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Autore: Cromo    03/09/2014    2 recensioni
[http://it.wikipedia.org/wiki/Dota_2]
Questa storia è inspirata ad un personaggio di un gioco e pertanto presenta una prima parte lineare con qualche mia interpretazione, mentre una seconda di pura fantasia
Spero che non vi dispiaccia troppo dato che il racconto è una semplice illustrazione di un personaggio che ritengo meraviglioso
Se vi sono alcuni problemi come per esempio il non aver rispettato qualche regola mi dispiace ma come già detto è la prima cosa che posto quì.
In tal caso sapere gli errori aiuterebbe parecchio
Buona Lettura
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Magia.
Fin troppo si potrebbe parlare di questo argomento.
Così complessa e così enormemente piena di diversità che non è per tutti richiesta una grande memoria per imparare a comprenderne a pieno le caratteristiche. Infatti dove molti maghi spendono notti intere per memorizzare una singola Palla di Fuoco ve ne erano alcuni in grado di farlo con semplicità inaudita, in un tempo di gran lunga inferiore allo standard. Tra questi uno si distingueva per la capacità di farlo nel giro di pochissimi secondi. Questo, come è logico pensare, non era uno dei soli talenti di questo incredibile mago.
Ben presto divenne un leggendario incantatore e un incredibile artigiano di oggetti inimmaginabili, conosciuto in tutto il mondo, rispettato dagli alleati e temuto dai nemici. Perfino i più potenti esitavano a pronunciare il suo vero nome.
Ma ora mi è possibile con tranquillità parlarvi di lui.
Il suo nome era Aghanim

Questa storia purtroppo non riguarda il potente mago ma suo figlio: Rubick
Rubick era l’unico figlio di Aghanim, che crebbe vedendolo come unico punto di riferimento e di importanza nella sua vita. La sola cosa che gli importava era di rendere fiero suo padre.
Il ragazzo sviluppò fin da subito una certa attrattiva ed affinità alla magia.
Imparò con non molta fatica i rudimenti dell’arte. Ma il giovane non possedeva le immani capacità del padre neanche lontanamente ed era perfino inferiore alla maggior parte dei maghi.
Non possedeva la grande memoria di suo padre ne la sua capacità nel plasmare la pura essenza della magia.
Rubick fin da subito si sentì molto a disagio e cadde in depressione a causa di questa mancanza.

Suo padre, Aghanim, rimase sempre felice e fiero di suo figlio ma si lamentò molto di più della sua depressione che della sua mancanza di capacità.
Un giorno, durante l’allenamento giornaliero Aghanim mostrò una delle sue più grandi creazioni al giovane figlio. Il Magus alzò al cielo uno scettro gemmato risplendente di luce che fuori usciva dal grande e blu cristallo simile alla lama di una spada. Tenendolo stretto al manico di color dorato, Aghanim lo posò nelle mani del figlio. Lo scettro era incarnazione dei segreti del Magus e rappresentazione della sua energia stessa. Rubick prese stupito lo scettro del padre tra le sue braccia.
Nessuno sa perché ma lo scettro agì inaspettatamente liberando le capacità rimaste segregate all’interno del corpo del ragazzo fin dal giorno della sua nascita.
Rubick divenne speciale.
Il ragazzo acquisì la capacità unica di prendere in prestito gli incantesimi appartenenti agli altri incantatori incrementando enormemente il suo potenziale ed il suo potere
Nonché il suo senso di auto-conservazione.
Aghanim, temendo i possibili eventi che sarebbero potuti accadere se il figlio avesse perso il controllo del suo nuovo potere, tolse e nascose lo scettro al figlio. Rubick dopo un lungo discorso capì le preoccupazioni del padre e accetto volentieri le sue azioni.
Il ragazzo non era ancora pronto per possedere un così grande potere ma le sue capacità ormai erano state svelate e rimasero pronte per essere perfezionate.
Con la crescita, Rubick divenne un uomo e lavorò duramente per mostrare appieno le sua capacità a sua padre, ma allo stesso tempo, anche a se stesso.
Si auto impose di partire per perfezionarsi, di viaggiare e di non ritornare finche non sarebbe stato in grado di utilizzare tranquillamente il potente scettro di suo padre.
Il tempo passò.

Molti videro Rubick come l’unica debolezza di suo padre Aghanim e decisero di rapirlo ed ucciderlo.
Si presentavano come pupilli desiderosi di apprendere le arti della magia mentre in realtà erano assassini professionisti.
 Rubick li tolse di mezzo uno dopo l’altro senza esitazione trovando in quelle schermaglie un senso di piacere mai provato prima. Ben presto il mago iniziò a cercare altri incantatori per duellare mostrando loro le proprie capacità e la sua superiorità. Sconfisse ogni sfidante uno dopo l’altro superandolo notevolmente grazie alla sua capacità di ritorcere contro i loro incantesimi.
Con gli anni che passavano Rubick finì per rimanere privo di degni avversari.
Ormai desiderava solo di combattere quelli che erano il meglio del meglio degli incantatori, quello che lui stesso si considerava. Uno dei più famosi e che il mago cercava disperatamente, era un potente invocatore conosciuto universalmente come Arsenal Magus, un mago che possedeva un incredibile conoscenza di incantesimi totalmente impossibili che attiravano tremendamente la curiosità di Rubick.

Aghanim il Grand Magus morì lasciando il Grande Consiglio privo di uno dei suoi tredici membri.
Non sappiamo se Rubick venne mai a sapere della morte del padre ma sono in molti che affermano che semplicemente abbia rimosso tutto ciò dalla sua mente come se tutto ciò non fosse accaduto e, inconsciamente, continuando a cercare lo scettro perduto di un misterioso e potente mago.
L’amore per il padre era semplicemente troppo per esistere nel cuore dell’incantatore e da un grande amore si genera un dolore di egual misura.

E fu così che cercando disperatamente questo grande Magus ed informazioni sullo scettro perduto di Aghanim, Rubick annunciò pubblicamente di voler uccidere un Magus, nient’altro che un mago di elevatissimo grado e dalla grande conoscenza
Questo avviso colpì molto la comunità dei Magus non sapendo se il pazzo duellante volesse uccidere un Magus in particolare o il primo che capitasse a tiro.
I Magus si unirono assieme impiegando favori fatti, vecchie amicizie e rimuovendo antiche rivalità.
Attaccarono il mago in piccoli gruppi molto esperti e ben preparati.
Ma Rubick fu intelligente e paziente limitando lo spreco delle sue energie e rimanendo sempre vigile nel percepire quale delle stregonerie lanciate dai suoi attaccanti sarebbero state migliori contro di loro.
I Magus furono presi dal panico e confusi sospettando che qualcuno stesse aiutando l’assassino e che i vecchi patti non fossero serviti a nulla. In quei giorni amicizie crollarono e guerre scoppiarono quando ogni Magus fu messo contro ogni altro.
Rubick osservava intanto, fiero, come il suo piano stava avendo successo facilmente.
La battaglia continuò per circa una settimana ed era ormai più una guerra che un piccolo scontro tra 20 persone a giudicare dalla immane distruzione e caos che ne scaturì.
Alcuni furono paralizzati e feriti per sempre, molti uccisi da Rubick o dai loro compagni.
Rubick era provato dalla battaglia ma con tranquillità ne uscì vittorioso.
Ciò che però più lo fece infuriare fu la mancanza di risposta dell’Arsenal Magus alla sua richiesta, cosa che avrebbe reso quella battaglia sicuramente leggendaria.
Sfruttando il momento, Rubick andò dal Grande Consiglio portando oggetti magici appartenuti ad ognuno dei suoi rivali. Il Consiglio rimase sbalordito e terrorizzato allo stesso tempo alla vista dei trofei del Folle.
I Grandi Undici accettarono all’ unanimità di conferire a quest’ultimo, per le sue capacità, il titolo di Grand Magus.
I Magus accettarono con esitazione il nuovo membro del consiglio che prendeva il posto del suo vecchio padre.
Ma Rubick non curante dei doveri di quel titolo partì ancora una volta per terre lontane alla ricerca di avversari perfetti per lui, degni di essere nominati, al suo fianco, nel libro delle divinità.
Il suono del nome di colui che lo aveva rigettato rimbombava nella sua testa. Il suo “onore” era infranto per la sfida da lui rifiutata.

L’Arsenal Magus era ancora scomparso e per il giovane Grand Magus rimaneva l’unico vero e proprio avversario.
L’unico altro membro del consiglio, che come lui, vi era entrato per le sue capacità e non per una linea nobiliare.
Non vi era traccia del potente forgiatore di incantesimi, cosa strana per un mago dal così elevato potenziale.
Rubick viaggiò in lungo e in largo finché una risposta non gli venne data da un inaspettato avversario.
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Una giovane fanciulla aveva sfidato il Magus. La ragazza si presentò con un inchino e tremando guardava la maschera inespressiva del verde arcanista. Le sue labbra si socchiusero e da esse, con suono gentile, emerse la parola
“Rylai” e continuò.
“Rylai è il mio nome” disse tremando di fronte ad un uomo che impettito manteneva un bastone arcano
“Ve ne prego andatevene, noi non abbiamo niente che voi volete” un suo braccio si mosse indicando l’insieme di anziani maghi che si trovavano dietro di lei.
Il Grand Magus gli rispose “Ou non temete giovane Rylai, tra l’altro bellissimo nome... Hehehe”
“Questo Magus è venuto qui per fare una domanda ai grandi Maestri Criomanti; hai tuoi maestri maghetta.
Purtroppo sono venuto a sapere da delle voci che sei l’ultima dei loro allievi; avrai un grande peso sulla tua vita: l’arte dei criomanti è così Meravigliosa, è assurdo ciò che il ghiaccio può plasmare….Quasi al livello… della magia stessa!
Impara ad usare il ghiaccio o come esso finirai a pezzi. Pezzi che rifletteranno solo quello che un tempo eri. Non vorrei che un così bel faccino diventi neve tra i soffi del vento. Hehehe.
Non devi sfidarmi, Rylai, ragazza di cristallo” ed il Magus fece una pausa.
Tutti rimasero fermi terrorizzati, solo leggermente meno di quello che erano prima.
Rylai impugnava il bastone con entrambe le mani al punto tale che il lapislazzulo di cui era fatto si sarebbe potuto rompere in frammenti uguali a quelli che si sarebbero staccati dal suo corpo se solo quell’uomo inespressivo avesse accennato ad un fulmine dalle sue dita.
La tensione della ragazza di cristallo fu interrotta dalla voce raggiante del Grand Magus
“Piuttosto, giovane Rylai, tu sai chi sono io?”
La ragazza deglutì e parlò “Rubick il Grand Magus”
Uno smagliante sorriso veniva nascosto dalla maschera del mago verde.
“Non per molto ancora, maga dei cristalli”
Tutti rimasero stupiti delle parole del tredicesimo membro del consiglio
“Sono venuto a sapere, da un mio avversario che sicuramente conoscerete” e fece una pausa molto poetica prima di continuare “Demnok; che avete aiutato l’Invoker”
I nomi Demnok ed Invoker ferirono l’animo dei tre grandi maestri dei ghiaccio che si trovavano in piedi dietro alla loro apprendista, che con assurdo coraggio aveva sfidato l’assassino per difenderli.
Demnok, il Bibliotecario era conosciuto come un pessimo mago ma un formidabile catalogatore di tutto ciò che riguardava la magia stessa. Che fosse arcana o divina al Bibliotecario non importava, gli bastava catalogare la sua esistenza. Che fosse buona o maligna non importava, gli bastava che potesse usarla.
“Ho una richiesta da farvi Maghi dei ghiacci” e per la prima volta uno degli anziani parlò
“Tenteremo di accontentarla, Oh Grand Magus”
“Hehehe le vostre lusinghe sono giuste ma MA ciò che vi chiedo è un altro Crio-diaspro del sangue, come quello che, dopotutto, avete creato per Invoker, l’Arsenal Magus”
“Non sono vendicativo, almeno con coloro con cui non lo voglio essere” continuò il Magus che con superbia approfitto per spiegare ai tre maestri quello che voleva fare.
Ma ciò che gli importava di più era di spiegarlo alla ragazza davanti a lui, in modo tale che il suo ultimo maestoso gesto del momento sarebbe stato ricordato da qualcuno che lo avrebbe raccontato ai posteri.
“Una crio-gemma del sangue ha la proprietà di assorbire il potere di colui che la utilizza facendo un patto con le divinità. In questo modo Invoker ha nascosto se stesso alla mia vista perché il suo potere era ormai perso e ormai ha lo stesso potere di un normalissimo mago”
“e perché voi volete perdere i vostri poteri?” chiese Rylai
“Hehehe vedete Rylai la ragazza di cristallo, io, il Grand Magus Rubick ho un particolare senso del onore. Se io sfidassi ora come mi trovo l’Arsenal Magus sarebbe una facile vittoria ma io NON voglio che sia così. Ho sempre immaginato e sognato una leggendaria battaglia e lei era il giusto avversario! Non può scappare un'altra volta dal mio sogno e pertanto andrò al suo livello di potere. Anche se non la dovessi trovare lei comunque studierebbe e, come credo tutti noi sappiamo, non si perdono tutte le proprie capacità ma soltanto il potere. Se una persona nasce speciale rimarrà speciale anche senza enorme potere e sarà con il tempo in grado di ritrovarlo se non di superarlo.
E quindi giovane Rylai scomparirò proprio come Invoker ha fatto con il vostro aiuto.
Mi aiuterete Oh Criomanti?” concluse il suo discorso il verde mago pieno di se.
Rylai guardò i suoi maestri e i suoi maestri guardarono prima lei e poi lo fecero tra di loro.
Quello al centro parlò
“Ti aiuteremo Rubick il Grand Magus”
“Bene, Molto Bene”
I maestri fabbricarono una gemma di pure gelo ed al loro interno versarono del sangue proveniente da un dito del Magus.
Rubick perse i suoi poteri attraverso la pietra che diede in mano alla giovane
“Rompila, Rylai ragazza di cristallo”
Rylai guardò il Magus e sbatté la pietra al suolo.
Essa si divise in frammenti che a loro volta si divisero in schegge che furono portate via dal vento che batteva la zona innevata.
“Come ghiaccio infranto Hehehe” rise il Grand Magus
“ e su dillo che lo avresti molto voluto fare anche al mio corpo Hehehe” e ri-rise il Grand Magus mentre con un inchino salutava i maestri
“Studia giovane Rylai, ho sentito potenzialità in te”
E l’incantatore se ne andò.
Il Magus non scherzava.
Forse aveva trovato un possibile futuro rivale.
E L’ancora Grand Magus ripartì.
Due obbiettivi nella testa.
Sconfiggere L’Arsenal Magus e trovare il misterioso scettro color blu, che tanto lo attirava senza un motivo preciso.
Oltre al suo acerrimo nemico però aveva altre persone che era intenzionato a sfidare.
Magus che da sempre venivano ricordati per le loro azioni. Conosciuti come traditori.
Pugna e Lion. Il padrone dell’Oblio e il cacciatori di demoni

 
   
 
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