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Autore: greeneyes98    03/09/2014    2 recensioni
Riapro gli occhi nella stanza con la pacifica. Lei non ha più quel tenero e snervante sorriso sul volto. Mi guarda ad occhi sbarrati, lo sguardo preoccupato.
“Il tuo test è…inconcludente”- mi dice senza smettere di guardarmi negli occhi.
“E quindi…?”
“Di solito”- continua- “s’identifica una fazione ad esclusione delle altre…. Solo che il tuo test non è riuscito ad escluderne nessuna…. Hai fatto quasi impazzire il programma…”
Perché se potrei appartenere a tutte le fazioni mi sento di non essere adatta per nessuna?
"Christal tu sei una divergente... non devi rivelarlo a nessuno..."
Voglio tornare a casa. Mi metto quasi a correre mentre attraverso la città verso il quartiere degli abneganti.
Genere: Azione, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Il pensiero del test attitudinale mi ha sempre messo ansia. Ansia che continua a crescere mentre avanzo verso la porta grigia. Mi accoglie il volto sorridente di una pacifica. Ha i capelli neri lunghi e gli occhi verdi. Entro nella stanza: è completamente vuota tranne un computer e un letto.
“Tu devi essere Christal…”
“solo Chris…. Solo Chris va bene”
“Ok Chris….Cerca di rilassarti. Tranquilla dura poco.” – dice.
 Non so se questa sua aria così serena mi rassicuri o mi dia sui nervi. Si avvicina a me e comincia ad attaccarmi degli elettrodi. Quando mi tocca ho un brivido. Lei mi sorride.
“Hai intenzione di restare tra gli abneganti?”.
 Non so che tipo di risposta si aspetti. Alzo le spalle. “Spero sia il test a dirmelo”.
 “Allora cominciamo no?”.
Continua a sorridere. Ora capisco che questo suo essere dannatamente felice mi da sui nervi. Sembra prendersi gioco della mia agitazione.
“Bevi questo”- dice porgendomi una fiala piena di un liquido trasparente. La osservo per un attimo poi lo bevo tutto d’un fiato. “e ora?” – le chiedo.
“Tranquilla agirà tra poco”. Tranquilla….tranquilla un cavolo. Sento gli occhi pesanti. Li chiudo ma li riapro immediatamente. Vedo la pacifica guardarmi sorpresa.
“Io… em… ho fatto qualcosa di sbagliato??” – dico mentre lei continua a fissarmi.
“No tu… non hai fatto niente… la simulazione non è iniziata… dovresti prendere nuovamente il siero credo…”
“Ok… va bene”
Mi passa nuovamente una fiala. La bevo e improvvisamente chiudo gli occhi e riaprendoli mi ritrovo in una stanza piena di specchi. Non c’è traccia della pacifica, il mio test è cominciato. Una voce mi urla – “scegli”- davanti a me spuntano due piatti: uno contiene un pezzo di formaggio mentre sull’altro è adagiato un coltello. Non so a cosa possano servirmi quindi nel dubbio muovo contemporaneamente le mani e li afferro entrambi. La stanza ha un brivido poi entrambi gli oggetti scompaiono dalle mie mani. Sento ringhiare un cane alle mie spalle. Mi giro. Sta per avventarsi su di me. Devo trovare una soluzione. Il cane comincia a correre nella mia direzione. Io mi stendo a terra. Sento il cane fermarsi. Alzando lo sguardo noto che si è trasformato in un cucciolo. Tutto ricomincia a vibrare come se ci fosse un’interferenza di segnale. Lo specchio davanti a me si crepa. Poco dopo compare una bambina. Chiama il cucciolo per accarezzarlo.  Solo che adesso davanti a me non c’è più il dolce cucciolo, c’è un cane enorme che corre verso la bambina per azzannarla. Mi lancio sul cane e lo atterro prima che possa ucciderla. Tutto diventa buio e per un attimo rivedo il volto della pacifica. Poi mi ritrovo su un autobus. Un uomo è seduto davanti a me, si rigira una foto tra le mani. Alza lo sguardo su di me. Sembra indemoniato, mi fanno paura quegli occhi vuoti. “Lo conosci?”- mi urla indicando il volto sulla foto. Guardo la foto con attenzione. All’inizio non mi viene in mente niente ma poi ho come la sensazione di conoscerlo, se non personalmente, almeno di vista. “Si ma non ne sono certa”- gli rispondo. Tutto ricomincia a tremare e l’autobus si schianta.
Riapro gli occhi nella stanza con la pacifica. Lei non ha più quel tenero e snervante sorriso sul volto. Mi guarda ad occhi sbarrati, lo sguardo preoccupato.
“Il tuo test è…inconcludente”- mi dice senza smettere di guardarmi negli occhi.
“E quindi…?”
“Mi sono già imbattuta in test inconcludenti ma mai così… prima non hai reagito al siero, poi hai reagito ma continuavi comunque ad entrare e uscire dalla simulazione… poi…”
Ho le vertigini, la testa mi gira vorticosamente… Sono terribile. Sono riuscita a sbagliare pure in un test dove non si possono commettere errori. La pacifica ha smesso  di parlare, fissa un punto indefinito alle mie spalle.
“Poi cosa?”- la invito a continuare.
“Di solito”- continua- “s’identifica una fazione ad esclusione delle altre…. Solo che il tuo test non è riuscito ad escluderne nessuna…. Hai fatto quasi impazzire il programma…”
Non so come reagire. Perché se potrei appartenere a tutte le fazioni mi sento di non essere adatta per nessuna?  La testa continua a girare e mi fa sempre più male. Ho la nausea.
“Io… mi dispiace… non volevo…”- comincio a dire tentennando ma lei non mi ascolta.
“La tua simulazione… è stata straordinaria… prendi la prima parte ad esempio. Formaggio o coltello. Se avessi preso il formaggio avresti avuto una predisposizione per i pacifici. Prendendo il coltello al contrario per gli intrepidi”. Continua a guardarmi con aria spaventata ma allo stesso tempo sbalordita.
“Pacifici e intrepidi sono praticamente fazioni che si escludono a vicenda. I primi rifiutano la violenza, i secondi ne hanno fatto la base della loro società”. Fa un specie di risata. Le tremano le mani. Per quanto mi riguarda ho quasi smesso di respirare.
“Il problema è… che tu li hai presi entrambi. Poi il sistema è impazzito per un secondo e puf”- accompagna le parole con violenti gesti delle mani. Sta perdendo la testa. “Sono spariti entrambi. Poi ti sei buttata a terra davanti al cane… che è un comportamento da erudita… ti sei lanciata sul cane per salvare la bambina… che dimostra una predisposizione verso gli abneganti… poi sull’autobus, pur vedendo che quell’uomo  non aveva buone intenzioni , hai detto la verità… cosa che farebbero solo i candidi”. Mi guarda con una strana espressione. Comincio a tremare ma cerco di fermarmi. Sono un errore… uno stupido errore della natura… vorrei piangere… smettere di ascoltarla e andare a casa… ma lei continua.
 “Tutto questo intervallato da errori nel sistema. Prima si è crepato uno specchio, poi sei quasi uscita dal test e poi l’autobus si è schiantato…”.
Improvvisamente vedendo il mio sguardo teso e l’espressione preoccupata, si rilassa e torna a sorridere. Leggo nei suoi occhi che lo fa solo per consolarmi.
“Senti”- mi dice con fare gentile- “scusa ho… avuto una crisi isterica… adesso andrò a cancellare il risultato del tuo test… dovrò inserire una fazione manualmente… ti consiglio di scegliere gli abneganti… sono la tua fazione… attirerai meno l’attenzione… poi però…”
“No… va bene, inserisci abneganti… io posso andare?”- dico quasi supplicando
“Aspetta che torni io”. Annuisco leggermente e lei esce dalla stanza.  
Rimango sola seduta sul letto. Vorrei trattenermi dal piangere ma dopo poco ho il volto rigato di lacrime. C’è qualcosa di sbagliato in me. Dopo 5 minuti la ragazza torna. “Ho inserito il risultato….Christal ascoltami… tu sei una divergente e la divergenza è molto pericolosa… devi fare attenzione alla tua scelta domani… non devi rivelare a nessuno il risultato di questo test… ok?”.
Annuisco. Lei tenta di dire qualcos’altro ma io sono già fuori dalla stanza. Voglio tornare a casa il prima possibile. Quasi corro mentre attraverso la città verso il quartiere degli abneganti. 

spazio autrice
Ciao a tutti questa è la prima ff che pubblico e spero davvero che vi piaccia :) fatemi sapere cosa ne pensate :3 recensite!
   
 
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