Cara nonna, ti scrivo con la mia solita malinconia, sarà che oggi piove, sarà che domani è di nuovo domenica e la tua poltrona, come al solito, sarà vuota. Voglio scrivere una lettera, che mai leggerai, ma i miei sentimenti sono troppo forti per trattenerli, e tutte le volte che mi mancherai tornerò qui, tornerò a queste mie povere parole. Guardo fuori dalla finestra e ciò che vedo è il tuo prezioso orto sepolto dal freddo, privo di calore, privo di te. Non sapevo quanta memoria possedessero i luoghi fino a poco tempo fa.
Alcune volte cerco di ricordarti, vorrei poter tornare indietro per riascoltare i tuoi discorsi e la tua risata. Spesso cerco di capire come sarebbe stato se fossi ancora a casa, tra noi.
Quando mi sento soffocare dalla vita il mio ultimo pensiero sei tu. Ti cerco in ogni frase, in me. E ripenso a cosa mi avresti detto in semplici situazioni giornaliere.
Non preoccuparti mi ritengo fortunata, sono nata forte o forse lo sono diventata e so che come provo io questo dolore lo provano altre persone che mi circondano, che - come me - lo nascondono.
Mi sembra di ripercorrere il famoso film "The Notebook" e se vuoi sapere di più, il giorno in cui mi hai guardata negli occhi e mi hai fatto comprendere che, con una delle tue frasi, eri ancora presente, che stavi lottando, beh è stato uno dei giorni più belli che tu mi abbia mai regalato.
Guardo il cielo che ha un'aria strana, troppo malinconica.
Penso alla fede e sono contenta perché sento che Dio è vicino a noi, e non ci abbandona. Questo mi dona la forza di continuare, mi dice che ne vale la pena anche nelle giornate più tristi e così resisto. Vivo a pieno i miei giorni, perché so che passano velocemente, sia i migliori che i peggiori.