Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: itstimetolisa    03/09/2014    6 recensioni
ALL ABOUT THE POULSTON COLLEGE BLOG:
Il Poulston College è l'istituto privato più ambito dai ragazzi inglesi. Ogni anno vengono spedite e controllate centinaia di lettere d'iscrizione. Peccato che per accedervi bisogni superare un esame scritto e passare il colloquio con la preside Johanna Poulston.
Proprio quest'ultima, per invogliare i ragazzi allo studio, all'impegno e alla sicurezza ha indetto la Classe Zero. Solamente i primi sette con il punteggio maggiore nella classifica degli esami finali potranno prendervi parte.
Secondo la lista dell'anno scorso, i fortunati di questo nuovo anno sono:
1°: Harry Styles;
2°: Joy Marshall;
3°: Liam Payne;
4°: Niall Horan;
5°: Zayn Malik;
6°: Louis Tomlinson;
7°: Audrey Gray.
STORIA IN REVISIONE. Potete trovare in nuovi capitoli anche su wattpad: itstimetolisa
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Uno: Harry e Joy
 

All About The Poulston College:

Salve, salve, salve, belle prede. Il vostro Laser qui non si limita solo a spettegolare come qualsiasi ragazza con complessi di un banale telefilm (ogni riferimento a Gossip Girl o Pretty Little Liars è puramente casuale, ragazze), bensì la preside in persona ha deciso di lasciarmi continuare con il mio "hobby soddisfacente e maligno" (parole sue) a patto che dessi anche informazioni utili.

Ad esempio: oggi a Londra si prospetta una giornata nuvolosa, incredibile ma vero, e minaccia un bel temporale: speriamo di essere fortunati questa volta! Il cielo piange proprio come noi poveri studenti costretti a restare ore e ore sui libri per imparare nozioni che nella vita non ci serviranno assolutamente a nulla. Ma shh, non lo dite alla Poulston. 

Per il momento il TPB (The Poulston Blog, che almeno è più corto per voi ragazzi pigri) finisce qui per l'inizio delle lezioni. Pronti, partenza e via...Che ricomincino gli Hunger Game...cioè l'anno scolastico!

Laser. Un ragazzo attraente e modesto.

Non perdetevi il prossimo aggiornamento per le descrizioni degli altri alunni della Classe Zero.

 

-

 

«Coraggio Joy, un'ultima volta!» esclamò l'uomo, incoraggiando sua figlia. Erano le sette di sera, il caldo afoso di luglio si faceva sentire ovunque: nell'assenza di vento che di solito smuoveva le foglie degli alberi, nelle magliette che aderivano alla schiena madide di sudore, alle fronti sudate e dal respiro affannoso, in cerca disperata di aria fresca.

«Papà, non ce la faccio più. Sono stanca e sudata. Ho fame e tanta sete. Mi fanno male le braccia. Andiamo dentro, ti prego» elencò la bambina trattenendo a stento le lacrime di frustrazione e si accasciò a terra, le braccia che toccavano l'erba del giardino. In ginocchio, la bambina cercava di concentrarsi su altro che non fosse la posizione scomoda, che le causava dolore ai muscoli indolenziti. Guardò suo padre e le lacrime le appannarono la vista. L'uomo attraversò il giardino, alzando la rete per passarci sotto.

«Joy» sospirò e le si sedette a fianco, «So che per te tutto questo è difficile, ma lo faccio per te. Voglio che da grande tu abbia un'abilità in tutto. Voglio che tu ti distingua in ogni cosa, che ognuno ti riconosca per la tua forza.»

«Papà...» La bambina si asciugò le lacrime e il sudore dalla fronte. Si alzò di scatto e porse una mano al padre. L'uomo la guardò e sorrise.

«Forza, l'ultimo sforzo!» Tornò al suo posto e salì su una sedia sproporzionatamente più alta delle altre, tipica degli arbitri del volley. L'uomo torreggiava sulla rete, ma non intimoriva la bambina. Joy si posizionò al centro del campo, i riflessi pronti e le braccia tese in avanti. Spostò lo sguardo sul bersaglio alla fine del campo. Perché suo padre potesse essere fiero di lei doveva colpire il cerchio rosso. Doveva farlo. Joy guardò suo padre e acconsentì con la testa quando le chiese se fosse pronta. Inspirò ed espirò l'aria umida dell'estate e cercò di mantenere i nervi saldi, concentrata.

L'uomo alzò la palla e la colpì con forza. Sferzò nell'aria, procedeva in linea retta, dirigendosi verso Joy. La bambina fece un passo indietro, la palla rimbalzò sui suoi avambracci, formando un arco perfetto e finì dritta nel punto prestabilito. Joy era finalmente riuscita a fare ciò che credeva impossibile. La palla si schiantò contro il bersaglio e rotolò fino ai piedi dell'uomo. La raccolse e guardò sua figlia, sorridendo fiero.

«Ottimo lavoro! E adesso andiamo a mangiare» sorrise e scompigliò i capelli della bambina, che non gli arrivava nemmeno alla cintola.

 

-

 

«Eccola, è proprio Joy Marshall. Anche quest'anno è nella Classe Zero» avvisò una voce dolce e leggera, bisbigliando alle altre amiche.

«Che fortuna! Sanno tutti quanti che la Classe Zero non è solo quella dei ragazzi più intelligenti ma anche di quelli più belli!» affermò un'altra voce.

«È vero, basta guardarla!» replicò un'altra ancora.

«Ma non solo lei, hai visto Harry Styles? Il primo in classifica. Bello e talentuoso, proprio come ha scritto Laser sul Blog di ieri» squittì la voce che era stata la prima a parlare.

Voci di corridoio, le più odiate. Non si sa mai se siano vere o false. Anche se Joy doveva ammettere che, quelle che aveva sentito stamattina, non erano assolutamente delle bugie o invenzioni di gente invidiosa. Era tutto troppo vero, i membri della Classe Zero erano conosciuti anche per essere i più belli dell'istituto. Per quanto le curve di Joy potessero essere considerate belle, pur non essendo curve da modella.

Joy sospirò e attraversò i corridoi della scuola. Si sentiva osservata e i mormorii non erano incoraggianti. Era risaputo che Joy Marshall fosse una ragazza molto timida, fin troppo. Però, se di mezzo c'era una scommessa, il suo atteggiamento mutava e si agguerriva come non mai, disposta a tutto pur di trionfare.

"Antipatici"

"Montati"

Joy catturò queste parole quando passò davanti a un gruppo di ragazzi. Purtroppo la Classe Zero non era adorata da tutti.

È risaputo che per ogni cosa ci sono delle persone contrarie a essa. Nemmeno Joy era contenta della Classe di cui faceva parte.

L'unico lato negativo è che la sua classe era sempre formata dalle stesse persone, mai un anno di cambiamento. Così si ritrovavano sempre insieme e non aveva molte occasioni per fare nuove conoscenze.

«Ehi, Alunna Speciale. È così che vi chiamate voi della Classe Zero, giusto?» Un ragazzo le si avvicinò minacciosamente.

Joy alzò lo sguardo e lo guardò intimorita. Voleva esprimere ciò che sentiva, far capire a tutti che la Classe Zero era una stupida cosa, che non si sentivano superiori. Ma era troppo timida per farlo. Rimase zitta e continuò a camminare, sperando di riuscire a entrare prima che la situazione degenerasse. Il biondo si innervosì e afferrandola bruscamente per il polso la attirò dalla sua parte. Joy barcollò e cadde perdendo l'equilibro per il colpo improvviso. Nuvolette di polvere si alzarono dal terreno e tossì.

«Allora? Voi della Classe Zero non volete nemmeno guardarci. Siete davvero dei tipi montati, figli di papà da quattro soldi. Ho detto di guardarmi in faccia!» Strinse un pugno attorno al colletto della camicia e avvicinò minacciosamente il suo viso. Joy chiuse gli occhi, immaginando di essere da un'altra parte. Magari su un comodo lettino sulla riva delle Hawaii, con il sole che scaldava la pelle e una bibita fresca in una mano.

Non voleva aprire gli occhi, aveva paura di incontrare lo sguardo ghiaccio freddo del biondo. Però sapeva, che se non l'avesse fatto, sarebbe stato peggio. Il ragazzo mollò la presa, sentì il terreno mancarle da sotto i piedi. Era preparata a un brusco atterraggio, ma due braccia l'afferrarono. Erano muscolose, la carnagione scura in risalto nel grigio della giornata.

Joy sapeva a chi appartenevano.

«Grazie, Zayn» sorrise.

«Di niente» la aiutò a rimettersi in piedi. Joy distolse lo sguardo e vide un altro ragazzo a lei molto familiare. Sorrise.

«Allora» Il ragazzo giocherellava con le chiavi, facendole roteare intorno al dito. «Puoi ripetere le cose che hai detto? Se noi ci sentiamo superiori c'è un motivo. Non siamo come voi, noi non siamo così penosi. Io in particolare non me la prenderei mai con una ragazza» si avvicinò al biondo e lo prese per il colletto della divisa, imitando il gesto compiuto da lui con Joy. Il ragazzo aveva un'aria serafica anche con il volto corrucciato e severo. «Prova a rifarlo e non la passerai liscia!» Lo strattonò verso sinistra. Il ragazzo biondo riuscì a non cadere e se la diede a gambe, insieme agli altri spettatori del suo gruppo. Il riccio li guardò, finché non sparirono dalla sua visuale.

«Tutto bene?» mise le chiavi in tasca.

Joy annuì.

«Grazie, Harry» mormorò imbarazzata. Non le piaceva mostrarsi debole e indifesa, e soprattutto non le piaceva essere salvata come una donzella qualunque. Lei era Joy Marshall!

Il ragazzo le sorrise e si incamminò verso l'edificio scolastico. Joy lo guardò muoversi leggiadro sui sassolini, troppo concentrata a osservare i suoi movimenti per prestare attenzione a ciò che le stava intorno.

«Joy» Sussultò colta in fragrante. «Smettila di osservare Styles e inizia a entrare a scuola. La campanella è suonata e sai che non ci sono concessi ritardi» disse Zayn, schioccando le dita davanti ai suoi occhi come per svegliarla da uno stato di incoscienza. Non era mica la Bella Addormentata, perché si stava comportando in quel modo.

Joy sbarrò gli occhi, afferrò il braccio del moro e iniziò a correre.

«La mia piccola Joy! Chissà cosa le avrebbero fatto se non ci fossero stati Harry e Zayn. Me la pagheranno cara quei teppisti» urlò Audrey fiondandosi nella sua direzione appena la vide sbucare dalla porta e la strinse in un abbraccio soffocante, premeditando una vendetta come solo lei sapeva fare.

I ragazzi della Classe Zero erano seduti a gambe incrociate sul tetto, gustandosi il loro pranzo. Erano le due e, mentre tutti gli altri alunni erano seduti ai tavoli della mensa, loro stavano animatamente chiacchierando con il mormorio del vento come sottofondo. Era quasi fine settembre, faceva molto freddo, come sempre lì a Londra naturalmente, ma loro quasi non se ne accorgevano. Gli piaceva passare il tempo fra loro e finché potevano, cercavano di restare lontani dalla calca di gente invidiosa e dagli ammiratori insistenti.

«Audrey, non farla così tragica!» Niall roteò gli occhi sbuffando, prendendo un altro pezzo di pizza. La pizza non mancava mai a pranzo, Audrey ne portava una ogni giorno per allenarsi nella cucina e deliziava i suoi compagni con ogni tipo di leccornie. E loro di certo non si lamentavano

«Così tragica? Niall, i bulli sono una cosa seria.» Si buttò i capelli castani oltre una spalla con un gesto elegante, mentre il vento glieli scompigliava a regola d'arte. Joy avrebbe assunto più che altro l'aria di un pulcino spelacchiato e scosso. «Devi sapere che sulla mia rivista preferita ci sono varie rubriche dedicate a questo argomento. Ad esempio: un giorno lessi...» ed era estremamente... logorroica. Quando il treno Audrey Gray partiva, nulla poteva fermarlo dal buttarsi anche da un burrone.

Joy si liberò dalla morsa della mora e prese un pezzo di pizza. La sua mano si scontrò con quella di Harry. Alzò lo sguardo e venne incatenata da un paio di occhi verdi e accesi. Le sorrise strafottente e afferrò il pezzo che aveva puntato. Joy scosse la testa, allungò di più la mano, sporgendosi oltre il contenitore, ma non c'erano più pezzi da prendere. Spalancò la bocca. Guardò nella direzione di Harry assottigliando lo sguardo.

«Styles, quello è il mio pezzo! Dammelo subito» sibilò minacciosa. Forse aveva più l'aria di un gattino che cercava di catturare una mosca.

«Fino a prova contraria sono stato io il primo a prenderlo» rispose Harry stringendosi nelle spalle.

Dal gruppo si levò un sospiro. Persino Audrey aveva smesso di parlare dei nuovi articoli e del All About Poulston Blog. Sapevano tutti cosa stava per succedere.

«Allora ce lo giochiamo. Styles, ti propongo una sfida.» Joy si alzò in piedi con estrema facilità, facendo leva sulle gambe, mentre additava frenetica il ragazzo riccio.

«Joy, è solo un pezzo di pizza. E neppure tanto buono!» Audrey gli scoccò un'occhiataccia. «Non è il comportamento giusto per una ragazza. Siediti composta, non si litiga per il cibo. Al massimo si fa a botte per un nuovo paio di Louboutin in sconto, ma non per il cibo» la rimbeccò da vera saggia e sputa sentenze qual era.

«Non mi importa del galateo o di ciò che afferma Vogue» replicò Joy. Audrey stava per ribattere in difesa di Vogue, ma Joy cambiò discorso. «Louis, chiedi a tua madre di prestarci un'aula con due lavagne. E che siano grandi!» ordinò perentoria, con un tono che non accettava repliche.

Di fatti, Louis non osò controbattere e si incamminò verso la porta. Harry sospirò e poggiò la pizza nel piatto. Avrebbe potuto mangiarla o lasciarle il pezzo e finirla lì, ma non poteva perdersi l'occasione di umiliarla nuovamente. E chissà, forse alla fine si sarebbe stancata.

«Io ci sto» confermò Harry e un sorriso sghembo sfiorò le sue labbra sottili.

«Le regole sono semplici: Dovrete risolvere il problema scritto sul foglio davanti a voi; il primo che termina vince. Ricordate che il risultato è scritto in piccolo tra parentesi» spiegò Liam e indicò il punto. «Pronti. Partenza. Via!» Premette il pulsante del cronometro e fece un passo indietro.

Joy si allungò verso il foglio, prese il pennarello e iniziò a scrivere. Harry, con più tranquillità, lesse la traccia e, con svogliatezza, iniziò a ricopiarla. Passarono cinque minuti: Joy era a metà problema, faceva i conti più difficili sulle dita delle mani e scriveva il più velocemente possibile. Le lavagne ben presto si coprirono di scritte rosse per Harry e cobalto per Joy. Erano segni confusi, una grafia abbozzata a causa della velocità, ma aveva un senso. Tre minuti dopo, un campanellino suonò. Joy sbarrò gli occhi e si girò sbalordita.

«Finito» proclamò arrogante Harry. Poggiò il pennarello sul tavolino e si passò una mano fra i capelli, scompigliandoli.

Liam, poiché era terzo in classifica e quindi di livello più alto rispetto agli altri, era stato incaricato addetto al controllo del problema. Dopo vari controlli annuì e sospirò:

«Ha vinto Harry, mi dispiace Joy.»

Harry annuì soddisfatto e afferrò il contenitore con la pizza e se lo rigirò fra le mani, osservandolo come si osserverebbe una medaglia olimpica. Harry si avvicinò a Joy, le sue labbra sfiorarono il suo orecchio e quando parlò, alcuni ciuffi della ragazza si mossero.

«Anche questa volta ho vinto io, Numero Due».

La campanella che segnava la fine della pausa pranzo suonò e Harry, seguito a ruota da Liam, Niall, Louis, Zayn e una triste Audrey, si riversarono nel corridoi diretti a lezione.

A Joy cadde il pennarello di mano e non si mosse nemmeno quando Audrey le sfiorò il braccio consolatoria. L'aveva chiamata di nuovo numero due. Doveva smettere di farlo. Joy doveva umiliare quel montato di Harry Styles, batterlo per la vita. Fosse l'ultima cosa avrebbe fatto.

 

 

 

 

 

 

SALVEEEE

Ecco qui un nuovo capitolo corretto, aggiustato e tante altre cose perché finalmente ho ritrovato l'ispirazione per continuare a scrivere questa storia. Spero vi piaccia e non perdetevi assolutamente il prossimo aggiornamento del TP Blog con il nostro Laser se volete conoscere qualcosa in più sui nostri personaggi!
Come andrà a finire tra la nostra agguerrita Joy Marshall e il salvatore arrogante Harry Styles?
Riuscirà la nostra eroina a superarlo entro la fine dell'anno? Scopriamolo insieme!

Lasciate un commento se vi va per farmi sapere cosa ne pensate. 

E ci vediamo prestooo

Annalisa.


P.s.: voglio subito mettere in chiaro le cose. Per la stesura della storia ho preso spunto dall'anime Special A, ma ovviamente aggiungerò alcuni particolari di mia invenzione. Come ad esempio il nostro caro Laser, che voi sicuramente conoscete già ehehe.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: itstimetolisa