se
io avessi le parole
le potessi immaginare
fosse facile spiegare
si riuscissero a suonare
se potessi raccontare
se sapessi come fare
se sapessi cosa dire allora ti scriverei
Una canzone d'amore
Sono
due giorni che
Guido si vede poco e si sente anche meno, si occupa di Davide, ma passa
la
maggior parte del suo tempo nel suo ufficio o in facoltà
praticamente ignora
suor Angela e con me ha scambiato solo poche parole strettamente
necessarie per
la cura del bambino.
Tra
poco parte pure per
Berlino e chi si è visto, si è visto! Ha chiuso
con me ed io devo chiudere con
lui, ci devo riuscire. La mia priorità ora deve essere solo
Davide, devo
pensare a lui, deve venirmi un’idea per tenerlo qui con noi,
non posso permettere
che se suo padre non torna più, perché
è morto, se lo portano via i servizi
sociali, fino ad adesso suor Angela ha fatto i salti mortali per il
piccolo ed
ora tocca a me, lei ha fatto anche degli errori è vero, ma
ha cercato soltanto
di fare il bene del bambino. In cuor suo sperava di dargli un padre che
forse
non conoscerà mai e di consentire a me di stargli vicino
come una madre visto
che non ha più nemmeno quella. Solo un uomo con il cuore di
ghiaccio come Guido
dopo aver passato un anno con noi, con lui, può ancora
pensare di partire per
Berlino e abbandonarlo. Senza cuore! Nonostante si stia portando via
anche un
pezzo del cuore mio e di Davide quello lì è un
iceberg!
Cretina
io, che pensavo
di scioglierlo il suo cuore ghiacciato, congelato! Ma quale ghiaccio,
neve e
sole, quello non ha un cuore!
Ma
perché mi dovevo
innamorare proprio di lui? Non mi sono mai innamorata di nessuno, ho
avuto le
mie storie, le mie avventure, le mie occasioni, le mie passioni,
perché con lui
non è niente di tutto questo? O meglio è tutto
questo messo insieme e molto di
più. Sono finita proprio come quelle che prendevo in giro,
sfigata, innamorata,
sedotta e abbandonata. Altro che lista di quelli che ho lasciato io,
stavolta
il cuore l’hanno spezzato a me.
Si,
è così, Guido mi ha
sedotto e abbandonato. Io ci credevo in noi, ci ho creduto tanto ed ho
finito
per crederci sempre di più. Illusa. Insomma la festa
accademica, il ballo, la
finta convalescenza a casa sua, tutte le sue attenzioni per me dovevano
aver
significato pure qualcosa! E invece no! Niente. Quello che per me
è importante
e diventa il mio chiodo fisso, la mia speranza, i miei sentimenti, il
mio amore
per lui è niente.
Io
glielo avevo detto,
in principio, a suor Angela che Guido non mi voleva e lei invece no
sempre con
questa smania di spingermi e di convincermi che dovevo provarci. Pure
con le
bugie ci abbiamo provato, bel risultato!
Adesso
mi odia. Ma
tanto non me ne frega, non mi incanterà più con
il suo sguardo, il suo sorriso,
le sue fragilità, le sue insicurezze, il suo senso del
giusto, la sua presenza,
le sue labbra. Quelle labbra che continuo a desiderare di baciare, che
la
mattina di San Valentino mi hanno spinto a spiarlo nella sua stanza,
che poi se
mi scopriva, ma che gli raccontavo? Quelle labbra che credevo di
baciare ancora
la sera della festa, durante il nostro tango sentivo il suo respiro che
incrociava il mio, i nostri sguardi inchiodati l’uno
nell’altro, la passione
che si sprigionava dal nostro contatto,
quell’intimità, è stato magico, la
nostra
magia. Io non mi sono illusa di quello che c’è
stato, ma evidentemente non ha
significato per entrambi la stessa cosa, non è stato
abbastanza.
Avevo
ragione l’altra
sera, il mondo ce l’ha con me e l’amore
è solo una fregatura, è vero quello che
diceva Margherita. E’ inutile illudermi, Guido mi ha invitato
a quella festa
accademica solo perché Beatrice era rimasta bloccata
all’aeroporto di New York,
non mi ci avrebbe mai portato altrimenti, è stato costretto
dagli eventi, sono
stata solo un rimpiazzo, magari piacevole ma pur sempre un rimpiazzo. E
infatti
sia prima che arrivasse sia dopo, sia durante era tutto un
“Beatrice di qua,
Beatrice di là”, quello a me non mi vede proprio.
Anche quando è arrivato
l’invito io gli avevo portato il caffè, stavo
cercando di essere gentile, gli
stavo addirittura chiedendo di uscire, io a lui, una cosa anormale
proprio,
innaturale, e quello mi risponde quel no seccato e dopo mi prende pure
in giro
con quella risatina che non sarebbe stata la festa adatta a me. Tanto
io per
lui posso frequentare solo decerebrati, almeno mi sono presa la
soddisfazione
di dimostrargli che in mezzo a quelle teste d’uovo ci so
stare anche io! Mi ha
invitato solo perché non voleva andarci da solo ed invece mi
sono impegnata sul
serio per quella occasione, ci tenevo, volevo fare bella figura e
volevo farla
fare a lui, tutti quei libri, quelle nozioni di storia, politica,
geografia,
economia, beh mi hanno insegnato un sacco di cose che non sapevo ma mi
hanno
anche reso fiera di quella che sono e che so essere. Non sono stata poi
così
insicura come sosteneva Nina, anzi nonostante l’inizio
leggermente disastroso
mi stavo divertendo, stavo conversando con gli altri e stavo bene con
Guido.
Certo ho sbagliato qualcosa sul vestito, eppure quando mi ha visto
Guido aveva
uno sguardo imbambolato che era inequivocabile, pensavo di essere
bellissima
come mi ha sussurrato lui e invece mannaggia il colore. A me il rosso
sta bene
e invece per l’ambiente era un po’ troppo acceso.
Ma io pensavo di andare ad
una festa, quelli che erano tutti vestiti di nero, neanche fosse un
funerale!
Di moda e di feste ci capisco più io di loro, non
c’è dubbio. E poi sono finita
dalle stelle alle stalle, dalle braccia di Guido
all’apparizione di Miss
Moscetta ovviamente anche lei in nero, dalla scarpa persa a quei
cretini che mi
hanno tamponato, dalla macchina rotta al pronto soccorso. Un disastro.
Ho
sbagliato a fingere
di essermi slogata la caviglia, ho sbagliato a condividere con suor
Angela
quello che aveva scoperto su Paolo Marino, ma come la suora
l’ho fatto solo per
amore, non volevo e non voglio perdere Davide e chissà cosa
avrei dato per
avere una possibilità con lui. Credevo davvero che
l’occasione giusta avrebbe
fatto capire anche a lui che tutti e tre insieme potevamo essere una
famiglia e
che tra me e lui c’è qualcosa di non detto,
qualcosa che proviamo che può
essere anche più grande di quello che immaginiamo. Quando ci
siamo rivisti giù
al bar, dopo la festa, lui mi è sembrato davvero in
apprensione per me, è stato
così gentile, così premuroso, mi ha infilato la
scarpa che avevo perso ed io mi
sentivo la “sua” Cenerentola. Il periodo che ho
trascorso in casa con lui e
Davide anche se si basava su una bugia è stato uno dei
periodi più belli che ho
vissuto ultimamente, era così bello parlare di tutto, stare
insieme tanto
tempo, cercava di stare più che poteva a casa, la colazione,
la cena anche se
Miss Moscetta spuntava da ogni angolo io sentivo che lui si dedicava a
me con…
con amore, con affetto, sì probabilmente mi si era
affezionato come al gatto o
a cane. Ma come devo farmelo entrare in testa che quello non
è capace di
provare di sentimenti. Senza cuore Azzurra, ricordatelo. Beatrice poi
sparisce
intere settimane e all’improvviso pare il prezzemolo in ogni
minestra e non
solo quando non può venire lei, si premura di avvisare
Gianandrea per farlo
piombare qui di prima mattina. Quanta generosità!
Inspiegabile proprio. Tanto
un altro po’ ve ne andate a Berlino tutti e due e sarete la
coppia più bella
del mondo! Blèeeh!
Gianandrea
però è
sempre carino, adorabile, secondo me questo ragazzo lo
rimpiangerò pure visto
il mio disastroso “non” rapporto con Guido, ma come
devo fare? Non amo lui,
uffà! Amo Guido.
“Io
non sono pronta a
rinunciare a te”
Eh!
Un’altra
volta
l’occasione e la frase che avrei voluto sentire ma dalla
persona sbagliata. Ma
Guido Corsi è capace di dire o di pensare o di provare frasi
e sentimenti così?
Uffà!
Praticamente
potrei gonfiare una scatola di palloncini per quanto sbuffo!
Sono
contenta di
essermi chiarita con lui almeno sulla questione della caviglia e delle
bugie
che gli ho raccontato per sentirlo più vicino mentre ero a
casa sua, sono
felice anche di avergli spiegato cos’è per me
l’amore e cosa voglio in amore,
anche se a lui cosa vuoi che gliene freghi?
Per
la storia delle
bugie sul padre di Davide non ho avuto modo di parlargli e
probabilmente non ce
l’avrò mai, poco male, alla fine mi ha taciuto
delle cose anche lui, mica aveva
avuto il coraggio di dirmi di Berlino, un po’ codardo il
prof. eppure non
dovrebbe stupirmi, lui non ha mai fatto mistero che ci avrebbe mollati
e se ne
sarebbe andato.
Comunque
ora basta
pensare, ripensare, fantasticare, devo andare a prendere Davide a
scuola e le
mie riflessioni devono essere solo per lui, Guido deve uscire dai miei
pensieri.
O
forse no?
Che Dio ci Aiuti
N.d.A.
beh giusto perché non mi piace lasciare le cose
incomplete e dato che avevo scritto questi pov tanti e tanti mesi ci
tenevo a
chiudere questi topic in attesa trepidante della nuova serie.
P.s.
Non ho fatto i POV dell’ottava puntata perché ho
idealmente pensato che tutto quello che avevano da dirsi lo hanno fatto
in
qualche modo condividendolo insieme e non confessandosi con se stessi
come
potrebbe essere accaduto per le precedenti puntate che io ho provato a
ripercorrere. GRAZIE a chiunque mi abbia seguito anche in questa mia
ennesima e
modesta scrittura. Un bacio, Serena.