Il diario di...
Domenica 20 aprile 1930 ore 14:00.
Ci sono riuscito ancora una volta, ma poi ho avvertito voglia di pesche...la causa è la pelle.
Sono terrorizzato, e posso dirlo solo qui sui miei fogli,
loro mi amano e non mi condannano.
Ma per che cosa poi?
Per un motivo che non ha senso?
Vabè, adesso credo che devo dirti addio caro diario dei segreti,
che nel mio caso sarebbe solo uno di segreto,
solo uno in questo infinito spazio di dolore che spero finirà presto...
addio allora, se forse stanotte morró di desiderio.
Dopodiché poggiai il tutto sul piccolo mobiletto alla destra del letto, e successivamente fu il mio capo ad essere accomodato -sul cuscino però- sulla quale avrei voluto inzupparci lacrime di sofferenza, ma non riuscirono ad inserirsi nell'avorio tessuto perché il sonno prese il sopravvento su di loro e vinse, menomale per la sua vittoria, mi sono risparmiato dell'altro dolore che chissà per quanto altro tempo ancora dovrà marcire l'uno sull'altro come cumuli di inutile immondizia da bruciare!