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Autore: Niaile    03/09/2014    2 recensioni
Francesca ha bisogno di andare via, tornare alle radici e ricominciare. Nulla può impedirle di vivire sta volta, perchè lei deve tornare se stessa. Principio e arcano. Amore e parole. Io e me!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Francesca era già con la valigia pronta per andare all’aeroporto, aveva pensato già troppo se era la cosa giusta da fare o no, le parole di Giorgia non facevano altro che confermare i suoi pensieri.


-Giorgia, sai che non è questo il problema!

-E allora? Perchè hai deciso di andartene?

-Perchè non voglio fermarmi qui, voglio arrivare al punto in cui non posso più andare oltre.

-Io non ti capisco, sai che bisogna accontentarsi, e poi non si tratta di accontentarti, volevi diventare qualcuno, e ora lo sei, perchè vuoi continuare, che quando vorrai tornare indietro non potrai più?

-Non credo di voler tornare indietro.

-L’aspirazione è bella, ma ho paura che tu stia perdendo il senso della misura.

-Giò voglio solo vivere una vita che mi permetta di dire “SONO FIERA DI ME”, che poi chiunque è qualcuno, ma chi realmente riesce senza ipocrisia a vivere una vita alla quale aspira?

-Francè non si parla di questo, tu volevi essere una scrittrice, hai studiato e lavorato sodo, tutti apprezzano i tuoi sacrifici, ma capisci che la vita non si ferma solo al lavoro?

-Si, ma voglio essere felice.

- Anch’io sono felice, non sarò diventata una ballerina di successo come da piccola sognavo, ma quando torno a casa, stanca, ad aspettarmi ci sono mio marito e le miei due figlie che mi fanno dimenticare tutto ed essere fiera di quello che sono diventata, di sogni e di aspirazioni, cara mia, non si campa.

-Ognuno è felice a modo suo!

-Quindi hai già preso la tua decisione?

-Si.

-Va bene, arrivederci e buona fortuna.

Non c’era nulla da fare ormai, salutandosi con un sorriso si divisero, ognuno per la sua strada, ognuno col suo modo di vivere la felicità.

Sull’aereo Francesca fu assalita dai suoi soliti dubbi: forse, forse, forse... Era giusto andare via, lasciare la stabilità, la così sudata monotonia, solo per cercare qualcosa che qua, forse non c’era? Ma se non prendeva quella decisione non poteva sapere, cosa l’aspettava oltre quell’orizzonte.

Non riusciva a calmarsi, caffè, acqua, musica, sempre quelle domande e quella rabbia di essere così ipocrita con se stessa, non riuscire ad essere così sicura come quando deve parlare con qualcuno, quella paura di se, di affrontarsi perché sa di perdere. Sapeva che sua sorella aveva ragione, andare via perché qua non c’era più nulla da scoprire non era aspirare a qualcosa ma solo un atto di puro egoismo nei confronti di chi qua l’aveva aiutata. Ma il problema era un altro: voleva andare via da quella città così piena delle sue promesse infantili che le erano costate la liberta di vivere: “da grande farò questo, quell’altro, diventerò così, non sopporterei di diventare un’altra” .

Promesse a cui credeva solo lei e purtroppo sino ad un certo punto, il suo sbaglio più grande, però, è stato quello di continuare a promettere e a mantenere quelle promesse che erano così belle a pensare, anche a vivere, ma che l’avevano imprigionata in uno stile di vita dal quale lei non sapeva più uscire e dal quale oggi, mercoledì 25 agosto, stava scappando

   
 
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