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Autore: Nami_chin96    02/09/2014    2 recensioni
Tutti conosciamo Sam Puckett, la ragazza allegra e peperina del noto web show iCarly ma cosa succederebbe se Sam avesse un improvviso attacco di nostalgia nei confronti di una "certa" persona? Ancora una volta, il destino farà il suo corso e grazie allo zampino di Cat e di alcuni bambini Sam ritroverà il sorriso. Ho attirato la tua curiosità? Bene, allora non ti resta che entrare e leggere per scoprire come sono andate le cose.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sam Puckett. Un nome e un cognome.  
Sam Puckett.Una tipa allegra e forte. 

Sam Puckett. La ragazza che nessuno vorrebbe mai sfidare.
 < Sam? Sam! > chiamò Cat, scuotendo l'amica per un braccio
< che c'è!? Stavo facendo un sogno! > ribatté lei, scocciata. Non le piaceva essere interrotta mentre faceva qualcosa che le piaceva. Ad esempio, una volta la sua vecchia amica Carly aveva tolto la corrente proprio quando stava giocando ad un videogame appena uscito e stava per vincere. Quel giorno si era proprio infuriata e non aveva rivolto la parola a Carly per due giorni.  Ma lei era fatta così. Era il suo carattere. < mi dispiace, non volevo.. > si scusò Cat, timorosa che Sam si arrabbiasse per l'ennesima volta. Ma non lo fece. Contò fino a tre e poi disse  : 
< no, scusami tu. Che succede? >  
 < oggi arrivano i nostri nuovi bambini >
 < ah..wow..E come si chiamano? >  
< Mark, Stephanie e James >
< ..wow.. >  disse Sam con finto entusiasmo. Si alzò dal letto ed andò in cucina, seguita da Cat.  In realtà avrebbe voluto farsi una doccia calda ma l'orario dell' orologio sul suo polso glielo impediva: 11.47, quasi ora di pranzo. Aprì il frigorifero e tirò fuori una scatola di latta  
< cosa contiene? > chiese l'amica
< le alette di pollo dell'altra sera > rispose,  addentando un vecchio osso mezzo rosicato e lasciato a metà < ne vuoi? >
  < oh, no grazie preferisco i miei bibble >  disse la rossa, leggermente schifata, prendendo il solito enorme scatolone contenente i suoi dolci preferiti.  Ormai conosceva bene Sam e la sua abitudine di lasciare il cibo in giro per giorni dove capitasse, perfino sotto il materasso, quindi non ci faceva più tanto caso. Ok, all'inizio era strano ma col tempo ci aveva fatto l'abitudine e aveva imparato ad accettare il cattivo difetto della sua nuova coinquilina. Ma Sam era strana quel giorno. Sembrava quasi che mangiasse solo per il gusto di farlo più che per fame vera e propria.
Quando ebbe finito, si pulì la faccia sulla gonna rosa di Cat, lasciandole un alone di salsa sull'orlo e si sdraiò sul divano.  Accese la tv ma la spense subito dopo. Non aveva voglia di vederla. Non aveva voglia di fare niente. Era abbattuta e giu di morale, particolare che non sfuggì alla sua amica.
 < Cosa ce che non va? > chiese Cat, preoccupata
< niente, perché? >
< sei strana.. Non hai reagito quando ti ho chiamato, hai lasciato a metà il pranzo e hai anche spento la tv >
< naah, non ho niente... Tu piuttosto >
< dimmi > < hai dei bibble attaccati sulla faccia >
< oh..> sospirò la ragazza dai capelli rossi, pulendosi il volto con un tovagliolo trovato per caso sul tavolino del salotto.
< a che ora arriveranno le pesti? >
< alle 12.30 >
< ma é tra mezz'ora! Quale persona educata lascerebbe i propri figli in casa d'altri mentre stanno ancora mangiando?!? > si lamentò Sam che detestava essere disturbata all'ora di pranzo e nelle successive tre ore. Per lei il servizio di baby sitter iniziava esattamente alle 16.00, ora di merenda. E sarebbe finito alle 17.00. Era una vera noia prendersi cura dei bambini ma non poteva di certo lasciare Cat da sola ad occuparsi di quelli scalmanati, cosa avrebbe pensato Carly se l'avesse saputo? Già, Carly. Quanto le mancava. Ma aveva promesso che non sarebbe stata triste, così scacciò indietro le lacrime e tirò su col naso
< hai il raffreddore? > chiese l'amica, pronta a porgerle il suo tovagliolo usato poco prima
< e mettilo via > disse lei  < d'accordo. Allora aiutami a sistemare la stanza >
 < quale stanza? >
< la nostra. É in disordine >
< ma... I bambini? > chiese, sperando che la scusa funzionasse. Andiamo, Sam Puckett che faceva le pulizie? Ma in quale universo!
 < arriveranno tra trenta minuti, ne abbiamo di tempo >
< oh no.. > sospirò lei ma ormai era troppo tardi, Cat la stava già trascinando in camera.
 
                       -----------------------------TRENTA MINUTI DOPO-------------------

 *Din don* suonò il campanello
 < din don vado io! > esclamò Cat, imitando il suono del citofono. Lo faceva sempre con tutti gli oggetti che emettevano un suono.  Appena aprì la porta, si trovò davanti tre bambini. Il primo aveva sulla decina d'anni e portava una felpa blu elettrica e dei jeans strappati, il secondo aveva i capelli biondi e indossava una tuta verde mentre la bambina, che ad occhio e croce dimostrava sette anni, portava lunghe trecce color biondo grano e indossava un vestitino rosa con un fiocco rosso in vita. Ai piedi portava scarpe a bebé nere e calzini col pizzo
< Voi dovete essere i bambini che dobbiamo curare oggi >  
< si, esatto. Questi sono Mark, James e Stephanie > disse la donna alle loro spalle, indicando in ordine i figli
< oh, lei deve essere la madre? >
< sono io >
 < non si preoccupi, i suoi pargoli con noi sono al sicuro >
< certo. Divertitevi piccoli, ci vediamo dopo >
< ciao mamma > salutò Stephanie agitando la manina. Cat richiuse la porta e condusse i tre nel salotto.  
< allora... Cosa vi va di fare? > chiese la ragazza
< ma guarda sono arrivati i terremoti > disse Sam, sbucando dal corridoio
 < ragazzi lei é la mia amica, Sam Packol >
< é Puckett >
< io pensavo si dicesse Packol > rispose Cat, stupita. A volte era un po tonta ma aveva un buon cuore e Sam in quel momento aveva bisogno dell'affetto di qualcuno, così l'abbracciò. Ma naturalmente si staccarono quasi subito.
< D'accordo bambini, cosa volete fare? >  domandò la ragazza tonta ai tre piccoli ospiti
< spariamo il pollo nel giardino del vicino > propose Mark,  porgendo un sacchetto di plastica contenente il volatile comprato poco prima dal macellaio all'angolo.
< ottima idea! Sam andiamo a prendere il cannone > disse Cat, stranamente entusiasta: solitamente era lei quella contraria a queste cose ma quel giorno si sentiva particolarmente euforica e aveva voglia di scherzare e divertirsi, anche nei modi più strambi. Cosi prese la mano della bionda e fece per portarla in giardino ma lei si staccò e si sedette sul divano
< scusa,  non mi va di giocare > disse  < allora cosa ce che non va!? > chiese Cat spazientita. Poche volte Sam l'aveva vista in quello stato. Significava che aveva perso la pazienza.  
< Senti non hai detto nulla quando ti ho svegliata e ok, hai lasciato a metà il cibo e ok, non hai guardato la tv e ok mi hai persino abbracciato e ok! Ma ora non posso credere che tu non voglia lanciare il pollo é uno dei tuoi passatempi preferiti! Ti vuoi decidere a dirmi che hai?! >  
Sam esitò qualche istante
 < davvero lo vuoi sapere? >  
< certo! Anche i bambini vogliono saperlo, vero ragazzi? >
< si,non ci piacciono le baby sitter tristi > mugolò Stephanie con la sua vocina
< d'accordo, mettiti sul divano >
Cat obbedì e subito dopo si sedette accanto alla sua amica
<  il..il fatto é che mi manca Freddie...  > disse, iniziando a piangere
< il sogno che ho fatto era su di lui e questo mi ha resa felice però é brutto svegliarti e realizzare che purtroppo era soltanto un sogno. Mi manca tanto...> disse fra i singhiozzi
< chi é questo Fred? > domandò James
< Freddie! > lo corresse subito Sam
< Oh, era un amico di Sam prima che si trasferisse qui > spiegò Cat
< solo un amico? >  chiese Stephanie, alzando un sopracciglio
< oh..per Giove! Devo andare a...a prendere Dice a scuola > disse la bionda, alzandosi e con le guance rosse come due mele mature. No, era ovvio. Non era stato solo un amico. E lei ne era ancora innamorata.
 < ma Dice torna da solo > sbottò Cat con la sua aria ingenua
< beh io invece vado a prenderlo. A dopo! >  Detto questo uscì, sbattendo la porta
< ho detto qualcosa che non va? > domandò la bambina, mortificata
 < oh, no va tutto bene. Fa sempre cosi quando vuole stare sola. Avanti bambini, chi vuole lanciare il pollo per primo? > disse la rossa, cercando di non pensare troppo ai problemi della sua amica. Voleva aiutarla ma non sapeva come.
< No, Cat lascia perdere. Noi vorremmo aiutare Sam > disse Mark. Il suo tono era sincero. Cat rimase colpita, cosi piccoli eppure cosi sensibili.
< ma come pensate di fare? > chiese lei
< uhm...oh! Certo, guardate! Sul tavolo ce il cellulare di Sam, deve averlo dimenticato. Spediamo un messaggio a Freddie e facciamo in modo di farli incontrare stasera > disse James
 < ma... E Sam come la facciamo uscire? >  chiese Stephanie
 < é semplice. Appena torna le diciamo che  ha chiamato Freddie, dicendo di aver bisogno di un consiglio e dopo di che li faremo incontrare al punto stabilito > disse infine il bimbo, sorridendo
< sei un genio >  disse Cat con voce ingenua.  Neanche lei avrebbe pensato ad un piano cosi perfetto e preciso.  Non persero altro tempo. La rossa si precipitò in cucina, afferrò il cellulare della sua amica e scrisse : Ciao, Freddie! Come stai? Avrei bisogno di vederti questa sera alle otto al ristorante che c'è qui a Los Angeles vicino casa mia. Devo chiederti una cosa.Vedi di arrivare puntuale,Benson! scrisse infine,cercando di somigliare il più possibile a Sam. Inviò il messaggio e richiuse il telefono.  
< Fatto! > gongolò trionfante
< Ok, ora dobbiamo solo aspettare che torni Sam >
 < intanto lanciamo il pollo? > domandò Cat 

---------SEATTLE, CASA BENSON---------------
 Un Freddie piuttosto agitato stava camminando nervosamente avanti e indietro per la sua stanza. Quel giorno aveva tenuto un difficile esame di economia e moriva dalla voglia di sapere com'era andato.  Si sdraiò sul letto ed afferrò il suo Ipear, per controllare che sua madre non le avesse mandato l'ennesimo messaggio di raccomandazioni. Da quando era partita per andare a trovare una zia malata, non aveva fatto altro che assillarlo con sue preoccupazioni. Accese il telefono e rabbrividì: il messaggio c'era. Lo aprì controvoglia ma subito realizzò che non era stata sua madre a mandarlo. Era firmato Sam. La "sua" Sam. Allora non lo aveva dimenticato. E voleva incontrarlo. Quella sera. Alle otto!  Freddie non ci poteva credere, sentì le guance andare a  fuoco e, guardandosi allo specchio, realizzò che era diventato rosso come un pomodoro.  Richiuse il cellulare ed andò a farsi una doccia: voleva essere perfetto per la serata. Ma c'era una cosa che non capiva, dove le aveva dato appuntamento Sam?? Ah si, il ristorante... Ma quale? Si spremette le meningi e alla fine ci arrivò
< DA BOTS! >  esclamò infine. Sam gliene aveva parlato più volte durante le loro ultime telefonate, risalenti a circa cinque mesi prima e così Continuò a prepararsi e a canticchiare per la felicità.
 
---------------- CASA DI CAT-------------------- 
< Oh, eccola sta arrivando! >  disse Cat che era di guardia alla porta
< presto! Tutti in posizione! >  disse Mark e subito gli altri si sistemarono sul divano, accendendo la tv su un programma a caso.
< eccomi, sono tornata > disse la bionda, varcando la soglia
< dov'è Dice?  > chiese la rossa, credendo che il ragazzino fosse con lei
< l'ho lasciato a casa di Goomer dovevano fare delle cose riguardo...ah boh non me l'ha detto > rispose Sam, avventurandosi verso la sua ala preferita della casa: la cucina.  Aprì di nuovo il frigo e tirò fuori la scatola di latta. Mentre iniziò a mangiare, Stephanie si avvicinò e disse con aria innocente
 < prima ti ha chiamato un certo Freddie ha detto che stasera ti aspetta da Bots perché ha bisogno di chiederti una cosa >  < CHE?!? >  a quelle parole, Sam per poco non si strozzò. In fondo era per tutto il pomeriggio che non faceva altro che pensare a lui e ora era lui stesso che l'aveva contatta.
< a che ora??? >  chiese, col cuore che iniziò a battere a mille
< alle otto! >  rispose James dal divano
< corro a preparami!! >  disse la bionda, sparendo in camera sua.
< Ne vedremo delle belle >  sorrise Stephanie  
< Già > la seguì Cat.
Le ore passarono in fretta, erano le 19.40 mancava davvero pochissimo. I bambini ormai se ne erano andati e Cat si apprestava a mangiare una pizza in compagnia di Dice e Goomer
 < come sto? >  chiese Sam, facendo capolino dalla camera. Ai due ragazzi per poco non cadde la pizza dalla bocca. La ragazza indossava un vestito nero, corto e brillantinato con un laccetto dietro il collo e un paio di scarpe aperte nere col tacco. I capelli erano raccolti in una coda bassa e li ricadevano morbidi sul lato sinistro del viso.  Il tutto era condito con degli orecchini argentati a forma di perla e una pochette del medesimo colore. Era strano vederla senza i suoi soliti abiti. Ma era davvero bellissima, dovevano ammetterlo
< S-Sei un incanto... >  disse Dice, sognante
< Grazie. Ora scappo ciaooo > disse la  bionda uscendo in fretta.  Forse era cambiata esteticamente ma dentro rimaneva sempre lei. 

---------------------DA BOTS--------------------- 
Sam arrivò in tutta fretta e si sedette su un tavolo a caso del locale: Freddie non era ancora arrivato e l'emozione era alle stelle. Finalmente avrebbe rivisto l'unico uomo che avesse mai veramente amato.  Controllò per l'ultima volta di essere in ordine e si sistemò meglio il vestito. Dieci minuti dopo fece il suo ingresso un ragazzo in smoking e capelli pettinati con un leggero ciuffetto all'insù. Sam lo riconobbe e, col cuore che stava per scoppiare, lo chiamò
< Benson! Sono qui! >  disse, alzando la mano. Lui la notò subito e si avvicinò. Quando la vide restò ammutolito: era stupenda.  
< faccio questo effetto conciata cosi?!? > chiese lei, leggermente irritata. Quanto odiava i vestiti! Se fosse stato per lei sarebbe andata anche in jeans e sneakers ma Cat gliel'aveva proibito < devi essere femminile per stasera > aveva detto. Freddie si sedette al tavolo, davanti a Sam
< Ti trovo bene, Frednerd > disse la bionda, fingendo di prenderlo in giro
< anche tu vedo che stai bene, Puckett > ribatte lui con lo stesso tono.  
< già...ma prima di tutto ordiniamo > disse Sam . Freddie alzò gli occhi al cielo: non era cambiata affatto, il cibo per lei veniva prima di tutto. Dopo che ebbero ordinato, il ragazzo fece un respiro profondo e inizio la conversazione
< allora...di cosa avevi bisogno? >  
< di cosa avevi bisogno tu piuttosto >
 < che? >
 < quando sono tornata i bambini e Cat mi hanno riferito che mi avevi chiamato dicendo che avevi bisogno di chiedermi una cosa... >  
< ma non é vero! Sono io che ho ricevuto un tuo messaggio che più o meno diceva le stesse cose che mi hai detto ora! >
< Fa vedere il cellulare >   Freddie passò il telefono a Sam e questa realizzò che non stava mentendo.
 < Aspetta... Se io non ti ho chiamato e tu non mi hai mandato nessun messaggio allora... chi e stato? >  
 Sam fece due rapidi calcoli ed arrivò alla soluzione  < CAT!!! >  esclamò infine 
 
< beh, in fondo é meglio cosi.. >  
< cosa? >  
< che non devi chiedermi niente. Sono stato preoccupato per te tutto il pomeriggio, temevo ti fossi cacciata di nuovo in qualche guaio >  
< Freddie...*sospiro* anch'io non ho fatto altro che pensarti e ripensarti per tutto il giorno. Mi mancavi davvero tanto >
 < che dici, usciamo da qui? > propose lui
< ma? E la cena? >  
< ah non preoccuparti... Mi autoinvito a casa tua se non é un problema > disse il ragazzo sorridendo. Uscirono dal locale proprio quando il robot stava per servirli ma, dato che non trovò più nessuno, pensò bene di servire i ragazzi del tavolo accanto che avevano ordinato un doppio hamburger.
< facciamo una passeggiata? >  domandò lui e lei gli sorrise: si. Si incamminarono verso casa della ragazza, che era a due isolati da li e si tennero per mano, incrociando le dita, per tutto il tragitto.
< Davvero ti sono mancato? >  
< non sai quanto, Freddie! >  
< anche tu mi sei mancata >
 < I-io credo di amarti ancora e... >
 < shh! >  *dito sulla bocca di lei*  < Ti amo anche io, Puckett! >  I due si avvicinarono e si diedero un bellissimo bacio.  Si staccarono un momento e Sam portò le braccia attorno al collo di Freddie, lui invece la afferrò per i fianchi
< ho sognato questo momento per giorni >
  < davvero? >  
< no, in realtà da stamattina ma che importa! Sei la mia vita non voglio più perderti così >
< non me ne andrò mai più, promesso > Le asciugò le lacrime con le mani e, afferrandola per le guance ancora bagnate la baciò di nuovo al chiaro di luna.
< andiamo a casa? >  disse lui, staccandosi
< si, andiamo > sorrise Sam.
I due innamorati camminarono ancora teneramente mano per mano finché non raggiunsero l'appartamento di Sam e Cat ma quello che successe dopo é un'altra storia.  Ciao ragazzi, eccomi con una nuova one-shot, come potete vedere ho cambiato genere, passando alla mia sitcom preferita, ovvero iCarly. So che avrei dovuto mettere "sam e cat" ma non era disponibile, tuttavia tra le note ho messo cross over appunto perche Freddie va a trovae Sam quando si é gia trasferita. Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate. CI CONTO, EH ;) !!! ps: il prossimo capitolo di "new entry " uscirà tra giovedì e venerdì :) A presto! :)
  
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