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Autore: solomonty    03/09/2014    2 recensioni
"… Quel dondolo lo accoglieva, giaciglio perfetto, abbracciando il suo riposo. Marty non s’era sbagliato; era proprio suo, fatto apposta per lui."
Dal testo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marty Deeks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il dondolo
 
Era intenerita ed estasiata mentre guardava suo marito addormentato.
Quel dondolo lo aveva voluto lui: grande, comodo, di legno, cuoio e corda, con dei cuscinoni gonfi e soffici.
Volenteroso, Marty aveva aiutato Sam a montarlo: così non si sarebbe potuto dire che lui non fosse un Reale-Uomo-Falegname!
Sam aveva sempre sostenuto che “l’uomo vero” fosse quello che sapeva fare le cose con le proprie mani; che sapeva stabilire il legame atavico con La Madre Terra e i suoi frutti. Martin, sanguigno, aveva deciso di mettersi alla prova e, alla fine, si era ritrovato stanco ma soddisfatto.
Sbattendo gli occhi blu suo marito le aveva mostrato le bolle d’acqua che gli erano venute sui palmi delle mani. Aveva lavorato! Che sofferenza… ah, quelle bolle!
Lei le aveva ricoperte di bacini leggeri sussurrando parole dolci.
Marty aveva arricciato le labbra morbide in un sorriso. Così andava bene… Gli piaceva molto quando sua moglie si prendeva cura di lui.
 
Erano le quattro del pomeriggio dell’ultima domenica di luglio e l’aria era calda ma piacevolmente ventilata.
Rimase in piedi appoggiata al battente della porta sul retro, a guardare la sua famiglia.
Durante l’estate i capelli di Marty diventavano biondissimi. I ciuffi rilucevano intermittenti, con le punte all’insù, muovendosi allegri, solleticati dalla brezza leggera.
I baffi e la barba, più lunghi del solito, sembravano bianchi. No, argèntei… brillanti.
Sorrideva, mentre dormiva; aveva la pelle nuda, umida di sudore.
Sì, perché aveva i suoi figli addormentati addosso.
Eleonor se ne stava appoggiata al suo addome e dormiva ciucciandosi il dito.
Aggrappata, stringeva suo padre. A due anni era già gelosa e innamorata; lo rivendicava come suo. Certa del suo amore lo ricambiava.
Con la mano aperta sulla piccola schiena Martin la teneva vicina a sé.
Lui si dondolava col piede scalzo, appoggiato a terra. I pantaloni corti gli coprivano metà delle sue lunghe gambe abbronzate.
Raymond gli dormiva lungo il fianco destro, con la gamba accavallata e la manina sul petto.
A quasi tre anni e mezzo, le poche foto di Marty a disposizione ribadivano di chi fosse figlio.
Martin era completamente preso nel suo ruolo di padre; se ne compiaceva, si divertiva. Finalmente poteva tirare fuori tutto l’amore di cui era capace.
Gli piaceva stare con i suoi figli; se li portava dietro, dappertutto, come una chioccia i suoi pulcini.
Il braccio piegato in alto, il dorso della mano appoggiato alla testa bionda di Noah.
Il suo primogenito di quasi cinque anni gli ricambiava la carezza girandogli le dita tra i capelli. Aveva preso da sua madre in questo. Gli piacevano moltissimo i ciuffi di suo padre ed era contento che i suoi fossero uguali.
Molto indipendente anche in questo caso, dormiva in testa al dondolo di traverso.
Avevano fatto la lotta, loro quattro e stanchi e accaldati si erano rilassati ridendo. Poi, un po’ la stanchezza, un po’ il caldo, si erano addormentati.
 
Aveva una bellissima famiglia.
La sua vita era appagante e le piaceva prendersi cura di loro.
Lo sguardo verso suo marito era completamente rapito. Le piaceva tantissimo, lo amava ed era corrisposta.
Gli baciava la bocca e Marty faceva le sue belle smorfie.
“Ti sdrai con me?” aveva chiesto assonnato.
“Tra un po’… voglio stare ancora qui a guardarti” gli aveva risposto allungando una mano ad accarezzarlo.
Mentre Martin si dondolava l’ombra di un ramo gli scuriva il viso alternandosi al sole.
Quel dondolo lo accoglieva, giaciglio perfetto, abbracciando il suo riposo. Marty non si era sbagliato: era proprio suo, fatto apposta per lui.
Le corde intrecciate grugnivano sottovoce al peso e al movimento intonando una buffa ninnananna.
Suo marito siera addormentato nuovamente, col sorriso sulle labbra e il respiro lento.
 
Luglio 2019
 




Disclaimer: Martin Marty Deeks e Sam Hanna non li ho inventati io.  
  
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