatamente come non ha mai avuto il diritto di fare e lei ricambia sorridendo contro le sue labbra. Gli stringe le mani dietro il collo accarezzandogli i capelli mentre lui indietreggia verso la sua stanza. La porta si chiude dietro di loro e quel giorno Dustin non oserà entrare.




 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > X-men (film) / Vai alla pagina dell'autore: Thiare