Fandom:
Skins
Personaggi/Pairing(s):
Freddie McClair/Effy Stonem
Warning:
oneshot, fluff, angst, hurt-comfort(?) e cose che probabilmente hanno
senso solo per me.
Prompt: “Tu
sai perché la neve è bianca? Perché
non riesce più a ricordare qual era un tempo il suo
colore.” [Code Geass] >
preso dall'Orfanotrofio di @piscinadiprompt.
Note
iniziali: io non volevo tornare
a farmi del male su questo fandom, su questo otp. Mai più.
#einvece.
A
svegliarlo è il silenzio della neve.
Freddie
sa che è una cosa stupida e irrazionale da pensare, ma ne
è piuttosto sicuro.
Quella
pace e quella calma innaturale che attituscono il caos delle mattinate
di Bristol, arrivano soltanto dopo una nevicata.
Ma
c'è dell'altro.
Una
presenza ugualmente silenziosa giace accanto a lui, e, come la
neve, è qualcosa di inconsueto, raro e speciale.
Freddie
sorride contro il cuscino. Sorride tanto che gli fanno male le guance.
Lo
sa benissimo – lo sente – che Effy non è
addormentata, nonostante gli occhi chiusi.
È
lei, il silenzio che lo ha svegliato.
Vicino
al letto, nel disordine perenne che regna in quella camera, lampeggia
un rachitico albero di Natale carico di addobbi contorti e spezzati.
Niente
palline colorate. Niente angeli. Niente stelle.
Sono
pezzi di vetro, paillettes e tappi di bottiglia, illuminati da lucine
intermittenti mezze fulminate, a disegnare riflessi strani, ombre buffe
e un po' grottesche tra i capelli arruffati di Effy e Freddie.
Fuori,
un biancore lattiginoso e pigro prova a farsi strada fra le persiane
abbassate e le tende chiuse.
Il
resto è avvolto dal buio e dal calore che i corpi dei due
ragazzi si scambiano, stretti sotto il piumone.
Freddie
allunga piano le dita, sfiorando col pollice il lato del profilo di
Effy che la luce non riesce pienamente a raggiungere.
Gli
zigomi. Le lentiggini e i néi che indovina pur non vedendoli.
Una
vecchia bruciatura di accendino sulla spalla. La sporgenza di una
clavicola.
Effy
si tende, ma solo il necessario affinché quel contatto
rimanga nei confini di una carezza e non vada oltre.
Respira
appena più rapidamente quando Freddie si attarda su un punto
preciso sulla linea del collo e poi vi posa un bacio a labbra aperte.
Sente
il pulsare del sangue, della vita di Effy, aumentare. Ed è
lì che indugia più del dovuto, più di
quanto non dovrebbe per non lasciare i segni.
Pelle
sensibile e bianchissima, sotto la ruvidezza dalla barba incolta di
Freddie.
Pelle
come una neve pura che lui non vorrebbe mai sporcare.
Ma
Effy fa scorrere le mani tra i suoi capelli, forzandolo a rimanere
dov'è, ché va bene così.
Ha
questo modo di baciarlo e aggrapparsi a lui, di scavargli dentro e
rimanerci, che lo meraviglia e lo stordisce di continuo – una
felicità quasi dolorosa.
E
lo fa come se gli si affidasse completamente, lasciandosi prendere con un
abbandono che ha dell'irreale, riferito a lei – all'apparenza
così gelida e distante, così a prova di cuore
infranto.
Freddie
teme di spezzarla, in quei momenti, e - assurdo a dirsi - , crede
spesso che Effy ne sia assolutamente consapevole. Che addirittura
voglia che accada una volta per tutte.
Ma
non lo pronuncia mai a voce.
Glielo
scrive addosso con impronte invisibili, un linguaggio muto e segreto.
"Tu
sai perché la neve è bianca, Freds?"
Vestita
solo di brividi, Effy si è avvicinata alla finestra per
osservare la coltre bianca che nasconde strade, alberi, case, automobili.
Anche
lo scorrere del tempo, forse.
Tirando
l'ultima boccata da una sigaretta, Freddie ci pensa su seriamente:
quando Effy parla non lo fa mai a sproposito, e le conversazioni
più bizzarre eppure piene di significati importanti, con
lei, nascono sempre dopo aver fatto l'amore.
Alla
fine però deve arrendersi.
Scuote
il capo, sbuffando fumo dal naso mentre spegne il mozzicone.
"Non
saprei."
"Perché
non riesce più a ricordare qual era un tempo il suo colore."
spiega Effy roca, scandendo le parole con lentezza.
Per
qualche ragione suona malinconica e quasi timorosa.
Sperduta,
priva di difese e riserve.
Svuotata
perché troppo piena di tutto.
I
suoi occhi azzurri c'hanno il mondo intero dentro, e brillano come se
avessero visto in Freddie la cosa più bella e al contempo
più devastante che esista.
Allora
lui capisce all'improvviso, e si alza, e la raggiunge in un lampo,
prendendola tra le braccia.
"Amo
il bianco, Effy."
La
bacia sulla fronte, mentre la sente tremare e non per il freddo.
"Amo
ogni tuo colore, anche quello che non ricordi."
La
tiene stretta al petto ancora un po'.
Diventa
neve insieme a lei.