Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Lettera Scarlatta    02/09/2014    0 recensioni
Sono Alexander Story, classico sfigatello di diciassette anni. La vita poteva essere un po' più originale.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Cuffia nera.
 Kefiah grigia.
 Canottiera nera.
 Pantaloni neri.
 Anfibi neri.
 Guanti in pelle senza dita neri.

Finii di spuntare la lista, il mio costume era completo.
Provai i vestiti poggiati sul letto.
« Ma sono proprio figo. » dissi ammirandomi allo specchio.
Era notte fonda e decisi di uscire di casa, naturalmente dalla finestra, per entrare in azione. Camminai per almeno un'ora prima di ritrovarmi in una strada sterrata fuori città.
« Piccolo stronzo non ti conveniva mangiare quei microcip! » gridò una voce femminile.
« Cagali! » continuò.
Seguii la voce e quando arrivai abbastanza vicino all'origine mi nascosi dietro un albero. Potevo intravedere tre figure, una delle tre era coricata in terra.
Quest'ultima cercò di alzarsi e scappare ma quella che sembrava una donna si avventò su di lui e con una katana gli tagliò le gambe. Sussultai.
L'uomo urlò di dolore guardando i moncherini.
Porca merda, ma quello è l'ispettore che mi ha messo una B!
I raggi di luna illuminarono una ragazza che saliva rapidamente su un macchina sfasciata per poi rifoderare l'arma ancora sporca di sangue. Aveva un body nero, degli stivali col tacco alti fino alla coscia e dei guanti a rete agganciati tra l'indice e il pollice lunghi sino al gomito. Sul viso aveva una maschera nera che lasciava vedere gli occhi e la bocca tinta di rosso. Il suo sguardo era rivolto verso il basso e quando lo alzò notai che i suoi occhi erano totalmente bianchi.
Che figa.
« Se non ce li dai tu saremo costrette a prenderceli. »
A parlare fu la terza figura, la quale per mio stupore restava sospesa in aria agitando delle ali bianche.
« Ma che cazz... » sussurrai prima di tapparmi la bocca. Indossava un vestito bianco con lo strascico che sfumava sul marrone e una maschera di piume sugli occhi.
Quando vide che la ragazza vestita di nero si stava avvicinando, l'uomo indietreggiò con i gomiti lasciando una scia di sangue . Prima che potessi fare qualcosa lei gli squarciò la pancia con le unghie.
« Cazzo! » urlai.
Sono un coglione.
La visuale mi venne oscurata dalla ragazza col vestito bianco che mi piombò addosso. Mi afferrò con i suoi piedi nudi per poi spiccare il volo sollevandomi alcuni metri da terra. Istintivamente mi liberai dalla presa cadendo rovinosamente al suolo vicino alle gambe mozzate. Mugugnai dal dolore mentre mi alzavo rapidamente.
Davanti a me la ragazza in nero stringeva qualcosa tra le mani ricoperte di sangue. Come mi fu vicina cercò di darmi un calcio sul petto che riuscii prontamente ad evitare.
« Non picchio le donne. » dissi con voce rauca.
« Bene, vorrà dire che mi divertirò solo io. » rispose lei mordendosi un labbro.
Sfoderò la katana puntando al mio collo. Deglutii ma mantenni la calma.
« Buh! » mi sussurrò all'orecchio l'altra ragazza. Spaventato mi spostai rapidamente ma la lama mi tagliò sul petto. Loro risero avvicinandosi lentamente a me: una volava, l'altra gattonava.
Non devo avere pietà.
Diedi un calcio alla ragazza in nero ma lei mi afferrò saldamente la gamba poco prima di colpire l'altra facendomi cadere in terra. Poggiò la scarpa sul mio cazzo.
« Se fiati lo perdi. » ghignò mostrandomi dei canini particolarmente aguzzi.
La ragazza alata poggiò lentamente i piedi al suolo subito dietro la sua compagna.
« Felis, perchè non glielo tagli e basta?
» propose seccata.
Urlai di dolore alla pressione del tacco. Subito Felis tolse lo stivale da lì e si avvicinò alla mia faccia.
« Taci puttana. » mi disse lei conficcandomi le unghie della sua mano nel collo.
Prontamente la spinsi via dandole un pugno sullo stomaco. Si piegò in due sputando del sangue per terra, alcune ciocche di capelli neri le caddero sul viso. Alzò lo sguardo e mi soffiò come un gatto.
« Ibis! » urlò chiamando l'altra.
Quest'ultima, girata di spalle, si voltò ruotando solamente la testa di 270 gradi. Dalla bocca fuoriusciva la coda di un topo ancora vivo. Lei lo risucchiò come uno spaghetto.
« Ma che cazzo! » Urlai spaventato e disgustato allo stesso tempo.
« Ti sembra il momento di mangiare quello squallido topo quando abbiamo quì questo gustoso ragazzino? » rispose la ragazza in nero avvicinandosi nuovamente a me, l'altra planò e mi afferrò per le gambe.
« Sta volta voglio essere sicura che non ti alzerai più. » disse mentre volava parecchio in alto. La kefiah si sciolse e cadde a terra, io la seguii poco dopo.
« Tu? » urlò l'altra ragazza mentre cadevo.
Aspettai il colpo ad occhi chiusi ma non arrivò perchè mi prese prontamente in braccio. Mi divincolai cadendo in terra e strisciando via da lei.
« Stai lontano dalla FPT, non avere mai nulla a che fare con loro.
» mi disse preoccupata. Con uno scatto felino si arrampicò su un albero per poi sparire subito dopo. Davanti alla luna vidi l'ombra dell'altra ragazza volare via.
« Ma cosa cazzo sono quelle? » dissi tossendo.
Contro di loro, nonostante la mia forza, mi sentivo impotente.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Lettera Scarlatta