Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Styles95    01/09/2014    11 recensioni
I don't care what anyone says
'Cause you and I are bigger than this
And I'll be there just keeping my arms wind open
They can try to pull us apart
I'll fight them more, I'll cover your heart
Yeah, we can fly together, we can't be broke
Yeah, we can find love, just like that
We can fall hard, just like that
Yeah, we could do it all, just like that
And I like it when you call me, I will always find you
When you need me out, I'll come for you
And when you're lonely, I will find a way to
Guide you home to me, I'll come for you, come for you
I will bind your love, bind your love to me, me
Cher Lloyd - Bind your love
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cinque

-Mi ricordi perchè siamo venute a vedere questo film?- chiedo aprendo la pesante porta dell'uscita. L'aria fresca mi colpisce dritto in viso e all'improvviso mi sento più sveglia di prima.
-Perchè era bello l'attore protagonista!- risponde Cait guardandomi con malizia, effettivamente ho notato la sua espressione quando è arrivata la scena in cui si toglieva la maglia. -E perchè è una bellissima storia d'amore!- aggiunge prendendomi a bracetto.
-Pff..- mi lamento con una smorfia.
Per qualche istante rimaniamo in silenzio, si sente solo il rumore delle nostre borse che sbattono al ritmo del nostro passo.
Ripenso al film appena visto, lei era la solita sfigata e lui il bello di turno. Ovviamente finiscono con l'innamorarsi e dopo tragiche (si fa per dire) vicende riescono a vivere felici e contenti la loro storia d'amore. Un classico, se Shakespear avesse vissuto in questo tempo avrebbe scritto di questo.
E' tutta una gran cazzata, succede solo nei film..Nella realtà ti ritrovi con il cuore in mano fatto a pezzi e il colpevole non sa neanche chiederti scusa.
-Cam..- mi chiama Cait con tono apprensivo. -E per questo che hai detto di no?- chiede fermandosi.
Mi guardo in torno, siamo completamente da sole e per strada c'è un silenzio inquietante. Il mio silenzio dever aver parlato però..
-Come?-.
-Mi hai capito Cam!- risponde lei incrociando le braccia al petto.
-Che intendi? Ho detto di no perchè..perchè..non lo so Cait!- rispondo esausta.
-E per Joe?- domanda.
Solo il suo nome mi fa ribollire di rabbia il sangue.
-Cosa? No, lui non c'entra niente!- rispondo rapidamente.
Una macchina sfreccia veloce sulla strada passandoci affianco, mi iniziano a venire i brividi.
-Sei hai detto di no perchè hai paura..- inizia Cait mentre il suo sguardo si ammorbidisce. -Non devi, sono cose che capitano, non succederà di nuovo come è successo con Joe..-.
-Cait!- le metto le mani sulle spalle. -Ho paura, si ma non di quello che è successo! Non voglio affezzionarmi a lui, capisco che ha il fascino e tutto ma non vuol dire nulla. Ci siamo incontrati per tre volte?- dico mentre penso a quello che è successo nelle scorse due settimane. -E' solo una persona come le altre e non lo conosco nemmeno, potrebbe essere un maniaco!- aggiungo alzando le mani verso il mio petto. Cait mi lancia un'occhiata di fuoco.
Si, ho esagerato.
-Harry è bello, okay, questo devo ammetterlo..Ma poi?- domando retoricamente. -Poi nulla, Cait! Perchè lui è un mondo totalmente diverso, e io sono questa!- esclamo indicandomi. -E' tutto quello che posso essere e non posso competere, non lo vedi? E se io vado oltre i miei limiti non riesco a tornare indietro, lo sai meglio di me..- mi giro incamminandomi verso la macchina.
Perchè io sono così: mangio troppo o sto del tutto a digiuno, dormo per quattordici ore di fila o passo la notte insonne. Mi innamoro duramente o odio profondamente, non so cosa sia il grigio, non lo mai saputo.
Cait mi segui fino alla macchina e ci sediamo in silenzio, una volta dentro mi sento di nuovo al sicuro e posso rilassarmi sul sedile. La macchina ruggisce sotto di noi ma Cait è ferma a fissare il volante.
-Nella vita bisogna avere il coraggio di rischiare..- commenta per poi guardarmi. Sto per rispondere quando lei mi interrompere. -Ascolta, non saprai mai il perchè delle cose se non le affronti!-.
-E cosa dovrei fare? Andare li con lui e farmi un nuovo migliore amico?- rispondo sarcastica.
-Perchè no? Si, è bello ma magari è antipatico, no?- insiste.
Sospiro pensandoci, magari è vero..oppure no!
-E si, ti conosco e so benissimo che sai quando il limite sta arrivando!- esclama iniziando a spingere la macchina per le vie di Londra che sono stranamente vuote per una domenica sera.
-Si bhè, non posso farci più nulla!- dico dandogliela vinta.
-Che vuoi dire?- mi chiede accigliandosi.
-Non so dove trovarlo, non ho il numero!- rispondo poggiando la testa al finestrino.
-Cam?-.
-Mmh.-.
-Tua madre lavora nella sua stessa casa discografica.. -.
Mi volto verso di lei e intrevedo quello che è un sorriso misto tra fierezza e malvagità.

Parcheggio la macchina nello spazio pubblico, chiudo gli occhi facendo un respiro profondo.
La voce della mia coscenza dice che sto facendo una cavolata e che devo aver perso qualche rotella.
Scendo dalla macchina avviandomi verso l'entrata dell'ufficio, non solo l'unica a quanto pare, altre quattro persone si avvicinano alla porta insieme a me. Hanno tutte l'aria di lavorare qui dentro, tutti vestiti di tutto punto, sono così professionali.
Scuoto la testa.
Ovviamente lavorano qui, è martedì pomeriggio, cos'altro potrebbero fare?
Mi avvicino alla reception, una ragazza con un top bianco e con le labbra tinte di rosso mi saluta.
-Come posso aiutarla?- mi chiede mentre mastica una gonna in modo disgustosamente evidente.
-Sono la figlia di Ariana Smith, posso parlare con lei?- rispondo cercando di non concentrarmi sulla sua gomma. -E' nel reparto del PR!- aggiungo quando vedo la sua espressione disorientata.
Mi guarda per qualche secondo per poi annuire e indicare una scalinata alla sua sinistra, non ho il tempo di salutarla che i suoi occhi sono di nuovo al computer sulla scrivania.
Pazienza, la mia educazione può andare a farsi un giro oggi.
Salgo le scale ricordandomi la strada per l'ufficio di mia madre, devo esserci venuta un paio di volte quando ero più piccola ma è tutto rimasto uguale. Le parete sono ancora tinte di bianco e l'arredamento è sempre più moderno, mi sembra di essere ad una stazione della NASA. Ci sono telecamere e bodyguard ovunque, è pazzesco, sembra quasi di essere in un film.
Mi fermo di fronte ad una grande sala con pareti di vetro, entro andando da mia madre che è impegnata a parlare con due sue colleghe. Stanno esaminando un foglio con delle scritte di una evento che si terra al più presto, sembrano davvero prese dal loro lavoro.
-Ehi, mamma! - esclamo sistemandomi la borsa sulla spalla. I suoi occhi scattano all'insù verso di me mentre un sorriso si fa strada sul suo viso.
-Cam!- risponde venendo ad abbracciarmi. -E' successo qualcosa?- chiede allarmata allontanandomi   per guardarmi bene in viso.
-No no.. - scuoto la testa mentre lei si rilassa. -Passavo per di qua quindi..-.
Sono davvero la peggior figlia del mondo.
I suoi occhi mi scrutano in silezio per qualche secondo. -Che ti serve Cam?- domanda con un sospiro. A quanto pare sono stata beccata!
-Si..ci stavo arrivando.. - commento stringendomi le mani mentre lei ridacchia. -Come va? Siete molto impegnate vedo.. - aggiungo guardando oltre la sua spalla.
Mia madre si poggia alla scrivania annuendo, ha l'aria di una che si sta divertendo molto.
-Okaaay!- dico quando vedo che non si sta bevendo il mio attegiamento. -Ti ricordi quei ragazzi con cui stavo parlando al matrimonio di due settimane fa?- chiedo mangiandomi le unghie.
-Quei due che fanno parte di quella band?- chiede visibilmente confusa. -Fanno parte di questa casa discografica, no?- aggiunge in cerca di una conferma. Vorrei risponderle che è lei a lavorare qui non io ma sto zitta, non sono nella posizione giusta per rispondere.
-Esatto!- rispondo quasi urlando. -Per caso, ne hai visto uno qui oggi?- chiedo pregando tutte le divinità presenti sulla faccia della terra.
-Mi pare di aver visto quello biondo.. - commenta una delle colleghe di mia madre senza neanche alzare lo sguardo dal suo computer.
Oh, stanno origliando tutti...
-Ci sta lui..hai tutto quello che ti serve?- mi domanda mia madre tornando dietro la sua scrivania.
-No..cercavo l'altro..- rispondo sottovoce parlando più con me stessa che con lei.
Harry non è qui, tutta questa strada per nulla. Mi aggiusto i capelli frustata, che cosa mi invento ora? Non so neanche dove andare a cercarlo!
Quando mi rendo conto che sono ancora nel centro della sala mi rianimo come colpita da un fulmine. Saluto mia madre e riprendo il corridoio che riporta all'entrata.
Mando un veloce sms a Cait, almeno lei mi darà un pò di conforto.

"Sai cosa? Avresti dovuto darmi uno schiaffo quando ho detto di no al bar.
Non riesco a trovarlo..maledetta enorme Londra! Cam x."

 
Forse il destino vuole questo, ho perso il treno nel momento in cui l'avevo di fronte, mi merito una bella punizione. Ma poi mi ritrovo a fare i conti con la mia coscenza, ho perso l'occasione di aver un nuovo amico,no? Tutto qui!
"Certo.." risponde scettico il grillo parlante
Rimetto il telefono nella borsa continuando a camminare verso l'uscita ma vado a sbattere contro qualcosa di duro, indietreggio incassando il colpo senza cadere a terra. Alzo lo sguardo incontrando due occhi verdi che mi guardando con un misto di preoccupazione e di sorpresa.
Ah bene, ho sbatutto contro Harry!
-Pensavo di aver sbattuto contro un muro.. - mi lamento toccandomi la testa.
-Stai bene?- mi chiede poggiando una mano sulla mia spalla.
Il suo tocco mi riporta con i piedi per terra.
Harry!
-Si si , tutto okay!- annuisco velocemente. -Tu?- chiedo di rimando ma mi rendo conto che è una domanda stupida, sono io a essere stata colpita.
-Bene.. - commenta lui trattenendo un sorriso con le labbra. -Come mai qui?- chiede indicando l'enorme edificio in cui ci troviamo.
-Mia madre!- esclamo indicando con il palmo della mano le scale dietro le mie spalle.
-Oh..- risponde incrociando le braccia al petto, il suo cappotto si stringe intorno alle sue braccia mettendole in evidenza, sembra che vada in palestra e anche molto direi.
Faccio un respiro profondo tornando a guardarlo negli occhi, ora o mai più.
-No.. -inizio cercando le parole. -Io..Io cercavo te ..-.
-Me?- ripete piegando la testa di lato. Nei suoi occhi si fa strada la curiosità, mi compiaccio con me stessa vedendo i suoi occhi brillare. Annuisco. -Perchè?-.
-Sai ..per il sushi..- rispondo sentendo il sangue salirmi sulle guance. -Se ti va sempre..- aggiungo guardandomi i piedi, inizio a chiedermi se sia stata una buon idea.
-Non dovevi studiare?- mi chiede ridendo. -Non vorrei distoglierti dai tuoi libri!- aggiunge alzando un sopracciglio mentre io alzo gli occhi al cielo ridendo con lui. -Giovedì alle 16? Ci vuole un'oretta per arrivare.. -.
-Perfetto!- esclamo annuendo. Interamente sto ballando a ritmo di qualche canzone house.
Punto dritto all'uscita cercando di non fare qualcosa di imbarazzante, cammino all'indietro allontanandomi da lui.
-Bene, a giovedì!- esclama lui sorridendomi.
-Come sei insistente.. - commento scherzando e quando l'intero atrio si riempe della sua risata non posso che battere il cinque a me stessa.
Lo saluto con la mano ed esco, sorrido a me stessa e quasi saltello verso la macchina. Quando sto per sedermi qualcuno mi chiama bloccandomi. Mi giro trovando Harry che corre verso di me.
-Dove abiti?- mi chiede poggiandosi con un braccio alla macchina, solo adesso mi rendo conto di quanto è alto. -Non posso venirti a prendere se non mi dici dove abiti!-.
Non ci avevo pensato, annuisco cercando un foglio o una penna nella borsa.
-Dammi il telefono..- mi dice Harry dopo qualche secondo. Lo guardo confusa per poi passarglielo, digita qualcosa poi il suo telefono squilla dalla sua tasca, solo un paio di volte.
-Mandami un sms con l'indirizzo!- mi ripassa il telefono per poi correre via.
Ho ancora il telefono in mano quando mi rendo conto che ha appena scritto il suo numero nella mia rubrica.

Il citofono suona rimbombando per tutta casa, Cait mi spinge verso la porta mentre cerco di fare mente locale su cosa potrei essermi scordata. La mia borsa pesa un accidenti, segno che forse ho davvero tutto quello che mi serve.
Apro il portone dopo aver fatto un respiro profondo, sto per passare un intero pomeriggio con Harry e i miei nervi stanno avendo la meglio. Mi ritrovo faccia a faccia con lui che mi saluta con un debole sorriso, lo seguo fino alla macchina notando come i jeans gli cadano bene su i fianchi seguendo le lunghe gambe, i capelli leggermente scompigliati dal vento. Si ferma avanti ad una ranger rover nera, salto letteramente sul sedile affianco a lui mentre lui si siede senza nessuna difficoltà.
Nel giro di pochi minuti siamo dentro il traffico mentre la radio ci tiene compagnia.
-Come è stata la tua mattinata?- mi chiede mentre continua a cambiare le marcie alla macchina.
-Noiosa, ho cercato di studiare mentre Cait si sentiva in vena di trasformare casa in una discoteca privata!- rispondo poggiandomi al finestrino ricordando come saltellava nel soggiorno.
-Cait?- chiede Harry girandosi verso di me per poi tornare sulla strada.
-La mia migliore amica, viviamo insieme!- spiego vedendolo annuire.-Tu cosa hai fatto invece?- chiedo curiosa, l'atmosfera così amichevole mi rilassa.
-Una runione!- risponde con un alzata di spalle.
Rimaniamo in silenzio mentre prendiamo l'autostrada, Harry canta sottovoce insieme alla radio, è una melodia dolce ed è una voce femminile quella che esce dalla casse e lui sembra cosi concentrato che mi metto ad ammirarlo di nascosto. I suoi occhi non fanno che balzare dagli specchietti alla strada mentre guida e muove la testa secondo il ritmo della musica.
La musica finisce e lo speaker inizia a parlare.
-Questa era la nuova canzone di Ariana Grande, direi di poter dire che Harry Styles ha fatto un ottimo lavoro, voi cosa ne pensate? Che sia basata su un esperienza personale?- .
Harry abbassa il volume bruscamente, la presa sul volante sembra più forte adesso, sembra turbato.
-E' una canzone davvero molto bella..- commento attirando la sua attenzione, si volta verso di me con lo sguardo ancora corruciato.
-Grazie – risponde mentre ci guardiamo per qualche istante in silenzio.
Arriviamo nel giro di un paio di ore a Brighton, la vista del mare mi fa venire voglia di tuffarmi, abbasso il finestrino facendo entrare l'odore della salsedine e sento già i capelli arricciarsi ma non mi interessa, questo odore mi rilassa troppo.
-Se il mare ti fa questo effetto a Los Angeles impazziresti!- mi dice Harry guardandomi divertito ma noto che anche il suo finestrino è abbassato, gli faccio la linguaccia continuando a godermi la vista del mare a pochi metri da noi.
Le strade sono trafficate e i marciapiedi sono impegnati dalle persone che passeggiano tranquille, sembrano tutti cosi rilassati che sembra che qui il mondo si sia fermato.
Raggiungiamo una casa di tre piani completamente bianca con un giardino immenso, i fiori sbocciati lo colorano di mille tonalità. Mi rendo conto che non siamo ancora nel centro, la città vera e propria sembra essere a qualche metro da noi.
Harry parcheggia, scendiamo dall'auto e ci avviamo verso la porta di entrata.
-Passiamo velocemente dal mio commercialista e poi andiamo a farci un giro!- mi dice Harry aprendomi la porta in modo galante.
E io che pensavo non esistessero più ragazzi così!
Dentro la casa è un vero e proprio ufficio, sembrano tutti indaffarati a fare qualcosa o persino a fare solo avanti e indietro. Harry punta ad una porta alla nostra destra, una volta aperta entriamo in una sala d'attesa con tanto di scrivania decorata con una bellissima segretaria.
La donna lo saluta come se fossero vecchi amici e gli fa segno di entrare nell'ufficio alle sue spalle, mi siedo su una delle poltrone mentre dico a Harry che lo aspetto qui.
-Faccio subito!- esclama sparendo dietro una porta di legno nero.
Dopo qualche secondo mi sento lo sguardo di qualcuno addosso, mi giro incontrando lo sguardo della segretaria con il mio, continua a fissarmi senza un minimo di educazione.
Esasperata prendo il telefono e chiamo Cait sperando che non sia occupata.
-Non mi starai chiedendo di venirti a prendere!- esclama lei rispondendo.
-Cosa? No!- rispondo ridendo. -Sto aspettando che finisca di parlare per lavoro. - spiego guardandomi le unghie.
-Allora sta andando bene questo appuntamento!- ride dall'altra parte del telefono.
-Cait! Non è un appuntamento!- rispondo attirando l'attenzione della segrateria e sono sicura che a questo punto sono diventata di tutti i colori.
Non lo è, punto e basta.
-Certo certo..se stasera non torni a dormire qui sarà tutto più chiaro!- continua Cait stuzzicandomi.
-Okay, ora stacco!- esclamo ridendo rimettendo il telefono in borsa.
Rimango qualche minuto a osservare le foglie muoversi sugli alberi, la segretaria non fa che battere qualcosa al computer e il rumore dei tasti inizia ad entrarmi nel cervello, proprio quando sto per chiederle di smettere Harry riemerge dalla porta nera.
-Fatto!- mi dice mentre mi alzo raggiungendolo facendogli un sorriso.

Inizia a fare buio quando Harry ferma la macchina in un ampio parcheggio quasi deserto, scendo dalla macchina aspettandolo per poi incamminarci verso la spiaggia. Incontriamo un piccolo boschetto, la luce è così fioca che a stento riesco a vedere i miei piedi.
-Sai, si inizia così con gli omicidi.. -commento facendo ridere Harry che cammina al mio fianco.
-Hai molto fiducia in me vedo!- risponde divertito e penso che mi stia guardando ma non ne posso essere sicura per via della luce.
Tra noi cala il silenzio e il buio non aiuta, mi guardo in giro cercando di vedere ma gli alberi sono così alti da non far passare neanche un filo di luce.
-Harry?- lo chiamo per assicurarmi che sia ancora con me ma lui non risponde, allungo la mano cercando di toccarlo e quando mi rendo conto che è sparito vado nel panico.
Cerco di mettere in ordine i pensieri, decido di tornare indietro ma delle mani si poggiano su i miei fianchi facendomi saltare.
-Buh!- esclama Harry a due centimetri dal mio orecchio e non riesco a trattenermi dal lanciare un piccolo urlo facendolo ridere.
-Non farlo mai più!- dico mentre lo spingo via dal braccio.
-Non potevo non farlo!- si scusa mentre riprendiamo a camminare, si inizia a intravedere la fine del boschetto e il rumore del mare inizia a essere più forte.
-Questa me la paghi!- gli dico incrociando le braccia al petto. -Puoi starne certo!- aggiungo con aria di sfida.
-Non vedo l'ora!- risponde, il tone solenne come in una promessa.
Dopo qualche altro minuto arriviamo di fronte a quello che sembra essere un ristorante sulla spiaggia, ha le insegne luminose con la scritta "sushi" e il locale sembra pieno.
Questo posto deve essere davvero fantastico.
Entriamo e veniamo raggiunti da un cameriere che ci porta al nostro tavolo, ci sediamo vicino ad una vetrata che da direttamente sul mare, la luna è alta in cielo e il mare sembra argentato.
Adoro questo posto.
-E' bellissimo! - esclamo girandomi verso Harry che mi sorride. -Grazie!-.
Harry scuote la testa con un'espressione seria in volto. -Grazie a te..insomma hai lasciato i tuoi libri per essere qui..- commenta divertito. -Probabilmente fallirai il tuo prossimo esame però stai per assaggiare il sushi più buono d'Inghilterra quindi ... -aggiunge con un alzata di spalle mentre gli rispondo scuotendo la testa divertita, mi piace questo suo lato infantile.
-Occhio con le battute Styles! Sei ancora in difetto per prima!- lo avverto puntandogli un dito contro.
-Whoops!- esclama spalancando gli occhi mentre le fossette spuntano al lato della bocca.
Il nostro piccolo battibecco è interrotto dal ritorno del cameriere che ci porta i menù, inizio a sfogliarlo ma non ho idea di cosa tutte queste cose siano. Quando il cameriere viene a prendere l'ordine Harry ordina anche per me promettendo che non me ne sarei pentita, dalla sua bocca iniziano a uscire nomi strani che però il cameriere capisce al volo. Rimango in silenzio lasciandoli interagire mentre il mio sguardo va per l'ennesima volta al mare.
Questo posto mi piace davvero tantissimo.
Il cibo ci viene servito su un vassoio verde scuro che sembra fatto di marmo mentre tutti le pietanze sembrano essere più colorate del solito, Harry mi spiega con cosa siano fatte e alla fine decido di iniziare con una palla di riso avvolta da avocado e una avvolta dal del croccante.
Do un piccolo morso rimango scioccata dal sapore, avrei dovuto scoprire il mondo giapponese prima. Harry mi guarda in attesa.
-E' buonissimo..- commento con la bocca ancora piena. Annuisce felice iniziando a mangiare anche lui.
-Allora..- inizia attirando la mia attenzione. -Hai fratelli o sorelle?-.
Tutta questa situazione mi fa venir voglia di ridere, non so perchè mi diverte a vedere che vuole sapere di più su di me.
-Un fratello, lavora a Dublino!- rispondo mentre assaggio un gamberetto coperto da una strana crema gialliastra. -Tu?-.
-E' maionese Cam!- mi informa ridendo della mia espressione titubante.-Ho una sorella più grande, vive pure lei a Londra da qualche anno.-.
-Viveva con i tuoi prima?- chiedo curiosa.
-Con mia madre e il mio patrigno in Ceshire, non lo dice mai ma credo sia stato uno shock per lei che io sia andato via di casa prima di lei!- risponde divertito.
Lo guardo per qualche istante, la curiosità mi fa parlare prima che io riesca a bloccarmi.
-E per te com'è questo ...- non so bene come chiamarlo, non vorrei offenderlo in qualche modo. -Vivere questa .. situazione? Il successo è tutto..- dico evitando di guardarlo.
La sua bacchetta colpisce il mio piatto facendomi alzare lo sguardo, incontro il suo sguardo serio che studia il mio.
-Puoi chiedermelo, sai? Non mordo mica..- commenta sarcastico. Gli faccio un piccolo sorriso cercando di mandare via l'imbarazzo. -E' strano..è una sensazione strana, è travolgente ma se poi inizio a pensarci mi sembra che tutto possa scoppiare da un momento all'altro...-.
-Com'è che non sei ancora impazzito?- chiedo ridendo.
-Ho sempre cercato di prendere le distanze quando posso, diventa sempre tutto troppo ad un certo punto.. - risponde quasi distratto, vorrei poter entrare nella sua testa e decifrare tutto ma decido di non spingerlo oltre.
I miei occhi puntano un strano quadratino bianco coperto da una salsa verde, il verde però non è bello come quello degli occhi di Harry.
Rimango interdetta da i miei stessi pensieri e vorrei prendermi a schiaffi da sola.
-Cos'è quello?- chiedo indicando il quadratino.
Il suo sguardo segue il mio fino a raggiungere la strana pietanza, lo vedo confuso mentre si morde il labbro inferiore per poi allungare la bacchetta e assaggiarlo. Il suo viso sembra andare in fiamme mentre i suoi occhi si spalancano per la sorpresa, butta giù mentre si riempe un bicchiere d'acqua tossendo.
-Wasabi.. -mi informa con la voce roca.
Scoppio a ridere, scarto l'idea di assaggiare mentre prendo un altro gamberetto.
-Non è divertente..- dice Harry fingendosi offeso.
-Lo è ! Credo di aver avuto la mia vendetta.- rispondo mentre il suo viso è ancora rosso. -Stai bene?- chiedo mentre lui annuisce ridendo con me.
La nostra cena passa in fretta tra battute e racconti personali, mi rendo conto di quanto lui sia così misterioso visto da fuori ma quando inizia a parlare bisogna fermarlo anche se preferisce mantere la sua vita personale per sè, non posso biasimarlo. E' cosi costantemente sotto i riflettori che vuole tenere qualcosa per se ma mi meraviglio a scoprire quanto possa essere divertente.
Finita la cena chiede il conto a cameriere che ritorna quasi subito con un libretto di pelle con dentro lo scontrino, mi allungo per prenderlo e Harry afferra l'altra metà.
-No Cam!- dice tirando il libretto verso di sè.
-Perchè no?- chiedo tirando il conto verso di me.
-Perchè sono un gentleman, pago io!- risponde ritirando il libretto.
-Non devi!-.
-Voglio però!- esclama ridendo mentre il conto fa avanti e indieto fra di noi.
-Voglio pagare la mia metà!- dico tirando verso la mia parte ma lui scuote la testa. -Posso almeno vedere quant'è?- insisto quasi pregandolo.
-No, ora puoi lasciar andare!- dice tirando verso la sua parte.
-Però non è giusto..- commento senza mollare la presa, mi rendo conto che iniziano tutti a guardarci male.
-La prossima volta paghi tu, okay?- .
La prossima volta?
Rimango interdetta e lascio andare il libretto mentre lui esulta come un bambino.
Vuol dire che usciremo di nuovo?
Rimango in silenzio mentre lui prende la sua carta di credito per alzarsi a pagare, lo seguo come un cucciolo smarritto mentre lui mi fa l'occhiolino ancora contento di aver vinto.
Senza neanche rendermene conto ci ritroviamo a Londra, mi riaccompagna a casa che è ormai mezzanotte passata, scendo dall'auto facendo il giro dal suo lato del finestrino.
-Grazie ..per tutto!- gli dico appoggiando una mano sullo sportello.
-Prego!- sembra voler aggiungere qualcosa ma il suo telefono squilla catturando la sua attenzione. Lo saluto con la mano avviandomi dentro casa. Mi butto sul divano e dopo qualche secondo appare Cait che si appoggia allo stipide della porta della cucina con gambe e braccia incrociate, il suo corpo freme di curiosità.
-Wow è davvero tardi!- esclamo in modo esagerato. -Buona notte!- aggiungo vedendola ridere.
-Sei una pessima amica!- risponde sbuffando.
Le faccio la linguaccia mentre lei mi segue nella mia stanza.

*AUTORE*

Ecco un nuovo capitolo!
Grazie mille a tutti coloro che hanno recensito e che seguito/ricordato la mia storia!

Alla prossima!

https://twitter.com/_itspaola
  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Styles95