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Autore: fiore_di_cartapesta    04/09/2014    0 recensioni
Ovviamente non era sicuro che fosse amore, chi può esserne sicuro?
Fatto sta che le piaceva, anche tanto. E gli spuntoni percepivano questa emozione e la trasmettevano a lei. E lei si sentiva attratta da lui allo stesso modo.

Questa one shot contiene spoiler. Ha luogo dopo l'ultima puntata della 4a stagione, ancora non uscita in Italia.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Siate indulgenti, è una delle mie prime FF. (La seconda, per dirla tutta.)
Sono pronta per le vostre recensioni, consigli e insulti, se mai ci saranno. Sarò felice anche solo se vi fermerete a leggere. Mi accontento di poco, insomma. u-u

Baci, fiore_di_cartapesta.

 



Era tutto così silenzioso adesso.

Dopo che Tom Mason e Lexi avevano disattivato il generatore di energia Espheni sulla Luna, sulla Terra le cose procedevano alla grande. Finalmente eravamo noi uomini a vincere.

Così le ronde erano diventate silenziose e noiose, in un certo senso.

Dopo il 7° giro consecutivo del campo, Ben decise di fermarsi.
Certo, era divertente correre in cerchio senza che i polmoni o alcun altro muscolo si affaticasse ma se qualcuno lo avesse visto sarebbe sembrato ancora più strambo. Aveva già gli spuntoni, rimasugli dell'impianto alieno... Non voleva allontanare nuovamente le persone che adesso avevano imparato a fidarsi di lui.

Già, gli spuntoni...

Tre di essi mancavano, erano serviti a salvare la vita di Maggie. Il che, in un certo senso aveva complicato le cose... Adesso erano connessi e si sentivano... attratti l'uno dall'altra.

Ed era solo colpa sua.

Durante il periodo di separazione dalla sua famiglia aveva trovato in Maggie un'amica, un punto fisso. E prevedibilmente se ne era innamorato.

Ovviamente non era sicuro che fosse amore, chi può esserne sicuro?
Fatto sta che le piaceva, anche tanto. E gli spuntoni percepivano questa emozione e la trasmettevano a lei. E lei si sentiva attratta da lui allo stesso modo.

Ma c'era Hal, e nessuno dei due voleva ferirlo.
Alla fine, però, avevano finito per farlo.

Li aveva visti mentre si baciavano, due volte.
Ma era riuscito a perdonare e andare avanti, anche se a fatica. Ma era comprensibile. Maggie era la sua ragazza, Ben suo fratello. Si era sentito tradito.

Adesso Maggie non era la ragazza di nessuno e Hal e Ben erano ancora uniti.

E Ben era di ronda, annoiato a morte.

Se ne stava seduto con la schiena contro un albero a scrutare il buio dal lato Est dell’accampamento.

Non si vedevano pattuglie Skitter o Mech da giorni. Non si erano ancora ripresi dalla perdita delle fonti di energia. Quasi tutti i ghetti e le fabbriche Skitter erano stati evacuati e liberati.

Si vedeva la luna tra le fronde degli alberi. Si vedeva il grosso cratere causato dall’esplosione. Ma non si vedeva suo padre, né sua sorella. Alexis, Lexi..
Era tornata da loro, era tornata una di loro.
Ci aveva sempre sperato, anche se non lo dava a vedere. Ma non ci aveva mai creduto veramente.

-Ehi-, una voce che conosceva si fece strada nella sua mente interrompendo il flusso di pensieri. Era la voce di..
-...Maggie-, esclamò sorpreso Ben. Proveniva dall’accampamento ed era diretta dalla sentinella di guardia, per darle il cambio.

-Oh, Ben...- disse a metà tra il sorpreso e il ...deluso.

-Sembri delusa di avermi trovato qui, cercavi qualcun altro? Hal forse?- disse. Non voleva far sembrare il tutto una frecciatina ma era rimasto ferito dalla reazione della ragazza quando lo aveva visto.

-Cosa?- disse lei. –Certo che no, è solo che... non pensavo fossi tu di guardia. Stavo... stavo solo... ecco, cercavo di evitarti, se proprio vuoi saperlo.- disse spostando lo sguardo da Ben al terreno ai suoi piedi, senza incrociare lo sguardo del suo interlocutore.

Bisogna ammetterlo, quelle parole colpirono Ben.
-P… perché mai?- disse.

-Tutta questa storia degli spuntoni, del fatto che... mi sento attratta da te...- disse facendo un passo in avanti verso Ben.
Il ragazzo si era alzato da terra, lasciando il proprio fucile appoggiato all’albero.

Adesso i loro occhi erano più o meno sullo stesso livello, anche se quelli di Maggie erano leggermente più in basso rispetto ai suoi. Adesso lei lo guardava.
-...mi mette a disagio, non sono io. Non mi sento me stessa.- disse poi lentamente, abbassando lo sguardo sulla bocca di Ben prima di riportarlo sui suoi occhi.

-Mi sento diversa-, continuò lei.

Lui non riusciva a parlare. Se lei era venuta lì per rifiutarlo, per dirgli di stargli alla larga lui avrebbe ascoltato. Ma non poteva parlare. O avrebbe detto cose di cui se ne sarebbe pentito, tipo...
-Voglio stare con te, mi piaci.- disse prima di riuscire a frenare la lingua. –Se dovessi dare un nome a quello che provo lo chiamerei amore, ma se mai dovessi farlo saprei bene che.. anzi,  so bene che per te non è lo stesso.- disse. Perché ormai aveva iniziato a parlare e non poteva smettere.

Tante cose non dette giacevano sulle sue labbra e aspettavano solo di essere pronunciate.
E lui l’avrebbe fatto.
Le avrebbe dette.

-Mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho visto, alla scuola.- Disse. –E ancora dopo, quando ho saputo che avevi salvato la mia famiglia da quel pregiudicato di Pope.-
-E ancora dopo, quando hai scelto di restare.-
-E ancora dopo..- la sua lista era infinita.
Si era innamorata di lei ogni giorno, ogni attimo.

-Fino a che tu e Hal non vi siete messi insieme.- disse, abbassando lo sguardo fino ad allora fisso in quello di lei.
-Sapevo che non avrei mai potuto mettermi fra voi due. Perché era sbagliato, perché era mio fratello, perché sembravi felice.- Continuava a guardare a terra.

-E la tua felicità mi importava, anche se non era merito mio.
Poi .. ho resistito, credevo di averti dimenticata fino a che, a China Town, non ci siamo avvicinati. Eravamo una coppia affiatata, lavoravamo bene insieme. Ma per te non era nient’altro. Solo amicizia.
E quanto fa male questa parola associata a te.-

-Poi.. stavi per morire e io.. semplicemente non potevo permetterlo.
Non avresti vissuto con me, certo, ma dovevi vivere. Ero troppo egoista per permetterti di morire. E lo rifarei anche adesso.
Così ho accettato di darti i miei spunto e di rinunciare ai miei.. superpoteri.- e quando disse “superpoteri” il suo sguardo tornò in quello di lei e sul suo volto comparve un sorriso ironico.

-Ero pronto a darteli tutti ma erano da troppo tempo con me per lasciarmi andare.- Disse ancora. –Saremmo morti entrambi, perché ormai eravamo collegati.-

-Ed è per questo che tu ti senti diversa, perché senti quello che sento io.- E il suo sguardo si riempì di dolore quando poi pronunciò le parole successive. –Tu non mi ami, io amo abbastanza per tutti e due. E lo percepisci. Pensi sia tuo. Pensi che questa sensazione ti appartenga. Non è così.- E indietreggiò fino a toccare con le spalle l’albero al quale era appoggiato prima per poi scivolare lungo il tronco e sedersi nuovamente a terra.

Sentiva di non avere più forze. Di aver detto tutto quello che c’era da dire. Sperava solo che Maggie non si sentisse in colpa per il fatto di non ricambiarlo. Ma se conosceva almeno un po’ quella ragazza allora sapeva che non ne sarebbe stata ferita. Era forte.

-No, ti sbagli.- disse. C’era tanta durezza nella voce di lei che lo costrinse a sollevare lo sguardo sul suo volto.

Si stava muovendo verso di lui.

-Ti sbagli,- ripetè. Si era accovacciata di fronte a lui. Gli occhi sullo stesso livello adesso.
-Io non sono attratta da te per colpa tua. E nemmeno per colpa dei tuoi stupidi spuntoni.- Disse, le guance arrossate dalla rabbia.

-Sono attratta da te e basta, perché lo voglio. Per quanto si possa volere infatuarsi di qualcuno.- E quelle parole erano state come una secchiata di acqua ghiacciata direttamente sulla testa. Non una secchiata che congelava, ma una di quelle secchiate gradite quando, in piena estate, non si riusciva a respirare dal caldo che faceva.

-Mi piaci, Ben Mason.- disse lei. Questa volta con le guance colorite dall’imbarazzo.

Era così raro vederla imbarazzata. Era così bella, pensò Ben.

-Pensavo di avere bisogno della tenacia e della voglia di azione di Hal, instancabile come la mia. E quindi mi solo lasciata trasportare da quei sentimenti.- Continuò.
-Invece poi mi sono resa conto che avevo bisogno della sicurezza che riuscivi, riesci a darmi solo tu. Della voglia di vivere attimo per attimo che riusciva a coinvolgermi. Di te, che riuscivi a farmi sentire viva davvero.-

Si fermò un attimo per prendere fiato.

-Per Hal era lo stesso, ci sostenevamo a vicenda quando l’altro ne aveva abbastanza dell’andare avanti e basta.-
-E se casomai ci sarà qualcosa tra noi due, lui non ne rimarrà ferito. Lo accetterò, ci vuole felici.-

E gli spuntoni di entrambi si accesero.
La connessione a doppio senso tra di loro si attivò e entrambi seppero che tutto quello che si erano detti l’un l’altro era vero.
Che quello che provavano era vero.

Non erano più confusi, non lo erano mai stati. Erano stati soltanto insicuri sull’altro. Su come avesse potuto reagire.
Adesso lo sapevano.

Fu un attimo, si guardarono negli occhi e le loro labbra si toccarono. Prima piano, poi con passione in quello che divenne un bacio di fuoco che sapeva di tempi passati. Perché entrambi si sentivano al sicuro tra le braccia dell’altro trovandoci quello che da tempo avevano perduto. Una casa.
 

   
 
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