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Autore: Carliel    03/09/2014    1 recensioni
Dopo aver preso casa con James, Sirius incontra Andromeda per un caffè a Diagon Alley.
Ho trovato questo prompt su Tumblr e mi ha stuzzicato la fantasia; mi scuso con l'ideatore perchè non ricordo chi sia!
Enjoy&rate!
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andromeda Black, James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era passato qualche mese dal trasloco di Sirius Black e James Potter, che avevano finalmente deciso di vivere insieme. La casa scelta era indipendente, lontana dal caotico centro di Londra. I due ragazzi avevano personalmente arredato la casa, rendendola simile alla sala comune di Grifondoro: rossa ed oro, piena di arazzi e quadri.
Quel giorno il tempo era grigio e piovoso ma Sirius decise di uscire comunque, poco dopo essersi svegliato. Amava la pioggia e vedere i londinesi affrettarsi per le strade, guardare i rivoli d’acqua scendere dalle vetrine dei negozi.
Il ragazzo si era dato appuntamento con la cugina Andromeda, l’unica delle sorelle Black a non averlo abbandonato dopo lo smistamento nella casa di Godric Grifondoro e l’unica a cui Sirius voleva bene.
Mentre camminava verso Diagon Alley, il giovane era pensieroso. Aveva tanto desiderato prendere casa con il suo migliore amico James, ma le continue visite di Lily Evans intaccavano il suo entusiasmo.
Quella ragazza una casa non ce l’ha?, pensava. Parlare male di Lily non lo faceva sentire meglio, comunque. Era sua amica e le voleva bene, ma quando si trattava di James pareva perdere del tutto la ragione.
Con questi pensieri in mente entrò a Diagon Alley e si diresse verso il bar La strega ubriaca, sulla strada principale.
Vide che Andromeda lo aspettava davanti alla porta principale e quando lo vide gli buttò le braccia al collo, sorridendo. I lunghi capelli neri della giovane Black profumavano sempre di violetta. Era un profumo che a Sirius ricordava i pochi momenti felici della sua infanzia, passati con lei.
-Dromeda- mormorò Sirius, ricambiando la stretta.
-Quanto mi sei mancato, cugino! Voglio vedere la casa. E’ bella? James come sta?- disse Andromeda, con la solita parlantina che non risultava però fastidiosa, pronunciata dalla voce dolce e simpatica della ragazza.
-Piano cugina, non posso rispondere a così tante domande senza il mio caffè del mattino!- esclamò Sirius, divertito.
Andromeda scoppiò a ridere, tirando Sirius per la mano e cominciando a dirigersi all’interno del locale.
Sirius osservò il cielo. Aveva smesso di piovere ed era meno carico. Meno grigio, meno piovoso.
Forse un giorno anche lui avrebbe cominciato a sentirsi meno sbagliato. Meno deluso, meno arrabbiato.
Forse un giorno avrebbe ammesso a se stesso perché le visite di Lily a James lo infastidivano tanto.
Forse un giorno l’avrebbe ammesso anche a James. Forse.
Entrarono nell’ampio salone del bar, prendendo poi posto al solito tavolino di fianco alla grande finestra a sinistra dell’entrata.
Andromeda aveva tolto il soprabito e lo stava sistemando sullo schienale della sedia. –Allora! Voglio sapere tutto!- disse, battendo leggermente la mano sul legno chiaro.
Sirius, nel frattempo, aveva fatto cenno al barista di portare due tazze di caffè.
-Bhe, vediamo…- cominciò, corrugando la fronte –ci siamo trasferiti tre mesi fa…-
-No no no, non quello che sanno tutti!- lo interruppe Andromeda.
–Voglio sapere come sta andando la convivenza!- sorrise.
Sirius fece mentalmente un rapido calcolo del tempo che sua cugina ci avrebbe messo a capire che le stava mentendo e decise che era meglio optare per la cruda verità. Tanto, in un mondo o in un altro, l’avrebbe ottenuta comunque.
-Lily è già venuta a trovarci 8 volte- disse semplicemente.
-Oh…- rispose lei, sospirando. Allungò una mano sul tavolino per prendere quella di Sirius e stringerla.
Il ragazzo non si ritrasse perché sapeva che il gesto della cugina voleva trasmettere affetto e solidarietà, non pietà.
-Non hai mai pensato di parlare con James? Insomma… Credi davvero che non abbia dei sospetti riguardo ai tuoi sentimenti?- chiese lei a bassa voce, continuando a tenergli la mano.
Sirius abbassò gli occhi sulle loro mani. –Certo che ci ho pensato maledizione, ma ogni volta che voglio provare a dire qualcosa mi assale una paura terribile di perderlo! Non voglio che mi guardi con occhi pieni di disgusto e decida di andarsene… Di non parlarmi mai più…- ammise, la voce ridotta a poco più di un sussurro.
Sono così patetico, pensò. Quand’è che sono diventato così patetico?
-Smettila di pensare cose stupide!- sbottò Andromeda, ricevendo un’occhiata stranita da parte del cugino.
-Oh, non fare quella faccia- continuò lei –ti conosco bene, Sirius Black, e so che stai pensando che quando facevi il playboy rubacuori non avevi mai avuto questi problemi!-
-News del giorno, prima pagina sulla Gazzetta del Profeta: l’amore è un problema! Nessuno può pensare che sia facile! O perlomeno… Lo puoi pensare… Ma questo non gli impedirà di incasinarti la vita, in qualche modo!- disse, gli occhi fissi su Sirius.
-Sirius… James tiene così tanto a te da averti chiesto di prendere casa insieme. Non a Lily… A te- continuò.
Sirius aveva guardato la cugina per tutto il tempo, incapace di ribattere alle sue affermazioni. Aveva ragione. Aveva dannatamente ragione.
Era davvero patetico. Ma non perché amava James, no. Perché aveva pensato che l’amore non fosse cosa per lui, che forse avrebbe dovuto continuare a cambiare amanti come si cambiano i calzini.
Non a Lily… A te.
Era stato James a voler prendere casa insieme. Era stata un’idea sua, non di Sirius. Quanto sei stupido Black, pensò.
-Dromeda, pensi di farcela a bere due tazze di caffè da sola?- chiese il ragazzo, portando le mani al collo per sistemare la sciarpa a righe.
Lei spalancò gli occhi. –Perché me lo chiedi?-
Sirius si alzò. –Bhe sai, credo di avere una confessione da fare e troppa caffeina potrebbe risultare controproducente- disse, sfoderando il sorriso adorabile che aveva fatto cadere ai suoi piedi decine di ragazze a Hogwarts.
Andromeda lo guardò un momento a bocca aperta e poi scoppiò a ridere. –Per le mutande di Merlino, Sirius, se stanotte non dormo vengo a bussare alla tua porta!-
Lui ridacchiò. –Grazie, Andromeda- disse poi, accarezzandole velocemente i capelli.
Lei sorrise e gli diede un buffetto affettuoso sul braccio.
Sirius si voltò in direzione della porta e uscì. Aveva ricominciato a piovere.
Il ragazzo sollevò nuovamente il viso verso il cielo, lasciando che l’acqua scorresse sul suo viso. Con l’acqua, anche qualcos’altro gli stava scorrendo addosso. Quella sensazione di inadeguatezza, di gelosia, di paura.
Non voleva che la sua mente associasse per sempre all’immagine del volto di James la parola forse. Forse potrei dirglielo, forse ce la farei, forse a me ci tiene abbastanza, forse non se ne andrà.
-Al diavolo i forse!- esclamò all’improvviso, a voce alta, beccandosi un’occhiataccia da parte di alcune streghe di passaggio.
Sorrise e cominciò a percorrere Diagon Alley a ritroso, diretto verso casa. Verso James.
   
 
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