Alzò il
viso, lasciando che l’acqua piovana lo bagnasse, e come sempre al suo scorrere
seguì il fluire delle lacrime e dei pensieri; da quella notte, infatti, un
legame indissolubile si era istaurato tra lui e la pioggia, perché era nel suo
cuore che da anni non cessava più di piovere.
Eppure non odiava l’inarrestabile caduta dell’acqua, il suo insistente
ticchettio, la fragilità che essa metteva miseramente a nudo; non odiava tutto
questo perchè sapeva che, anche se fosse stato possibile, non sarebbe mai
tornato indietro.
Aveva preso una decisione e ne aveva accettato tutte le conseguenze, per quanto
dolorose potessero essere. Aveva scelto di proteggere ciò che più
amava e non lo rimpiangeva, anche se questo aveva significato
perderlo per sempre, mettere in scena una vita da criminale e accettare l’odio
e il disprezzo di tutti come fosse la cosa più naturale del mondo.
Per difendere Konoha dall’orrore di una nuova guerra, non aveva esitato ad
obbedire agli ordini del consiglio, a sterminare il proprio clan e ad
addossarsi il fardello del tradimento. Un tradimento che, sebbene falso,
sarebbe stato tanto difficile da cancellare quanto indelebile sarebbe rimasto
lo sfregio sul suo coprifronte, sull’emblema del suo villaggio.
Aveva scelto inoltre, di fornire all’amato fratello un modo per sopportare il
dolore e di offrirgli la possibilità di
riscattarsi dagli errori del clan Uchiha; affinché ciò accadesse era stato
disposto a vedere nel suo sguardo non più ammirazione ma odio e aveva
accettato di morire per mano sua. Sarebbe stato quest’ultimo l’atto finale del
suo copione e l’avrebbe rappresentato senza esitazioni, non appena la pioggia
avesse smesso di cadere, non appena gli avesse permesso di celare nuovamente
quella del suo cuore*, e rendere l’interpretazione perfetta, impeccabile, come
sempre.
*La pioggia cela quella del suo
cuore perché,smettendo, permette ad Itachi di fermare le lacrime.
Angolo dell’Autrice
Dopo le ultime rivelazioni del manga mi è venuta voglia di scrivere qualcosa su
Itachi ed ecco il risultato. Sono partita dall’interpretazione che Madara ci ha
fornito e ci ho aggiunto la mia personale opinione, cioè che Itachi, fermamente
convinto delle sue scelte, è riuscito a mostrarsi sempre freddo e distaccato, a
fingere fino in fondo, nonostante dentro la sofferenza fosse molta.
Rileggendola mi sembra che nella seconda parte non ci siano chiari legami
logici , tuttavia non ho la pazienza di correggerla, anche perché finirei per
modificarla totalmente e in fondo mi piace così com’è venuta.
Vorrei ora spendere due parole per chi ha recensito “Capire è
difficile, perdonare lo è di più”, se mai si troverà a leggere anche questa
fic.
Ryanforever: non credo che kishi svelerà
molto presto i problemi interiori di Kakashi; tuttavia per il momento la vedo
così e sono contenta che la mia interpretazione ti sia piaciuta ^_^
Lav-92: sono davvero felice che Kakashi
ti sia sembrato Ic; sai, il timore ce l’avevo dato che si tratta di un
personaggio molto enigmatico,dal mio punto di vista.
Urdi: quando ho letto il tuo nome tra
le recisioni non ci credevo quasi; ricevere un commento da una scrittrice
bravissima come te è per me un onore^_^ Riguardo a Kakashi anche a me piace un
sacco, e che l’interpretazione sia credibile mi fa piacere. La frase finale mi
ronzava in testa da un po’ e alla fine sono riuscita ad inserirla in qualcosa
d’organico.
Touma: sono contenta che la spiegazione
finale dia credibilità alla fic,anche perché il mio ragionamento voleva
arrivare proprio a quello. Riguardo al dono della sintesi, quando ne hai
parlato mi è venuto un colpo. Il prof d’inglese lo ripeteva spesso e a me dava
un po’ sui nervi. Comunq non centra nulla con te,tranquillo^_^ Volevo
solo dirti di non invidiarlo troppo perché il più delle volte non aiuta.
Larz: Mi fa piacere che il titolo ti
piace;ero molto indecisa a proposito. A quanto pare ho scelto bene^_^