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Autore: Giuls_BluRose    01/09/2014    2 recensioni
OS ispirata all'omonima canzone di Guccini.
Il verde speranza dell'erba fresca.
Il cielo cobalto chiaro e luminoso.
I leggiadri suoni del canto degli uccellini.
La sorgente dalla quale sgorga acqua fresca e limpida.
Le risate mie e del piccolo Goten.
La felicità.
Tutto sembra ancora così reale...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il vecchio e il bambino

 

Il verde speranza dell'erba fresca.

Il cielo cobalto chiaro e luminoso.

I leggiadri suoni del canto degli uccellini.

La sorgente dalla quale sgorga acqua fresca e limpida.

Le risate mie e del piccolo Goten.

La felicità.

 

Tengo gli occhi chiusi, la mia mente viene riportata indietro da questi bellissimi ricordi dei giorni andati, tutto andava bene e la vita procedeva tranquilla in questo scorcio di pianeta che nel corso della sua esistenza ne ha viste veramente tante. Sono felici i ricordi degli anni della mia adolescenza, sarò pure cresciuto senza un padre, ma mia mamma non mi ha fatto mai mancare nulla e l'arrivo di Goten mi ha reso la gioia dopo quel terribile giorno che ricorderò per sempre con il nome di “Cell Game”.

La bellissima radura dove io e mio fratello andavamo a giocare è impressa nella mia mente e con lei tutti i suoi colori, i profumi, i rumori; tutto sembra un piccolo angolo di paradiso, mi piace dopo anni tornare a quei momenti di spensieratezza. Tutto sembra ancora così reale...

 

 

L'erba secca, strappata, sempre più rara.

Il cielo buio, coperto dalla polvere scura e grigia, l'aria così cupa.

L' inquitante silenzio, santuariamente squarciato da terribili grida di dolore.

La sorgente ormai secca, vuota, del tutto prosciugata.

I pianti e i lamenti incessanti del mondo.

La disperazione.

 

Poi però apro gli occhi, mi ritrovo faccia a faccia con la tremenda e cruda realtà che sto vivendo: il mondo è andato distrutto, siamo tutti prigionieri dei terribili draghi, nulla è come ricordo. Mio padre è morto cercando di salvarci, ma nulla è stato in grado di fermare quei sette terribili mostri, nessuno è stato in grado di fare niente. Ormai sono anziano, non credo mi resti molto da vivere, mi sento male al solo pensiero che le generazioni future vivranno sotto la dittatura di certi mostri; avrei dovuto fare qualcosa, ma sono stato troppo debole e ho lasciato farmi schiavo.

Della radura ormai non resta più niente, è solo un luogo grigio, come tanti altri; forse però qualcosa riesce lievemente a colorarlo: la vitalità del mio piccolo nipotino, è la mia fonte di gioia, nonostante tutto non ha mai perso il sorriso, ha una forza interiore assurda. Lo vedo guardarmi di sottecchi, giro il mio volto verso di lui e gli sorrido dolcemente, come per rincuorarlo.

“Vieni qua piccolo mio”

Lo prendo lievemete per le spalle e lo avvicino a me, lo stringo forte e gli mostro la pianura che si stende davanti ai nostri occhi; lui mi guarda appena sorridendomi, poi punta gli occhi dove i miei e mi ascolta parlare.

Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori. In questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell' uomo e delle stagioni...

Gli piace che gli parli in quel modo, è come una piccola poesia e lui adora ascoltarmi, le parole che gli dico evocano il mio ricordo e questo modo in rima fa in modo che le mie parole rimangano impresse nella sua mente.

Senza che lui mi veda delle piccole lacrime amare solcano il mio volto: non è giusto, tutto questo non è giusto...

Il mio piccolo non conosce tutto quello che gli sto dicendo, non conosce la bellezza dell'erba verde e del canto degli uccelli e forse non lo vedrà mia. Sa però cosa sono la disperazione e il dolore, cose che gli occhi di un bambino non dovrebbe mai vedere e io lo dico per esperienza.

Mi guarda per un secondo, la sua aria è quasi sognate, poi mi sorride e parla

Mi piacciono le fiabe, raccontane altre

Fiabe...

Quello di cui gli parlo è solo la realtà di anni dietro, vorrei che tutto questo lo fosse, invece è la cruda realtà in cui viviamo...

Lo stringo più forte a me, cerco di trattenere le lacrime: so che prima o poi i prati torneranno verdi, so che presto nascerà un uovo eroe che riporterà realtà i miei ricordi.

“Ti voglio bene, piccolo”

“Ti voglio bene, nonno”

Sorrido, tutto questo accadrà...




Note dell'autrice
Ciao a tutti ragazzi.
Allora, ehm...da dove salta fuori questa oscenità? Bhe, facile: colpa sua! *indica Guccini* (?)
Stavo ascoltando la canzone, appunto di Francesco Guccini, "Il vecchio e il bambino" ed improvvisamente mi è venuta in mente questa piccola OS.
So che non ha senso, ma spero che vi piaccia lo stesso almeno un pochino.
La frase di Gohan in rima e la risposta del piccolo sono parole della canzone, mi piacevano veramente molto, specialmente la risposta del bambino, è molto particolare.
Bhe, sono di poche parole e ho finito, spero che sia di vostro gradimento.
Un bacione e alla prossima

Giulia Pierucci

 

 

   
 
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