Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert
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Autore: GiuUndergroundNOH8    03/09/2014    3 recensioni
Un bel giorno Adam viene svegliato di soprassalto da un'idea folle: fare qualcosa di insensato.
Senza pensarci su troppo, si appresta a conciarsi per soddisfare questa fissa nata dal nulla e destinata a morire così com'è arrivata. Che cosa farà Adam per soddisfare questo suo sconclusionato desiderio?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adam Lambert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella folle e terribilmente ridicola idea che un bel giorno mi buttò giù dal letto
 
 
 
 
 
Una mattina mi svegliai d’improvviso, preso da una voglia folle: fare qualcosa di insensato.
Fui letteralmente catapultato giù dal letto da questa pulce che si era insinuata nel mio cranio e cominciò a rodermi dentro fino quando non l’avessi ascoltata.
Così lo feci. Non spesi tempo nel rimuginarci sopra. Se avessi pensato troppo sul da farsi sarei finito per ritornarmene a dormire, dilaniato dai sensi di colpa.
Aprii l’armadio per cercare qualcosa da indossare. L’occhio mi cadde su un corpetto nero di pelle, con lacci e paillettes. Decisamente troppo inconsueto e quindi era perfetto.
Ebbi una piccola crisi per scegliere il pantalone più adatto. Decisi che era meglio che me la facessi passare in fretta, altrimenti la mia coscienza avrebbe preso in mano le redini della situazione e mi avrebbe impedito di fare la figura del baraccone.
Srotolai un paio di calzoni a zampa di elefante. Neri e setosi.
Scivolai in bagno con passo felpato come se avessi paura di svegliare qualcuno. Paura insensata dal momento che vivevo da solo. Analizzando quel gesto capii che aveva paura di rivitalizzare il mio buon senso, narcotizzato da quella folle idea.
Aprii il barattolino del glitter, affondai indice e medio della mano destra in quella sostanza viscosa e luccicante per poi passarmeli sul volto. Due strisce sugli zigomi, come un indiano.
Mi spalmai due mani di gel sui capelli che presero una forma a punta.
«Sono un unicorno brillante» mi dissi allo specchio, assumendo poi diverse pose da fotomodello.
Prima allungai il collo all’avanti, sporsi le labbra all’infuori mentre socchiudevo gli occhi per darmi un’espressione più profonda. Poi spalancai gli occhi, aprii leggermente la bocca e mi portai l’indice della mano destra al volto.
Ero ridicolo lo so, ma in quel momento mi sentivo l’apoteosi della sensualità.
Ero pronto.
Scesi in strada, a Beverly Hills.
Presi a camminare con lunghe falcate, sculettavo come una mucca al pascolo, osservavo tutti con aria di sufficienza e quando qualcuno mi guardava alzavo il sopracciglio destro e sporgevo in fuori le labbra a dire ma ti prego, la classe non è acqua!
Poi venne il peggio. Mi avvicinai ad un palo e presi a ballarci intorno. Qualcuno mi scattava delle foto, io mi misi in posa. Mi spogliai prima del corpetto, poi dei pantaloni, rimanendo con le zeppe ai piedi e le mie mutandine rosse.
In quel momento la mia mente che era stata obnubilata da un foschia mistica si schiarì.
In testa, solo alcune parole, chiare e concise: Adam.. che immensa figura di merda


Angolto Autrice: storia demenziale ok, forse un po' insipida bo', ditemi voi cosa ne pensate! Avevo voglia di scrivere e questo è ciò che ne è uscito fuori! 
   
 
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