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Autore: Drunk on Love    02/09/2014    0 recensioni
Il cane corse via, in direzione dell'ospedale. Solo allora, si accorse che la piccola piangeva. Kakashi andò di fronte al tavolo, osservando con il suo occhio attento la bambina. Aveva la carnagione molto scura, i capelli ricci e degli occhi verdi che contrastavano con la sua pelle. Notò un piccolo graffio sulla guancia. Si decise a prenderla in braccio.
Questa ff parla di Kakashi, che da un giorno all'altro si ritrova padre di una bambina di cui sa solo il nome. Spero che vi piaccia ;)
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Team 7, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’uomo mascherato fu clemente: concesse al suo prigioniero una giornata intera per pensare a cosa fare.
Kakashi sapeva cosa doveva fare. Come shinobi aveva l’obbligo di difendere il Villaggio. Il Villaggio prima di tutto. Difendi il Villaggio e sarai ricompensato. Il tuo dovere è difendere il Villaggio.
Ma i bambini innocenti? Chi aveva il compito di salvare questi poveri figli?
Aveva sempre saputo che i legami sono pericolosi. Lo sapeva fin troppo bene. D’improvviso hai qualcosa da perdere.
L’uomo mascherato lasciò la pergamena sigillata sul tavolo di quella stanzetta e uscì dalla porta.
 
Kakashi provò in tutti i modi a liberarsi dalla catena che lo legava, ma fu tutto inutile.
Era una catena speciale: oltre ad essere chiusa da un lucchetto la cui chiave era in possesso del suo carceriere, era fatta di un materiale che bloccava il chakra. Lo usavano anche a Konoha per trasportare i prigionieri.
Una volta appurato questo, si decise a rilassarsi per non sprecare energie.
Valutò la stanza in cui si trovava: le pareti erano di un bianco sporco ed erano prive di decorazioni, era illuminata solo dalla lampadina biancastra appesa malamente al soffitto, aveva una porta alla sua sinistra ed era priva di finestre, il ché voleva dire che per scappare avrebbe dovuto attraversare altre stanze. Notò un buco nel muro, non molto distante  da dove era seduto lui. Strisciò a terra fino a raggiungerlo, poi ci soffiò sopra per togliere la polvere che vi si era depositata, e ci guardò dentro. Da quel minuscolo squarcio nel muro scorse una stanza completamente diversa dalla sua: le pareti sembravano di un color rosso scuro, poi il suo sguardo cadde su un letto, con le lenzuola azzurre. Il suo cuore si fermò per un attimo: distesa supina sul letto, c’era Sukai. Tirò un sospiro di sollievo nello scoprire che il suo petto si alzava e si abbassava ritmicamente: era viva.
Dunque non mi ha mentito.
Ora, però, rimaneva il dubbio: cosa fare?
Tornò strisciando dove poco prima era seduto e appoggiò la testa al muro.
Sapeva bene che, qualunque fosse stata la sua scelta, se ne sarebbe pentito.
Oh, Sukai.. ti chiedo scusa per non essere stato più attento. Ho fallito sia come maestro che come padre.
Per un istante valutò seriamente l’idea del suicidio: sarebbe bastato smettere respirare, o sbattere la testa contro il muro.
Pensò che, in questo modo, non avrebbe permesso all’uomo mascherato di leggere la mappa e che, forse, Sukai si sarebbe salvata.
Non servirebbe a niente. La ucciderà e troverà qualcun altro in grado di leggerla.
Sospirò disperatamente, e pregò che venisse qualcuno a salvarli.  A salvare Sukai.
Poi, lentamente, si addormentò.
 
Obito era appoggiato al tavolo, e guardava Kakashi dormire. Non provava nemmeno un po’ di pena, anzi.
Era perfettamente lucido, e sapeva quello che faceva: una volta che Kakashi avrebbe ceduto e tolto i sigilli alla mappa, il suo piano poteva essere  attuato, e la sua vendetta compiuta.
Aspettò che il suo prigioniero si svegliasse. Quando Kakashi cominciò a sbattere la palpebra scoperta, si rimise subito la maschera.
 
«Ben svegliato» disse in tono quasi allegro. Kakashi ebbe per l’ennesima volta la sensazione di conoscere il suo interlocutore.
Il carceriere si staccò dal tavolo e si accovacciò dinanzi a lui, a un palmo dal suo naso.
«Allora? Hai deciso?» gli chiese.
Kakashi ci mise pochi istanti a destarsi del tutto, nonostante l’intorpidimento dovuto alla posizione innaturale nella quale era costretto. Sospirò prima di parlare.
«Se sciolgo i sigilli,  ho la tua parola che la lascerai andare?» chiese all’uomo mascherato.
«Per chi mi hai preso? Sono un gentiluomo. Tu fai quello che ti ho chiesto e io mantengo la promessa che ti ho fatto. Lei sarà libera.»
L’albino però ancora esitava.
«Perché proprio io? Ci sono molti ninja capaci quanto me con i sigilli. Perché non rapire un ANBU?»
«Primo: perché sai bene di essere il migliore, e io voglio solo il meglio. Secondo: perché tu hai qualcosa da perdere, a differenza di un ANBU. Terzo: perché è più divertente» rispose l’uomo mascherato con un ghigno inquietante.
«Che vuoi dire?»
«Dovresti vederti: il famoso e temuto Hatake Kakashi che trema come un cane bagnato per una bambina. Quel mostriciattolo ti ha intenerito parecchio. Forse troppo» rispose questo.
Kakashi non sapeva cosa rispondere: il suo carceriere aveva ragione. Eppure non gli era mai dispiaciuto e non si era mai pentito di averla presa con sé. Nonostante le difficoltà, le domande a cui dovette rispondere, non l’aveva mai rimpianto.
«Allora?  Hai preso la tua decisione?» la voce di quell’uomo cominciava a diventare più minacciosa.
«Ho altra scelta?»
«Sì, potresti lasciare che la piccola marmocchia muoia.»
«Non la toccare!» urlò Kakashi facendo uno scatto in avanti, subito bloccato dalla catena. Si trovò a fissare l’occhi destro del suo carceriere. Ci vide dentro un’ombra, qualcosa di molto familiare.
Basta Kakashi, ora hai anche le allucinazioni,  si disse, distogliendo lo sguardo.
«Bene, quindi..» L’uomo con la maschera si alzò e fece il giro del tavolo: «ti do ancora qualche ora. Non sprecarle dormendo. »
Detto questo, uscì dalla stanza chiudendo la porta.
Kakashi appoggiò la testa al muro, rassegnato. Non aveva scelta.
Eppure in quel momento, fra i tanti pensieri che gli ronzavano nella mente, quello che sovrastava gli altri era un solo: Conosco quella voce.


-Angolo Autrice-

Saaalve gente.
Dopo secoli di assenza sono finalmente risorta. So che non è molto lungo, scusatemi anche per questo.
Purtroppo non ho scuse. O meglio, il computer si è rotto due volte, ma nel frattempo l'abbiamo aggiustato e avrei potuto pubblicare almeno altri sei capitoli, quindi mi scuso per la mia mancanza di scuse (?).

Okay, non so nemmeno io quello che ho detto. Ma ora vi lascio, altrimenti diventa più lungo questo "angolo" che il capitolo lol.
Spero che vi piaccia. Scusate ancora :c

-Drunk on Love-

 
  
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