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Autore: cecinestpasunepipe    01/09/2014    0 recensioni
"Vedi cara, il Destino crea infinite strade ed infinite possibilità e ognuno può scegliere quale percorso seguire, ma ci sono punti da cui è obbligatorio passare, pietre miliari che è necessario raggiungere e vite che bisogna pagare qualsiasi strada si decida di intraprendere." le spiegò il lord suo padre in tono serio poi le fece l'occhiolino.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Eddard Stark, Jaime Lannister, Loras Tyrell, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Prologo

“Questa tempesta l’hanno mandata gli dei, fidati.” Commentò la regina lasciandosi cadere sul divanetto davanti al camino.
“Così bagnerai ovunque, mia cara. Dovresti cambiarti.” Disse il re seguendola all’interno della cabina.
“Vorresti spogliarmi tu?” gli chiese lei in tono malizioso e stiracchiandosi in modo che la gonna le scivolasse lungo le cosce godendosi lo sguardo attento del marito seguire le pieghe della vesta con gli occhi lucidi di desiderio.
Non avrebbero dovuto, durante una tempesta del genere sarebbero dovuti rimanere pronti per qualsiasi evenienza, ma i bambini erano al tempio e ad occuparsi della nave c’era Thor. Un re e una regina si potevano anche svagare ogni tanto, o no?
Finirono nudi e sudati uno tra le braccia dell’altro sul letto mentre il vento e le onde facevano muovere la nave come un cavallo impazzito.
“Prima hai detto che è una tempesta voluta dagli dei, come mai?” le chiese giocherellando con una ciocca dei suoi capelli. Pensava di conoscere già la risposta, ma con la sua regina non si poteva mai sapere.
“Gli dei non vogliono quel matrimonio, lo ha detto Talya e mia sorella non sbaglia mai. Ho provato ad avvertire Lyanna, ma come al solito ha fatto di testa sua.”
“E ritengo che questa volta abbia agito con saggezza.”
Ayshwarya sbuffò poco convinta:”Se avesse agito con saggezza avrebbe fatto sposare Viserys con quella principessa delle Isole dell’Estate che le avevo suggerito non con Arianne Martell. Ora il ragazzino potrà fomentare la rivolta contro di lei in qualsiasi momento contando anche sulla forza dell’esercito di Dorne.”
“Potrebbe farlo anche dalle Isole dell’Estate, a Lancia del Sole invece sarà tenuto d’occhio da lord Doran e in più sono sicuro che dopo tutti questi anni voglia bene a Lyanna come ad una seconda madre, non potrebbe mai organizzare una rivolta contro di lei.”
 Aysha non commentò le sue parole, ma mantenne sul volto l’espressione di chi rimane della proprio idea senza disprezzare troppo quella degli altri. Un’espressione che aveva raffinato durante gli anni del suo regno.
“Appoggi i matrimoni solo quando ti fanno comodo, eh?” gli sussurrò poco dopo voltandosi verso di lui.
“Non so a cosa tu ti riferisca.”
“Ah sì? E tutte quelle storie che hai fatto per il matrimonio di Smilla, allora?”
Vahn si alzò dal letto e cominciò a vestirsi difficoltosamente a causa del rollio della barca.
“Sai cosa ne penso. Sposare un giovane cavaliere delle terre occidentali; un Tyrell di AltoGiardino, c’erano uomini migliori a quel torneo. Smilla un giorno sarà regina.”
“Proprio per questo non poteva sposare né un lord né tantomeno un re. Garlan era perfetto: bello, intelligente, ama ballare e cantare e sull’Helaser tutti lo conoscono e lo stimano. Cosa ben più importante poi è che è un ottimo combattente e stratega. Smilla sarà anche un’abile politica e una dolce regina grazie all’educazione delle cortigiane braavosiane, ma s’intende di armi quanto una grazia azzurra della Baia degli Schiavisti.”
“Va bene, va bene, smetterò di lamentarmi, ma era proprio necessario lasciarla a Castel Granito?”
“Lei e Aysha Lannister sono molto amiche e mi sembrava giusto che si preparassero insieme per il loro matrimonio con i fratelli Tyrell.”
Vahn sbuffò. La regina scostò le coperte e lo circondò con le braccia nude.
“Ti amo quando ti preoccupi per le mie figlie.”
“Sono anche figli miei adesso e ho da preoccuparmi anche troppo spesso. Thor non ha neanche sedici anni e già vuole sposarsi, Helin diventerà certamente una Khaleesi dei Dothraki e chissà quando la rivedremo. Lizabeth adesso l’hai lasciata tra quei barbari occidentali ad Approdo del Re e Loki presto andrà al freddo e al gelo oltre la Barriera.”
“Mi chiedo cosa farai quando dovremo mandare via anche Talya e Balder.”
“Io mi chiedo dove li manderemo invece.”
Ayshwarya stava per rispondere, ma un’onda più forte delle altre li scaraventò per terra.
“Per la Dea del Mare! Le odio le tempeste del Mare Stretto- biascicò alzandosi- Piene di sé come gli abitanti delle Città Libere.”
La regina si decise a rivestirsi, indossò un’elegante veste viola scuro che le lasciava scoperte le caviglie in modo da non intralciarle i movimenti e un lungo velo dorato per proteggerla dalle raffiche di vento. Poco dopo entrò Thor, il secondogenito della regina, nato dal suo precedente matrimonio.
“Madre, l’Helaser è al sicuro, tutti gli abitanti sono sottocoperta, le barche sono assicurate e anche il carico. Zia Talya dice che la tempesta finirà prima dell’alba.”
“Grazie caro, i bambini?”
“Ho preferito lasciarli con la zia al tempio del Mare.”
“Hai fatto bene con questo tempo ci vuole qualcuno che rimanga ad occuparsi degli dei.”
La notte fu lunga e tempestosa, come predetto dalla Madre Sacerdotessa Talysia la tempesta terminò poche ore prima dell’alba, notoriamente le più buie della notte.
“Mia sorella non perde un colpo-commentò la regina- ora dovremo tornare al tempio per ringraziare le dee del Mare e delle Tempeste. Dovrò mettere le vesti sacre.”
Giunti al tempio furono accolti dalla gente dell’Helaser con urla festanti e gioiose invocazioni alla regina. Sulle porte del tempio l’attendeva la Madre Sacerdotessa, la principessa Talysia, sua sorella gemella.
“La tempesta è terminata, dobbiamo ringraziare gli dei.” Le disse prendendole le mani.
“Sono venuta qui per questo.” si mossero per entrare nel tempio, le passerelle tra le barche dondolavano pericolosamente a causa delle onde ancora alte ed erano scivolose per l’acqua, l’aria era gelida. Il sole non si vedeva ancora all’orizzonte, la regina guardò verso la costa di Essos, verso le Città Libere, là dove il caldo disco solare avrebbe dovuto trovarsi tra poche ore; le perle e le piume legate al suo capo da un nastro dorato, simboli del suo ruolo di regina risuonavano insieme alle voci della sua gente,forse il sole non c’era ancora, ma al suo posto si distinguevano centinaia di piccole fiammelle.
“Talya, guarda.” Disse alla sorella.
“Sono navi delle Città Libere di Lys, Tyrosh e Myr.”
Ayshwarya per poco non cadde sotto il portale del tempio, le si formò un groppo in gola.
“Non può essere… non ora… Il matrimonio di Smilla…”
“Questo è il momento Aysha, non puoi combattere il Fato, sii forte.”
Il dialogo si era svolto a bassa voce tra le due donne e loro rimasero le uniche a conoscere il segreto del loro significato. Aysha si sentì ancora come la giovane ragazzina che era salita al trono dopo la morte della madre, insicura e spaventata.
“Il mio popolo…” provò a dire con un sospiro.
“Non puoi fare nulla per salvarlo.” Le ricordò la sorella.
Annuì.
Si voltò verso la sua gente.
“Popolo Marsie’he, la tempesta è finita. Seguiamo la Madre Sacerdotessa nel tempio e ringraziamo gi dei.” Detto ciò seguì la sorella all’interno.
Il suo popolo entrò dietro di lei. L’avrebbero seguita ovunque, anche nella morte.
E così fecero. 
   
 
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