Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: Thiare    03/09/2014    3 recensioni
[Una sorta di sequel di "Mine. Forever."] [Doctor Who crossover azzardato] [Dedicata a DoctorChi e a Becky_99]
19 novembre 2014
"Professoressa River Song." la donna davanti a lui è splendente in quel suo vestito bianco.
"Dottor Leopold Fitz." sorride lei, pronunciando quel nome neanche sia un amico di vecchia data. "Che ci fai qui?"
"Sai, il mio dispositivo, come il tuo, è completo di sistema bluetooth."

14 gennaio 2015
Fitz annuisce, privo di parole. "Lei era.. lei era così.." muove le mai come a cercare un appiglio, come a volerla creare sotto gli occhi stupiti di River per mostrarle la sua bellezza, ma si arrende troppo presto e a malapena alza gli occhi mentre sussurra un:"Lei era così." E River capisce, perché neppure lei avrebbe trovato parole per descrivere il suo Dottore.
30 maggio 2040
Delle volte Jemma si ritira sul portico di legno della propria casa e volge il viso alle nuvole sperando di vederlo ancora una volta, così si sfila la fede e comincia a giocare con la sua catenina, e proprio lì, in quel momento, lo sente ridere.
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Antoine Triplett, Jemma Simmons, Leo Fitz, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Florem Floribus ut Duplum ~ Il fiore che sboccia due volte





{Per chi non conosce Doctor Who, questo video dovrebbe chiarire almeno tutti i riferimenti alla serie.
Per maggiori informazioni guardare gli episodi in questione: uno ; due .}


 







Ma lui morì così, in silenzio, senza che nessuno se ne accorgesse. Solo lei, in lontananza, piangeva. Lei, per cui lui era sempre stato la sua prima priorità.








19 novembre 2014
"Professoressa River Song." la donna davanti a lui è splendente in quel suo vestito bianco.
"Dottor Leopold Fitz." sorride lei, pronunciando quel nome neanche sia un amico di vecchia data. "Che ci fai qui?"
"Sai, il mio dispositivo, come il tuo, è completo di sistema bluetooth."
Lo guarda lei, con uno sguardo che potrebbe smascherare chiunque.
"Mi sentivo solo."
"Lo sapevo."
Sono in quel mondo fatato nell'hardisk di un computer, quello fatto di persone che non respirano e bambini che ridono per finta. Ma la finzione è il modo migliore per non soffrire, e pur conoscendo la verità, River resta in silenzio.
"Sarai il benvenuto qui, se vorrai restare."




 



19 novembre 2014
"Come ti senti, Jemma?" Skye ha le guance arrossate e gli occhi incavati, e con le mani tremolanti porge una tazza di tè all'amica seduta a gambe penzoloni sul terrazzino della base. Ha cercato di essere forte, lei, la ragazza dal passato cremisi, ma non appena la bara di Fitz è stata calata nel terreno nel giardino della nuova base segreta, è scoppiata in un pianto sommesso. C'erano solo una decina di agenti a compiangere l'ultima perdita dello S.H.I.E.L.D., ma lì davanti a tutti Coulson ha promesso che lui sarebbe stato davvero l'ultima, per questo la sua lapide è stata piantata al centro dello stabile, per non dimenticare.

Per combattere nel suo nome, in futuro.

Jemma non ha più parlato da quando è accaduto.










20 novembre 2014
"Sono tutta orecchi." River si accomoda in una sedia con una tazza fumante in mano, Fitz sta cominciando a spiegare.
"Alcuni anni fa ho costruito questo sistema che permette alla mente di restare cosciente all'interno di una sorgente esterna, ma visto che sarebbe stato impossibile trapiantarmi il cervello in un altro corpo ancora in vita, allora mi sono accontentato di salvare la mia memoria in un hardisk esterno che poi ho impiantato alla base del mio cervello. In questo modo semmai morirò un giorno la mia mente sarà salvata, ma nei momenti in cui il mio corpo si addormenta il meccanismo si attiva automaticamente. Ed eccomi qui."

- Non lo sa, lui non sa che è morto. -

"All'epoca ne ho costruito uno anche per Jemma ma ora non riesco a rintracciarla."
"Dev'essere importante per te, questa Jemma."








20 novembre 2014
Antoine si è offerto di accompagnarla in città quel giorno, qualora le servisse qualcosa, ma lei ha rifiutato cortesemente. Non se la sente ancora di ricominciare. Quella mattina Coulson ha chiamato i parenti di Fitz per comunicare loro la notizia, ma non si è accorto di come Jemma ha origliato alla sua porta e la ragazza è scappata via nuovamente distrutta. Dall'altra parte della cornetta la madre piangeva e piangeva e diceva che lui non se lo meritava, non il suo bambino. Coulson ha abbassato gli occhi, perché in fondo quel ragazzino mancava anche a lui.
"Com'è successo?" ha chiesto la signora Grace.
"E' stato a causa di un attacco nemico, lui si è sacrificato per salvarla."
Salvarla. Come se con la signora non fosse necessario specificare chi, lei sapeva di chi si trattava, tutti lo sapevano.
"Jemma sta bene?" ha domandato in lacrime.
Coulson non ha risposto.








24 dicembre 2014
Fitz non sa perché non è tornato indietro alla realtà, forse non si è ancora svegliato; River sa che non si sveglierà mai.
E' la vigilia di Natale; Leo è sotto le coperte già alle dieci e se le rimbocca fino al mento, ricordandosi di vigilie fatte di risate e compagnia, quando il suo sorriso era ciò che lo alimentava. Ma per lui Jemma non esiste più.
Si volta dall'altro lato e sussulta quando si ritrova naso a naso con la signorina Evangelista, che con quegli occhietti dolci, Fitz non può fare a meno di pensare a quanto un uomo possa essere fortunato di tenerla al suo fianco. "Sei triste. Perché sei triste?" domanda ingenuamente la ragazza e non si allontana, tant'è che si ritrovano solo a qualche centimetro di distanza.
"Ho amato e ho perduto."
La giovane capisce e rimane in silenzio avviandosi verso l'uscita della sua stanza. Prima di scomparire dietro la porta, si volta e dice:"Anche io ho amato e perduto, forse potremmo farlo insieme."









24 dicembre 2014
Lo SHIELD è protezione. Ora è fortificato, sicuro, libero. Skye pensa che sarebbe il luogo ideale per far crescere i propri figli se non si conta... bè tutto.
Negli ultimi mesi Coulson fa su e giù per le sale della base e Skye si è abituata a quella gocciolina di sudore che gli pende dalla fronte ogni volta che si incontrano.
Jemma si affaccia dal terrazzino della base, quello che ormai è diventato il suo luogo di ritrovo, e si strofina gli occhi perennemente arrossati. Chiedendo a Skye, lei direbbe che Jemma non parla quasi mai, che chiamarla 'agente' ormai sarebbe un eufemismo ma quello non è solo il suo lavoro, è la sua famiglia e Coulson non la lascerebbe mai andare via in quelle condizioni. La ragazza sporge la testa e ricorda di tutti quei Natali in cui l'accademia pullulava di gente e lei e Fitz si rinchiudevano in terrazza con un alberello in miniatura, uno spuntino di Natale e i regali, e se ne stavano lì a fissare le stelle come se le potessero contare.
Questo giorno Jemma volge di nuovo gli occhi al cielo e osserva le stelle, rimane tutta la serata così come se da un momento all'altro potesse vedere lui farle ciao con la mano.








14 gennaio 2015
E' una serata particolarmente fredda quella lì e River e Fitz sono chiusi in casa stringendo tazze fumanti di tè. Leo è molto curioso, non sa niente di quella donna misteriosa e si chiede ogni volta da dove provenga quella breve scia di tristezza che intravede nei suoi occhi.
"Dovevi amarla, questa Jemma." River avanza cauta, ha notato come i suoi nervi si tendono ogni volta che si prononcia quel nome.
Fitz annuisce, privo di parole. "Lei era.. lei era così.." muove le mai come a cercare un appiglio, come a volerla creare sotto gli occhi stupiti di River per mostrarle la sua bellezza, ma si arrende troppo presto e a malapena alza gli occhi mentre sussurra un:"Lei era così." E River capisce, perché neppure lei avrebbe trovato parole per descrivere il suo Dottore.
"E invece tu?" chiede lui. "Chi è quell'uomo per il quale i tuoi occhi si rattristano?"
La donna ride appena volgendo lo sguardo al vuoto, è lì che lei lo può vedere, il suo Dottore, dove nessuno guarda mai, dove non c'è niente se non ricordi, e lei vede il suo volto che le sussurra che le sarà sempre vicino e lei ci crede. "Lui è così."









14 gennaio 2015
Anche nella nuova base dello S.H.I.E.L.D. quella è una mattinata più che fredda, fredda quasi quanto Jemma, che negli ultimi mesi ha perso il suo calore e la sua dolcezza e si è messa a lavorare, a firmare documenti di condanne all'ergastolo e a premere il grilletto. Antoine davanti alla porta del suo ufficio si chiede dove mai sia finita la Jemma Simmons di cui si è innamorato, quella che lo chiamava "Agente Tripplet" dandogli del lei e che si spaventava di ogni sua mossa. Skye passa di corsa davanti a lui stringendo dei fascicoli e gli sussurra al volo, come se avesse letto i suoi pensieri:"Quella Jemma Fitz se l'è portata via con sé." E allora Antoine va via dall'ufficio. Dall'altro capo della stanza May sospira ampiamente e si dirige velocemente verso la tana della ragazza. La porta si chiude al passaggio di Melinda e non si riaprirà per ore. Antoine una volta è passato lì davanti e giura di aver sentito singhiozzare.









28 febbraio 2015
Quell'inverno ha nevicato tanto ma Fitz non è uscito in giardino a progettare pupazzi di neve enormemente dettagliati come faceva con Jemma; anzi, si posiziona davanti la vetrata del salotto a gambe incrociate e respira. Sfiora la moquette del soggiorno e davanti ai suoi occhi si proietta il suo bel viso inglese sorridente; immagina di poterla accarezzare di nuovo, come quella volta in cui sono rimasti cinque giorni chiusi dentro la sua camera perché sul portico le api avevano fatto l'alveare e si sono ritrovati a dormire abbracciati. Il sorriso di Jemma sfuma da quel ricordo così palpabile nella memoria e sembra che lei si stia quasi commovendo. Leo si ricorda di quel giorno, è quello in cui si è preso un pugno per proteggerla e lei gli ha dato un bacio sulla guancia.
Intanto dall'altro lato del giardino la signorina Evangelista sorride sotto un ombrellino di pizzo che a malapena riesce a ripararla dalla tempesta di neve. Eppure tra tutto quel bianco pare sia bellissima.
Fitz la invita ad entrare e quella volta passano tutta la notte a parlare.









28 febbraio 2015
Se Fitz adesso fosse davanti a lei le direbbe che è magnifica, e lo farebbe di certo con quel suo modo strano che la fa sentire tanto speciale. L'immagine di Leo che le sorride però si dissolve piano e dietro si intravede la muscolosa figura di Trip con le mani in tasca e un sorriso luminoso. L'uomo le si avvicina abbastanza da sfiorarle un fianco, le sussurra all'orecchio "Sei magnifica." e lei neanche se ne accorge quando lui le schiocca un bacio sulla guancia rossa.
La porta a cena quella sera, tanto per staccare un po'; vuole conquistarla, lui, vuole sciogliere un po' quello strato di ghiaccio che si è sparsa intorno come una fortezza.
Jemma è davvero magnifica quella sera e dopo un lungo sospiro, prende il cappotto dal suo ufficio e si stringe al braccio di Antoine. Skye e Melinda li salutano sulla porta mentre sgmommano via e Skye non può che immaginarsi Fitz accanto a lei. Si gira lievemente verso la May, il cui sguardo è ancora perso all'orizzonte crepuscolare, e la osserva ammirata. "Che hai detto a Simmons in quella famosa chiacchierata?"
May si volta appena. "Le ho detto che stava diventando come me."

«Anche tu hai perso qualcuno di caro?»
«Sì. E non voglio che tu diventi ciò che sono diventata io.»
«E' sbagliato?»
«E' logorante.»









18 marzo 2015
Se il suo programma della giornata era non mettersi a piangere allora non lo sta seguendo correttamente. Si è svegliato con un'angoscia in petto e non appena si è guardato nello specchio del bagno si è accorto che stava piangendo. Quella mattina, quella strana, umidiccia mattina di marzo, le imposte di casa Song si aprono troppo presto e i bambini vanno a scuola troppo contrariati, e Leopold Fitz, quello strano, umidiccio ragazzo, prepara il caffé troppo in fretta perché sia buono da bere. River lo fa sedere sul divano e gli offre amorevole del tè e quando è certa che stia un po' meglio, affronta il discorso.
"Che cosa c'è che non va, Leo?"
Il ragazzo posa con un tintinnio la tazza sul piattino e contorce il naso in una smorfietta. "Non lo so, River, davvero non lo so." Una mattina iniziata male, si direbbe, e quando River si ritrova a stringersi in petto il volto singhiozzante di Fitz e a dargli colpetti leggeri sulla schiena, lei è convinta sia partita anche peggio. Per tutto il giorno lui non le ha voluto dire che cosa gli fosse successo, solo la mattina dopo, con una farfallina in mano, lui le sussurra sorridente:" Farfalla Monarca. Ieri precisamente, ventitré anni fa ho incontrato per la prima volta la dottoressa Jemma Simmons."




 




18 marzo 2015
Coulson ha affidato loro le chiavi di un appartamento e ha detto soltanto: "Trattatelo bene, è uno dei migliori in mercato." Skye e Jemma si sono guardate e hanno sorriso... coinquiline, e chi l'avrebbe mai detto?
Questa sera sono precisamente due settimane che ci abitano e Skye non può essere più felice che il loro lavoro stia andando bene; non pensa più a Ward, più al suo tradimento e al proprio cuore spezzato, anche se delle notti Jemma la raggiunge nel suo letto e calma i suoi pianti e le sue urla, quelle che chiamano il nome di lui, e quelle notti loro due dormono insieme, strette come due sorelle.
Quella sera Skye torna più tardi a casa, la missione è stata dura ma ad accoglierla è un buon profumo di dolce appena sfornato. Entra in cucina con le labbra inumidite e trova Jemma sporca di farina e cioccolato, immersa tra una miriade di torte ognuna con gusti differenti.
Skye fa cadere il borsone dalla spalla e la raggiunge stringendola forte. "Ehi, che è successo?"
Su una mano Jemma ha un modellino in miniatura di una farfallina arancione. "Nove anni fa ci siamo incontrati per la prima volta."
Anche quella notte loro dormono insieme, ma non è Skye a fare brutti sogni.









18 novembre 2015
E' una serata abbastanza pungente quella e Fitz sta attraversando il viale alberato che separa la sua casetta da quella della famiglia Song. Il vento soffia tagliente sulla pelle e il suo respiro si condensa in nuvolette minuscole davanti al suo naso arrossato. Ormai lui e River sono diventati molto amici e non manca mai una sera in cui lui non la raggiunga a casa sua e le racconti della sua vita. Fitz si trova bene in quella tranquillità. River non è invecchiata di un giorno in tutto questo tempo e se davanti a lei ci fosse quello sfaccianto del suo Dottore non mancherebbe a farle notare che è splendida. Qualche volta lei gli racconta del Dottore ma Fitz stente a crederci, non è molto propenso a credere alla 'magia' e molto probabilmente non avrà mai l'occasione di vederla dal vivo, il TARDIS si intende.
Quella sera River ha preparato, diversamente da tutte le altre sere passate a bere tè, due tazze di cioccolata calda e si è seduta sul dondolo di legno del portico. "Come stai stasera?" chiede lei non appena lo vede arrivare.
"Sembri il mio medico quando fai così."
River ride. - Oggi è l'anniversario della tua morte. - pensa ma sta zitta.
"Oggi è l'anniversario della sua morte." sibila Fitz e poi sta zitto.
River lo osserva accomodarsi accanto a lei. "Che hai intenzione di fare?"
Fitz afferra dal tavolino la tazza destinata a lui e la pone verso il cielo. "Bere alla sua salute."









18 novembre 2015
Jemma può sentire ancora l'elettrocardiogramma di Fitz fischiare sotto la risata cristallina di Trip. Quella sera lui l'ha portata di nuovo fuori a cena ed è convinta che distraendola lei possa non pensare a che giorno è oggi. Jemma fa finta che ci sia riuscito e ride insieme a lui. Quella sera lui tenta di baciarla ma lei si scansa, dice che gli servirà un po' più di tempo e si scusa.
Quando Antoine la riporta al suo appartamento a Manhattan, lui non è arrabbiato con lei, anzi, le sfiora una guancia con le labbra e la lascia andare. E accetta di attendere.
Skye vuole entrare in camera di Jemma e dirle che se vuole vedere un film strappalacrime, oggi è il giorno ideale perché si è slogata un polso e lussata una spalla in missione, ma Jemma declina l'invito dall'altra parte della porta chiusa. Sul suo letto nel buio della sua stanza, Jemma raccoglie le ginocchia al petto e pensa. Chiude gli occhi sapendo che ogni agente dello SHIELD in questo momento sta facendo lo stesso, lo sta facendo per quell'eroe che quella volta è morto al servizio del suo paese.
Jemma sibila qualcosa nel silenzio della solitudine e immagina un modo colorato di vivere la vita. "Non ho avuto neanche il tempo di dirgli che lo amo." singhiozza, ma poi ci ripensa e si dice che se non fosse morto, lei non l'avrebbe mai saputo.









8 aprile 2020
River è sul portico della sua casa a gambe accavallate mentre osserva i suoi due bambini giocare a calcio con Leo. I suoi occhi si rattristano solo un secondo quando pensa che al suo posto potrebbe esserci benissimo il suo Dottore, quell'uomo che ha amato più della sua vita e per cui è morta, quell'uomo che mente e che continua ad ingannarla, perché lei lo sa in fondo, sa che lui non avrebbe mai potuto trovarsi lì con lei ma che al suo posto ha mandato un altro dottore.
"Dottor Fitz" lo chiama lei e il ragazzo si volta sorridendo, lascia i bambini per un attimo e raggiunge la madre, appoggiandosi alle travi di legno del portico.
"Si Professoressa Song?"
"Hai idea di quanto tempo sia passato da quando sei arrivato qui?"
"No. Per quel che mi riguarda potrebbero essere secoli."
"Allora fammi un favore" ride River. "Trovati qualcosa da fare."









8 aprile 2020
Coulson gli aveva assicurato che quella sarebbe stata una missione facile e quando la banda di sovietici contro cui stavano combattendo apre il fuoco, Jemma tiene a mente di rinfacciarglielo. Skye è tornata alla base il giorno prima con tre costole rotte e un polmone perforato, lasciando Jemma e Trip in mano all'ignoto. Il quartiere è stato evacuato e mentre i due sono appostati dietro una macchina, il silenzio cala malvagio. Jemma accende il comunicatore e chiama i rinforzi, Trip la copre controllando i dintorni. La ragazza chiude gli occhi, si afferra la catenina che ha al collo e la bacia; esatto, quella catenina che racchiude la sua foto che le porta sempre fortuna. Dal modo in cui Antoine sorride davanti ai suoi riti scaramantici sembra che loro siano una coppia, ma Jemma cerca sempre di smentire nonostante la risata di Trip in sottofondo.
Jemma impugna la sua pistola e fa il giro dell'auto seguita a ruota da Trip. E' diventata brava in questi anni, molto. Una spia sovietica punta il mirino dritto su Trip, ma prima che lui riesca anche solo a sconvolgersi, una mano lo afferra e lo spinge a terra. Tutto quello che succede dopo, Trip lo ricorda solo come uno sparo e un tonfo e Jemma a terra sanguinante. L'agente scarica una pallottola al centro degli occhi del sovietico e si china su Jemma. La ragazza sorride stirando il labbro appena insanguinato. "Sii fiero," tossisce "non mi prendo facilmente una pallottola per chiunque."









10 agosto 2027
Fitz avrebbe quasi quarant'anni se fosse vivo e ha ancora la pelle di un ragazzino. River però sorride sempre davanti a quegli occhi azzurrissimi in cui crede ancora di potersi specchiare, quelli che la rimandano tantissimo all'immensità del Dottore. Si chiede spesso che cosa starà facendo, che cosa fa Clara, se si prende ancora cura di lui oppure se l'ha persa come è capitato a molte altre, se ha dovuto accettare un finale. Ora che River è rinchiusa per l'eternità in quel mondo di finzione, è certa più che mai che non è necessario ci sia un finale per ogni cosa, come una fine non c'è alla sua fierezza adesso. River osserva il sorriso del ragazzo che ha cresciuto per tanti anni ed è felice di vedere che a quello nessuno può mettere una fine; la signorina Evangelista sorride di rimando a Fitz e nei suoi occhi brilla il desiderio di un bacio che sa avvenire presto, come un destino già scritto che aspetta solo di essere vissuto. River è orgogliosa dei suoi ragazzi mentre sogna di avventure vissute, di desideri bruciati da un bacio e di tempi in cui viveva d'azione e di guance arrossate, momenti diventati ricordi ora che vive in un mondo congelato in un giorno.
Fitz stringe nella mano una catenina e sa che è quella che gli ha portato fortuna, all'interno una sua foto.
Sotto il sole cocente di agosto, Leopold bacia la signorina Evangelista.









10 agosto 2027
Jemma stringe un braccio intorno alla spalla di Skye e la sente gemere ancora di più. La cicatrice della pallottola di quel sovietico solletica ancora sotto lo strato di vestiti e Trip a volte si sente ancora in colpa. Oggi Skye ha incontrato Ward, che è stato scagionato dopo anni di galera e lei è crollata. Skye ha ancora il viso di una ragazzina pur sfiorando i trentasei anni. Quella sera ha come dirottato il suo appuntamento con Trip e Jemma non ne era così dispiaciuta; non che non le piaccia Antoine, sia chiaro, è solo che la serata si stava facendo un poco noiosa.
Jemma è innamorata di Antoine, e mentre lo dice stringe tra le dita la catenina che porta sempre al collo. Skye è stufa di vederglielo fare, Fitz manca anche a lei.
Quella sera Skye si addormenta presto e Jemma porta Antoine al limite della cancellata di Central Park. Oggi sono sette anni che 'stanno insieme' e quella sera sotto le stelle si sono dati il loro primo bacio. Jemma stringeva ancora la sua catenina.
Trip l'ha portata in braccio a casa sua e quella notte l'hanno passata insieme, uno tra le braccia dell'altra.









23 settembre 2030
River non si vede in giro da qualche giorno ma sul tavolino del portico Fitz ha trovato un suo biglietto.

"Siamo andati a fare un giro al lago. Divertiti dolcezza."
R-


Lui e Evangelista stanno insieme da tre anni e Fitz la trova splendida. Quella sera lui bacia la sua catenina - perché lei sarà sempre al primo posto per lui, qualunque altra donna gli si presenti davanti - e bussa alla porta della sua fidanzata. Appena la vista della ragazza gli si presenta davanti, lui si inginocchia e le apre davanti una scatolina rossa con un anello splendente come il suo sorriso. Lui non sa neanche da dove sia comparso, sa solo che quella mattina si è svegliato con un solo pensiero e quello era sul comodino.
Lui continua a non dire niente e lei gli si getta al collo piangendo. "Certo che voglio, Leo, certo."









23 settembre 2030
Jemma ha quarantadue anni e ne dimostra molti di meno, tant'è che Trip crede non sia degno di andare in giro con lei. Quella sera sono in una tavola calda quasi completamente vuota, tranne che per un paio di coppie laggiù e il barista, e lei è seduta sulle sue gambe. Non sa neanche come succede, sa solo che lo vuole. Bacia Antoine leggermente sulle labbra e glielo chiede senza mezzi termini, perché in fondo sa che è quello ciò che è meglio per entrambi. "Antoine Felix Tripplet vuoi essere per il resto della mia vita al mio fianco?"
E poi tutti applaudono perché Trip aspettava questo momento da quando l'ha incontrata e, seppur l'anello che ha stretto nella sua tasca da quando sono arrivati nella tavola calda sia ormai inutile, lo estrae e lo infila al dito di Jemma.
Lei è commossa mentre stringe tra le dita la sua catenina - perché lui sarà sempre al primo posto per lei, qualunque altro uomo le si presenti davanti. -









30 maggio 2040
Fitz non è invecchiato di un giorno e sempre su quel vecchio portico su cui il tempo passa come passa un sussurro nel vento, lui e River guardano i propri figli giocare insieme. Figli comparsi dal nulla ma che vengono amati egualmente se non più che se fossero stati partoriti.
Evangelista è così bella in quella tempesta di petali e pollini che vengono soffiati da ogni parte da quel vento caldo, che Fitz non riesce a resisterle. River lo guarda mordersi le labbra e giocherellare con la collanina dorata che porta al collo. "Non la dimenticherai mai, vero?" domanda la donna arricciando il labbro in un sorriso e Fitz afferra subito a chi lei si stia riferendo.
"Come potrei farlo?" chiede retoricamente strofinandosi le mani. "Lei è stata il mio primo amore."
"E' stata?"
La testa di Fitz scatta immediatamente in direzione del volto sogghignante di Miss Song ed entrambi sanno che ha ragione. River ha sempre ragione.









30 maggio 2040
Allo SHIELD le cose sembrano andare a gonfie vele e sia Skye che Coulson non sembrano invecchiati di un giorno. May è morta di vecchiaia qualche anno fa, nessun nemico ha avuto sfortunatamente l'onore di ucciderla; la Cavalleria non gliel'avrebbe mai lasciato fare.
Trip e Jemma hanno lasciato l'agenzia e si sono ritirati in campagna per veder crescere i propri figli e tra un po' anche i loro nipoti e sembrano essere felicissimi.
Delle volte Jemma si ritira sul portico di legno della propria casa e volge il viso alle nuvole sperando di vederlo ancora una volta, così si sfila la fede e comincia a giocare con la sua catenina, e proprio lì, in quel momento, lo sente ridere.
Varie volte i suoi piccoli le hanno chiesto chi fosse quell'uomo nella foto che porta sempre al collo.
"Un amico." risponde lei. "Un caro, vecchissimo amico."









15 giugno 2045
Quella mattina quando Fitz si sveglia, trova River sul suo portico a sognare, come al solito. Quando le si siede vicino, lei gli parla con gli occhi ancora persi nel vuoto. "E' un peccato che tu non possa conoscere il Dottore, ti piacerebbe molto, sai?"
Fitz sospira rilassandosi sullo schienale della sedia a dondolo. "Dottore.. Dottore.. Insomma si può sapere chi è quest'uomo che ami più di te stessa?"
"Anzi credo anche tu l'abbia già incontrato..." va avanti lei senza curarsi dei suoi sbuffi. "Un giorno ritornò da me e mi raccontò di una strana avventura, mi disse che era stato in un Luna Park, alcuni esemplari di Erestoricus da riportare nel loro pianeta d'origine... mi raccontò che si era vestito da mago, aveva preso in prestito dei vestiti trovati in un ripostiglio e si era nascosto in piena vista davanti a un te bambino, così te lo disse con tutto il cuore "bambino, non è magia, è scienza!" [1]. Quando lo raccontò a me aveva gli occhi che gli brillavano, proprio come i tuoi, e continuava a ripetere "Scienza scienza scienza, amo la scienza!" con un modo goffo che era adorabile, e quando lui è sparito con la sua cabina blu, tu hai chiesto nel vuoto perché mai lui avesse dovuto invadere così il tuo presente e il Dotture è ricomparso all'improvviso insinuando che "invece avevi invaso tu il suo passato."
Ah... la magia non esiste... allora che cos'è quel piccolo incantesimo che è stato fatto il mio cuore?"









15 giugno 2045
Jemma stringe la sua collanina dorata tra le dita rugose e tremolanti e increspa le rughe ai lati della bocca in un piccolo sorriso. Non ha mai parlato ai suoi figli di lui, lui era troppo caro. Solo un giorno Jemma si decide a dire qualcosa, solo quando July, sua figlia ventunenne, viene ad accucciarsi sotto di lei perché ha fatto un incubo. "Sai mamma, a volte vorrei solo avere qualcuno da ricordare come 'la persona che ho amato più della mia stessa vita', qualcuno che porti al collo una mia foto come fai tu con lui."
"Vuoi davvero conoscerla questa storia, non è vero? Allora vieni, ci prepariamo una tazza di tè caldo e te la racconto."
Qualche minuto dopo le due donne hanno lasciato Trip a dormire nel loro letto matrimoniale e si sono rifugiate in salone, la casa sprofondata nel silenzio.
E' proprio così che in quel virgineo silenzio Jemma comincia a raccontare la loro storia, e quella sera July capisce quanto sua madre abbia amato quell'uomo molto più di suo padre.









21 ottobre 2050
Quella mattina la signorina Evangelista ha preso con sé la sua roba e ha caricato tutto sulla sua auto, mentre i loro tre figli si cancellavano dalla loro immaginazione e sparivano come se non fossero mai esistiti. Evangelista, Eva come la chiama lui, sbatte forte il cofano del suo maggiolino giallo furiosa; ieri ha visto la collanina d'oro con la sua immagine dentro che lui si è premurato di nascondere per così tanto tempo ed è impazzita, di certo lei non sopporta che nella vita di Leopold ci sia un'altra donna che non sia lei; Fitz vuole tanto che capisca, però, che l'intrusa non è Jemma. Eva stringe i denti e ringhia contro il vetro del cofano, mentre lacrime amare di quell'amore amato e perduto le rigano il viso e lei è certa che non se ne andranno mai dalla sua memoria. River è un po' triste per la sua partenza ma Eva ha detto che "vuole esplorare quell'immensa valle che è certa l'accoglierà" e se lei è felice, allora va bene così.
Mentre il maggiolino giallo sfreccia sulla brecciolina, Fitz pensa che 'sì, forse è meglio così.'









21 ottobre 2050
Jemma volta lo sguardo verso Skye e si stringe di più a Trip. Forse è perché è un'aliena, fatto sta che la ragazza non è invecchiata di un giorno, anzi sembra la stessa ragazzina che ha incontrato per la prima volta nel Bus. Skye non ha voluto raccontare niente della sua vita, si è solo concentrata sul fare domande a raffica su figli, nipoti, vecchiaia e lavoro, qualunque cosa potesse riempire gli spazi silenziosi. Non appena l'ennesimo vuoto di parole cade tra di loro, Jemma intuisce subito che cosa succede. Skye è rimasta sola, non ha nessuno su cui contare, nessuno la cui spalla sarà sempre libera per lei, nessuno che significherà per lei casa. Prima della quasi totale ritirata di Ward in luoghi sconosciuti, lei ha passato la sua intera vita in un rapporto di caccia alla volpe, lei che non è mai riuscita a farlo tornare in galera, ma neanche a sparargli, ma neanche a negargli un sorriso. Lui non è mai riuscito a farle del male, ma neanche a trattenere una carezza, ma neanche a non pungerla con le sue parole.
"L'amore della mia vita è un completo stronzo che mi ha ferito un sacco di volte." esordisce Skye e Jemma e Trip la ascoltano con un mezzo sorriso di sbieco.
Il loro tempo sta per scadere, Skye ne ha all'infinito.









17 marzo 2074
Quella mattina River ha una sorpresa per lui: quel suo Dottore, quello che ama più di sé stessa, "Mio marito." "Cosa?" "Il Dottore è mio marito.", è andato un po' avanti nel tempo, è questo che gli ha detto la donna. Ha visto Jemma appassire giorno dopo giorno e gli ha detto che tra qualche ora sarebbero stati di nuovo insieme. River cita parole non sue mentre gli racconta di Jemma e di Antoine, dei loro tre figli e dei cinque nipotini, di quella vita passata ad amare l'uomo sbagliato ma passata a ricordare l'uomo giusto, di quella catenina che ha anche lei attorno al collo e di cui mai se ne separa. Leo è un po' confuso, non capisce come faccia Jemma ad essere ancora viva ma non ci fa caso, è troppo impegnato a pensarla nello stesso letto con Tripplet per cinquantaquattro anni.
Fitz e River passano il resto della mattinata a parlare del Dottore e lei gli racconta finalmente la loro storia.
"Sai River, credo proprio che quest'uomo ti ami più di sé stesso."









17 marzo 2074
In quella mattina particolarmente calda la lapide della signora Jemma Tripplet nata Simmons è stata piantata nel terreno davanti a casa. Sono cinquantaquattro anni di unione che loro hanno alle loro spalle e Jemma ormai era diventata troppo piena di rughe per ammirare i suoi begli occhi scuri e le sue lentiggini che si erano ormai sbiadite, proprio come i capelli rossi sotto quella parrucca bianco latte. Era tempo ormai, tempo di partire.
E quel giorno Trip l'ha lasciata andare con la convinzione che l'avesse amato più dell'altro, di quello che ha avuto sempre il posto d'onore nella catenina sul suo cuore.
Ah, non sapeva quanto si fosse sbagliato.
Attorno al sacerdote i parenti e gli amici si stringono in un semicerchio piangente dove l'unica a non farlo è Skye, che è sicura Jemma stia meglio là su, finalmente di nuovo con il suo Fitz.
Attorno alla lapide i figli e i nipoti piangono mentre Skye stringe silenziosa la mano di un anziano Ward che si strofina la fronte. Coulson dall'altro lato del semicerchio stira un sospiro e si copre il volto con le mani.
"Sta meglio lì di quanto credete."
E Trip sorride perché è vero. L'ha amata e per questo deve lasciarla andare.







 





18 marzo 2074
Sono passati sessant'anni eppure si amano ancora. Quella mattina Fitz è seduto sul portico di casa Song quando Jemma si materializza improvvisamente nel giardino lì davanti. La sua immagine è quella dell'anno in cui Fitz le ha applicato a sua insaputa il chip alla base del cervello; Jemma ha la sua stessa età ora e sta fissando il posto in cui si trova: un immenso campo illuminato da una luce bellissima tanto che pensa si trovi in Paradiso.
Fitz alza gli occhi di scatto scosso da un rumore e la vede. La vede. La bellezza in persona, l'amore, la dolcezza. Si guardano per un secondo interminabile e poi si corrono incontro, all'improvviso, perché necessitano l'una dell'altra. Si incontrano a metà strada e il loro scontro crea un'energia capace di far sorridere chiunque si trovi lì in quella terra dispersa. Si abbracciano, si stringono come se il solo tocco li tenga in vita e poi, finalmente, Fitz la scosta da sé prendendole il viso tra le mani e la bacia disperatamente, lei ricambia il bacio piangendo, accarezzando le sue labbra con le proprie perché è ciò di cui hanno bisogno. Quando si separano Fitz posa la sua fronte su quella di Jemma e chiude gli occhi perché vorrebbe essere sicuro di ricordare quei tempi in cui lei non era accanto a lui, poi li riapre di scatto per essere certo che sia ancora lì al suo fianco.

"Leopold Fitz io ti ho sempre amato."
"Anche io Jemma."


E River dietro una tendina della sua casa sorride beatamente. "Questa Jemma mi piace già."

Sono cinquantaquattro anni di unione che Jemma e Trip hanno avuto alle loro spalle, ma davanti a loro, Leo e Jemma hanno l'eternità.














N.d.a.
[1] il momento dell'infanzia di Fitz di cui parla River è descritto in questa storia.
Non so ASSOLUTAMENTE come mi sia potuta venire in mente una cosa del genere ma mi è piaciuta l'idea di un anothere happy ending per i nostri cuccioli.
Spero vi sia piaciuta e ci vediamo alla prossima.
Just words, fantasies and fortune
Erika
   
 
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