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Autore: rinoa81    23/09/2008    13 recensioni
"Sei più insopportabile del solito..."
"E tu sei più cretino del solito!"
"Mendokuse... Ino... riesci a parlare con me senza insultarmi?"
"Ma se mi hai dato tu per primo dell'insopportabile!"
"Beh, é vero, lo sei..."
"Beh, é vero anche che sei cretino!"
"Non ti capisco come sapeva fare Asuma, ma questo non significa che sia un cretino."
[22-23 Settembre White Midnight! Auguri Shikamaru e Ino!]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusa se non piango


Scritta per il White Midnight, iniziativa partita dallo  "ShikaIno Ufficial Fan Forum" per onorare i compleanni di Shika e Ino che cadono rispettivamente il 22 e 23 Settembre.


Per Spaaaaaaaaaaaaarta! Perchè le VERE Spartane dello ShikaIno sono nate il 5/08/2008!


A Shikamaru Nara.
A Ino Yamanaka.
A tutte le mosche bianche.
A tutti i fan di questi due bellissimi personaggi.
A Kiu, per il suo compleanno.
A me, per il mio.






[Mi sbaglierò
non lo so
forse è giusto sia così

ma senti un po’
vieni qui
non hai mica brividi

come on, come on, come on passerà
come on, un’altra volta no…
come on, come on, come on…]

(Scusa se non piango- Negramaro)




Scusa se non piango



"Shikamaru!"


Fermando i propri pensieri, il ragazzo si voltò nella direzione da cui giungeva la voce. "Ino," dichiarò semplicemente. La osservò fare una breve corsa verso di lui, notando un paio di dolcetti in mano, regalo certamente di Chouji, per scusarsi del ritardo al loro appuntamento.

"Com'è andata la missione?!" Il ragazzo annuì positivamente, per farle capire che era andato tutto bene.

"Un'altra missione di spionaggio? E' perfetto per te che sei così pigro, devi limitarti solo ad osservare."

"Mh, é una seccatura," rispose lui, portando le sue braccia dietro la testa, lasciando scorgere la maschera Anbu legata al suo fianco sinistro, "e ora che ho fatto rapporto all'Hokage, lo sarà ancora di più."

Chouji osservava come Shikamaru non avesse battuto ciglio. Ino lo aveva chiamato "pigro" ancora una volta, e lui stranamente non se ne era preoccupato, di solito era così che iniziavano i loro battibecchi. Il ragazzo aveva sempre trovato divertente il fatto che Ino lo provocasse e Shikamaru la ignorasse volutamente, capitava che mentre lei gli faceva la solita ramanzina, lui la guardava assente, sbadigliava, e andava a guardare le nuvole. Anche se poi, alla fine, faceva sempre come voleva lei. Ecco, questo, Chouji, lo trovava ancora più divertente. Era quasi più bello che partecipare ad un barbecue.

"Come sta Temari?" chiese ad un tratto la bionda, a bruciapelo.

Chouji rischiò di soffocare con le sue stesse patatine, picchiandosi forte il petto, cambiando velocemente colore in viso. Riuscì ad ingoiarle, e sudò freddo. Ino ultimamente chiedeva sempre più spesso di Temari, o la tirava in ballo apparentemente senza una ragione, ma Chouji sapeva il perché. Il ragazzo guardò Ino, e poi Shikamaru. Ancora Ino, e poi Shikamaru. Sembravano entrambi tranquilli, ma li conosceva bene, stavano per litigare. Fece appello a tutte le sue forze mentali per riuscire a pensare a qualcosa che potesse evitarlo, ma la lingua di Shikamaru fu più veloce del suo cervello.

"Perché dobbiamo parlare di lei, adesso?" rispose Shikamaru, scocciato. Era appena tornato da quella missione noiosissima e ora doveva parlare di Temari? Era veramente una seccatura, non ne aveva voglia. E sopratutto non capiva perché ogni volta che tornava da Suna, Ino dovesse sempre chiedergli di Temari.

"Perché torni da lì!" rispose con un falso sorriso lei, aggiungendo un altrettanto falso, "Che c'è di sbagliato?"

Tutto é sbagliato, avrebbe risposto prontamente Shikamaru, ma osservò l'espressione preoccupata di Chouji, e preferì lasciar correre. Meglio assecondarla, quella seccatura, non aveva voglia di litigare e voleva andare a guardare le sue nuvole al più presto.

"Sta bene, mangia, beve, dorme... direi tutto regolare." Dannazione, non era la risposta che si era imposto di darle. Ma era più forte di lui, non riusciva ad ignorare il tono pungente della compagna, ed era stanco di sentire nominare Temari da tutti ogni volta che capitava. Si chiedeva quando esattamente fosse iniziato tutto quello, ma sopratutto il perché. Possibile che a Konoha fossero così pettegoli? Un maschio non poteva avere una femmina tra le amicizie che subito dovevano pensare a chissà cosa? Bah, che seccatura.

"Mi fa piacere che segui così attentamente la sua vita quotidiana, Shikamaru."

Una terribile, terribile seccatura.

"Ehm, possiamo iniziare il nostro allenamento, adesso?" cercò di cambiare discorso il povero Chouji, che stava già pensando alla fuga.

"Mi fa piacere che ti preoccupi più di una semi-sconosciuta che di me, Ino." le rispose Shikamaru prontamente, ignorando completamente il suo amico Chouji, accendendosi una sigaretta.

"Si vede che non lo meriti!" sbottò Ino, passandogli oltre.

"Tanto piacere, allora..." ghignò Shikamaru, amaro. Non capiva che gli prendeva ultimamente, ad entrambi. Litigavano sempre più di frequente, in quel periodo, e se in un primo momento non vi aveva dato molto peso, adesso era diverso. Si rendeva conto che ogni piccolo battibecco diventava un litigio, che il più delle volte era causato da una certa ragazza di Suna.

Ma la cosa che gli dava più preoccupazioni, era che più litigavano, più la desiderava.

Era bellissima quando si arrabbiava, tirava fuori una grinta incredibile. I suoi occhi azzurri si inscurivano, il corpo si irrigidiva, lo percepiva chiaramente. E le sue labbra... diventavano un po' più rosse, complice il fatto che lei le mordicchiava di tanto in tanto per sfogarsi. In quei momenti aveva solo voglia di impossessarsene, zittirla, farle capire in qualche modo, che stava sbagliando tutto. Sbagliava a considerarsi una debole, sbagliava a pensare che la considerassero un impiccio, sbagliava a paragonarsi con Temari, sbagliava a pensare che tra quest'ultima e lui ci fosse qualcosa. Anche se non capiva se la sua fosse semplice gelosia perché temeva di essere messa da parte, o altro.

Alla fine dell'allenamento Chouji colse la palla al balzo per scappare, aveva avvertito per tutto il pomeriggio le occhiate che si lanciavano Ino e Shikamaru, e se qualcun'altro fosse stato al posto suo, avrebbe di certo pensato che quei due si odiavano. Ma Chouji no. Lui sapeva.

Li salutò frettolosamente, e sparì nel giro di pochi minuti.

Ino si morse nuovamente il labbro inferiore, nervosa senza la presenza del suo amico Chouji. Lui era il paciere in quelle situazioni, anche se si rendeva conto che non avrebbe potuto fare molto, in questo caso. Dovevano cavarsela da soli, lei e Shikamaru.

Dannazione, Sasuke era tornato a Konoha da un anno, perché non aveva provato niente oltre al sollievo, per lui? Era stata contenta di rivederlo, sollevata che stesse tornando a stare bene, per quanto possibile, ma niente di più. Poteva tornare come una volta, e invece no, lei aveva sviluppato quei sentimenti proprio per il suo compagno di squadra. Shikamaru invadeva sempre più i suoi pensieri, ed i suoi sogni, le sembrava così assurdo che aveva pensato di essere del tutto impazzita.

Ma non c'era niente da fare, volente o nolente, Shikamaru era importante per lei.
Dio, non poteva credere di averlo pensato sul serio...

La kunoichi si affrettò a raccogliere le sue cose, era meglio prendere la fuga, con quei pensieri in testa chissà che avrebbe potuto combinare. 

"Ti fa male?" chiese ad un tratto Shikamaru, arrivato alle sue spalle.

"Che cosa?" rispose lei, non capendo a che si riferisse. Le aveva letto nella mente, forse? Non che la cosa la stupisse, di solito ci riusciva abbastanza bene, ma in quel caso era un po' esagerato.

"Ti sanguina il ginocchio" le fece notare lui, piegandosi su di lei per guardarlo meglio.

La sigaretta che penzolava dalle sue labbra, il modo in cui stava piegato, -come fosse la persona più stanca del mondo, le mani in tasca, e la sua solita aria annoiata... Ino pensò che forse era abbastanza per permettersi di arrossire. Per non parlare della troppa vicinanza tra loro, e dell'elettricità che avvertiva, neanche fossero due calamite. Si guardò il ginocchio per mandare via la strana visione che gli era passata per la mente e si rese conto che in effetti, sanguinava.

"Oh, non me ne ero nemmeno accorta" fece distrattamente, sedendosi sul terreno, cercando nel suo zaino qualcosa per ripulirsi e medicarsi più in fretta che poteva. "Non é niente, non preoccuparti."

"Non mi preoccupo, infatti." dichiarò lui, aspettando che lei si curasse.

"E allora vattene." si affrettò a dire pungente lei, buttando un po' di acqua sulla ferita. Va bene, forse un po' se la meritava quella risposta, in fondo lei gli aveva detto qualcosa di simile poco prima... e faceva male. Voleva forse dirle questo?

"Se dovessi preoccuparmi ogni volta che ti ferisci, dovrei stare sempre in ansia..." puntualizzò lui, fulminandola con lo sguardo. Aveva sempre il solito vizio di non fargli finire le frasi, che seccatura.

Per una volta Ino non seppe cosa rispondere, e preferì concentrarsi sul suo ginocchio, che stava finendo di fasciare alla benemeglio. A casa avrebbe potuto occuparsene in modo più approfondito, pensava, ora le premeva andare via.

"Non dovresti disinfettarlo?" le fece notare lui, sedendosi accanto a lei. In realtà, sapeva che quella era una ferita di poco conto, e si vedeva chiaramente che la compagna stava affrettando il tutto volontariamente. La osservò fare spallucce, senza rispondergli, per la seconda volta.

Era decisamente troppo.

La vide alzarsi, e pulirsi un po' dalla terra, sbattendo le mani sui vestiti impolverati. Sentì ancora una volta il suo sguardo duro ammonirlo, i suoi occhi arrabbiati e freddi contro di lui. Il silenzio volontario, -forse, come punizione. Ricambiò lo sguardo, e nemmeno il suo scherzava. Gli occhi color pece severi, l'espressione seria e tirata come poche volte poteva scorgersi su di lui, e aveva persino stretto la mano in un pugno.

Era tutto sbagliato.

Quella non era Ino.

Quello non era Shikamaru.

Era tutto sbagliato.

Non sapeva come comportarsi, avrebbe preferito che ci fosse Asuma a dargli qualche dritta, lui le donne le capiva sicuramente più di lui. Ed era stato bravo con Ino, avrebbe dovuto farsi dire qual era il suo segreto... e adesso che ci pensava, dalla morte del loro maestro, lui e Ino avevano iniziato a non capirsi più. Doveva ammettere che lui era diventato ancora più silenzioso e solitario, ma in fondo era normale, dopotutto. Davanti al dolore per la perdita di qualcuno caro, chi non vuole stare un po' da solo?

Ma, adesso che ci rifletteva meglio... lui aveva pianto, si era sfogato con Chouji, in qualche modo. E Ino? Non l'aveva vista mai piangere, e da quello che sapeva, non l'aveva ancora fatto. Chissà se ne aveva almeno parlato con Sakura... lo dubitava fortemente, se la conosceva bene, quasi certamente aveva pensato di evitare di creare fastidi. Non era molto lontano dalla verità.

Mendokuse... lo stava facendo di nuovo... stava pensando troppo, e sopratutto stava pensando troppo ad Ino.

Non seppe esattamente nè perché, nè come, ma aveva lasciato che per una volta l'istinto lo guidasse. E l'istinto aveva bloccato il braccio di Ino per non permetterle di andare via.

Ino non sapeva che fare, da una parte sarebbe voluta fuggire dietro Chouji, e togliersi da quell'incredibile imbarazzo che adesso avvertiva. Dall'altra, scappare non sarebbe stato da lei, preferiva sempre combattere e mai tirarsi indietro. E doveva anche aggiungere, che tornare a casa senza aver fatto pace con Shikamaru non le piaceva molto. Le costava parecchio ammetterlo, ma ultimamente esagerava un po' con lui, però lo faceva inconsciamente, perché erano quegli strani sentimenti che ora provava per lui a spingerla a comportarsi in quel modo. Era divertente all'inizio, prima di lei. Sembrava una sfida, uno stuzzicarsi reciproco e continuo... un cercarsi silenziosamente, o litigando. Poi le cose erano cambiate quando aveva saputo di quella la'. Ma in realtà, non era cambiato nulla, nemmeno Shikamaru. Non poteva incolparlo di alcunché, concretamente.

Però, adesso, Ino aveva bisogno di sapere. Voleva sapere se aveva immaginato tutto, quello strano feeling tra loro, quegli sguardi... tutto. Di solito Shikamaru era sfuggente, ambiguo, non confermava né negava, e lei stava sempre attenta a cogliere qualche segnale, un indizio, un dettaglio, ma niente. Era assolutamente incomprensibile. Era come partecipare ad una caccia al tesoro senza mappa.

Rimasero qualche secondo a fissarsi, prima che Ino si decidesse a parlare, consapevole che aspettare che lo facesse Shikamaru non era una buona idea. Roteò gli occhi al cielo, sospirando leggermente, facendo schioccare la lingua.

"Che vuoi?" gli domandò semplicemente, portando la mano libera su un fianco.

"Sarebbe troppo chiederti che hai?"

"Perché?"

"Sei più insopportabile del solito..."

"E tu sei più cretino del solito!"

"Mendokuse... Ino... riesci a parlare con me senza insultarmi?"

"Ma se mi hai dato tu per primo dell'insopportabile!"

"Beh, é vero, lo sei..."

"Beh, é vero anche che sei cretino!"

"Non ti capisco come sapeva fare Asuma, ma questo non significa che sia un cretino."

"Cosa c'entra il maestro, adesso?!"

Non appena aveva nominato il loro maestro, Shikamaru aveva avvertito il braccio della compagna, che teneva ancora stretto, irrigidirsi di colpo. Ino aveva anche cambiato espressione, e subito abbassato lo sguardo, distogliendo per la prima volta in quel pomeriggio, i suoi occhi azzurri dai suoi. Come pensava, c'era qualcosa che non andava.

"Credo c'entri abbastanza da parlarne..." disse quasi in sussurro il ragazzo, non totalmente convinto di star facendo la cosa giusta. Inoltre non era abituato a quel ruolo, di solito era Ino che lo spingeva ad aprirsi, non il contrario.

"E' strano che ti preoccupi di parlare di qualcosa..." Ino aveva capito dove il ragazzo volesse andare a parare, e abbassò leggermente le difese, forse valeva la pena tentare. Se davvero era convinta di volere delle risposte, quello era un buon punto di partenza. Si liberò delicatamente dalla sua presa, facendo dei piccoli passi avanti a lui, portando le mani dietro la schiena, pensierosa.

"Almeno io non mi preoccupo di semi-sconosciuti..." la punzecchiò lui, notando la resa improvvisa della compagna.

Ino storse un sopracciglio, perplessa. Poi riflettè meglio su cosa lui volesse in realtà dire... touché.

"Non ti manca, Shika?"

"Siamo dei ninja, Ino... e non siamo più dei bambini."

"Che vuoi dire, che le persone muoiono e noi non dobbiamo soffrirne perché uno stupido codice lo impone?"

"Non ho detto questo," rispose lui, tirando un ultimo tiro alla sigaretta, ormai consumata. "ma il dolore si può trasformare, con il tempo, é ora di farlo."

Lei sembrò riflettere parecchio su quelle ultime parole, trasformare il dolore... le sembrava impossibile. Lui sembrava esserci riuscito, ma lei non era riuscita nemmeno a liberarsi del senso di colpa e dai dubbi che la attanagliavano, quando ci pensava. Per questo aveva evitato di parlarne, fino a quel momento. Le tornava in mente tutto, e si torturava chiedendosi se ci fosse stato qualcun'altro più esperto di lei, come Sakura o Tsunade, le cose sarebbero andate diversamente. Lei era stata incapace di fare nulla, era arrivata troppo tardi. Nonostante Tsunade le avesse spiegato che nessuno avrebbe potuto fare niente, erano stati colpiti quattro punti vitali, neanche un miracolo avrebbe potuto salvare Asuma.

Eppure, non riusciva a smettere di pensarci.

Sentì le lacrime pungerle gli occhi, minacciando di uscire da lì a poco. Voleva respingerle per l'ennesima volta, ma la rabbia era tanta, il dolore troppo. Strinse i pugni inconsciamente, mordendosi un labbro.

Shikamaru aspettò che Ino dicesse qualcosa, non poteva neanche guardarla e cercare un qualcosa nelle sue espressioni, dato che le dava le spalle. Stava per richiamarla, quando sentì qualcosa, un suono che credeva somigliasse ad un singhiozzo represso. Si affrettò a spegnere quello che oramai rimaneva della sua sigaretta, buttando fuori l'ultima boccata di fumo.

"Manca anche a me, Ino."

Poche parole, secche, che uscite dalla bocca di Shikamaru Nara prendevano molteplici significati.

E questa volta Ino non riuscì più a trattenersi, le lacrime scendevano giù copiose, e i singhiozzi non erano più poco percettibili. Sentì una mano toccarle piano uno dei suoi pugni chiusi, prima lievemente, quasi incerta. Percepì poi il tocco trasformarsi in una presa decisa, sentendosi quasi strattonare, obbligandola a voltarsi e finire inginocchiata, in un abbraccio in cui le sue lacrime bagnavano il giubbotto da Chuunin di Shikamaru.

Lui rimase in silenzio per tutto il tempo che Ino pianse, limitandosi a stringerla, lasciando che finalmente si sfogasse. Solo quando fu sicuro che lei avesse smesso, non percependo più nessun suono provenire da lei, -a parte il tirar su col naso, la scostò un poco da sé.

La osservò mandare via le ultime lacrime con una mano, e alzare di poco la testa su di lui, imbarazzata.

"Sei una vera seccatura, lo sai?" disse infine, posandole una mano sulla testolina bionda.

"Scemo..."

"Non vorrai ricominciare ad insultarmi, spero... ah, che seccatura..."

"Ma lo fai sempre tu per primo!"

"Beh, vorrà dire che proverò ad insultare una certa semi-sconosciuta che ti sta tanto a cuore..."

Ino rimase in silenzio meditando su come fosse riuscita a sfogarsi grazie a Shikamaru. Non l'avrebbe creduto possibile, eppure lo aveva sentito vicino come non mai, si era sentita capita e protetta. Trasformare il dolore le appariva ancora come una cosa non realizzabile in breve tempo, ma adesso credeva che non fosse più così impossibile. Lui le stava dimostrando che era una cosa fattibile, le aveva dimostrato di capirla, nonostante credesse il contrario. Le cose sbagliate potevano essere riparate, o cambiate, con il tempo. Inoltre aveva conosciuto un lato del compagno che non conosceva, e mentre era tra le sue braccia, qualcosa dentro lei si era sciolto.

Ma non era ancora tutto chiaro.

"Shika?"

"Mh?"

"Uhm... senti... Temari..."

"Ino," la bloccò, prima che potesse dire altro, "é sbagliato."

Per l'ennesima volta in quel giorno, Shikamaru l'aveva spiazzata, con semplici parole, poche ma decise come solo lui sapeva fare, ma sopratutto significative. Aveva recepito il messaggio e non poté fare a meno di sorridere, finalmente più tranquilla.

E a lei non serviva che lui aggiungesse altro, eppure, il ragazzo fece l'ultima cosa, -per quel giorno, che la lasciò senza parole.

Ino rischiò di piangere per la seconda volta, o perlomeno sentiva gli occhi pizzicarle di nuovo, quando vide la mano di lui spostare il ciuffo biondo che le ricopriva l'occhio destro, come per avere maggiore accesso, e sentire le sue labbra posarsi goffamente sulla sua fronte.

E Ino poteva giurarlo, era sicura di averlo visto persino arrossire.

Quella era Ino.

Quello era Shikamaru.

Non era poi tutto così sbagliato.



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Disclaimer: I personaggi appartengono (ahimè) a Masashi Kishimoto, e questa cosa non é a scopo di lucro. XD


Note dell'autrice:
Allora, vediamo di riuscire a dire due cose sensate. Ovviamente, prima di tutto, auguri a Shikamaru ed Ino. ^^
Questa specie di fanfiction é solo un piccolo regalo per loro, che non era nemmeno in programma, ma é riuscita in qualche modo a venire fuori. That's amore! *_* No, scherzi a parte, ho cercato di esserci in questi due giorni così speciali perché ci tenevo parecchio. Adoro questi due, a prescindere dalla coppia. Adoro Ino e Shikamaru singolarmente, divisi e insieme, e spero di averlo comunicato almeno un po', in un modo o nell'altro.

Certo, che poi ne sia uscita un'altra ShikaIno, é un'altra cosa. XD

Il titolo, se non si fosse capito, viene da una canzone dei Negramaro. L'ho conosciuta tramite la mia beta-reader Sakura84, che ringrazio sia per questo, che per i consigli che mi ha dato durante la stesura. ^^ Quanto sono insopportabile mentre scrivo, mi picchierei da sola!

Questa volta, a differenza di tutte le altre, la mia sorellina non é stata la prima a leggere, ho voluto risparmiarle la tortura visto che in questi giorni non era esattamente del migliore degli umori, (mò mi picchierà, ma vabbé u.u) e penso che leggere una ShikaIno non l'avrebbe aiutata molto. XD In ogni caso, prima o ultima non importa, non é una gara, e spero che al di là della coppia le piaccia e mi dia le solite soddisfazioni. Ghghgh.

Colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha incitato a scrivere, la dolce Giulia sempre tanto carina e disponibile, Lee che mi ha dato della cogliona per le mie solite insicurezze, e che mi ha dato il primo ok per continuare. XD E poi, inevitabilmente, le ragazze del forum che adoro, Solarial, Elwerien, celiane4ever, Sakurina, Mimi, e Kiu, la mia GemeH che compie gli anni un giorno prima di me e a cui vanno automaticamente gli auguri. :) Vi voglio bene.

Infine, se posso, mi auto-regalo questa storia per il mio compleanno (il 24) che mi fa arrivare a quota 27 anni suonati. Ammazza come sono veeeecchia!

Beh, direi che ho finito, vi lascio ma non prima di aver detto...



White Midnight

Buon compleanno Ino.

Buon compleanno Shikamaru.

Buon compleanno ShikaIno, perché loro sono anche questo, uniti persino nei compleanni! ù_
ù



Rinoa81



   
 
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