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Autore: Lux_daisy    04/09/2014    3 recensioni
"Ci fissiamo ghignando per qualche secondo, poi, senza preavviso, mi fiondo sulle sue labbra e le divoro con un bacio che non ha niente di casto.
Gli lascio andare i polsi e porto una mano sulla sua nuca, infilandogli le dita tra i capelli. Sento il suo corpo rilassarsi e la sua lingua stuzzicare con impazienza la mia: riderei nel bacio se non fossi troppo impegnato a tenere a bada la mia tigre personale.
Solo quando ci ritroviamo a corto di fiato ci separiamo e i nostri sguardi si incastrano l’uno con l’altro.
A ben pensarci non sono mai riuscito a resistere ai suoi occhi né al suo sorriso idiota e nemmeno al suo modo infantile di rispondere alle mie provocazioni.
Del resto, che sono un bastardo lo sanno tutti."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YOU SAVED ME

 



È un dolce profumo che mi arriva alle narici a svegliarmi dal mondo dei sogni e a riportarmi alla realtà. Mi strofino gli occhi e con uno sbadiglio mi metto a sedere, per quanto la morbidezza del letto mi faccia venir voglia di restare a sonnecchiare tra le lenzuola.

Il brontolio insistente del mio stomaco però mi fa capire che è finalmente ora di mangiare e l’aroma della colazione che proviene dalla cucina non fa che aumentare la mia fame.
Esco dalla camera grattandomi l’addome e non appena l’immagine di Kagami di spalle, intento  a cucinare con tanto di grembiule mi si para davanti agli occhi, sento le labbra curvarsi in un sorriso.

<< Oh, miracolo: Aomine Daiki che si sveglia da solo! >>, commenta divertito, continuando a darmi le spalle, << mi hai risparmiato la fatica di venire a buttarti giù dal letto >>.
Senza rispondere, mi avvicino e rapido gli circondo i fianchi con le braccia, stringendolo da dietro e poggiando il mento sulla sua spalla. Lo sento sussultare per la sorpresa, ma riprende subito a cucinare.

Non mi sta dando le attenzioni dovute e mi dà fastidio! Non sopporto quando mi parla senza guardarmi in faccia, così decido di prendermi una piccola vendetta, nonostante il mio stomaco brontolante sia di un altro parere.
Le mie mani si intrufolano subito sotto il grembiule per poi sollevargli la maglietta e accarezzargli gli addominali, seguendone le linee con i polpastrelli, mentre le mie labbra lasciano dei piccoli baci sul suo collo.

<< Ahomine, non vedi che sto cucinando? È pericoloso! >> sbotta; ma come al solito lo ignoro e quando gli mordicchio l’orecchio per poi seguirne il contorno con la lingua, lui sospira piano e sento i suoi muscoli rilassarsi sotto il mio tocco.
Un ghigno mi affiora sulla bocca, ma non gli ho ancora dato il colpo di grazia. Faccio salire le mie mani lungo il suo petto e le fermo sui capezzoli: ci gioco un po' e Taiga emette un altro sospiro.

Non lo ammetterebbe mai, ma so che gli piace quando lo stuzzico in quel modo e altrettanto bene so che sta per cedere.
Proprio quando lo sento rilassarsi di più, avvicino le labbra al suo orecchio e ci soffio dentro: << Ora voglio la mia colazione >> gli dico in un sussurro. L’istante dopo lo lascio andare del tutto e faccio un passo indietro.

Lui si volta di scatto con il viso arrossato e un’espressione tra il sorpreso, l’imbarazzato e l’irritato che si accentua alla vista del mio sorriso soddisfatto.
<< Ahomine bastardo! >>. Taiga digrigna i denti e brandendo un cucchiaio come arma impropria si lancia contro di me, ma per sua sfortuna i miei riflessi superiori mi consentono di fuggire e senza neanche accorgercene ci inseguiamo per casa come due bambini e le nostre risate risuonano per il piccolo appartamento di Kagami.

A un certo punto ci ritroviamo ad aggirare il divano del soggiorno, io da un lato e Taiga dall’altro: ci studiamo con due ghigni stampati sulle nostre facce, i corpi pronti a scattare.
Facciamo pochi passi ed è Taiga a sorprendermi, attaccandomi per primo. Cerca di colpirmi con il cucchiaio, ma io riesco a bloccargli entrambi i polsi e me lo trascino giù con me sul divano.

Sento un tintinnio sul pavimento e capisco che l’arma impropria del mio ragazzo è caduta per terra, ma sinceramente non mi importa perché ora Kagami è disteso sopra di me e il suo peso sul mio corpo è maledettamente piacevole.

Ci fissiamo ghignando per qualche secondo, poi, senza preavviso, mi fiondo sulle sue labbra e le divoro con un bacio che non ha niente di casto. Gli lascio andare i polsi e porto una mano sulla sua nuca, infilandogli le dita tra i capelli. Sento il suo corpo rilassarsi e la sua lingua stuzzicare con impazienza la mia: riderei nel bacio se non fossi troppo impegnato a tenere a bada la mia tigre personale.

Solo quando ci ritroviamo a corto di fiato ci separiamo e i nostri sguardi si incastrano l’uno con l’altro.
A ben pensarci non sono mai riuscito a resistere ai suoi occhi né al suo sorriso idiota e nemmeno al suo modo infantile di rispondere alle mie provocazioni.
Del resto, che sono un bastardo lo sanno tutti.
 

<< Ti amo >> dichiaro all’improvviso, rompendo il silenzio.
Mi rendo conto di ciò che ho detto l’istante dopo e sento il panico invadermi dalla testa ai piedi. Panico che aumenta quando vedo gli occhi di Taiga sgranarsi fino a sembrare due palline da golf. Si alza di scatto e si mette seduto, mentre io mi maledico in tutte le lingue del mondo perché penso di aver appena fatto la più grossa cazzata della mia vita. Non so neanche perché l’ho detto, le parole mi sono uscite di bocca da sole.
Una parte di me deve aver pensato che quello fosse il momento giusto.

In preda all’ansia mi metto seduto anch’io e vedo il suo volto diventare rosso come i suoi capelli. Il suo corpo è rigido come un blocco di marmo, ma riesce comunque a nascondere il viso tra le mani.
<< …ahnio*… >> sussurra dopo. O almeno credo che abbia sussurrato qualcosa.
<< Bakagami, se non ti levi le mani dalla faccia, mi spieghi come diavolo faccio a capire quello che hai detto? >>.
<< …sfuha**… >>.
<< Tch >>. Infastidito da quella situazione, mi allungo verso di lui e gli strattono le braccia, allontanandole finalmente dal suo volto, ma ciò che vedo mi lascio incredulo. Il rossore ha praticamente tinto ogni centimetro del suo viso, trasformandolo in una maschera d’imbarazzo e… felicità?

Non l’avevo mai visto così a disagio, neanche durante la nostra prima volta e non so cosa pensare.
Lo vedo prendere un respiro e piantare i suoi occhi limpidi nei miei.
<< Ho detto che… c-che anch’io ti amo >>. Subito dopo si morde un labbro e distoglie lo sguardo e, se possibile, le sue guance si imporporano ancora di più.
Per un attimo ho l’impressione che il tempo rallenti fino a fermarsi, come se tutto il mondo fosse rimasto troppo sconvolto per muoversi.
Non riesco neanche a capire cosa sto esattamente provando, ma so cosa voglio fare.
E il tempo ricomincia a scorrere velocissimo.

Mi avvicino a lui, gli prendo il volto tra le mani e faccio una cosa che non è proprio da me: gli do un bacio a stampo, uno di quelli semplici che dura pochi attimi e sento le mie labbra aprirsi in un sorriso.
Uno vero. Uno che mi capita raramente di fare, ma che da quando quella stupida testa rossa è nella mia vita sorge spontaneo.

Lo attiro di nuovo a me e ci ritroviamo abbracciati sul divano, le gambe intrecciate tra loro, le sue sopra le mie. Taiga seppellisce il viso nell’incavo della mia spalla e sento il suo respiro solleticarmi la pelle.
 
Oggi devo proprio esserci qualcosa che non va in me perché ancora una volta faccio qualcosa che non è mai stata nella mia indole.
<< C’è ancora una cosa che voglio dirti >> inizio e con una mano blocco la testa del rosso. Preferisco non sentire il suo sguardo su di me perché quello che voglio dire è già abbastanza imbarazzante, << ma lo dirò una volta sola, perciò ascoltami bene e imprimiti in quella zucca vuota queste parole, perché non le sentirai mai più >>, mi interrompo il tempo di un respiro, << grazie >>.

So che sta per chiedermi qualcosa del tipo “e perché cavolo mi stai ringraziando, Ahomine?!”, ma rovinerebbe l’atmosfera, così andando contro la mia natura, riprendo subito a parlare: << grazie per avermi salvato, da me stesso e dal buco profondo in cui ero finito. Grazie per avermi ridato la gioia di giocare a basket e grazie… per amare un coglione insopportabile come me. Nessun altro sarebbe mai riuscito a fare tutto questo per me. Non so se è stato il destino, il filo rosso o quello che è, ma sono… sono felice di averti incontrato >>.
Cavolo, questa è stata la cosa più sdolcinata che abbia mai detto! Ho come l’impressione che mi verrà la carie ai denti…
 
Sento Taiga stringermi più forte e subito dopo sollevare la testa dalla mia spalla.
Mi guarda per alcuni secondi con aria sorpresa e alla fine sorride.
Un sorriso che mi distrugge cuore, cervello e budella tutti insieme!
Per tutti i kami, andrei anche all’inferno per il suo sorriso!
 
Senza smettere di sorridere, poggia la fronte sulla mia. << Che ti è preso oggi, Ahomine? Ti sei trasformato in un romanticone? >>.
Che? Ora osa pure sfottermi? << Fanculo, Bakagami! E io qua che spreco pure tempo a parlare con te… >>.
Per tutta risposta lui scoppia a ridere e mi spinge di nuovo giù sul divano, dandomi poi dei piccoli baci a fior di labbra.
<< Che ne dici se saltiamo la colazione e ci dedichiamo a un secondo round? >> mi propone con un sorrisetto malizioso, a cui rispondo con il mio ghigno migliore.
<< Ecco uno dei motivi per cui ti amo >> rispondo divertito, assestandogli una bella palpata a quel sedere sodo.

Il bacio che ci scambiamo dopo, il nostro bacio, fatto di lingue e morsi non lascia alcun dubbio sulle nostre intenzioni.
Nonostante il mio stomaco reclami ancora cibo, mi sa proprio che dovrà aspettare.
La mia tigre personale ha bisogno di me. E io di lui.




*anch'io
**scusa




Ce l'ho fatta: sono riuscita a scrivere del fluff su Aomine e Kagami!! >.< <3 era da un po' che volevo realizzare qualcosa del genere e spero che vi sia piaciuta e che non vi risulti OOC ^^ ho pensato che almeno una volta anche 2 come loro potrebbero essere romantici X)
se voleste lasciarmi un commento, anche solo 2 righe, per farmi sapere che ne pensate, mi farebbe molto piacere ;) <3
XOXO
  
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