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Autore: Serenella88    01/09/2014    1 recensioni
Ho deciso di ripercorrere le otto puntate della fiction tv Che Dio ci Aiuti 2 provando a calarmi nei panni di Azzurra. Ad accompagnare ogni capitolo una strofa della canzone degli 883 “Una canzone d’amore”. Ho cercato di immaginare il suo punto di vista per tutti gli eventi che l’hanno interessata durante le varie puntate. Cosa avrà provato per Guido la prima volta che l’ha visto? Quanto si sarà arrabbiata quando lui era scostante nei suoi confronti? Cosa avrà pensato di Miss Moscetta? E i loro baci o quasi baci? Quali emozioni avranno accompagnato la caccia al tesoro finale?
P.s. Per poter apprezzare meglio i riferimenti che ci sono nei vari capitoli vi invito a riguardare le puntate, è sempre un piacere anche se già viste e riviste
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Settima Puntata

se io avessi le parole
le potessi immaginare
fosse facile spiegare
si riuscissero a suonare
se potessi raccontare
se sapessi come fare
se sapessi cosa dire allora ti scriverei
Una canzone d'amore

 

Sono due giorni che Guido si vede poco e si sente anche meno, si occupa di Davide, ma passa la maggior parte del suo tempo nel suo ufficio o in facoltà praticamente ignora suor Angela e con me ha scambiato solo poche parole strettamente necessarie per la cura del bambino.

Tra poco parte pure per Berlino e chi si è visto, si è visto! Ha chiuso con me ed io devo chiudere con lui, ci devo riuscire. La mia priorità ora deve essere solo Davide, devo pensare a lui, deve venirmi un’idea per tenerlo qui con noi, non posso permettere che se suo padre non torna più, perché è morto, se lo portano via i servizi sociali, fino ad adesso suor Angela ha fatto i salti mortali per il piccolo ed ora tocca a me, lei ha fatto anche degli errori è vero, ma ha cercato soltanto di fare il bene del bambino. In cuor suo sperava di dargli un padre che forse non conoscerà mai e di consentire a me di stargli vicino come una madre visto che non ha più nemmeno quella. Solo un uomo con il cuore di ghiaccio come Guido dopo aver passato un anno con noi, con lui, può ancora pensare di partire per Berlino e abbandonarlo. Senza cuore! Nonostante si stia portando via anche un pezzo del cuore mio e di Davide quello lì è un iceberg!

Cretina io, che pensavo di scioglierlo il suo cuore ghiacciato, congelato! Ma quale ghiaccio, neve e sole, quello non ha un cuore!

Ma perché mi dovevo innamorare proprio di lui? Non mi sono mai innamorata di nessuno, ho avuto le mie storie, le mie avventure, le mie occasioni, le mie passioni, perché con lui non è niente di tutto questo? O meglio è tutto questo messo insieme e molto di più. Sono finita proprio come quelle che prendevo in giro, sfigata, innamorata, sedotta e abbandonata. Altro che lista di quelli che ho lasciato io, stavolta il cuore l’hanno spezzato a me.

Si, è così, Guido mi ha sedotto e abbandonato. Io ci credevo in noi, ci ho creduto tanto ed ho finito per crederci sempre di più. Illusa. Insomma la festa accademica, il ballo, la finta convalescenza a casa sua, tutte le sue attenzioni per me dovevano aver significato pure qualcosa! E invece no! Niente. Quello che per me è importante e diventa il mio chiodo fisso, la mia speranza, i miei sentimenti, il mio amore per lui è niente.

Io glielo avevo detto, in principio, a suor Angela che Guido non mi voleva e lei invece no sempre con questa smania di spingermi e di convincermi che dovevo provarci. Pure con le bugie ci abbiamo provato, bel risultato!

Adesso mi odia. Ma tanto non me ne frega, non mi incanterà più con il suo sguardo, il suo sorriso, le sue fragilità, le sue insicurezze, il suo senso del giusto, la sua presenza, le sue labbra. Quelle labbra che continuo a desiderare di baciare, che la mattina di San Valentino mi hanno spinto a spiarlo nella sua stanza, che poi se mi scopriva, ma che gli raccontavo? Quelle labbra che credevo di baciare ancora la sera della festa, durante il nostro tango sentivo il suo respiro che incrociava il mio, i nostri sguardi inchiodati l’uno nell’altro, la passione che si sprigionava dal nostro contatto, quell’intimità, è stato magico, la nostra magia. Io non mi sono illusa di quello che c’è stato, ma evidentemente non ha significato per entrambi la stessa cosa, non è stato abbastanza.

Avevo ragione l’altra sera, il mondo ce l’ha con me e l’amore è solo una fregatura, è vero quello che diceva Margherita. E’ inutile illudermi, Guido mi ha invitato a quella festa accademica solo perché Beatrice era rimasta bloccata all’aeroporto di New York, non mi ci avrebbe mai portato altrimenti, è stato costretto dagli eventi, sono stata solo un rimpiazzo, magari piacevole ma pur sempre un rimpiazzo. E infatti sia prima che arrivasse sia dopo, sia durante era tutto un “Beatrice di qua, Beatrice di là”, quello a me non mi vede proprio. Anche quando è arrivato l’invito io gli avevo portato il caffè, stavo cercando di essere gentile, gli stavo addirittura chiedendo di uscire, io a lui, una cosa anormale proprio, innaturale, e quello mi risponde quel no seccato e dopo mi prende pure in giro con quella risatina che non sarebbe stata la festa adatta a me. Tanto io per lui posso frequentare solo decerebrati, almeno mi sono presa la soddisfazione di dimostrargli che in mezzo a quelle teste d’uovo ci so stare anche io! Mi ha invitato solo perché non voleva andarci da solo ed invece mi sono impegnata sul serio per quella occasione, ci tenevo, volevo fare bella figura e volevo farla fare a lui, tutti quei libri, quelle nozioni di storia, politica, geografia, economia, beh mi hanno insegnato un sacco di cose che non sapevo ma mi hanno anche reso fiera di quella che sono e che so essere. Non sono stata poi così insicura come sosteneva Nina, anzi nonostante l’inizio leggermente disastroso mi stavo divertendo, stavo conversando con gli altri e stavo bene con Guido. Certo ho sbagliato qualcosa sul vestito, eppure quando mi ha visto Guido aveva uno sguardo imbambolato che era inequivocabile, pensavo di essere bellissima come mi ha sussurrato lui e invece mannaggia il colore. A me il rosso sta bene e invece per l’ambiente era un po’ troppo acceso. Ma io pensavo di andare ad una festa, quelli che erano tutti vestiti di nero, neanche fosse un funerale! Di moda e di feste ci capisco più io di loro, non c’è dubbio. E poi sono finita dalle stelle alle stalle, dalle braccia di Guido all’apparizione di Miss Moscetta ovviamente anche lei in nero, dalla scarpa persa a quei cretini che mi hanno tamponato, dalla macchina rotta al pronto soccorso. Un disastro.

Ho sbagliato a fingere di essermi slogata la caviglia, ho sbagliato a condividere con suor Angela quello che aveva scoperto su Paolo Marino, ma come la suora l’ho fatto solo per amore, non volevo e non voglio perdere Davide e chissà cosa avrei dato per avere una possibilità con lui. Credevo davvero che l’occasione giusta avrebbe fatto capire anche a lui che tutti e tre insieme potevamo essere una famiglia e che tra me e lui c’è qualcosa di non detto, qualcosa che proviamo che può essere anche più grande di quello che immaginiamo. Quando ci siamo rivisti giù al bar, dopo la festa, lui mi è sembrato davvero in apprensione per me, è stato così gentile, così premuroso, mi ha infilato la scarpa che avevo perso ed io mi sentivo la “sua” Cenerentola. Il periodo che ho trascorso in casa con lui e Davide anche se si basava su una bugia è stato uno dei periodi più belli che ho vissuto ultimamente, era così bello parlare di tutto, stare insieme tanto tempo, cercava di stare più che poteva a casa, la colazione, la cena anche se Miss Moscetta spuntava da ogni angolo io sentivo che lui si dedicava a me con… con amore, con affetto, sì probabilmente mi si era affezionato come al gatto o a cane. Ma come devo farmelo entrare in testa che quello non è capace di provare di sentimenti. Senza cuore Azzurra, ricordatelo. Beatrice poi sparisce intere settimane e all’improvviso pare il prezzemolo in ogni minestra e non solo quando non può venire lei, si premura di avvisare Gianandrea per farlo piombare qui di prima mattina. Quanta generosità! Inspiegabile proprio. Tanto un altro po’ ve ne andate a Berlino tutti e due e sarete la coppia più bella del mondo! Blèeeh!

Gianandrea però è sempre carino, adorabile, secondo me questo ragazzo lo rimpiangerò pure visto il mio disastroso “non” rapporto con Guido, ma come devo fare? Non amo lui, uffà! Amo Guido.

“Io non sono pronta a rinunciare a te”

Eh!

Un’altra volta l’occasione e la frase che avrei voluto sentire ma dalla persona sbagliata. Ma Guido Corsi è capace di dire o di pensare o di provare frasi e sentimenti così?

Uffà! Praticamente potrei gonfiare una scatola di palloncini per quanto sbuffo!

Sono contenta di essermi chiarita con lui almeno sulla questione della caviglia e delle bugie che gli ho raccontato per sentirlo più vicino mentre ero a casa sua, sono felice anche di avergli spiegato cos’è per me l’amore e cosa voglio in amore, anche se a lui cosa vuoi che gliene freghi?

Per la storia delle bugie sul padre di Davide non ho avuto modo di parlargli e probabilmente non ce l’avrò mai, poco male, alla fine mi ha taciuto delle cose anche lui, mica aveva avuto il coraggio di dirmi di Berlino, un po’ codardo il prof. eppure non dovrebbe stupirmi, lui non ha mai fatto mistero che ci avrebbe mollati e se ne sarebbe andato.

Comunque ora basta pensare, ripensare, fantasticare, devo andare a prendere Davide a scuola e le mie riflessioni devono essere solo per lui, Guido deve uscire dai miei pensieri.

O forse no?

 Che Dio ci Aiuti

 

N.d.A. beh giusto perché non mi piace lasciare le cose incomplete e dato che avevo scritto questi pov tanti e tanti mesi ci tenevo a chiudere questi topic in attesa trepidante della nuova serie.

P.s. Non ho fatto i POV dell’ottava puntata perché ho idealmente pensato che tutto quello che avevano da dirsi lo hanno fatto in qualche modo condividendolo insieme e non confessandosi con se stessi come potrebbe essere accaduto per le precedenti puntate che io ho provato a ripercorrere. GRAZIE a chiunque mi abbia seguito anche in questa mia ennesima e modesta scrittura. Un bacio, Serena.

  
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