Beside you                                                                                                                                                                                                                                         
Medley sognava. Secondo lei sognare era la cosa più bella da fare quando si sentiva sola. Sognava e sperava di poter incontrare il suo principe azzurro. E l’avrebbe trovato se si sarebbe aperta un po’ di più con gli altri, ma lei era timida e riservata. Preferiva starsene nella sua quiete a bramare la sua felicità.
Quel giorno, nevicava. Avrebbe voluto distendersi sul quel manto bianco e giocare con la neve, magari costruendo pupazzi oppure voleva divertirsi a lasciare le impronte delle sue scarpette nuove nella candida bianca strada. Era così bello quel panorama, i suoi piedini che affondavano nella neve, e lei che si sentiva bene pensando di essere la sola tra tutto quel bianco.
I suoi capelli castani si nascondevano sotto ad una berretta di lana che le aveva fatto accuratamente la sua nonna, e le mani bianche come la stessa neve erano protette da dei guanti azzurri dove teneva racchiuso un fiocco caduto dal cielo.
Sarebbe stata lì per tutta la vita, le piaceva molto la neve ma soprattutto disegnarla. Infatti portò con se una matita e il suo solito quaderno rosso che usava per scarabocchiare qualcosa nelle ore noiose di matematica.
Era davvero molto brava a disegnare per lei anche i ritratti più difficili le sembravano banali da ritrarre. Era la sua grande passione.
 Pulì la neve che c’era su una panchina, si sedette e incominciò a decidere il suo soggetto e prese come punto di riferimento un albero già spoglio delle sue foglie e dei suoi frutti, aveva solo rami che si intrecciavano fra di loro. Ma a Medley ispiravano molto le cose malinconiche, forse perché un po’ lo era anche lei. Subito ebbe la strana sensazione di non essere più sola in quel cortiletto isolato di Parigi ma a lei non importava. Era concentrata in quel bellissimo capolavoro che stava nascendo dalla sua bravura e mai, per nessuna ragione si sarebbe distratta. Per cosa poi? Per dei passi lenti che si avvicinavano sempre più a lei. Ma li ignorò, ignorò quel suono fastidioso e ignorò anche se stessa per essere così menefreghista di tutto e di tutti. Ma in fondo era il suo carattere.
Continuò il passaggio lento della matita sul foglio che contornava il tronco dell’albero. Ma smise subito quando percepì il tocco di una mano sulla sua spalla.
-Ei sei brava. - disse qualcuno. Ma chi? Medley si girò di scatto pregando che fosse qualche suo amico ma appena vide quel volto nuovo cercò di capire chi fosse. Era un ragazzo, moro con gli occhi splendidamente belli e un po’ di barba. No. Non l’aveva mai visto ma il suo istinto le diceva che sarebbe diventata una sua amica. In mano aveva una sigaretta che aspirò solo quando finì di parlarle. Medley premette le labbra nervosamente, chi poteva disturbarla dal suo lavoro?
-Ehm già. - rispose lei un po’ imbarazzata. Chiunque sarebbe nella sua situazione, con le guance rosse a torturare la matita che aveva appena perso la punta. Chiunque sarebbe rimasto a fissare quagli splendidi occhi e quel viso anch’esso stupendo. Medley non voleva ammetterlo ma si era innamorata a prima vista di un ragazzo che magari aveva in testa un’altra. Ma lei no. Lei oramai aveva in testa lui. Era bastato uno sguardo per far sì che lei capì che cosa voleva dire amore.
- Sai anch’io so disegnare molto bene. Ma io disegno fumetti non paesaggi… se vuoi te li faccio vedere faccio un salto a casa e ti faccio vedere che bravo che sono- e buttò la sigaretta in mezzo alla neve. Voleva tanto poter vedere i suoi disegni e magari confrontarli con i suoi. Sapeva che sarebbe nato qualcosa tra loro due.
- si ok. - si limitò a rispondere lei. – ma aspetta. - non credette di averlo fermato mentre si dirigeva a casa. Era colpita da se stessa e dal modo in cui stavano andando le cose. – prima dimmi come ti chiami-
-Zayn-
- Medley- il ragazzo accennò un sorriso all’udire quello splendido nome ma non perse tempo e andò a casa a prendere i suoi disegni.
- Ecco, belli vero? - disse Zayn sedendosi vicino a lei e mostrandoglieli.
- uau ma sei bravissimo. -
- già… ma non esageriamo... Io disegno così… quando non ho niente da fare… invece tu dovresti metterli in mostra sai? Sei molto brava. - continuò lui tenendo in mano i disegni che Medley aveva fatto quando era a casa. Uno rappresentava una ragazza sempre nella neve che faceva la sagoma dell’angelo, un altro un bambino che si divertiva a lanciare i fiocchi. Che dire era molto brava.
- ahahah ma no... ecco a me non piace molto essere al centro dell’attenzione…-  arrossì ancora per aver detto quello che doveva. E sentì la risata di Zayn che aveva intuito il troppo imbarazzo della ragazza che ora si nascondeva la faccia nelle mani.
- non ti devi vergognare. Tu sei cosi… e non puoi cambiare per nessuno. - disse il ragazzo non avendo il coraggio di ammettere quanto fosse bella con dei fiocchi di neve tra i capelli. Tratteneva il desiderio di baciarla di sentire il suo profumo così intenso, infatti anche lui provava le stesse cose di Medley ma nessuno dei due lo sapeva.
Riuscì solamente a spostarle una ciocca dal suo viso e le guance di Medley si colorarono ancora di un leggero rosso, così da bastare per accendere un sorriso anche minuscolo di Zayn.
I due si fissarono per qualche minuto ma immediatamente fu la ragazza a distogliere lo sguardo dai troppi lucenti occhi che aveva di fronte a lei. Il cuore le batteva sempre più forte e se Zayn continuava a guardarla in quel modo sarebbe uscito dal suo petto da un momento all’altro.
Ebbe la forza di parlare d’altro e gli chiese quanti anni aveva, dove viveva e se aveva fratelli. Medley era soddisfatta di aver attaccato discorso con lui, le piaceva il modo in cui parlava i suoi lineamenti perfetti e la sua barba un poco bianca dalla neve. A entrambi piaceva disegnare, e tutti e due erano in un certo senso un po’ timidi nel presentarsi. Perfetti. Uguali anche se diversi.
- Ti ha mai detto nessuno che sei bella? - azzardò Zayn. Non aveva la minima idea di quello che stava dicendo. Le parole gli uscivano di bocca perché era quello che pensava veramente, la verità. Ovviamente la ragazza era troppo impacciata per rispondere.  “No nessuno me l’ha mai detto. Sei arrivato tu a pronunciare queste parole e ti ringrazio. Ora baciami ti prego.” Questo gli voleva dire Medley ma dove trovava la voce ma soprattutto il coraggio di parlare fissando quegli occhi color nocciola?
 -Em n no. - riuscì a dire sistemando i suoi disegni. Provò per un secondo a guardarlo in faccia e sentiva le farfalle nello stomaco ogni volta che i loro occhi si incontravano.
 Zayn le mise una mano sulla spalla della ragazza ed ora le farfalle non erano più nello stomaco ma dappertutto.
 Chiunque li avesse visti avrebbe pensato che fossero dei normali fidanzati che ammiravano il paesaggio sotto la neve. Ma non era così, erano solo amici da quanto? Due secondi? Eppure stavano già bene insieme.
 - Medley… hai un ragazzo? - gli occhi che oramai brillavano dalla lucentezza del bel viso angelico che aveva davanti a lui.
 - Ehm no. - borbottò lei abbassando la testa sempre un po’ troppo imbarazzata. – Tu? - con quale coraggio era riuscita a chiederglielo? Non era mai stata legata così tanto ad un ragazzo. Ed era sorpresa di se stessa per quello che stava succedendo così in fretta.
 - No. L’avevo. Si chiama Perrie, ma mi ha lasciato lei. Mi ha tradito con il mio migliore amico per di più, Liam, Liam Payne. Quello che era il mio migliore amico ora è diventato il bastardo che mi ha tolto la ragazza. Non ho più nessuno. -
 - oh mi dispiace. N. Non avrei mai pensato che…-
 - Non fa niente piccola. Ci sono abituato oramai. -
 Quella piccola parola detta da lui, anche se pronunciata velocemente, era durata un’intera vita, il cuore non aveva smesso neanche un istante di battere. Lo amava, anche troppo.
 -  DRRIIN. - il telefono di Zayn suonò, lo prese dalla sua tasca togliendo la sua mano dalla spalla della ragazza.
 - Scusa. Ciao Doniya... okay. Di alla mamma che arrivo. Ciao. Ehm era mia sorella devo proprio andare. -
 Medley sospirò per riuscire di avvicinarsi a lui, per baciarlo, abbracciarlo e toccare la sua pelle un po’ scura. Ma non riusciva. Però voleva. Voleva immensamente.
- Zayn. - lo chiamò.
 - Si dimmi. -
 - Grazie. -
 - Di cosa? - chiese Zayn.
 - Di tutto. -
- Zayn non aveva mai provato una sensazione simile per una ragazza. Perrie l’amava ma non lo faceva sentire amato veramente. Medley sì. Non riusciva a trattenere la voglia di tenerla tra le sue braccia. Era bastato un pomeriggio per accendere le sue voglie irrefrenabili.
 Si avvicinò sempre più a lei e le lasciò un piccolo bacio sulle labbra. Si guardarono e, Zayn se ne andò sperando di rivederla. Anche domani.
- La piccola Medley che sognava ingenua, ora, viveva nella realtà. Oramai la conosceva la realtà. Zayn era la sua realtà.
 - Voglio te. Solo te. Ogni giorno respirarti, viverti interamente.Per sempre. Amore. Beside you-


SPAZIO AUTRICE: ciau ragazze. in attesa di I'm yours... scrivo queste cosette un pò dolci... in questi giorni ho ispirazione come vedete... non sono proprio riuscita a trattenermi, ho dovuto per forza scrivere, scrivere, scrivere. ahahha non sono pazza ok. ciauuu recensite.