Videogiochi > Mario Bros
Ricorda la storia  |       
Autore: bulmasanzo    01/09/2014    7 recensioni
Questo è ciò che succede se in una notte d'estate una fanwriter decide di non seguire più la trama.
Extra de: La 'meravigliosa' avventura.
Raccolta di one shot, tutte rigorosamente prive di un finale.
Possibilità di nonsense e di cross over.
Genere: Commedia, Fluff, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Daisy, Luigi, Mario, Peach, Rosalinda
Note: Cross-over, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Peach è aggrappata alla schiena del suo salvatore, si fa più piccola che può mentre se ne sta stretta stretta contro di lui, sulla sella troppo piccola per due persone di uno Yoshisauro verde che trotta tranquillo e che, senza nessuna difficoltà apparente, li trasporta. Sente il proprio corpo ballonzolare con violenza e ritmicamente, eppure non ha alcuna paura di cadere, si tiene ben salda e sa che, se anche dovesse sbilanciarsi, il suo cavaliere non esiterebbe ad aiutarla.
Sia lei sia l'uomo che sta abbracciando sono ancora tutti zuppi d'acqua, ma i raggi morenti del sole, che potrà essere visto starsene in ozio spaparanzato nella volta celeste ancora per qualche minuto, sono ancora sufficientemente caldi per far loro il servigio di asciugarli mentre si trovano in movimento.

Sono appena fuggiti dal castello di Bowser, passando attraverso il tubo di scarico. Non è certo una di quelle che si possono definire una via di fuga dignitosa come andarsene allegramente su di una mongolfiera colorata trasportata dal vento, ma la principessa è talmente sollevata di esserne uscita e di essersi lasciata alle spalle questa bruttissima esperienza del rapimento che non si formalizza di certo.
Mentre cinge i fianchi morbidi, un po' cicciotti ma gentili, atletici, di Mario che le racconta un po' a sprazzi la sua impresa, continua a domandarsi come poterlo ricompensare. Ha letteralmente rischiato la vita per lei, attraversando vari mondi pieni di creature strane e grottesche e micidiali, che hanno cercato in continuazione di mangiarlo, di catturarlo, di spazzarlo via, e nello scontro finale con Bowser ha ricevuto anche un colpo mortale, che lo avrebbe lasciato stecchito se qualcuno non lo avesse aiutato.

Continua a ripetere, con modestia esagerata secondo la fanciulla, che non ce l'avrebbe mai fatta senza i suoi amici, i quali non hanno incontrato meno difficoltà di lui. Quello che le rivela la lascia ammirata e affascinata e a tratti inorridita.

Il problema è che lei non è abituata a ringraziare la gente, ringraziarla nel vero senso della parola, fondamentalmente perché fino a questo momento non si era mai trovata (e si augura di non ritrovarcisi più) nella situazione di dover essere salvata.
Continua a tornarle in mente la ridicola e paradossale idea di preparargli una bella torta gigantesca, lei si è sempre divertita un mondo a farle, il cuoco di corte inizialmente aveva assecondato questa sua passione e aveva sopportato la sua invadenza irruenta da adolescente (del tipo: "voglio fare tutto da sola!" che ogni volta era sinonimo di un imminente disastro ) solo per non contraddire quella principessa dolce all'apparenza, ma che se non venisse accontentata saprebbe di sicuro come fartela pagare... ma poi, con la pratica, è diventata brava per davvero.

E qualcosa, forse del loro aspetto, le dice che Mario e il suo destriero Yoshi l'apprezzeranno sicuramente, ma andiamo, non è abbastanza nemmeno per sogno!
Né sarebbero abbastanza un milione di monete.

Quello che le hanno fatto riottenere è troppo importante, troppo inestimabile. La libertà non si ripaga con così poco e Peach questo lo capisce bene, sotto quella testa di biondina non c'è una ragazza frivola e sciocca, ma una donna intelligente, capace di ragionare, di provare gratitudine e di immedesimarsi negli altri.
Tormentata da tutti questi inconcludenti pensieri, la principessa si lascia cullare dalla voce di Mario che è così straordinariamente armoniosa, poggia la testa su di lui chiudendo gli occhi. Sente il suo cuore battere, le sue membra vive pulsare e fremere. Sorride inconsciamente. È uno sconosciuto per lei, dopotutto, però le piace, il calore del suo corpo le trasmette una sensazione di benessere e sicurezza.
Si addormenta pensando che c'è ancora tanta di quella strada da macinare prima di raggiungere il castello che è strano che Mario non abbia mostrato segni di stanchezza.
Vorrebbe essere svegliata con un bacio, ma invece è uno scossone poco delicato a farlo. La sensazione è simile a quella di precipitare, ma non in un abisso infinito, anche se non è comunque molto piacevole.
Pare che Yoshi abbia beccato una buca, ci ha infilato per sbaglio tutta la zampa senza accorgersene e si è fatto male al piede ed eccolo lì a piagnucolare e mandare alti gemiti da spezzare il cuore, povero cucciolo.
Mario dà gentilmente una mano prima a Peach a scendere, poi cerca di aiutare l'amico a rialzarsi.

Peach si guarda intorno spaesata.

È buio, il sole avrà finito il suo turno da un po', seppur in cielo brilli una bella luminosa falce di luna argentea che rischiara la via, non riconosce il luogo in cui si trova, ha paura di un'imboscata, ha il terrore di essere riportata in quell'orrendo posto da cui è miracolosamente riuscita a fuggire...

"Yoshi s'è slogato una caviglia, principessa. È un bel problema. Ti spiace se continuiamo a piedi?" chiede Mario in tono incredibilmente come di scusa, ma forse è solo preoccupato per l'amico.
Non fa particolarmente freddo, ma Peach trema, vorrebbe non aver ascoltato le storie di Mario, adesso, perché chi le assicura che le creature che lo hanno inseguito si siano veramente ritirate? E che non siano invece lì fuori acquattate nell'ombra, pronte a rapirla di nuovo?
Poi vede l'espressione di Yoshi, che cerca di trattenere le lacrime e di sorridere ma non ce la fa. Sembra molto addolorato, non perché gli faccia male il piede, bensì perché adesso non potrà più aiutarla.

Questa vista la scuote, la fa sentire un verme per aver di nuovo pensato a se stessa, ma le è sempre venuto naturale.
"Fermiamoci invece a chiedere ospitalità per la notte." propone.

Sa che i Toad sono generalmente gente per bene e poi lei è la loro principessa, appena tornata da un brutto incubo, cosa ci può essere di preoccupante? Saranno comunque più al sicuro che a starsene lì in mezzo al nulla.
"Dovremmo chiedere loro qualcosa da mangiare, così Yoshi potrebbe deporre un uovo da cui nasca un fungo 1up che lo risani quel tanto che basta per ripartire." dice Mario tutto in una volta, serenamente.

Discorso bizzarro, forse, se lo leggi così, ma in questo mondo dove non esistono le regole della logica, un simile ragionamento è inattaccabile.
Se non fosse che non sembrano esserci tipiche case di Toad nei paraggi.

Ma i tre compagni di viaggio non si perdono d'animo e iniziano a cercare, sperano in un colpo di fortuna.

Tenendo Yoshi per le braccia, da uno e dall’altro lato, in modo che tenga sollevata la zampa dolorante, si avviano verso ciò che le assomiglia di più.
È Mario a bussare.
La porticina viene aperta da qualcuno e subito viene da chiedersi come abbia fatto, visto che questo qualcuno è un essere letteralmente senza mani.
Due occhi grandi e neri, sovrastati da due folte sopracciglia scure, si alzano dal basso fissandosi su quelli celesti del nostro Mario.

Il quale, senza mostrare il proprio imbarazzo per chi s'è ritrovato di fronte - ché prima ne aveva schiacciati a mille- dice qualcosa del genere: "Salve, sono Super Mario, il jumpman di cui tutti hanno sentito parlare. Ho appena salvato la principessa Peach e ora stiamo cercando un riparo per la notte ", ma ovviamente lo dice in maniera meno sfacciata di così.
"Non ci posso credere, sei veramente tu? " si entusiasma inaspettatamente la Goomba con un foulard avvolgitesta e un grembiulino grazioso che urlano SONO LA MAMMA da tutti gli angoli "Oh, che bello, il nostro piccolo sarà felice! Entrate pure, prego." e si scosta per farli passare, ma non appena Mario e Yoshi sono dentro, lascia distrattamente la porta richiudersi quasi in faccia a Peach.

Che si scopre un po' risentita, non è abituata a vedersi dimostrare così poco riguardo.
Inoltre, il soffitto della casa è molto basso, e mentre per Mario non ci sono grossi problemi dato il suo metro e sessanta scarso, lei che è più alta è costretta a chinarsi.
La signora di casa non sembra far caso alla sua difficoltà e chiama a gran voce qualcuno, esortandolo a "venire a vedere chi c'è".
Un attimo dopo, fa la sua comparsa un giovanissimo Goomba, con un berretto blu e due grandi denti quadrati, probabilmente da latte, che gli spuntano ai lati del labbro inferiore al posto delle tipiche zanne che caratterizzano questa specie. Le guance sono di quel rosso genuino che contraddistingue i bambini in buona salute.

Appena vede Mario sgrana gli occhi e poi si mette a saltellare e a urlare con un trasporto esagerato: "Che onore, che onore, che piacere, io sono Goombario, sono il tuo fan numero uno, sei il mio idolo, ho seguito tutto il tuo viaggio dalla trasmissione TV spia di teleKoopa, ho letto tutti gli articoli che sono usciti su di te, ho comprato tutti i tuoi gadget, ho qualunque cosa avesse la tua faccia stampata sopra!" fa un giro su se stesso e mostra con orgoglio che il pigiamino che indossa è decorato con un centinaio di fotine di Mario, di Luigi, di Yoshi, di Yvan e di Wolley, scattate chissà quando da chissà chi.

"Sei fantastico, impareggiabile, voglio diventare bravo, forte e coraggioso come te quando divento grande!" continua guardandolo con aria sognante.

Mario è un po' frastornato all'idea che qualcuno abbia lucrato sulla sua serissima missione per liberare la principessa senza riguardo per il copyright sulla sua immagine o sul suo nome, ma è comunque lusingato dalle attenzioni del suo piccolo ammiratore che continua a cianciare tutto affannato "Mi fai un autografo? Tutti i miei amici saranno invidiosissimi! Ci scattiamo una selfie?"
Anche se per ovvie ragioni è un po' bruttino, la principessa non può smettere di sorridere nel vederlo così infantilmente contento, le fa tanta tenerezza.
"Abbiamo saputo della rivolta dei Toad" incomincia Goomama prendendola di sorpresa, come se non l'avesse mai ignorata "Si sono decisi a darsi una mossa, una volta per tutte."
"Sì... Mi hanno raccontato." fa lei perché non sa cosa dire.
"Ci voleva, per farli smuovere un po'." continua "Erano anni che non si vedeva un simile spettacolo. Certo, forse avevano questa cosa del pacifismo e non volevano la guerra. Ma la dignità del popolo vale qualche perdita. Non trova?"
Discorsi che fanno paura, non semplici conversazioni.

Peach si sente a disagio.

“Sono migliori di come dicono.” protesta.

La principessa si rende conto di sapere molto poco dei Goomba, i quali in effetti sono fuori dal suo regno. Come ha imparato dai suoi studi, alti per via del fatto che si sono svolti a corte, lontano dalla vita mondana, questi sono una specie strana, evolutasi dai funghi 1up andati a male, e quindi lei era stata portata a pensare che il loro circuito mentale fosse piuttosto limitato. Ma adesso sta ricredendosi.

Ma viene presto tolta dall'impiccio da un urlo eccitato del cucciolo.

"Aiutarvi? Io aiutare te, Mario, la più grande star del Regno dei Funghi e dintorni? Stai scherzando? CERTO CHE SÌ!" il cosetto sta perfino saltellando di gioia "Mamma, mamma, preparami il cestino della merenda, se ci spicciamo a partire arriviamo alle basi stellari in meno di un'ora..."

"Adesso no. Sei pazzo? Lo sai che ore sono?" lo rimprovera Goomama "Questi poverini ci hanno chiesto un riparo, sono stanchissimi, hanno viaggiato per tutto il giorno! Adesso i signori si mangiano una cosa, cinque minuti, e poi ve ne andate tutti quanti a letto, di corsa."

"Ma mamma, io volevo accompagnarli e fare da guida turistica..."

"Ho detto di corsa!"

Segue un vivace battibecco durante il quale la donna prende a tirare certi sospiri e alzare gli occhi al soffitto che se avesse le braccia e saltasse potrebbe attaccarsi al lampadario.

Iniziano ad alzarsi i volumi delle voci dei due, alla faccia dell'ora tarda appena ricordata dalla stessa madre. Isterici proprio.

Alla fine, il piccolo se ne zampetta nella sua stanza tutto imbronciato. "Domattina però ci andiamo! Buona notissima!" urla stizzito prima di sparire dietro la porta della sua stanza, decorata da un poster di Mario che cavalca uno strano aggeggio che sembra un asse da stiro con i razzi sotto.

Da dietro, si sente una risata nervosa "Non vedo l'ora."

"Voi due." sospira la mamma rivolta alla nostra coppia di umani che osservano la scena con aria stralunata e imbarazzata "Pensateci bene prima di decidere di fare un bambino, certo ora siete giovani e innamorati e vi sembrerà di sicuro un'ottima idea, ma in men che non si dica ve lo troverete contro e sarete troppo vecchi e non saprete più come prenderlo..."

"Signora, suo figlio non è contro di lei, è un bambino adorabile, non sia severa con lui, è solo molto entusiasta... " comincia Peach, poi si rende conto che la signora ha fatto un'allusione precisa.

"Io e Mario non siamo fidanzati." farfuglia confusamente e nel frattempo non capisce per quale motivo si senta arrossire, ha solo detto la verità.

"No." conferma lui, che di questo sembra essere più seriamente convinto. O magari rassegnato, ma è solo una fantasia di Peach.

"Oh..." si limita a dire la fungosa ospite, con una traccia di delusione sul viso.

Poi si reca in cucina e due secondi contati dopo ne esce con un bel vassoio -tenuto come non si sa- pieno di roba dal profumo invitantissimo, finita per metà. "Vi accontentate dei nostri avanzi?" fa con aria dispiaciuta come se stesse offrendo pochissimo.

Mario guarda il vassoio, è avanzato per un esercito, ma Yoshi appena visto quello che gli è stato offerto ha già iniziato a sbavare, quindi capisce che probabilmente non gliene sarà concessa una grossa parte...

Vi risparmio la cena e il dopocena, andiamo direttamente al giorno dopo.

Anzi, all’arrivo.

"Buongiorno, principessa." Ha esordito Mario quando l'interessata si è destata con un regale sbadiglio "Pronta per andare?"

Peach sta ripensando a questo momento e non sa nemmeno perché. Sa solo che tutto questo le è piaciuto. E quello che Goomama ha detto su loro due non fa che rimbombare maledettamente nella sua testa.

Hanno condiviso lo stesso giaciglio, ma non pensate male, soltanto per dormire, mettendosi testa-piedi, e perché c'era un letto solo nella camera degli ospiti.

Non era particolarmente attratta da tale prospettiva, la metteva in imbarazzo, ma ha deciso di prenderla né più né meno che come un modo per mostrarsi riconoscente. Diavolo, quell'uomo l'ha salvata, si merita rimostranze?

Lo ha visto appena sveglio e le è piaciuto. Aveva i capelli arruffati e gli occhi ancora pieni di sonno e le è piaciuto.

Le è piaciuto fino in fondo all’anima.

E ora che sono arrivati si sente lacerare dentro, dovranno separarsi?

Di colpo Peach si accorge che Mario non è più accanto a lei. Volge lo sguardo, rotea su se stessa e lo chiama più volte.

"Dov'è Mario, Yoshi? " chiede al dinosauro che le risponde con uno sguardo vacuo.

La calca di toad urlanti in giubilo per il suo ritorno che l'ha attorniata la opprime, la soffoca. La tocca, sembra vogliano tutti abbracciarla.

Ci sei mancata tanto, dicono, ti adoriamo, dicono, viva la principessa, dicono. Parole che alle orecchie di Peach non hanno alcun senso.

Anche il piccolo Goomba che li ha accompagnati è stato inghiottito dalla folla, per lui è un po' complicato emergere tra tutti questi brutti fungoni alti alti che schiamazzano e starnazzano come galline nel pollaio. Peach non li sente più, è tutta intenta a chiamare Mario, lo vuole ringraziare per la centesima volta, vuol dargli la ricompensa che gli spetta. Presentarlo a suo padre il re.

Mario però è andato via, è andato a trovare la donna che diventerà sua moglie e, una volta che questo sarà accaduto, lei probabilmente non lo rivedrà mai più.

Improvvisamente eccolo, Peach lo scorge da lontano e si strazia la gola per farsi sentire. Mario sta per salire su un taxi.

Solleva come per miracolo lo sguardo, che si incontra con quello insistente della fanciulla. I suoi occhi blu lampeggiano per un attimo.

Un brevissimo cenno di saluto. "Tornerò se avrai bisogno" dicono le sue labbra.

Peach coglie la promessa.

Non si offende per la sua diserzione. Prova troppa gratitudine per offendersi.

Troppo amore per non credergli sulla parola.








































Spazio autrice
Contro tutte le previsioni, bulmasanzo ha deciso di tornare su questa sezione
Motivi per cui all'epoca decisi di eliminare questa parte dalla mia storia:
1) L'ultimo capitolo mi stava già venendo troppo lungo così com'era e questo era decisamente in più;
2) Veniva introdotto un personaggio (Goombario) che, trovandomi già alla fine, non avrei potuto approfondire quanto avrei voluto;
3) Traspariva abbastanza che Peach stava iniziando a innamorarsi di Mario... e siccome, come saprete, non ho mai dato speranze al loro rapporto, mi sembrava di farla soffrire.
Grazie per aver letto questa shot inconcludente.

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mario Bros / Vai alla pagina dell'autore: bulmasanzo