Momenti a caso: il poeta e la stazione
Alla stazione ho appoggiato la testa sulle ginocchia del mio poeta e mi sono sentita bene da morire, anzi, bene da vivere.
Il mio poeta mi ha accarezzato i capelli e ho capito ogni cosa: ho capito ogni poesia di Leopardi, ogni lettera, ogni metafora, ogni similitudine e ogni ossimoro.
Ho capito ogni foglia caduta, ogni porta sbattuta in faccia, ogni corriera persa, ogni ora passata ad aspettare e ogni notte trascorsa a minacciare il crocefisso appeso sopra la mia testa.
Il viso del mio poeta si stagliava nitido contro lo sfondo nero del sottopassaggio pedonale e ci ho trovato il mio orizzonte.
Il poeta mi ha guardata e ha sorriso. I suoi occhi erano del colore del mare quando č inverno.