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Autore: Serenella88    01/09/2014    0 recensioni
Ho deciso di ripercorrere le otto puntate della fiction tv Che Dio ci Aiuti 2 provando a calarmi nei panni di Azzurra. Ad accompagnare ogni capitolo una strofa della canzone degli 883 “Una canzone d’amore”. Ho cercato di immaginare il suo punto di vista per tutti gli eventi che l’hanno interessata durante le varie puntate. Cosa avrà provato per Guido la prima volta che l’ha visto? Quanto si sarà arrabbiata quando lui era scostante nei suoi confronti? Cosa avrà pensato di Miss Moscetta? E i loro baci o quasi baci? Quali emozioni avranno accompagnato la caccia al tesoro finale?
P.s. Per poter apprezzare meglio i riferimenti che ci sono nei vari capitoli vi invito a riguardare le puntate, è sempre un piacere anche se già viste e riviste
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una canzone d'amore - Sesta Puntata

e se si potessero suonare
l'inciderei
e poi te li farei ascoltare
se io sapessi come fare
ti scriverei

 

“Io amo Guido” non ci posso credere di averlo detto davvero e soprattutto peggio ancora mi stupisco di me stessa perché lo provo.

Lo amo.

Ed ora sono cavoli miei, io lo sapevo che quel sexy prof lì mi faceva finire nei guai. Lo sapevo dal primo sguardo che ci siamo scambiati, dal fatto che piano piano non me lo sono più riuscita a togliere dalla mente, da tutte le volte che ho provato a fare delle cose per lui e con lui, da tutti i momenti che abbiamo condiviso insieme e dalle arrabbiature che mi ha fatto venire quando mi ha deriso, mi ha allontanato.

Io amo lui e lui non è più capace di amare nessuno.

E’ proprio vero chi di spada ferisce di spada perisce, ci saranno stati centinaia ma che dico migliaia di ragazzi che hanno spasimato per me, hanno fatto di tutto per avere le mie attenzioni ed ora invece sono finita dall’altra parte della barricata. Io che spasimo per lui. Non è giusto, non mi ci trovo bene, non è il mio ruolo, uffà!

Ed anche stavolta suor Angela ci ha preso in pieno ed aveva ragione su tutta la linea, l’arrivo di Giovanna mi ha smosso qualcosa dentro, sono gelosa di Guido!

Io lo ammetto qualche pensierino sul prof. ce l’avevo già da un po’, quando lo guardo, quando “appare” lui il mio equilibrio cambia, anzi come direbbe la Nannini “sposta tutti i miei confini” io cerco di rimanere me stessa ma inevitabilmente vorrei essere considerata da lui. E invece no, per lui valgo meno di nulla, gli chiedo di aiutarmi con il fatto che Davide è una pippa a calcio e mi dice che non siamo una famiglia e che devo occuparmene io, siamo a tavola a cena tutti insieme e la mia giornata non interessa a nessuno, per lui sei interessante solo se collezioni lauree e master oppure se sei la perfezione scesa in terra come pare fosse Manuela.

Lo so che non si parla male delle persone che non ci sono più, anche perché io questa ragazza non l’ho nemmeno conosciuta e poi se ha fatto una cosa meravigliosa come Davide doveva essere davvero speciale anche lei. Però, diamine, era un essere umano anche lei ed i suoi errori come tutti li ha commessi anche lei. Giovanna ne ha parlato sempre in maniera impeccabile, era un angelo, era bella da mozzare il fiato, era intelligente e si era laureata a 22 anni, era creativa e disegnava abiti da sposa, Nina poi se ne esce con il fatto che è stata il grande amore di Guido insomma non è un mio diritto sentirmi ribollire il sangue?

Sono gelosa di lei perché tra me e Manuela non c’è confronto, siamo due mondi diversi, siamo troppo diverse, si è vero lei è morta ed io sono viva, ma io che ne so quanto ancora è viva nel cuore di Guido?

Giustamente dovrei essere più gelosa di Beatrice che è l’attuale fidanzata del prof., ma so per certo perché lo sento che è Manuela il nodo non sciolto che tiene chiuso il cuore di Guido.

Beatrice non si è nemmeno vista per San Valentino perché ho saputo da Nina che lui odia questa ricorrenza proprio per il tradimento della moglie. Quindi è logico dedurne che più che l’amore che lega due persone per lui San Valentino rappresenta il suo grande amore perduto.

Del resto a dirla tutta quest’anno l’amore in questo giorno l’ho perso anche io. Era giusto così. Difficile fingere che non fosse successo nulla con Gianandrea quando erano giorni che nonostante le attenzioni che lui cercava di tenere per me anche distanti dei km io mi sono resa sempre più conto che avevo una cotta per Guido. Ho cercato di sminuirla, di negarla, di distruggerla, di ignorarla eppure guardare rose rosse, mangiare cioccolatini e ritrovarmi in una cena da favola con Gianandrea non hanno fatto altro che farmi capire che Dio solo sa quanto avrei voluto tutto questo, ma non con lui. Il punto è che la persona con cui lo volevo e con cui lo vorrei davvero è quella mummia che ora sta dormendo a qualche stanza di distanza da qui.

Ecco, ci risiamo, io che penso a lui e soprattutto che muoio dalla voglia di andare di là e di entrare nella sua stanza e di osservarlo e di sedermi di nuovo sul suo letto, anzi sarebbe ancora più comodo sdraiarmi e poi di parlargli, si parlargli e che gli dico?

Stupida che sono! L’ultima volta che mi sono sdraiata nel suo letto ed ho provato a parlargli mi ha cacciato in malo modo, non ha nemmeno accettato il mio invito a ballare. E mi ha detto pure una bugia perché io sono convinta davvero che a lui ballare piaceva e ci potrebbe riprovare. A me farebbe piacere uscire con lui, anche se non fosse per non ballare ma per mangiare una cosa, prendere un aperitivo, andare un cinema.

Ehi Azzurra frena frena ma ti rendi conto che stai parlando del professore universitario più integerrimissimo, integerissimo, integeri-qualcosa che esiste a Modena e tu invece litighi ancora con le parole, ma che dialogo potremmo mai avere noi? Poi immaginatelo al cinema, magari mi proporrebbe qualche filmone di quelli tutti filosofi e frasi dei libri che dopo un quarto d’ora prendo sonno. Ha ragione lui siamo due pianeti inconciliabili. Uffà!

Eppure io so che tra me e Guido c’è… c’è… c’è che io… che ci posso fare se noi non siamo una famiglia, non sono la mamma di Davide e non sono la moglie di Guido, ma li amo entrambi? Io li amo tutti e due, non è mica una colpa!

In fondo abbiamo un nostro equilibrio, una nostra quotidianità, passo da loro tutte le mattine, facciamo colazione insieme giù al bar, Guido mi permette addirittura di sistemargli la cravatta ed è stata una vera conquista perché prima non si faceva nemmeno avvicinare, chissà perché poi. A dire il vero spesso lo scavalco, gli frego i caffè e magari una o al massimo due volte gli ho fatto fare tardi, però io adoro i momenti in cui riusciamo a stare insieme prima di affrontare le nostre giornate, mi fa uno strano effetto, anzi non è strano, è bello. E non è vero che mi dimentico Davide e solo che a volte mi distraggo, può capitare anche ad una delle tate migliori al mondo come sono diventata io di distrarsi, è solo che Guido ha uno sguardo… uno sguardo che mi scioglie, tutto qui.

Ecco pure ieri sera prima che uscissi con Gianandrea, quando ci siamo incrociati nel chiostro, il modo in cui mi ha guardato, era così bello, stava davvero bene, io dico la verità, l’idea di mollare tutto e restare in convento mi è venuta, anzi ho fatto pure un pensierino sul fatto che se non fosse arrivato Gian avremmo passato il San Valentino a cena insieme così come desiderava Davide. E purtroppo non lo desiderava solo il piccolo. Io che piagnucolavo e mi sentivo già una sfigata a dover passare la festa degli innamorati in un convento tra suore, Margherita che ha il mal d’amore per Limbiati, Nina che lotta contro i suoi principi perchè ama un rapinatore, Chiara che lottava con se stessa e che ha deciso di sposarsi, insomma non avevo capito che quello che rifiutavo era quello che volevo. Cosa sarebbe successo se fossi rimasta qui? Guido era così elegante, Davide aveva preparato tutto con i cuoricini faceva il tifo per noi, che cucciolo!

Anche l’altro giorno sul campo di calcio con il suo abbraccio ha cercato di avvicinarci, non è che si starà mettendo in testa qualcosa? O peggio ancora ha già capito quello che provo io? Sarebbe una catastrofe.

Se Guido si fosse ritrovato a cena con me ci sarebbe rimasto pure per galanteria ma avrebbe solo precisato per l’ennesima volta che non c’è trippa per gatti. Io non posso illudermi, non devo.

 I miei sentimenti devono restare top secret, ero riuscita a superare i sospetti di suor Angela quando avevo detto che era solo una stupida e banalissima cotta, sono corsa via come un fulmine quando mi ha sfiorato l’altro giorno in giardino per evitare che si intuisse qualcosa, nessuno deve sapere, nessuno. Mai, nessuno.

La suora è come un prete, no? Deve mantenere il segreto di quello che le si confessa. Le ho già chiesto di non parlarne e so che lei non lo farà, il problema ora sarà uno solo, riuscirò a superare quello che provo e a far zittire il mio cuore? Ci devo riuscire, non ho altra scelta.

O forse si?

Che Dio ci Aiuti

  
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