Guance screziate di debole, effimero rosa. Labbra rosse, appena screpolate, sfregiate da un’impudente brezza settembrina. Sguardo serio, passo svelto...
Era ormai consuetudine, per lei, attraversare quelle vie con un velo di lontana e malcelata malinconia. Tanto caratteristiche, anni addietro, ora così scialbe, avevano perso, insomma, il folclore che sempre le aveva contraddistinte.
Di quelle vie, di quel paese, di lei: non era rimasto altro che cenere.
Tornerai ad essere fuoco o ti limiterai ad essere l’ombra di te stessa?