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Autore: Il_Mio_Mondo    01/09/2014    0 recensioni
Shade Gray vive una normalissima vita di città, finchè non si innamora del ragazzo più popolare della scuola. Ed è insieme a lui che la sua vita cambierà facendola diventare un vero e proprio spasso. Da un incontro casuale a una storia d'amore.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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~~Non sono il tipo di persona che si fa prendere dal panico, ma quella era il tipo di situazioni nel quale andavo nel panico. Ero nei corridoi della scuola nell'attesa che la campanella suonasse. Mi ritrovai davanti IL popolare, il ragazzo più carino della scuola. Non so se io ero andata verso di lui, o lui era venuto verso di me, oppure forse era stato solo un caso. Mi muovevo velocemente cercando di passare oltre, ma continuavo a sprofondare nei suoi occhi color rame. Lui mi mise le mani sulle spalle, <> disse in tono piatto. Il ciuffo biondo gli cadde sul viso e con un semplice movimento lo spostò.  Quanto era bello! Mi fermai, inspirai, espirai.
<< Shade! Dai, forza muoviti! Rischieremo di arrivare tardi a lezione.>> Era la voce di Jazmin che mi ricordava che la campanella era suonata.
Corsi verso di lei, allontanandomi da Ralph.  <>  Dissi alzando lo sguardo come se stessi sognando.  Jazmin emise un gridolino di invidia e continuammo a camminare. Quando entrammo in classe ero  ancora sotto l’effetto “Gli occhi di Ralph sono bellissimi” e non mi resi conto che la professoressa Wren ci stava fissando da sopra gli occhiali. << Bene bene bene, le signorine Gray e Lloyd sono in ritardo, vuol dire che domani resteranno per dare una mano a pulire la scuola.  Forza, veloce, accomodatevi.>>
Non era la mia prima punizione, ma era una delle poche, e il problema era come dirlo a mia madre, anche perché doveva firmare l’avviso che diceva che a causa di una punizione sarei uscita più tardi. Mi sedetti al mio solito posto, i libri ordinati sul banco. Jazmin era seduta dall’altra parte dell’aula ed era praticamente impossibile riuscire a comunicare con lei, così iniziai a scarabocchiare sul mio quaderno di matematica. Quell’ora sembrava interminabile e il mio sguardo era posato sempre sull’orologio della classe.  Le parole della Prof erano per le mie orecchie dei suoni indistinguibili e assordanti.  Il suono più apprezzato era di certo quello della campanella.
Sentivo il cellulare nella tasca dei jeans che vibrava senza sosta.  E gli occhi dei miei compagni fissati su di me, pronti a riferire tutto alla professoressa. Ma per fortuna non lo fecero. L’ultima campanella segnò la fine delle lezioni e l’unica cosa che volevo fare era tornare a casa. Con lo zaino su una spalla cercai Jazmin, e insieme uscimmo dalla classe. Ero emozionata, non so precisamente per cosa, ma lo ero. Eppure era stata una pura casualità, niente per cui esaltarsi.
<> Dissi, rivolgendomi a Jazmin.
<< Lo so, però dacci un taglio, è stato solo un caso, a chiunque poteva succedere.>> Era evidentemente scocciata e decisi di fermami con quell’argomento. Rimanemmo in silenzio, con lo sguardo rivolto in basso, pronte a evitare i fossi che ci regalava il cortile della scuola.
Quando arrivai a casa il pranzo era già a tavola. Mi lavai velocemente le mani e mi sedetti.  Aspettai  che mamma e papà si sedessero e iniziai a mangiare.
   
 
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